In attesa della  pubblicazione della guida operativa per l’applicazione del Nuovo regolamento di contabilità, la competente direzione generale (DGRUF) ha provveduto  ad adottare un  nuovo piano dei conti in cui l’articolazione degli aggregati di spesa prevista nel programma annuale è stata modificata per permettere  una rappresentazione omogenea delle finalità di utilizzo delle risorse da parte delle singole scuole  e una possibile lettura integrata da parte dell’Amministrazione.
Nel dettaglio, rispetto ai progetti, è stato aggiunto, come già per gli aggregati “A” e “G”, un ulteriore livello di classificazione, non modificabile, mentre sono state modificate/aggiunte voci all’aggregato “A”.

Ogni  scuola potrà definire e descrivere i singoli progetti/attività come ritiene opportuno ma dovrà classificarli in funzione delle opzioni disponibili previste; è infatti permesso alle scuole di inserire un terzo livello di classificazione.

Non vi sono, quindi, cambiamenti rispetto ai precedenti schemi in relazione alla descrizione dei singoli progetti/attività, ma soltanto  rispetto alla classificazione degli stessi.

Per quel che concerne  le progettualità riferite ai PON, la classificazione delle stesse all’interno del programma annuale dovrà avvenire in funzione della finalità, e non  della fonte di finanziamento. In questa ottica, per individuare la giusta imputazione dei progetti riportati, è necessario conoscere la finalità degli stessi.

Le diverse operazioni gestionali che la scuola effettuerà nel corso dell’esercizio finanziario faranno pertanto riferimento al progetto definito dalla scuola, garantendo una riproduzione dei fatti contabili puntuale con riferimento ad ogni singolo progetto attivato dalla scuola, in continuità rispetto a quanto accade attualmente.
Concludendo, per ogni progetto, fermo restando la necessità di una classificazione di esso, le scuole avranno un apposito schema per la programmazione e la rendicontazione delle risorse  utilizzate, garantendo la trasparenza delle fonti di finanziamento usate.

news

 

 

 

La legge di bilancio 2019 ha modificato il decreto legislativo n. 59/2017 e

quindi il sistema di accesso ai ruoli per i docenti della scuola secondaria di

primo e secondo grado.

Il nuovo sistema si articola in:

concorso; percorso annuale di formazione iniziale e prova;

conferma in ruolo previo superamento del predetto percorso.

Requisiti di accesso :

Per i posti comuni

  • abilitazione specifica sulla classe di concorso oppure
  • laurea (con piano di studio completo per l’accesso a quella classe di concorso) e 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche oppure
  • abilitazione per altra classe di concorso o per altro grado di istruzione, fermo restando il possesso del titolo di accesso alla classe di concorso richiesta (no 24 CFU) oppure
  • laurea + 3 anni di serviziosvolti negli ultimi otto (no 24 CFU). Si partecipa per una delle classi di concorso per cui si ha  un anno di servizio.

Per i posti di sostegno:

  • requisiti (quelli per i posti comuni oppure quelli per i posti di ITP) più il titolo di specializzazionesu sostegno.

 Requisiti richiesti agli insegnanti tecnico-pratici (ITP)

per partecipare al concorso, distinguendo tra quelli  richiesti sino al 2024/25

e requisiti richiesti dopo tale data.

Requisiti ITP sino al 2024/2025

L’articolo 22, comma 2, del nuovo  D.lgs. 59/2017 così recita:

I requisiti di cui all’articolo 5, comma 2, sono richiesti per la partecipazione
ai concorsi banditi successivamente all’anno scolastico 2024/2025. Sino ad
allora, per i posti di insegnante tecnico pratico, rimangono fermi i requisiti
previsti dalla normativa vigente in materia di classi di concorso.

Gli insegnanti tecnico pratici, dunque, sino al 2024/2025partecipano

al concorso con il diploma, considerato che la normativa vigente in materia

di classi di concorso prevede che gli ITP accedono alle medesime con il diploma 

Fino a tale data sono esonerati dal conseguimento dei 24 CFU in discipline

antropo – psico – pedagogiche ed in metodologie e tecnologie didattiche.

Requisiti ITP dopo il 2024/2025

I concorsi saranno banditi annualmente per le regioni e per le classi di concorso

con disponibilità. Dopo il 2024/25, gli insegnanti tecnico pratici potranno partecipare

al concorso, se in possesso di uno dei seguenti requisiti:

  1. abilitazione specifica sulla classe di concorso;
  2. laure aoppure diploma dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica
    di primo livello oppure titolo equipollente o equiparato, coerente con le
    classi di concorso vigenti alla data di indizione del concorso, e 24 CFU nella discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e e tecnologie

 

 

Il concorso per diventare DSGA è ormai avviato : le istanze entro il 28 gennaio 2019

Ricordiamo che possono partecipare al concorso tutti coloro che  possiedono uno

dei seguenti titoli:

  • diploma di laurea in giurisprudenza/scienze politiche/sociali o amministrative/economia e commercio;
  • diplomi di laurea specialistica (LS) 22, 64, 71, 84, 90 e 91;
  • lauree magistrali (LM) corrispondenti a quelle specialistiche ai sensi della tabella allegata al D.I. 9 luglio 2009.

Possono  partecipare, in deroga ai succitati titoli, gli assistenti amministrativi che, alla data di entrata in vigore della legge 27 dicembre 2017 n. 205, abbiano maturato almeno tre interi anni di servizio anche non continuativi  sulla base di incarichi annuali, negli ultimi otto, nelle mansioni di direttore servizi generali ed amministrativi (DSGA). I cosiddetti facenti funzione.

Il bando prevede inoltre  che il 30% dei posti banditi in ciascuna regione siano riservati:

  • agli ATA già di ruolo in possesso di una delle lauree richieste come titolo d’accesso;
  • agli assistenti amministrativi che, alla data di entrata in vigore della legge n. 205/2017, hanno maturato almeno tre interi anni di servizio, anche non continuativi, sulla base di incarichi annuali, negli ultimi otto, nelle mansioni di DSGA, anche in mancanza del requisito culturale richiesto,cioè la laurea

Per beneficiare della riserva di posti si devono superare le prove concorsuali con il punteggio minimo previsto.

Di seguito la tabella con i posti banditi  e riservati in ciascuna regione ai succitati candidati:

news

 

Fino al 21 dicembre 2018 sarà disponibile l’istanza on-line per la presentazione

delle candidature come presidente, componente e membro aggregato del

concorso straordinario per docenti della scuola dell’infanzia e primaria.
Gli aspiranti appartenenti ai ruoli di dirigenti scolastici, dirigenti tecnici e

docenti del comparto scuola,anche collocati a riposo, utilizzeranno la procedura

informatica POLIS.
Gli aspiranti appartenenti ai ruoli dei professori universitari, anche in quiescenza,

utilizzeranno,sempre entro il 21 dicembre 2018, la procedura informatica del consorzio interuniversitario CINECA.
L’istanza potrà essere presentata, unicamente, per la regione di servizio o,

per gli aspiranti collocati a riposo, per la regione di residenza.
Nell’istanza di partecipazione gli aspiranti, oltre a dichiarare il possesso dei

requisiti previsti e la mancanza di condizioni ostative all’incarico, dovranno

allegare il curriculum vitae.
I requisiti per far parte delle commissioni di valutazione sono indicati negli

articoli 11 e seguenti del D.M. 17/10/2018..

 

Il  Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto a sostegno delle imprese e

per la semplificazione della Pa che contiene  importanti novità anche

per il concorso DS  attualmente in fase di svolgimento.

Nel testo del decreto si prevede infatti che la seconda fase del

corso-concorso DS, già prevista dal bando, sia eliminata:

il concorso si concluderà con la prova orale come in passato e la valutazione dei titoli.

 La formazione  riguarderà  i soli vincitori quando assumeranno servizio.

Non ci saranno, dunque, i due mesi di formazione e i quattro mesi di tirocini,

La modifica, annunciata la scorsa estate dal ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti,

consentirà di concludere il concorso DS tra maggio e giugno 2019 e di 

nominare i vincitori in tempo utile per il primo

settembre 2019, evitando (questo è l’obiettivo del decreto) un altro anno di reggenze.

Firmato nella notte del 13 dicembre il nuovo Contratto dei Dirigenti Scolastici.

Al termine di una trattativa complessa e per certi versi difficile si è riusciti a sottoscrivere un’ipotesi di accordo da parte di tutte le organizzazioni sindacali. Ecco le novità più importanti :

La retribuzione dei dirigenti scolastici è stato equiparato a quello degli Dirigenti della P.A. per quanto riguarda la retribuzione parte fissa.

Da gennaio 2018, inoltre, vanno aggiunti 159 di media euro mensili, che saranno percepiti come arretrati.

Per l’equiparazione della retribuzione di posizione parte fissa  le risorse messe a disposizione dalla scorsa legge di bilancio sono le seguenti:

37 milioni nel 2018;
41 milioni nel 2019;
96 milioni a decorrere dal 2020.
Alle risorse suddette si aggiungono 35 milioni del Fondo Unico Nazionale.

Le altre novità :

  • la possibilità di ottenere il rientro al ruolo di provenienza entro i primi 5 anni di ruolo.
  • la possibilità di delegare funzioni e potere di firma in caso di assenza

Si allega l’ipotesi di accordo: Visualizza PDF

La direzione nazionale riunitasi a Roma ha esaminato il contenuto della bozza di legge di Bilancio approvata dalla Camera dei Deputati e passata ora all’esame del Senato .

Il dibattito approfondito, a cui ha partecipato il segretario provinciale di Bari prof. Vito Masciale con l’energia e la passione che lo contraddistingue, ha portato ad un documento finale riportato di seguito.

  Comunicato stampa 12/12/2018

Legge bilancio, Snals non esclude lo stato di agitazione pubblico impiego

Nell’incontro tenutosi lunedì scorso a Palazzo Chigi lo SNALS e la CONFSAL hanno ribadito al Presidente del Consiglio l’assoluta insufficienza delle risorse economiche stanziate nel disegno di Legge di Bilancio approvato alla Camera per il rinnovo dei contratti dei lavoratori del pubblico impiego.

Nell’articolato è previsto infatti un incremento a regime delle retribuzioni per il triennio 2019-20-21 pari a 1,95% complessivi (1,30%+035%+030%), che è meno della metà dell’inflazione stimata dall’ISTAT per lo stesso periodo, pari a 4,1%, e che determinerà un’ulteriore perdita del potere di acquisto delle retribuzioni.

È impensabile che gli operatori scolastici, cosi come i dipendenti pubblici della sanità, sicurezza, funzioni centrali e locali, possano accettare una così misera rivalutazione delle proprie retribuzioni. Ben altre erano le aspettative della categoria,atteso che il CCNL 2016/2018 – con aumenti a regime pari al 3,5% – aveva consentito di recuperare soltanto in minima parte la perdita del potere d’acquisto (pari a -12%) accumulatasi nei 10 anni di vacanza contrattuale. È anche evidente che il traguardo dell’allineamento degli stipendi dei docenti italiani a quelli dell’eurozona rischia di allontanarsi e diventare una mera illusione.

Pertanto, lo SNALS e la CONFSAL preannunciano la proclamazione dello stato di agitazione di tutte le categorie del pubblico impiego, riservandosi, in mancanza di risposte adeguate, azioni di mobilitazione e protesta.

 

Proposte di modifica dello SNALS-CONFSAL per l’Istruzione, l’Università, gli Enti pubblici di ricerca e l’Afam

Coerentemente con i principi di autonomia e di libertà, che contraddistinguono l’agire dello SNALS-CONFSAL, l’obiettivo delle proposte è il miglioramento della condizione dei settori che compongono il Comparto Istruzione e Ricerca, rispondendo alle attese del personale. L’impegno del governo nei confronti del sistema dell’istruzione e della ricerca non trova piena corrispondenza nel ddl di bilancio in corso di approvazione, dove non si rileva una visione strategica di sviluppo per l’intero comparto, oltre che per i limitati incrementi stipendiali di cui sopra, per altre due fondamentali ragioni:

  • carenza degli investimenti;
  • limiti nelle previsioni rispetto al funzionamento e all’organizzazione del sistema dell’istruzione e della ricerca.

Per quanto riguarda invece gli specifici settori del Comparto, lo SNALS-CONFSAL formula le seguenti osservazioni.

Scuola

Art. 5 (tassazione separata dei compensi derivanti dall’esercizio di attività autonome per lezioni private con un’aliquota unica del 15%):

  • in alternativa a tale previsione, è necessario l’incremento dei fondi a disposizione delle scuole per iniziative di potenziamento e recupero degli studenti;

Modifica della previsione di far valere il periodo trascorso in apprendistato ai fini dell’assolvimento dell’obbligo di istruzione (artt. 22 e 26):

  • questa misura ha delle conseguenze di particolare gravità, limitando il diritto all’istruzione e generando sfruttamento e abusi;

Modifica dell’art. 57 con attribuzione alle scuole di maggiore libertà di azione in merito all’obbligo dell’alternanza scuola–lavoro:

  • l’alternanza scuola-lavoro dovrà essere svolta garantendo concretamente la libera determinazione dei tempi e delle modalità di attuazione;

Riformulazione delle modifiche al percorso di formazione iniziale e di reclutamento dei docenti (art. 58):

  • questo articolo contiene elementi di particolare impatto sul sistema scolastico e, pertanto, necessita di una riflessione più approfondita,  nonché di varie proposte di modifica che tengano conto delle effettive esigenze, sia in termini di selezione e formazione (in ingresso ed in itinere) del personale docente, sia con riferimento alla mobilità territoriale e professionale.  Il tutto in aderenza rispetto ai reali bisogni educativi dell’utenza.

Università e Ricerca

Un piano consistente e adeguato di assunzioni:

  • le assunzioni previste nelle università (art.32) per 1000 unità di ricercatori di tipo B sono insufficienti e non risolvono, peraltro, le gravi carenze degli organici del personale docente;
  • l’anticipo al 2019 dell’incremento del Fondo per il finanziamento ordinario (FFO) previsto per il 2020;
  • l’incremento del numero di borse di studio per i medici specializzandi (art.41) non deve essere finanziato da una riduzione della durata dei corsi di specializzazione;
  • risorse per incrementare sia il Fondo Ordinario d’Ente degli EPR che i fondi ordinari degli enti non vigilati dal Miur (modifica art.34);
  • lo sblocco del vincolo sul fondo per il salario accessorio: la norma attuale (art. 23 co.2 D.Lgs. 75/2017) prevede il congelamento del fondo per il salario accessorio ai livelli del 2016, bloccando di fatto il processo di stabilizzazione negli EPR ai sensi dell’art.20 del D.Lgs. 75/2017;
  • una governance unica per gli enti di ricerca attraverso l’istituzione di un’Agenzia per la ricerca.

Afam

Risorse adeguate:

  1. per il miglioramento strutturale e dell’offerta formativa per la didattica, per la produzione e per la ricerca, i tre elementi cardine della riforma dell’Afam;
  2. per il Fondo di Finanziamento ordinario per l’Afam e per il Fondo di funzionamento delle Istituzioni Afam;
  3. per l’ampliamento dell’organico, superando il sistema gravemente limitante delle riconversioni;
  4. per il sostegno al diritto allo studio per gli studenti AFAM e particolarmente per il rinnovo del “Bonus Stradivari” per l’acquisto di strumenti musicali.

 

personale ata

Il concorso DSGA dovrebbe essere bandito molto presto.

Il Miur ha già comunicato ai sindacati che il MEF ha provveduto a registrare il bando il che significa che ha inserito gli oneri derivanti dalla realizzazione del concorso fra le spese da sostenere e ha dato così il suo ok

Nel mese di ottobre è stata resa nota una prima bozza del bando che in quanto tale potrà essere   modificata e rivista.

Si auspica che  la versione finale, possa essere  quella che sarà presentata ai sindacati nell’informativa fissata per il 6 dicembre.

Per quello che si conosce al momento possono partecipare al concorso coloro i quali sono in possesso di uno dei seguenti titoli:

  • diploma di laurea in giurisprudenza, scienze politiche, sociali o amministrative, economia e commercio;
  • diplomi di laurea specialistica (LS) 22, 64, 71, 84, 90 e 91;
  • lauree magistrali (LM) corrispondenti a quelle specialistiche ai sensi della tabella allegata al D.I. 9 luglio 2009.

Possono inoltre partecipare, in deroga ai succitati titoli, gli assistenti amministrativi che, alla data di entrata in vigore della legge 27 dicembre 2017 n. 205,abbiano maturato almeno tre interi anni di servizio, negli ultimi otto, nelle mansioni di direttore servizi generali ed amministrativi.

La situazione sarà più chiara il 6 dicembre, giornata in cui appunto come già detto è prevista  una informativa ai sindacati.

Quel giorno si saprà come  il concorso sarà articolato  e il contestuale percorso riservato per gli Assistenti Amministrativi facenti funzione che potrebbero transitare  nel ruolo tramite una misura di mobilità professionale.

Continueremo a tenervi informati

 

 

Il Miur in un comunicato  stampa dà notizia di  35 milioni di euro messi a disposizione dal governo per il piano nazionale  scuola digitale,destinati in particolare alla creazione di ambienti didattici innovativi e tecnologicamente all’avanguardia.

Il pacchetto di risorse è contenuto nel decreto firmato dal Ministro che ha dichiarato a tal proposito:

“Avere ambienti didattici adeguati alle esigenze di studenti e docenti di oggi è una sfida fondamentale.

Dobbiamo ripartire dal Piano Nazionale per la Scuola Digitale e migliorarlo.

Mettendo la nostra scuola nelle condizioni di accogliere il cambiamento e governarlo, sfruttando e valorizzando il contributo delle nuove tecnologie. Un obiettivo che possiamo raggiungere al meglio solo ascoltando le proposte e le idee che arriveranno dalle singole comunità scolastiche, la base e l’anima del nostro sistema d’istruzione.

Partiamo da questo pacchetto di risorse e da uno stanziamento importante, oltre 22 milioni, per gli ambienti didattici innovativi che sono fondamentali per incidere sulla didattica. Mettiamo in campo anche risorse per la formazione dei ragazzi e per diffondere le migliori pratiche didattiche”.

Il Sottosegretario Salvatore Giuliano aggiunge – “ termini come ‘aula’ o ‘classe’

non sono più sufficienti da soli a definire un contesto adeguato per la didattica. Il presente e il futuro della scuola sono spazi di apprendimento misti, capaci di favorire un apprendimento interdisciplinare, flessibile, multifunzionale e connesso indissolubilmente con l’utilizzo della tecnologia e di risorse digitali basate sulla realtà virtuale e aumentata.

Dobbiamo rilanciare il Piano nazionale per la Scuola Digitale, migliorarlo e orientarne al meglio gli investimenti.Il decreto firmato dal Ministro è un primo importante passo in questa direzione”.

Il decreto è stato già pubblicato sul sito del MIUR http://www.istruzione.it/scuola_digitale/index.shtml e contiene un avviso da 22 milioni di euro destinato alle scuole statali di ogni ordine e grado per finanziare la progettazione e creazione di ambienti di apprendimento capaci di integrare nella didattica l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia. Oltre 2 milioni di euro di risorse aggiuntive sono stanziati poi per le scuole delle aree a rischio, che saranno individuate in base a criteri oggettivi:

alto tasso di dispersione scolastica, disagio negli apprendimenti, status socio-economico della famiglia di origine rilevato dall’INVALSI, tasso di deprivazione territoriale ISTAT. Ogni istituto potrà presentare un solo progetto. Le proposte dovranno riguardare la realizzazione di ambienti di apprendimento, con l’allestimento e la trasformazione di uno o più spazi interni alla scuola, ed essere collegate all’utilizzo di nuove metodologie didattiche espressamente indicate.  I progetti potranno essere presentati a partire

dalle ore 10.00 del 3 /12/ 2018, entro e non oltre le ore 15.00 del 17 12/2018,

compilando l’apposita istanza on line tramite l’applicativo “Protocolli in rete” disponibile sul portale SIDI – Area Servizi Accessori.

Le graduatorie  dopo la valutazione saranno pubblicate su www.miur.gov.ithttp://www.istruzione.it/scuola_digitale/index.shtml

Con il decreto vengono stanziati inoltre  7,5 milioni per potenziare la formazione dei docenti e le competenze degli studenti sulle metodologie didattiche legate al Piano Scuola Digitale. Vengono poi assegnati 1,5 milioni al Premio nazionale scuoladigitale e altri 1,7 milioni alle attività di promozione dell’innovazione didattica e digitale sul territorio.

Per valutare l’attuazione del PNSD, sarà costituito, un Comitato scientifico di esperti

che  monitorerà l’andamento del Piano e proporrà eventuali aggiustamenti sia  della

strategia del PNSD sia  delle singole azioni ove diventasse opportuno.

 

 

news

Concorso DS/ Prova orale : 

Punteggio e modalità di svolgimento

Estratta la lettera per l’inizio

 

 Il Miur in una nota pubblicata sul sito del concorso DS

ha comunicato che  la lettera estratta per l’inizio

della prova orale del concorso DS è  la “M”.

Sullo stesso sito sono stati pubblicati inoltre i quesiti oggetto della prova scritta

che si è tenuta lo scorso 18 ottobre 2018.Tra le tre prove predisposte risultò

estratta la “B”ma sono state  pubblicate anche le prove non estratte (A e C ).

Le opzioni di risposta ai quesiti in lingua straniera

sono disposte in ordine casuale.

Ricordiamo che  la prova orale del concorso DS consisterà  in:

  • colloquio che accerti la preparazione professionale del candidato nelle materie di esame;
  •  verifica della capacità di risolvere un caso riguardante la funzione del dirigente scolastico;
  •  verifica della conoscenza degli strumenti informatici e delle tecnologie della comunicazione normalmente in uso presso le istituzioni scolastiche;
  •  verifica della conoscenza della lingua prescelta dal candidato tra francese, inglese, tedesco e spagnolo al livello B2 del CEF, attraverso la lettura e traduzione di un testo scelto dalla Commissione e una conversazione nella lingua prescelta.

Al colloquio sulle materie d’esame, all’accertamento della conoscenza dell’informatica e all’accertamento della conoscenza della lingua straniera prescelta dal candidato, nell’ambito della prova orale,

la Commissione del concorso attribuisce un punteggio nel limite massimo rispettivamente di 82, 6 e 12.

Il punteggio complessivo della prova orale è dato dalla somma dei tre punteggi ottenuti al colloquio e nell’accertamento della conoscenza dell’informatica e della lingua.

La prova orale è superata dai candidati che ottengono un punteggio complessivo pari o superiore a 70 punti.

La Commissione e le Sottocommissioni esaminatrici, prima dell’inizio della prova orale, determinano i quesiti da  porre ai  singoli candidati per ciascuna delle materie  di  esame.

I  quesiti  saranno  proposti a ciascun candidato previa estrazione a sorte.