Cosa fare in caso di sciopero nella scuola
(adempimenti, modalità di adesione e procedure)
I SERVIZI MINIMI E IL CONTINGENTE
La Legge 146/90 prevede che in caso di sciopero nei servizi pubblici essenziali
(tra cui la scuola) il Dirigente del servizio (il Dirigente scolastico) formi un
gruppo minimo (contingente) di lavoratrici e lavoratori che non sciopera per
garantire le prestazioni indispensabili (o servizi minimi). Nella scuola si
formano contingenti solo per il personale ATA o gli educatori di convitti o
educandati e solo in determinate circostanze. NON è previsto alcun contingente
per i docenti.
I servizi indispensabili da assicurare in caso di sciopero sono previsti e
individuati dall’Accordo sulle norme di garanzia dei servizi pubblici
essenziali e sulle procedure di raffreddamento e conciliazione in caso
di sciopero del comparto Istruzione e ricerca, sottoscritto il 2 dicembre 2020
e attuativo appunto della L 146/90. Il Dirigente non può prevederne altri. Sono
servizi essenziali solo alcune attività che si svolgono a scuola in particolari
momenti dell’anno (es. “le attività dirette e strumentali riguardanti gli scrutini
e gli esami finali”) o in particolari istituzioni scolastiche (es. l’allevamento del
bestiame nell’azienda agraria di un istituto tecnico agrario).
Pertanto, in occasione di scioperi indetti nelle giornate di svolgimento delle
prove d’esame finali o di idoneità, i docenti “formalmente impegnati”, ne
dovranno assicurare l’espletamento.
L’Accordo sulle norme di garanzia dei servizi pubblici essenziali e sulle
procedure di raffreddamento e conciliazione in caso di sciopero sottoscritto
all’Aran il 2 dicembre 2020, definisce i criteri generali per determinare il
contingente per il personale ATA o educativo, da prevedere in caso di sciopero.
Il protocollo di intesa di scuola (di cui all’art 2 commi 2 e 3 dell’Accordo)
definisce i criteri specifici del contingente di quella scuola.
Tale contingente non va confuso con quello previsto in occasione delle
assemblee sindacali (art. 8 comma 9 lettera b del CCNL 2006/2009) che viene
definito in contrattazione di istituto.
Qui di seguito nel dettaglio quanto previsto
SERVIZI ESSENZIALI CONTINGENTI PERSONALE ATA O EDUCATORI
(accordo nazionale)
Per qualsiasi esame e scrutini finali sono previsti:
• Assistente amministrativo
• Assistente tecnico in rapporto alle specifiche aree di competenza
• Collaboratore scolastico per le attività connesse all’uso dei locali interessati,
per l’apertura e chiusura della scuola e per la vigilanza sull’ingresso principale.

Per Vigilanza sui minori durante i servizi di refezione, ove funzionanti, nei casi
in cui non sia possibile una adeguata sostituzione del servizio
Collaboratore scolastico (solo se, per motivi eccezionali, il servizio è mantenuto)

Per Vigilanza sui minori nelle istituzioni educative, anche nelle ore notturne
• Collaboratore scolastico
• Educatore
• infermiere

Per Raccolta, allontanamento e smaltimento dei rifiuti tossici, nocivi e
radioattivi (solo istituto con reparti di lavorazione)sono previsti:
• Assistente tecnico del reparto o del laboratorio
• Collaboratore scolastico al solo fine di garantire l’accesso ai locali interessati

Per Servizi di cucina e mensa nelle istituzioni educative, erogabili anche
attraverso la fornitura di pasti freddi o preconfezionati sono previsti :
Cuoco e/o collaboratore scolastico

Per Vigilanza degli impianti e delle apparecchiature, laddove l’interruzione
del funzionamento comporti danni alle persone o alle apparecchiature stesse
• Assistente tecnico del reparto o del laboratorio
• Collaboratore scolastico al solo fine di garantire l’accesso ai locali interessati

Per Attività riguardanti la conduzione dei servizi nelle aziende agricole per
quanto attiene alla cura e all’allevamento del bestiame:
• assistente tecnico in rapporto con le specifiche aree di competenza
• addetto alle aziende agrarie
• collaboratore scolastico e dei servizi

Per Adempimenti necessari per assicurare il pagamento degli stipendi e delle pensioni
per il periodo di tempo strettamente necessario in base alla organizzazione
delle singole istituzioni scolastiche, ivi compreso ilversamento dei contributi
previdenziali ed i connessi adempimentisono previsti :
Dsga e/o assistente amministrativo
Ciò premesso se ne deduce che :
• nella gran parte delle scuole e nella gran parte dell’anno non occorre formare
il contingente. Fanno eccezione le giornate in cui sono previsti esami
finali;
• non è prestazione indispensabile l’apertura della scuola, né la generica
vigilanza all’ingresso o all’interno della scuola o di tutti i plessi. Non è
previsto nessun obbligo di svolgimento di attività di segreteria, salvo quelle
indicate sopra. Se il Dirigente scolastico formasse unilateralmente un
contingente per assicurare queste prestazioni si configurerebbe attività
antisindacale.
Il Dirigente scolastico non può unilateralmente decidere come formare il contingente.
Se non vi fosse il protocollo di intesa di scuola, Dirigente scolastico e RSU potrebbero
concordare transitori criteri di formazione del contingente. Se neanche questo
accadesse, il Dirigente scolastico dovrebbe comunque informare la RSU dei criteri che
intende adottare. Una decisione unilaterale si configurerebbe come attività antisindacale

Di seguito l’articolo del segretario nazionale Elvira Serafini pubblicato su Italia oggi:
Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge 36 del 30 aprile 2022, lo Snals Confsal insieme alle altre organizzazioni sindacali ha da subito deciso lo stato di agitazione di tutto il personale fino alla proclamazione dello sciopero generale della scuola per il 30 maggio. La volontà del Governo è stata smascherata: il Pnrr, da opportunità di crescita e valorizzazione della scuola, è diventato strumento di esclusione e penalizzazione. Con il dl 36 emergono tutte le contraddizioni di misure, ispirate al Pnrr e volte al potenziamento delle innovazioni didattiche ed al miglioramento della qualità del servizio scolastico, con il Def che porta la spesa per l’istruzione ai livelli di dieci anni prima. Con il nuovo sistema di reclutamento coloro che da anni lavorano nella scuola potranno accedere al ruolo solo con i concorsi quiz.
Mentre il Pnrr definisce prioritario il contrasto alla povertà educativa, il Governo propone, smentendo sé stesso, un reclutamento, basato sulla conoscenza di nozioni e non sulla capacità di insegnare, che non è coerente con le sue stesse intenzioni.
Tra l’altro i percorsi abilitanti previsti dal decreto-legge sono a carico dei corsisti e le spese di tutoraggio sono finanziate con le risorse previste per la Carta elettronica dei docenti. Il nuovo Ccnl disporrà di risorse già stanziate per gli anni 2019, 2020, 2021 che, tra l’altro, consentono appena di giungere ad aumenti medi dei livelli stipendiali iniziali di circa 50 euro mensili. Una politica retributiva che smentisce nei fatti gli obiettivi del Pnrr che considera invece l’istruzione lo strumento principale di contrasto alle povertà educative. Sulla formazione l’Atto di Indirizzo fornisce indicazioni in palese contrasto con quanto previsto dal DL 36. Richiama infatti le previsioni del CCNL del 2009 senza indicare risorse aggiuntive, aprendo di fatto la strada ad una formazione selettiva e discriminatoria che utilizzerà le risorse finora destinate all’aggiornamento. La nostra piattaforma rivendica invece le prerogative sindacali in materia di rapporto di lavoro, formazione, mobilità e retribuzione. Il nostro obiettivo strategico è l’allineamento degli stupendi di tutti i lavoratori della scuola alla media di quelli europei, avviando fin dal prossimo contratto collettivo nazionale la riduzione dei vistosi divari retributivi attualmente esistenti.
Attueremo ogni iniziativa di lotta per contrastare il disegno del Governo, sulla scorta della grande esperienza di contrasto della Legge 107 che ha riportato alla contrattazione diverse norme sul rapporto di lavoro trasferite alla legge. C’è una grossa partita in corso.
Lo sciopero del 30 maggio è solo la prima tappa di una nuova stagione di lotta per una reale valorizzazione di tutto il personale.

Come anticipato qualche giorno fa  su questo sito  l’università di Bari ha comunicato che sta per essere emanato il decreto del rettore che abolisce la prova del test preselettivo per le scuole dell’infanzia ,la primaria e la secondaria di primo  grado visti i numeri esigui  di domande pervenute. Ne consegue che tutti coloro che hanno presentato domanda per partecipare al corso di specializzazione per il sostegno per questi tre ordini di scuola vengono direttamente ammessi alla prova scritta calendarizzata :

il   14 giugno 2022:  per la Scuola dell’Infanzia;
il  15 giugno 2022:  per la Scuola Primaria;
il  21 giugno 2022:  per la Scuola Secondaria di Primo Grado.

Ricordiamo che come previsto dal bando  la prova scritta

consisterà nello svolgimento di quattro quesiti a risposta aperta, sugli argomenti:

  1. competenze didattiche diversificate in funzione del grado di scuola.
  2. competenze su empatia e intelligenza emotiva.
  3.  competenze su creatività e pensiero divergente.
  4.  competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di autonomia delle istituzioni scolastiche.

Le risposte a ciascun quesito non potranno superare venticinque righi del foglio protocollo.

La prova scritta sarà valutata in trentesimi e a ciascun quesito sarà attribuito un punteggio massimo di punti 7,5.

OGGI LA PUBBLICAZIONE degli esiti delle domande per la mobilità

Dove controllare posti disponibili

L’elenco di coloro che hanno ottenuto il trasferimento o il passaggio è pubblicato all’albo online dell’Ufficio territoriale di destinazione, con l’indicazione, a fianco di ogni nominativo, della scuola di destinazione, della tipologia di posto richiesto, del punteggio complessivo, delle eventuali precedenze.

Per gli assistenti tecnici, sono riportati i codici delle aree professionali richieste nella domanda.

Contemporaneamente alla pubblicazione degli elenchi e alla comunicazione del provvedimento alle istituzioni scolastiche, gli Uffici territorialmente competenti provvedono alle relative comunicazioni:

  1. a) all’istituzione scolastica di provenienza;
  2. b) all’istituzione scolastica di destinazione;
  3. c) alla competente ragioneria territoriale dello Stato.

I dirigenti scolastici degli istituti dove il personale trasferito deve assumere servizio dall’inizio dell’anno scolastico cui si riferisce il trasferimento devono comunicare l’avvenuta assunzione di servizio esclusivamente all’Ufficio territorialmente competente e alla competente ragioneria territoriale dello Stato.

Comunicazione via mail

Al  personale che ha ottenuto il trasferimento o il passaggio è data comunicazione del provvedimento presso l’Ufficio territoriale cui è stata presentata la domanda e per posta elettronica all’indirizzo inserito nel portale Istanze online.

Al personale che non ha ottenuto il trasferimento è data comunicazione per posta elettronica all’indirizzo inserito su Istanze on line e tale personale potrà consultare, attraverso l’apposita funzione resa disponibile su Istanze on line, l’esito della propria domanda.

IL  Ministero dell’istruzione ha pubblicato l’avviso  relativo  all’apertura delle funzioni   telematiche per  la  presentazione  telematica  delle istanze e gli  allegati .

–  APERTURA GIOVEDI’ 12 MAGGIO (h. 9,00)
– CHIUSURA MARTEDI’ 31 MAGGIO (h. 23,59)

E’ utile ricordare che :

Le GPS sono articolate in 2 fasce:

La prima fascia è destinata agli aspiranti in possesso di:

  • abilitazione per le Graduatorie dell’Infanzia, Primaria, Secondaria di I e II grado e personale educativo;
  • specializzazione per le Graduatorie di sostegno.

La seconda fascia è destinata agli aspiranti non abilitati e non specializzati che non rientrano nella categoria precedente.

Gli aspiranti possono presentare istanza di nuovo inserimento, aggiornare e/o trasferire la domanda del 2020 oppure, se non hanno nuovi titoli da dichiarare, confermare la propria iscrizione senza necessità di presentare istanza, tranne che per i titoli soggetti a scadenza.

Dalle ore 09.00 del 12 maggio 2022 alle ore 23.59 del 31 maggio 2022 gli aspiranti potranno accedere all’istanza “Graduatorie Provinciali e di Istituto di supplenza aa.ss. 2022/23 e 2023/24 sempre disponibile 24 ore su 24, 7 giorni su 7 sul portale “Istanze Online”.

Novità introdotta nel 2022 è la possibilità di accedere con riserva in caso di abilitazione/specializzazione conseguita dopo il termine di presentazione delle domande, da confermare con apposita ulteriore istanza entro il prossimo 20 luglio.

Inoltre è data la possibilità di dichiarare servizi il cui termine vada oltre il termine di presentazione delle istanze. Questa possibilità dà anche modo di iscriversi con riserva nelle GPS di seconda fascia di sostegno nel caso in cui detto servizio rappresenti la terza annualità di almeno 180 giorni di servizio sul sostegno.

Nella stessa istanza è possibile inserire le sedi per l’iscrizione nelle Graduatorie d’Istituto di seconda e terza fascia.

Le Graduatorie Provinciali di Supplenza e di Istituto sono utilizzate per coprire le supplenze:

  • fino al 31 agosto (Graduatorie Provinciali di Supplenza);
  • fino al termine delle attività didattiche (Graduatorie Provinciali di Supplenza);
  • fino all’ultimo giorno di effettiva permanenza delle esigenze di servizio (Graduatorie di Istituto).

Dall’a.s. 2022/23 le operazioni di conferimento delle supplenze annuali e temporanee sono completamente digitalizzate per consentire un’assegnazione delle cattedre più rapida ed efficiente.

 

Dopo giorni di assordante silenzio da parte del ministro Bianchi come risposta alle legittime proteste dei sindacati rappresentativi dei lavoratori della scuola e alle richieste di confronto e dialogo,sentita la base in una video conferenza nazionale fra i segretari nazionali delle principali sigle e gli eletti nelle RSU dallo stato di agitazione si è passati alla proclamazione dello sciopero. Dopo un biennio pieno di difficoltà e sacrifici il personale scolastico dovrà affrontare una fine d’anno dell’attività didattica lottando per tutelare i propri diritti.

Qui di seguito modi e tempi dello sciopero proclamato dallo Snals:

Il blocco degli scrutini lo facciamo per la scuola secondaria di primo e secondo grado.

 

Per la scuola DELL’INFANZIA:

SCIOPERO DELLA PRIMA ORA DEI DOCENTI DEL PRIMO TURNO e sciopero dell’ultima ora dei docenti del secondo turno.

– il primo giorno scioperano i docenti  del primo anno infanzia;

– il secondo giorno i docenti del secondo anno infanzia;

– il terzo giorno scioperano i docenti del terzo anno della scuola della infanzia .

 

Per la scuola PRIMARIA

Sciopero della prima ora di lezione dei docenti del primo turno

e sciopero dell’ultima ora dei docenti del secondo turno.

– il lunedì sciopereranno i docenti di prima elementare;

– il martedì quelli di seconda;

– il mercoledì i docenti di terza;

– il giovedì I colleghi di quarta elementare;

– il venerdì I docenti della quinta classe della scuola primaria.

 

CORSO DI PREPARAZIONE ALLE PROVE D’INGRESSO PER L’ACCESSO AL TFA SOSTEGNO 2022

 

Lo SNALS Bari organizza un corso di preparazione in presenza per l’accesso al TFA Sostegno per i diversi ordini di scuola: INFANZIA- PRIMARIA- SECONDARIA DI I° E II° GRADO.

Il corso si articolerà in 7 incontri di due ore ciascuno dalle 16.30 alle 18.30 e si terrà

in Bari via Abbrescia 98.

Di seguito il calendario del corso: l’incontro preliminare di presentazione del corso

con la prima lezione si terrà: Lunedì ’ 09 MAGGIO ALLE ORE 16.30

Per rispetto della normativa Covid SI ACCETTANO ISCRIZIONI solo FINO A 25 UNITA’.

Si chiede il massimo rispetto delle regole di sicurezza per il contenimento della diffusione di COVID-19.

Il corso, riservato agli iscritti, prevede un contributo di 100 euro che dovrà essere versato il primo giorno del corso. Sarà possibile iscriversi al sindacato il primo giorno di corso.

Le iscrizioni saranno accettate in ordine di arrivo via mail all’indirizzo: info@snalsbari.it entro venerdi 6 maggio e dovranno contenere i dati anagrafici, un recapito telefonico e l’indicazione dell’rodine di scuola per il quale si partecipa alla preselezione.

CALENDARIO CORSO PREPARAZIONE TFA SOSTEGNO 2022

9 maggio lunedì prof.ssa Rosangela Magro:

  • Criteri per una progettazione educativo-didattica inclusiva di qualità

          Didattica speciale: Lettura e interpretazione della documentazione diagnostica

11 maggio mercoledì prof. Antonio Rago:

Dalla medicalizzazione all’analisi del contesto. ICD, ICF E ICF CY

 

12 maggio giovedì prof. Antonio Rago:

Come cambia il PEI. Decreto interministeriale n. 182/20

 

13 maggio venerdì   dott.ssa Simona Tundo:

Empatia ed intelligenza emotiva

 

17 maggio martedì prof.ssa Carmela Ponzone:

Dalla l. 517/1977 alla L. 104/92

19 maggio giovedì dott.ssa Carmela Ponzone:

Dalla l. 104/92 ai decreti della Buona scuola (L. 107/2015) passando per le linee guida del 2009 e la L. 170/10

20 maggio venerdì dott.ssa Simona Tundo:

Creatività e pensiero divergente

 

 

I partecipanti inoltre riceveranno via mail materiale di studio ed esercitazione su:

  • Competenze linguistiche e comprensione dei testi in lingua italiana
  • Competenze organizzative e giuridiche correlate al regime di autonomia
    delle istituzioni scolastiche (Organi collegiali, Piano triennale dell’offerta formativa, collaborazioni interistituzionali: scuola, territorio, famiglie)
  • La scuola nella costituzione- dall’autonomia scolastica alla legge 107.

Il segretario provinciale

Prof. Vito Masciale

 

Di seguito il testo integrale del comunicato unitario emesso dalle organizzazioni sindacali
SEMPRE E SOLO PER DECRETO.
LA COMUNITA’ SCOLASTICA NON MERITA TUTTO QUESTO

Con la pubblicazione del decreto sulla scuola in G.U. del 1°maggio il Governo
interviene pesantemente su molti aspetti della vita della scuola che, da autentica
risorsa per il Paese, torna ed essere terreno di tagli di spesa e di scontro politico ideologico.
I documenti di programmazione economica pluriennale non prevedono investimenti,
ma tagli che puntualmente il sistema subisce da decenni.
Ancora una volta si decidono questioni di grande rilievo per il sistema scolastico
attraverso atti unilaterali addirittura con Decreto legge, sfuggendo da ogni confronto
con il mondo della scuola. La consapevolezza che la partecipazione al cambiamento contribuisce,
accrescendone la qualità e il valore, ai processi di innovazione, evidentemente in questa fase
manca del tutto al Governo e alla “politica”. E questo dopo due anni di pandemia, in cui la scuola si è completamente reinventata, e con una guerra che comporta la necessità di accogliere i profughi
dall’Ucraina (ne sono arrivati ed accolti oltre 30.000, anche minori non accompagnati).
La scuola si sta confermando uno dei più efficaci strumenti di integrazione, attraverso atti di concreta e
solidale accoglienza, nell’ottica di una vera cultura di pace. Anche solo per questo avrebbe meritato un
trattamento diverso, caratterizzato da attenzione e coinvolgimento; analogamente lo avrebbero
meritato le organizzazioni sindacali alle quali il personale ha rinnovato pochi giorni or sono la propria
fiducia con una larghissima partecipazione al voto per il rinnovo delle RSU, legittimandone ancora una
volta il ruolo di rappresentanza.

Invece, solo dopo qualche giorno dal voto per il rinnovo delle RSU che ha visto un milione di lavoratori
dare la propria fiducia alle Organizzazioni Sindacali, si decide di procedere per decreto su tematiche così
importanti.

Per questo le Organizzazioni sindacali della scuola, unitariamente, hanno deciso una grande
mobilitazione, a partire dai lavoratori, per arrivare a coinvolgere l’intera comunità educante che si vede
ridurre l’ambito di autonomia, anch’esso di rilevanza costituzionale, al pari della libertà di insegnamento
che rischia di subire inaccettabili condizionamenti.

Tutto ciò in presenza di un’annosa e irrisolta questione retributiva che riguarda tutto il personale della
scuola. Il Governo sottrae le risorse aggiuntive inserite in legge di Bilancio per il rinnovo del contratto
destinandole a modalità di formazione incentivata decise unilateralmente, con evidente riduzione di
quelle destinate a rivalutare nel loro complesso le retribuzioni di tutti e con l’ipoteca di tagliare l’organico
nei prossimi anni. Per recuperare le risorse per una politica retributiva selettiva si ipotizza, fuori da ogni
confronto negoziale, anche l’impiego delle risorse attualmente utilizzate per la card docenti.

Nel frattempo non si affronta il tema del precariato, anzi il sistema di reclutamento delineato,
ulteriormente appesantito nei tempi e nei requisiti, appare oltremodo punitivo e non in grado di
risolvere la piaga del lavoro precario.

Non si prevede per la formazione iniziale una normale e legittima fase transitoria e non si tiene in alcun
conto la necessità di offrire opportunità di stabilizzazione del personale precario, per il quale non viene
previsto uno specifico percorso di accesso al ruolo.

Per tutte queste motivazioni, FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA RUA, SNALS e GILDA hanno convenuto

di organizzare una forte mobilitazione, a partire da un’imponente campagna di informazione capillare
rivolta non solo al personale della scuola, ma anche alla società civile, alle famiglie e ai cittadini, cui va
immediatamente evidenziato come tali provvedimenti non riconoscano la necessaria centralità alle
politiche dell’istruzione e della formazione con scelte che rafforzino realmente il ruolo della scuola
pubblica e democratica del Paese, al fine di garantire il pieno esercizio del diritto allo studio.

Con il percorso di mobilitazione di tutto il personale FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA RUA, SNALS e
GILDA intendono rimarcare il dissenso contro il Decreto Legge 36, per ottenerne radicali modifiche e
rivendicare la devoluzione di tutte le materie che incidono sul rapporto di lavoro al rinnovo del contratto,
per il quale chiedono l’immediato avvio delle trattative. È in tale sede che va ricondotto anche il
confronto sui percorsi di valorizzazione professionale per i quali è comunque indispensabile
l’investimento di ulteriori e specifiche risorse.

Riservandosi quindi di valutare il ricorso a tutte le azioni di mobilitazione che si renderanno necessarie,
anche in relazione allo sviluppo del confronto che intendono sollecitare e avviare con il Governo e le
forze politico parlamentari, indicono una serie di iniziative:

Convocazione di tutte le RSU elette nelle ultime elezioni per la giornata di venerdì 6 Maggio alle
ore 15 in diretta streaming con l’intervento dei 5 segretari generali di categoria (seguirà
volantino iniziativa)

Convocazione direttivi unitari dei 5 sindacati, per la giornata del 13 Maggio alle ore 15, sempre
in modalità on line

Dal 3 Maggio proclamazione dello stato di agitazione con invio piattaforma rivendicativa su cui
avviare le procedure di raffreddamento e contestuale blocco delle attività aggiuntive per tutto
il personale della scuola

Incontro con tutti i gruppi parlamentari

Nel corso delle iniziative sopra indicate saranno valutate ulteriori proposte di mobilitazione per
raggiungere i risultati necessari per tutto il personale della categoria.


Roma, 2 maggio 2022



Flc CGIL 
Francesco Sinopoli

CISL Scuola Ivana Barbacci
UIL Scuola Rua
Giuseppe Turi
SNALS Confsal
Elvira Serafini
GILDA Unams
Rino Di Meglio



Pubblichiamo l’opinione espressa dal segretario Prof. Vito Masciale su quanto accaduto al liceo Cirillo di Bari

Ci sono notizie di cronaca che si definirebbero fake news e che sembrano irrealizzabili ma sono purtroppo vere. Comincia così il prof. Vito Masciale segretario regionale Snals in merito all’episodio di violenza che ha visto protagonista un genitore e vittima un docente presso il liceo Cirillo di Bari e continua :”Innanzi tutto, esprimo tutta la mia solidarietà al collega colpevole di aver fatto solo il suo dovere ed esercitato il suo sacrosanto diritto, riconosciuto anche dalla costituzione, di libertà di insegnamento e di valutare il lavoro dei propri alunni che è un preciso dovere del suo ruolo. Non possiamo pensare di essere ancora una volta di fronte ad un genitore energumeno ma isolato. Certo per fortuna sono casi sporadici  ma casi che non dovrebbero neanche esistere ma che stanno diventando sempre più frequenti

Sono tanti gli aspetti che emergono da questo caso: la fragilità psicologica dei ragazzi che davanti ad un brutto voto che ritengo ingiusto non scelgono la via del dialogo col docente e dell’impegno a fare meglio, ma si arrendono al livello della loro preparazione vinti dalla insicurezza nelle loro capacità e si rifugiano nella famiglia come istituto che li deve difendere dalle difficoltà del mondo.E’ più che mai indispensabile la figura dello psicologo a scuola, sempre, tutti i giorni, perché possa respirare il clima della scuola in generale e intervenire col suo apporto nel percorso di crescita dei ragazzi.

Ignoro l’esito dell’aggressione che auspico poco lesiva a danno del collega ma l’episodio è ancor più grave se si è realizzato all’interno di un’aula luogo dove la scuola educa al rispetto dell’altro,al dialogo e alla tolleranza. Certo l’introduzione della seconda prova scritta reintrodotta dal Ministro agli esami di stato ha contribuito ad aumentare la già alta tensione di ragazzi e famiglie verso la prova finale.

Ma l’importanza selettiva del voto finale del percorso di studi  per accedere al lavoro o ad un percorso universitario non giustifica l’atto. Saremo sempre pronti al fianco del lavoratore colpevole solo di aver voluto svolgere il suo lavoro. Ma due esortazioni mi sento di fare: a volte questi episodi sono preceduti da segnali che vengono sottovalutati ma su cui sarebbe il caso di porre attenzione senza gridare al lupo al lupo prima del tempo o demonizzare nessuno. Prestare anche attenzione a cosa si scrive nelle chat di classe fra genitori perché si potrebbe involontariamente alimentare odio ingiusto solo per un proprio sfogo liberatorio legato alla propria situazione individuale. La seconda esortazione è per i rappresentanti di classe dei genitori che purtroppo, molte volte, nelle scuole secondarie superiori non vengono eletti perché nessuno si candida pensando che i ragazzi sono grandi e possono vedersela da soli. E’ una chiave di lettura molto riduttiva del ruolo del rappresentante di classe il cui ruolo non è limitato ad organizzare la pizza di classe di fine anno scolastico nelle scuole del settore infanzia e primaria ma è delegato al dialogo con la scuola per tutto quello che concerne il benessere collettivo in aula.

 

Per l’attuazione della formazione continua dei docenti nel decreto approvato dal CdM è stata prevista l’istituzione di una struttura definita scuola di alta formazione dell’istruzione sotto la vigilanza del Ministero dell’istruzione all’interno della quale operano un Comitato d’indirizzo, Comitato scientifico internazionale e una della Direzione generale.

Cerchiamo di scoprire qualche dettaglio in più:

Finalità generali

La suddetta struttura, con sede in Roma, avrà come compito quello di promuovere e coordinare la formazione in servizio dei docenti di ruolo nel rispetto dei principi del pluralismo e dell’autonomia didattica del docente, dirigere e indirizzare le attività formative di tutto il personale scolastico e assolvere le funzioni correlate al sistema d’incentivo alla formazione continua dei docenti.

Composizione

Sarà  presieduta da una personalità, dotata di particolare e comprovata qualificazione professionale, scelta dal ministro dell’istruzione e nominato dal Presidente del consiglio dei ministri. Durerà in carica quattro anni e potrà  essere confermata una sola volta; all’interno della scuola saranno organizzati un comitato d’indirizzo, un comitato scientifico internazionale, e una direzione generale con a capo un direttore generale.

Compiti del presidente

Avrà la rappresentanza legale della scuola, presiederà  il Comitato d’indirizzo. Sarà responsabile dell’attività didattica e scientifica della Scuola ed elaborerà  le strategie di sviluppo dell’attività di formazione d’intesa con il Direttore Generale e sentito il Comitato d’indirizzo.

Comitato d’indirizzo

Sarà  composto da cinque membri: il presidente di Alta formazione dell’istruzione, i direttori generali di Indire e di Invalsi, due membri nominati dal Ministro dell’istruzione e in più il direttore generale senza diritto di voto. Durerà  in carica tre anni.

Compiti

Il comitato d’indirizzo nell’esercizio della sua funzione si avvarrà  di una direzione generale con il compito di approvare il regolamento della Scuola di alta formazione, di disciplinare le modalità del suo funzionamento, di quelle del Comitato d’indirizzo e del Comitato scientifico internazionale. Durerà  in carica tre anni con possibilità di riconferma di una sola volta.

La direzione generale

La direzione generale, presieduta da un direttore generale nominato dal Ministro dell’istruzione, dura in carica tre anni con possibilità di riconferma di una sola volta, opererà in supporto al comitato d’indirizzo occupandosi:

  • dell’esecuzione degli atti,
  • della predisposizione delle convenzioni,
  • delle attività di coordinamento istituzionali della Scuola

Comitato scientifico

Sarà  composto da un massimo di sette membri, nominati con decreto del Ministro dell’istruzione e rimarrà  in carica quattro anni con il compito di adeguare  lo sviluppo delle attività formative del personale scolastico alle migliori esperienze internazionali e alle esigenze proprie del sistema nazionale d’istruzione e formazione