Lo SnalsConfsal firma l’ipotesi di contratto collettivo nazionale del Comparto

Istruzione e Ricerca per la parte economica.

Serafini: “È un primo, importante traguardo. Ma noi non
molliamo Ora avanti con le trattative”.


Roma, 11 novembre 2022 A seguito dell’accordo politico raggiunto nella serata di ieri

tra il
Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e lo SnalsConfsal,

le trattative per
il rinnovo contrattuale del Comparto Istruzione e Ricerca hanno avuto

oggi un primo epilogo
con la firma all’ARAN di una ipotesi di contratto collettivo nazionale

riguardante i principali aspetti della parte economica dell’articolato.
Soddisfazione dello SnalsConfsal, che, con perseveranza e tenacia, ha perseguito
l’obiettivo di non chiudere la parte economica del contratto con le “solite briciole”, ma ha
preteso aumenti dignitosi e rispettosi del lavoro svolto dal personale del Comparto
Istruzione e Ricerca. Con l’accordo odierno la maggior parte delle risorse contrattuali (95%
del totale) potranno essere attribuite al personale delle istituzioni scolastiche, delle
università, degli enti pubblici di ricerca e dell’alta formazione artistica e musicale fin dal
mese di dicembre, compresi gli arretrati relativi al triennio contrattuale 20192021.

“Si tratta di un primo, importante risultato concreto ha dichiarato Elvira Serafini, Segretario
Generale dello SnalsConfsal che viene incontro alle difficoltà economiche sperimentate
in questo frangente anche dai lavoratori del nostro comparto. Inoltre, il Ministro Valditara ha
accolto le nostre richieste di reperire ulteriori risorse. È significativo che nel Consiglio dei
Ministri di ieri sera siano stati stanziati, come promesso, altri 100 milioni per la scuola e che
ci sia l’impegno a trovare una soluzione concreta, in un prossimo provvedimento normativo,
per sopperire alla grave mancanza di risorse per la valorizzazione del personale degli enti
di ricerca non vigilati dal MUR, sancita dalla scorsa legge di bilancio”.

Il riferimento ai 100 milioni una tantum accordati per il 2022 nel Consiglio dei Ministri nella
serata di ieri è inserito anche nel testo della dichiarazione congiunta che chiude l’accordo
firmato oggi.

L’ipotesi di contratto sottoscritta contiene le tabelle degli incrementi stipendiali che
permettono di individuare gli aumenti per ogni lavoratore del Comparto.

La parte economica del contratto sarà completata attraverso la prosecuzione del confronto
e con l’approvazione della manovra di bilancio (legge di bilancio e decreti collegati) che
dovrà garantire al personale della scuola la disponibilità di ulteriori 300 milioni nella
retribuzione fissa dei docenti oltre al reperimento di risorse aggiuntive per gli altri Settori del
Comparto.

La trattativa sul contratto proseguirà senza ritardi anche sulla parte normativa (mobilità e
superamento dei vincoli, nuove e migliori condizioni sui permessi, revisione delle norme
disciplinari e riconoscimento ai precari degli stessi diritti dei colleghi a tempo indeterminato,
relazioni sindacali e lavoro agile ), sulla riforma di vari ordinamenti professionali (Ata,
Università, Enti di ricerca, Afam) e sull’allocazione delle risorse residue. A questo scopo
l’Aran ha già convocato le OO.SS. per il 15 novembre (Ata), il 21 novembre (Afam) e il 23
novembre (Università e Enti di ricerca).

“Siamo pronti a proseguire con l’analisi di tutto ciò che ancora manca conclude Serafini.
La soddisfazione per la firma di oggi non ci fa dimenticare che si tratta solo di una prima
tappa, seppur significativa, di un percorso articolato.”


Il Segretario Generale

(Elvira Serafini)

Pubblicata dall’Ambito Territoriale per la provincia di Bari – Ufficio III, U.S.R. per la Puglia, la nota n.32144 del 10/11/2022, relativa ai permessi per il diritto allo studio 150 ore per docenti e ATA anno 2023.
La domanda dovrà essere presentata per via gerarchica al Dirigente scolastico dell’attuale sede di servizio entro e non oltre martedì 15 novembre 2022.
Ai sensi del C.I.R. (Contratto Integrativo Regionale) del 3 novembre 2022 sottoscritto dal segretario regionale Vito Masciale, per conto dello SNALS/CONFSAL, può presentare istanza anche il personale con contratto a tempo determinato fino al termine delle lezioni.
Novità, questa, fortemente caldeggiata dallo SNALS/CONFSAL.
Si raccomanda a tutti gli interessati di leggere attentamente la circolare di riferimento e prestare massima attenzione alla compilazione del modello allegato, pubblicati sul sito dell’USP Bari.
L’incompleta compilazione dell’unito schema di domanda non sarà presa in considerazione.
La stesura delle graduatorie, da parte dell’ufficio territoriale competente, seguirà l’ordine di priorità stabilito nell’art.5 del C.I.R. del 3 novembre 2022, permessi per il diritto allo studio 2022-2025.

Si comunica che  gli uffici Snals di Bari e delle sedi territoriali saranno chiusi  lunedì 31 ottobre 2022 .

Le attività riprenderanno mercoledì  2 novembre dalle 15.30.

Per urgenze si invita ad inviare una mail all’indirizzo: info@snalsbari.it.

Sarà dato pronto riscontro.

Grazie per la collaborazione e auguri di sereno ponte di Ognissanti

“Destinare fondi Pnrr al contrasto della dispersione scolastica e investire su formazione post-diploma”

Di seguito il testo del comunicato :

 

“Siamo consapevoli del gravoso compito in capo al nuovo Ministro dell’Università e della Ricerca, alla quale rinnoviamo i nostri auguri, in un momento di grave e pericolosa congiuntura interna ed internazionale.

Lo Snals Confsal conferma la propria disponibilità al confronto su tutte le tematiche che interessano i settori dell’Università, dell’AFAM e della Ricerca. Riteniamo che le relazioni sindacali siano imprescindibili per garantire l’adozione di scelte nell’interesse delle studentesse e degli studenti, facendo leva sulla professionalità consolidata di tutto il personale. L’occasione del PNRR deve essere utilizzata per colmare divari e lacune presenti nel nostro sistema, con particolare attenzione al basso numero di laureati, all’elevato numero di abbandoni e dei fuori corso.

“Una parte importante degli investimenti europei dovrebbe riguardare anche percorsi di alta formazione terziaria, post-diploma o post-università. L’Europa, e quindi anche l’Italia, deve consolidare un rapporto virtuoso tra il mondo produttivo e la ricerca scientifica, soprattutto quella di base, per reggere la sfida della competizione globale”.

“C’è bisogno di una regia pubblica per integrare e valorizzare l’apporto di ciascun soggetto coinvolto nella crescita del nostro Paese. Lo Snals Confsal auspica che il nuovo Ministro ponga un’attenzione diversa alle relazioni sindacali per la migliore concertazione degli interventi a livello territoriale e per garantire a tutti uguali opportunità formative”,

Chiediamo certezze per la scuola

(ANSA) – ROMA, 25 OTT – “Ci preme ricordare al nuovo

presidente del Consiglio dei ministri lo stato di emergenza che

da anni vive la nostra scuola e che il COVID 19 ha solo

accentuato, rendendo improcrastinabili le decisioni che

avrebbero dovuto essere prese da tempo”. Lo dice il segretario

generale dello Snals Confsal Elvira Serafini. “Nel discorso di

insediamento alla Camera il Presidente Meloni – continua la

Serafini – ha giustamente dato rilievo ai gravi problemi dettati

dalla grave congiuntura economica e sociale interna ed

internazionale. Non sono mancati tuttavia importanti accenni ai

problemi dell’istruzione e a quelli del più vasto mondo dei

giovani”.

Lo Snals Confsal condivide con il presidente “la necessità di

assegnare alla scuola il ruolo di risorsa strategica per lo

sviluppo economico e sociale di tutto il Paese”. Il rilievo dato

al Merito che integra la nuova denominazione del Ministero, a

parere dello Snals Confsal, “non può sottrarci dal dovere di

rimuovere, come dettato dalla nostra Costituzione, gli ostacoli

che si frappongono alla piena crescita culturale, civile e

sociale dei cittadini e dei nostri giovani. Tra l’laltro la

Missione Istruzione del PNRR presenta quale obiettivo

fondamentale la riduzione dei divari territoriali e della

dispersione scolastica. Ciò sarà possibile, secondo la Serafini,

solo con una seria politica di investimenti e di valorizzazione

di tutto il personale. Il rinnovo del CCNL del Comparto

Istruzione e Ricerca rappresenterà un primo banco di prova delle

reali intenzioni del nuovo Governo di cambiare rotta. Per i

giovani, a parere dello Snals Confsal, sono sicuramente

opportune le politiche di sviluppo delle attività culturali,

artistiche e sportive. Per non cadere negli errori del passato

bisogna però individuare la strategia vincente per avviare a

soluzione i problemi della condizione giovanile. Solo creando

nuove opportunità di lavoro, coerenti con le necessarie

innovazioni nel sistema di istruzione e formazione, potrà essere

possibile emancipare la condizione dei giovani nel nostro

Paese”. (ANSA).

 

 

 

Il D.Lgs. n. 144 del 23/09/2022 (“Ulteriori misure urgenti in materia di politica energetica nazionale, produttività delle imprese, politiche sociali e per la realizzazione del PNRR”), con relativa Circolare applicativa INPS n.116 del 17.10.2022, ha introdotto un’indennità una tantum di 150 euro per i lavoratori dipendenti che si trovino nelle seguenti condizioni:

lavoratori dipendenti (a tempo indeterminato o determinato) aventi un rapporto di lavoro in essere nel mese di novembre 2022 ed una retribuzione lorda imponibile previdenziale per il mese di novembre 2022 non eccedente l’importo di 1.538 euro.

Tale indennità è riconosciuta in via automatica, solo a coloro che non godano già dei trattamenti di cui all’art. 19 dello stesso decreto (pensioni, reddito di cittadinanza, ecc. …) (art. 18 D.Lgs. 144/22)

L’indennità è riconosciuta anche nei casi in cui il lavoratore, pur non essendo in servizio, sia interessato da eventi con copertura di contribuzione figurativa integrale dall’INPS (es. congedi parentali, malattia, ferie). Non spetterà invece, ad esempio, a chi si trovi in aspettativa senza assegni. (Art.18 co.2 D.Lgs. 144/22).

E’ inoltre precisato che “l’indennità nella misura di 150 euro spetta anche nel caso del lavoratore con contratto a tempo parziale” (Circolare INPS 116/22). Potrebbe quindi interessare il personale docente o ATA in servizio per spezzoni di ore o part-time. Il bonus spetta anche a coloro che nel mese di novembre percepiscono l’indennità di disoccupazione (NASPI). Un’ulteriore ipotesi, potrebbe riguardare il personale precario della scuola che non ha attualmente un contratto in essere e non percepisce la disoccupazione: “L’INPS, a domanda, eroga ai lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti…che nel 2021 hanno svolto la prestazione di almeno 50 giornate lavorative, una ulteriore indennità una tantum pari a 150 euro. L’indennità è corrisposta ai soggetti che hanno un reddito derivante dai suddetti rapporti non superiore a euro 20.000 per l’anno 2021.” (Art.19 comma 13 D.Lgs 144/22).

Il contributo di 150 euro viene erogato automaticamente dall’INPS a novembre, anche a coloro che risiedono in Italia e sono titolari di uno o più trattamenti pensionistici, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti nonchè di trattamenti di accompagnamento alla pensione e di un reddito personale assoggettabile a IRPEF, al netto dei contributi, non superiore, per il 2021 a 20.000 euro. L’indennità non è cedibile, né sequestrabile, né pignorabile e non costituisce reddito né ai fini fiscali né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali ed assistenziali (art.18 co.4 D.Lgs.144/22

E poi arrivano anche le belle notizie.

Il sindaco di Bari Antonio Decaro , nonché presidente dell’ANCI ha chiesto formalmente al ministero dell’Istruzione un percorso di specializzazione ad hoc per gli insegnanti di sostegno che svolgono il loro lavoro con i bambini o ragazzi affetti da sindrome autistica. Iniziativa assolutamente lodevole . Certo è triste che derivi dalla difficoltà di un alunno  che ha visto alternarsi al suo fianco ben 17 docenti di sostegno! Quali possono essere le cause di questo numero elevato ?1^  Il docente di sostegno viene giuridicamente riassegnato ogni anno dall’ufficio scolastico provinciale ad un istituto e nella maggior parte dei casi viene riconfermato sempre nello stesso ma questo non assicura una continuità didattica perché teoricamente il dirigente scolastico potrebbe poi affidargli un altro alunno. Si sono verificati casi di famiglie che hanno chiesto esplicitamente di poter continuare ad avere lo stesso insegnante di sostegno ma purtroppo non era stato destinato alla stessa scuola l’anno successivo. 2^I posti di ruolo di sostegno che il ministero mette a disposizione ogni anno sono aumentati sicuramente ma ancora insufficienti a coprire il fabbisogno. Aumentare i posti di ruolo nel sostegno sicuramente aiuterebbe a migliorare la situazione. Più stabilità di docenti più probabilità di avere lo stesso docente negli anni e  maggiore continuità didattica . 3^ il sistema non fornisce le conoscenze idonee per poter supportare  in maniera adeguata le patologie più complesse . Certo è  triste che la famiglia  a cui va tutta la nostra solidarietà si sia alla fine arresa perdendo completamente la fiducia nell’istituzione scuola e ritirando il figlio dalla frequenza ma iniziativa come quelle del sindaco Decaro ci fanno vedere una luce in fondo al tunnel :saprà la riforma prevista per  un continuo sviluppo professionale e di carriera del personale scolastico attraverso l’istituzione di una Scuola di Alta formazione e formazione continua per dirigenti scolastici, insegnanti e personale ATA rispondere a questa richiesta ? Speriamo di si lo Snals vigilerà su questo. Ricordiamo che nella nuova istituzione  saranno coinvolti Indire, Invalsi e Università italiane e straniere, al fine di garantire un sistema di formazione continua di qualità, in linea con gli standard europei. L’obiettivo è fornire una formazione pedagogica e didattica che, insieme a una conoscenza approfondita della materia, consenta di affrontare efficacemente la sfida della trasmissione di competenze metodologiche, digitali e culturali nell’ambito di una didattica di alta qualità. Si tratta dell’unica riforma con un budget pari a 34 milioni di euro: fondi del Pnrr. E nell’attesa che questa nuova istituzione funzioni sapranno le università italiane inserire nei percorsi dei TFA che organizzano per il sostegno  inserire contenuti per colmare questa lacuna di competenze ? Se nel piano di formazione redatto dalla nuova scuola e nei piani di studi dei TFA universitari per il sostegno  troverà risposta positiva la richiesta del sindaco Decaro vorrà dire due cose : primo che alcune somme a disposizione sono state sicuramente ben spese perché soddisferanno un bisogno di docenti ed alunni e secondo  che la società civile deve più spesso rimboccarsi le maniche e lavorare per fare squadra col mondo scuola.

 

 

 

L’anno scolastico è appena incominciato e tutti auspichiamo che possa svolgersi serenamente in presenza. Le famiglie stanno riorganizzando la loro quotidianità inserendo l’accompagnamento dei bambini e ragazzi da casa a scuola e viceversa come prima del Covid.

Ma c’è un virus più resistente del Covid-19 tutto italiano e contro il quale sembra non esista vaccino: la burocrazia.È alla cronaca di queste ore che la quotidianità di alunni docenti e personale tutto del convitto Cirillo da lunedì 17 ottobre verrà stravolta per poter realizzare dei lavori di messa in sicurezza di alcuni solai. Molto bene per i lavori fatti prima che si verifichi qualche incidente che coinvolga alunni e personale con relativi rischi e conseguenze. Lavori, a quanto si apprende, già previsti da tempo che hanno trovato un ostacolo alla loro realizzazione nella burocrazia italiana. L’Italia è la culla del diritto ed è giusto che gli organi preposti ad occuparsi della manutenzione degli edifici scolastici assumono le loro responsabilità nel rispetto delle regole. Nel caso del Cirillo, istituto che ospita corsi della primaria e della secondaria,i soggetti coinvolti sonoComune e Provincia la cui gestione è confluita nella Città metropolitana. E tutto questo ha allungato tantissimo i tempi di realizzazione e nel frattempo per fortuna i solai hanno retto. La burocrazia e le regole da rispettare trovano poi un complice perfetto nella difficoltà di dialogo istituzionale nonostante tutta la tecnologia che consente contatti veloci, e  così da lunedì 17 il virus burocrazia colpirà la vita di personale alunni e famiglie sconvolgendo la loro quotidianità per il tempo necessario ad effettuare lavori precisi e puntuali con ripercussioni sulla didattica  che dovrà essere sicuramente riformulata perché negli ambienti che ospiteranno alunni e personale potrebbero non esserci le stesse attrezzature del Cirillo e gli stessi ampi spazi vanto di questa storica istituzione nella realtà scolastica barese. Rivangare su cosa si sarebbe potuto fare e su chi avrebbe dovuto farlo, non serve perché ormai il passato è andato ma è giusto evidenziare che il diritto allo studio e la scuola come servizio essenziale per il Paese hanno bisogno di tutela in tempi rapidi e con calendari che diano priorità alla normale vita scolastica.

Vito Masciale

 

 

Come annunciato ieri il patronato snals è a disposizione degli iscritti per le domande

da presentare al fine di ottenere l’indennità una tantum prevista per i lavoratori precari.

Una volta compilata la domanda che viene pubblicata in allegato a questo avviso

per avere la consulenza del patronato deve essere inviata all’indirizzo mail:

c.seccia@snalsbari.it.

Allegato:

 

Ci sono notizie come quella del docente schiaffeggiato all’istituto Majorana di Bari che non vorremmo mai leggere perché fanno male a tutti : fanno male all’immagine della scuola come istituzione, alla figura del docente come professionista non rispettato ,agli alunni che evidentemente pensano di non dover rispettare le regole della comunità scolastica di cui fanno parte e mancano di rispetto innanzi tutto a se stessi e ai loro compagni. Negli ultimi anni purtroppo più volte la violenza fisica che pervade tanti rapporti umani nella nostra attuale società ha avuto modo di manifestarsi nei confronti dei docenti dal nord al sud del nostro amato paese. Ovviamente non sono episodi che vanno sottaciuti o sottovalutati ma neanche devono servire per puntare il dito come segno di inefficienza del sistema scuola. Al collega che ha dovuto subire questa violenza fisica e morale tutta la nostra solidarietà ed ammirazione per non aver risposto da educatore con violenza alla violenza. Sono tanti aspetti di questa bruttissima e dolorosa vicenda su cui stanno indagando le forse dell’ordine e che sembra da rumors possa essere più complessa di come appare e su cui interrogarsi dalla disabitudine al rispetto delle regole da parte dei ragazzi all’uso dei cellulari in ambito scolastico con cui probabilmente l’alunna sanzionata ha avvertito qualcuno all’esterno alla violenza come strumento per avere ragione ma io voglio evidenziarne uno importantissimo che sicuramente fa da scenario all’episodio accaduto: la carenza di collaboratori scolastici . Questo episodio è solo la punta dell’iceberg della difficoltà che stanno vivendo tutte le scuole nel gestire la sicurezza ordinaria .I giornali che riportano la notizia descrivono l’arrivo in classe in ritardo della ragazza quindi possiamo dedurre che il docente stesse già facendo lezione : se vi state chiedendo come mai la ragazza non è stata fermata all’ingresso dove avrebbe dovuto aspettare per entrare in classe al termine dell’ora come avviene di solito la risposta la leggerete a breve. Il cronista di un quotidiano locale scrive “ due persone sono entrate indisturbate nell’edificio scolastico e sono andate al primo piano “ che per chi non è del mondo scuola è la descrizione di una situazione di grave inefficienza del servizio . Ma quando i collaboratori scolastici nell’organico di un istituto sono in numero altamente insufficiente per poter svolgere il compito di vigilanza e si devono barcamenare fra ingresso,uffici e controllo ai piani può succedere che una alunna arrivata in ritardo riesca a raggiungere indisturbata le scale che portano al piano della sua aula e che due persone estranei alla scuola riescano ad arrivare ad un aula del primo piano. Per questo i sindacati hanno protestato con forza lo scorso 30 settembre e non si fermeranno fin quando non ci sarà una decisione a favore dell’aumento dell’organico ata per quest’anno scolastico altrimenti ogni giorno andremo purtroppo a registrare episodi di varia specie ma che hanno una sola matrice : l’insufficienza del personale ata nello specifico dei preziosissimi collaboratori scolastici che da sempre sorvegliano e vegliano sulla sicurezza di tutti ma soprattutto dei ragazzi nelle scuole.