Fondo Espero è un’associazione senza fini di lucro il fondo riservata solo ai dipendenti della Scuola, il suo unico obiettivo è quello di permettere ai dipendenti della scuola, di costruire una pensione complementare.

Oggi, sono circa 100.000 i lavoratori del comparto scuola che hanno scelto Fondo Espero

Modalità di adesione a fondo Espero

  1. mediante una esplicita manifestazione di volontà dell’aderente, anche mediante sito web, nelle forme, con le modalità e con le garanzie di informazione e trasparenza disciplinate dai regolamenti e dalle direttive del fondo;
  2. mediante silenzio-assenso, nel rispetto delle direttive Covip.

“Accordo sulla regolamentazione inerente alle modalità di espressione della volontà di adesione al Fondo pensione Espero, anche mediante forme di silenzio-assenso, ed alla relativa disciplina di recesso del lavoratore”.

Il 31 maggio 2022, è stata sottoscritta l’ipotesi di accordo sulla regolamentazione inerente alle modalità di espressione della volontà di adesione al Fondo pensione Espero, anche mediante forme di silenzio-assenso, ed alla relativa disciplina di recesso del lavoratore.

I lavoratori che otterranno l’assunzione a tempo indeterminato in data successiva al 1° gennaio 2019 dovranno prestare attenzione alla modalità di iscrizione al Fondo Nazionale Pensione Complementare per i lavoratori della Scuola Fondo Pensione Espero, qualora non fossero già iscritti da precari in occasione di precedenti contratti di lavoro

Sei un lavoratore assunto dal 1/01/2019?

1) Riceverai dal datore di lavoro l’informativa sulla sottoscrizione dell’accordo: questa comunicazione ti verrà inviata entro la metà di agosto 2024.

2) Dal ricevimento dell’informativa avrai 9 mesi per decidere di aderire volontariamente al Fondo, oppure di rinunciare all’adesione silente. Il datore di lavoro ti indicherà come esprimere tale rinuncia. Tale comunicazione andrà consegnata al datore di lavoro (non al Fondo Pensione).

3) Le amministrazioni, trascorsi 9 mesi, comunicano al Fondo i nominativi dei lavoratori che non hanno manifestato nessuna volontà quindi  In caso di mancata scelta, alla scadenza dei 9 mesi dal ricevimento dell’Informativa, sarai iscritto al Fondo tramite silenzio assenso a decorrere dal primo giorno del mese successivo alla scadenza dei nove mesi.

4) Successivamente   il “Fondo” ricevuta l’informativa, informa i singoli lavoratori dell’avvenuta iscrizione mediante silenzio-assenso.

5) A seguito della adesione al Fondo, avrai un ulteriore periodo di 30 giorni per il diritto di recesso. Il recesso avviene senza costi e senza obbligo di dover indicare il motivo del recesso. Il lavoratore ha inoltre diritto al rimborso delle somme eventualmente versate.

Con l’adesione al Fondo (volontaria o silente) inizierai a costruire il tuo salvadanaio previdenziale alimentato con:

– Il tuo contributo (1% del tuo stipendio, ovvero una percentuale diversa che potrai scegliere se aderisci volontariamente);

– Il contributo del datore di lavoro (anche con l’adesione silente il datore di lavoro verserà un contributo a suo carico del 39;1%);

– Il TFR (accantonato dal momento dell’adesione) La contribuzione decorrerà dalla data della tua adesione: non sarà possibile il versamento di contributi relativi a periodi arretrati.

Tutto il personale sia a tempo indeterminato che a tempo determinato è invitato a prendere visione delle informative ricevute, necessario prestare molta attenzione per evitare iscrizione tacita al fine di evitare che una scelta così importante, come quella che attiene al proprio futuro previdenziale in epoca di trattamenti pensionistici decrescenti, sia frutto di inerzia e scarsa informazione e non di una consapevole valutazione di opportunità.

 

 

 

“Solidarietà al dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo “Dante Europa” di Taranto, aggredito all’uscita di scuola dal genitore di un’alunna.” La esprime il segretario regionale di Snals/Confsal Puglia, Vito Masciale, al preside, preso ieri a calci e pugni all’uscita da scuola, sotto lo sguardo incredulo di studenti e famiglie.  L’autore dell’aggressione aveva litigato, poco prima, con un docente della figlia, sembra per futili motivi.

L’episodio non è isolato. “C’è un’escalation dei casi che coinvolgono scuola e famiglie dal nord al sud del Paese.  – sottolinea Masciale – Violenza tra i ragazzi reale e virtuale, violenza tra alunni e docenti, violenza tra famiglie, professori, personale ATA, dirigenti. Quello che è successo a Taranto è gravissimo e bisogna porre un argine a questa deriva. Ormai la scuola insegna regole che la società civile non riconosce e non osserva più. Bene ha fatto il dirigente a denunciare : ha svolto anche con questo gesto il suo ruolo di educatore, mostrando che non è con la violenza che si può avere ragione.”

“La sua denuncia è una difesa alla dignità della scuola.”, ha concluso il sindacalista, che ha poi invocato maggiore sicurezza sul luogo di lavoro per tutto il personale della scuola. “La scuola – ha detto- deve rimanere presidio di legalità.”

Il segretario nazionale dello Snals, Elvira Serafini, ha parlato di “realtà sconvolgente e intollerabile, vergognosa violazione dei diritti della persona, prima ancora che del lavoratore. L’adozione di misure tempestive ed adeguate alla gravità della situazione diventa, pertanto, imperativa.”

 

Nell’ambito del programma di scambio di assistenti di lingua, promosso dal Ministero dell’istruzione e del merito, con Austria, Belgio, Francia, Regno Unito, Irlanda, Germania e Spagna, alcune scuole italiane hanno l’opportunità di accogliere un assistente di lingua (inglese, francese, spagnolo e tedesco). Nella circolare ministeriale n. 4146 del 29 gennaio 2024 le indicazioni per l’assegnazione di assistenti nell’a.s. 2024-2025.

L’assistente di lingua è un giovane laureato, o studente universitario, con una conoscenza di base della lingua italiana, che viene selezionato nel Paese europeo di provenienza per svolgere attività in classe, affiancando il docente di lingua e cultura straniera o di una disciplina non linguistica nel caso di lezioni CLIL per 12 ore settimanali nel corso di un periodo di tempo che può variare da un minimo di 6 mesi fino a un massimo di 8 mesi.

Gli USR individuano entro il 25 marzo 2024, le istituzioni scolastiche di ogni grado che accoglieranno l’assistente di lingua.

 

I posti disponibili per la Puglia sono i seguenti: Lingua inglese 3 Lingua francese 7 Lingua tedesca 2 Lingua spagnola 1

Potranno accedere alla procedura di richiesta esclusivamente gli istituti scolastici, prioritari e riservisti, selezionati e registrati on-line dagli Uffici scolastici regionali, che avranno cura di informare preventivamente gli istituti interessati sugli esiti della selezione e sulle modalità di richiesta di assegnazione.

Le scuole dovranno presentare la richiesta di assegnazione entro il 10 aprile 2024, tramite l’apposito modulo disponibile sul sito del MIM, alla pagina dedicata http://www.miur.gov.it/web/guest/assistenti-stranieri-in-italia

 

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha annunciato l’apertura delle candidature per le commissioni giudicatrici del Concorso Dirigenti Scolastici.

Le candidature sono aperte dal 22 gennaio 2024, dalle ore 10:00, e si concluderanno il 12 febbraio 2024, alle ore 23:59. I candidati devono accedere tramite SPID, Carta di Identità Elettronica (CIE), o credenziali valide per i servizi del Ministero dell’Istruzione. Le domande vanno presentate sul Portale Unico del reclutamento (www.inpa.gov.it). Per coloro che non possiedono le credenziali, è disponibile un modulo online per accedere al servizio Istanze Online. Possono presentare domanda i  dirigenti scolastici, i dirigenti tecnici e amministrativi con almeno cinque anni di esperienza dirigenziale, magistrati, avvocati, procuratori dello Stato, dirigenti pubblici e professori universitari. I dettagli dei requisiti sono specificati nell’art. 11, comma 4 del D.M. 194/2022. Le candidature possono essere inoltrate seguendo le procedure online o contattando direttamente l’Ufficio Scolastico Regionale di interesse.

Le commissioni saranno nominate dai dirigenti degli Uffici Scolastici Regionali, seguendo i criteri del D.M 194/2022.  Saranno  composte da un presidente e due componenti e può comprendere anche soggetti collocati in quiescenza da non più di tre anni, dalla data di pubblicazione del Bando. In sede di prova orale, alla commissione è aggregato un componente esperto in lingua inglese e da un ulteriore componente esperto in informatica.

 

Il presidente

Il presidente è scelto tra i consiglieri di Stato, o tra i magistrati o avvocati dello Stato di corrispondente qualifica, o tra i dirigenti generali od equiparati. Tutti i soggetti specificati all’art. 11, co. 3, D.M. 194/2022 potranno presentare la propria candidatura attraverso il Portale Unico del reclutamento, raggiungibile all’indirizzo www.inpa.gov.it, secondo le modalità specificate nell’Avviso MIM prot. 5914 del 22.01.2024.

In alternativa alla modalità sopra riportata, esclusivamente per i magistrati amministrativi, ordinari, contabili, gli avvocati e procuratori dello Stato, i dirigenti di amministrazioni pubbliche diverse dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, che ricoprano o abbiano ricoperto un incarico di direzione di uffici dirigenziali generali, i professori di prima fascia di università statali o non statali, potrà essere utilizzata la funzione online di presentazione.

 

I componenti

I componenti sono designati uno fra i dirigenti scolastici, i dirigenti amministrativi e tecnici dei ruoli del MIUR con un’anzianità, nei ruoli dirigenziali, di almeno cinque anni; uno tra i DSGA con una anzianità nel ruolo di almeno cinque anni.

I componenti aggregati esperti di lingua inglese sono designati tra i docenti di ruolo nella classe A-24 o A-25, purché in possesso di almeno cinque anni di servizio specifico. I componenti aggregati esperti di informatica sono designati tra i docenti di ruolo abilitati nell’insegnamento della classe di concorso A-41, purché in possesso di almeno cinque anni di servizio specifico.

 

Il  segretario

Le funzioni di segretario sono svolte da personale appartenente al personale amministrativo della terza area.

Possono presentare le candidature i soggetti specificati dall’art. 11, co. 5, D.M. 194/2022, utilizzando la funzione online.

Nell’istanza, gli aspiranti Segretari devono dichiarare:

– i propri dati anagrafici, di recapito e residenza;

– la qualifica ricoperta e la data di decorrenza;

– lo stato di servizio o di quiescenza;

– di non trovarsi in alcuna condizione ostativa indicata nel D.M 194/2022.

 

L’eventuale nomina di sottocommissioni

Qualora i candidati che abbiano sostenuto le prove scritte superino le 1.000 unità, le commissioni esaminatrici possono essere suddivise in sottocommissioni con l’integrazione di un numero di componenti, unico restando il presidente, pari a quello delle commissioni originarie e di un segretario aggiunto. A ciascuna delle sottocommissioni non può essere assegnato un numero di candidati inferiore a 500.

 

 

Il MIM ha dato avvio alla procedura per il prossimo TFA .

Lo SNALS BARI organizza una serie di incontri in presenza preparatori alle prove di accesso al TFA 2024 per i diversi ordini di scuola : INFANZIA-PRIMARIA-SECONDARIA DI 1^ E 2^ GRADO
Ogni incontro della durata di 2 ore si svolgerà di pomeriggio(16,30-18.30)
La partecipazione è riservata agli iscritti Snals e prevede un contributo spese da versare a carico dei corsisti.
Requisiti di partecipazione al TFA sostegno:
Scuola dell’infanzia e primaria : LAUREA IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA E EQUIPOLLENTI o
diploma magistrale sperimentale pedagogico o linguistico conseguito entro l’a.s. 2001/02
Scuola secondaria 1^ E 2^ grado: Laurea magistrale o equivalenti + 24CFU oppure diploma di 2^ livello dell’alta formazione artistica,musicale e coreutica,oppure titolo equipollente ed equiparato, coerente con
le classi di concorso vigenti alla data di indizione del concorso + 24cfu.
Gli insegnanti tecnico pratici accedono con il solo diploma.
Si invitano tutti gli interessati ad inviare nell’immediato una mail di prenotazione all’indirizzo : info@snalsbari.it
Sarà dato celere riscontro con gli ulteriori dettagli .

Il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara ha firmato il decreto che disciplina le procedure concorsuali straordinarie riservate agli insegnanti di religione cattolica nella scuola dell’infanzia e della primaria e nella scuola secondaria di primo e secondo grado. Il provvedimento, attuativo delle recenti novità introdotte dalla legge di conversione del decreto-legge n. 75 dello scorso 22 giugno, recependo i requisiti stabiliti dalla legge, ammette a partecipare i candidati in possesso, congiuntamente, della certificazione di idoneità diocesana e con almeno trentasei mesi di servizio, anche non consecutivi, nell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali, oltre che dei titoli di qualificazione professionale previsti dall’Intesa con la Cei.  I candidati dovranno possedere anche i requisiti generali per l’accesso all’impiego nelle pubbliche amministrazioni. A queste procedure sarà destinato il settanta per cento dei posti vacanti e disponibili per il triennio scolastico 2022/25 e per gli anni successivi fino al totale esaurimento di ciascuna graduatoria di merito.” Dopo vent’anni dall’ultimo concorso, si avvia così una fase di reclutamento a tempo indeterminato per l’insegnamento della religione cattolica che, nel portare a soluzione una situazione critica che interessa migliaia di persone, assicurerà stabilità e continuità didattica.” Sono state le parole del ministro

Il comma 179 della Legge n. 213/2023 (legge di bilancio 2024) prevede un aumento dell’indennità per il secondo mese di congedo parentale. Tale indennità è “elevata, in alternativa tra i genitori, per la durata massima complessiva di due mesi fino al sesto anno di vita del bambino, alla misura dell’80 per cento della retribuzione nel limite massimo di un mese e alla misura del 60 per cento della retribuzione nel limite massimo di un ulteriore mese, elevata all’80 per cento per il solo anno 2024”. La Circolare INPS n. 4 del 5 gennaio 2024 sottolinea che questa nuova misura si applica ai lavoratori dipendenti che concludono il periodo di congedo di maternità o, in alternativa, di paternità, dopo il 31 dicembre 2023. L’INPS rimanda a una successiva circolare le relative istruzioni operative.
Riguardo al personale della scuola, per il primo mese di congedo parentale continua ad applicarsi la misura del 100% della retribuzione. La legge di bilancio 2024 incide sul secondo mese che sarà retribuito all’80% per l’anno in corso e, se non utilizzato, al 60% a partire dal 2025, a condizione che sia fruito entro i primi 6 anni di vita del bambino. Per i restanti mesi spettanti di congedo parentale, l’indennità sarà pari al 30%.
Va precisato che l’indennità del secondo mese all’80% per il 2024 o al 60% dal 2025 è unica e può essere divisa tra entrambi i genitori o fruita da uno solo di essi. Questa regola si applica ai lavoratori che concludono il periodo di congedo di maternità o, alternativamente, di paternità dopo il 31 dicembre 2023. Invece i genitori che hanno concluso il congedo prima di tale termine continueranno a beneficiare per il secondo mese di congedo parentale della retribuzione pari al 30%.

 

“I nodi stanno già venendo al pettine. Le problematiche del Piano di dimensionamento scolastico approvato da Regione Puglia per il 2024/25 stanno emergendo ancor prima che la rete scolastica subisca fattivamente il nuovo assetto. Era inevitabile perché, come abbiamo più volte detto, l’iter che ha portato il documento in Giunta ha saltato passaggi fondamentali della concertazione, invertendone l’ordine in taluni casi e, in altri, rendendoli puramente formali. In sostanza, ad agosto scorso è stato diffuso un Piano già blindato su cui sindacati, enti locali, organi collegiali delle istituzioni scolastiche hanno potuto incidere ben poco. Era stato già deciso, contro ogni logica, che la riorganizzazione dovesse riguardare solo il primo ciclo di istruzione e a nulla sono valsi i rilievi delle OOSS sul fatto che questo avrebbe compromesso il corretto funzionamento delle scuole e fatto saltare centinaia di posti di lavoro di collaboratori scolastici e assistenti amministrativi. In questi mesi l’assessore ci ha sentito ma sicuramente non ci ha ascoltato. Parteciperemo all’incontro di lunedì 15 per senso del dovere, ma non mi aspetto grosse novità.” Così il segretario regionale di Snals/Confsal Puglia, Vito Masciale, accoglie la convocazione per una riunione con le sigle del comparto scuola da parte dell’assessore all’Istruzione, Formazione, Lavoro, Sebastiano Leo.

“La convocazione giunge fuori tempo utile; tuttavia, come si dice, la speranza è l’ultima a morire – precisa il sindacalista – La settimana scorsa avevamo chiesto un incontro a stretto giro. L’assessore ci risponde cinque giorni dopo e dopo aver deliberato per la seconda volta sul Piano.” Il decreto legge 215, cosiddetto Milleproroghe, entrato in vigore il 31 dicembre, aveva, tra le altre cose, posticipato al 5 gennaio 2024 il termine entro il quale le Regioni avrebbero potuto rivedere il Piano di dimensionamento per il 2024/25. Ed è proprio quella la finestra temporale che, secondo Snals Puglia e gli altri sindacati, si sarebbe dovuta sfruttare per provare a riprendere il confronto. Proprio il 5 gennaio, invece, la Giunta regionale pugliese si è riunita per apportare modifiche al piano senza sentire le sigle.

“Snals chiede che vengano garantiti i posti di lavoro a rischio tagli e spero, lunedì, di sentirmi dire da Leo che  ha trovato il modo per fare questo e per mantenere alto il livello di sicurezza nelle scuole interessate dal dimensionamento.”, conclude Masciale.

Mercoledì, intanto, si sono chiuse le aree SIDI (il programma della gestione della segreteria) per modificare i codici meccanografici delle scuole. Questo vuol dire che gli accorpamenti sono ormai definitivi.

 

 

 

Si è chiusa ieri a mezzanotte la piattaforma per iscriversi al prossimo concorso docenti. In tantissimi in questo periodo, che pure coincideva quasi per intero con le festività natalizie, hanno chiesto consulenza al nostro sindacato. È stato un vivificante bagno di folla lungo quasi un mese, che ha portato nella sede provinciale gli aspiranti docenti, vecchi e nuovi iscritti Snals, ciascuno con il proprio bagaglio di sogni, dubbi e incertezze.

Ed ora? Ora si studia… e siamo ancora una volta a fianco di chi vuole entrare con un contratto a tempo indeterminato da docente (il sospirato ruolo) nel mondo della scuola.

Domani, giovedì 11 gennaio, alle 16:30, in via Abbrescia n.92 (nel salone annesso alla parrocchia Maria Immacolata), presenterò il nuovo corso di preparazione alle prove concorsuali. Dieci incontri con approfondimenti mirati in cui ci sarà spazio per tutti i chiarimenti sulle discipline e sulle modalità delle prove.

Vi aspetto con tante importanti novità e suggerimenti

 

Il segretario regionale Snals/Confsal Puglia

Prof. Vito Masciale

 

 

 

Di comune accordo con le altre organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative del comparto istruzione e ricerca, rivolgiamo a tutte le Senatrici e Senatori della Repubblica un appello a voler prendere in considerazione, nell’esaminare il DDL n.615 contenente “Disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’art.116, terzo comma della Costituzione”, le ragioni che ci inducono a chiedere la piena salvaguardia del carattere unitario e nazionale del nostro sistema pubblico di istruzione. Si tratta di una richiesta condivisa da tutte le organizzazioni sindacali, pur in un contesto articolato e plurale di considerazioni e valutazioni che ciascuna sigla, in autonomia, intende in questa fase porre all’attenzione del Legislatore, ferme restando le iniziative che singolarmente o congiuntamente sono state nel tempo assunte anche in merito ai progetti di autonomia differenziata su cui si è sviluppato un intenso dibattito politico già prima dell’emanazione del DDL oggi in discussione.

Lo Snals Confsal, pertanto, rivolge un appello alle Senatrici e ai Senatori della Repubblica affinché valutino, durante l’iter di approvazione del Disegno di Legge n. 615 relativo alle disposizioni per l’autonomia differenziata, le nostre raccomandazioni per garantire il carattere unitario del sistema nazionale di istruzione e la parità dei diritti di tutti i lavoratori della scuola.

La regionalizzazione in materia di istruzione non farebbe altro che aggravare il divario tra le regioni ricche e quelle povere con il risultato di addebitare gli scarsi risultati degli alunni alla scarsa efficacia di coloro che operano nella comunità scolastica. L’autonomia differenziata metterebbe poi a rischio l’unità del sistema nazionale di istruzione, garantita dalla nostra Costituzione, con grave pregiudizio dell’uguaglianza di studenti e lavoratori della scuola. Ancora più gravi sarebbero gli effetti sul personale della scuola che, privo di tutele contrattuali nazionali, sarebbe sottoposto a discipline del rapporto di lavoro differenziate e con trattamenti economici diversi anche in corrispondenza di analoghe prestazioni lavorative.

Lo Snals Confsal ritiene che non si possa quantificare l’entità delle risorse da trasferire alle regioni sulla base della serie storica della spesa. Tale ottica condanna coloro che vivono in contesti difficili e deprivati ad uno stato permanente di povertà e smentisce la strategia del PNRR di riduzione dei divari territoriali e di contrasto alle povertà educative.

Sul piano sindacale Lo Snals Confsal ribadisce la necessità di regole contrattuali del rapporto di lavoro stabilite a livello nazionale, uguali per tutti i lavoratori. Con l’autonomia differenziata si creerebbero i presupposti per una disuguaglianza di diritti che inciderebbe inevitabilmente sulla qualità del servizio educativo.

 

Il Segretario Generale

(Elvira Serafini)