Lo SNALS – CONFSAL congiuntamente a CGIL, CISL, UIL e UNAMS chiede al Ministro dell’Università e della Ricerca un tempestivo intervento per sbloccare le procedure relative alle nomine a tempo indeterminato e determinato, a copertura di oltre 1400 posti di docenza nelle istituzioni AFAM.

L’intervento deve essere immediato per consentire anche alle singole Istituzioni di procedere con i contratti di docenza a copertura dei posti utili allo svolgimento della didattica.

Lettera inviata al Ministro Prof. Gaetano Manfredi.

 

Roma, 22 gennaio 2020

Prot. N. 16/2020 flccgil FS/af-ab

 

Prof. Gaetano Manfredi

Ministro dell’Università̀ e Ricerca

 

Oggetto: AFAM ritardi nella individuazione e nella stipula dei contratti a tempo indeterminato e determinato dei docenti inseriti nelle graduatorie nazionali

 

Egregio Signor Ministro,

consapevoli che sono trascorse due sole settimane dalla Sua nomina ed in attesa del completamento dell’iter legislativo ed amministrativo necessario all’istituzione del neo Ministero e della sua riorganizzazione politico-amministrativa, poniamo alla Sua attenzione la necessità sbloccare urgentemente la situazione di stallo che riguarda l’individuazione e la stipula dei contratti a tempo indeterminato e determinato dei docenti inseriti nella graduatorie nazionali ad esaurimento (i posti liberi sono oltre 1.400).

Come le sarà sicuramente noto, in applicazione delle disposizioni legislative vigenti, è stata prevista la stabilizzazione di 386 unità di personale docente. Ad oggi, nonostante che il provvedimento (DPR 9 dicembre 2019) abbia concluso il suo iter e sia stato pubblicato anche in Gazzetta Ufficiale, gli interessati non hanno ricevuto alcun provvedimento di nomina in quanto, nella difficoltosa fase transitoria politica ed organizzativa del MIUR, sembrerebbe che non sia stato possibile individuare il dirigente preposto all’adozione di tale provvedimento. Una problematica analoga riguarda inoltre le circa 1.110 unità di personale docente a tempo determinato, per il quale si segnala un’ulteriore difficoltà. La vicenda sta creando una situazione di gravissima incertezza e forti fibrillazioni nelle Istituzioni, proprio nel corso dello svolgimento delle attività̀ didattico-accademiche. Al riguardo onde evitare problemi con le Ragionerie Territoriali dello Stato sarebbe necessario un intervento del Ragioniere Generale dello Stato al fine di superare l’emergenza dei ritardi.

Particolarmente grave è la vicenda di quei docenti che sono attualmente senza stipendio da quasi tre mesi e che sta favorendo l’attivazione di un ampio contenzioso che trova terreno fertile nella disperazione di chi non sta lavorando.

La situazione non è più sostenibile e, in caso di ulteriore inerzia, metteremo in campo azioni di mobilitazione a sostegno delle legittime rivendicazioni dei lavoratori interessati.

Certi nel Suo immediato interessamento, Le porgiamo i nostri migliori saluti.

 

LE SEGRETERIE NAZIONALI

Francesco Sinopoli

Francesco De Simone Sorrentino

Antonio Foccillo

Dora Liguori

Demetrio Colaci

 

Con la ministra incontro interlocutorio, pronti a rilanciare la mobilitazione se non si attuano subito le intese

 

Roma, 22 gennaio 2020

Si è svolto questa mattina al Ministero di viale Trastevere il primo incontro tra la neo ministra dell’istruzione, Lucia Azzolina, e i sindacati rappresentativi del comparto.

Si è trattato sostanzialmente di una prima presa di formale contatto, nel corso della quale le organizzazioni sindacali hanno comunque sollecitato la nuova titolare di viale Trastevere a riavviare con la massima urgenza il percorso di attuazione degli impegni concordati in sede di conciliazione fra sindacati e MIUR il 19 e 20 dicembre scorso.

Al riguardo la ministra Azzolina ha assicurato che a breve saranno avviati i tavoli tecnici e politici, pur facendo presente la necessità di una verifica politica con le forze di maggioranza su alcune delle questioni sul tappeto, in particolare per quanto riguarda le soluzioni da adottare a regime su reclutamento e abilitazioni.

Le organizzazioni sindacali attendono, dunque, a strettissimo giro la convocazione dei tavoli di confronto previsti dai verbali di conciliazione.

Se non ci saranno risposte sul merito delle questioni poste riprenderemo le iniziative di mobilitazione in precedenza sospese.

 

Flc CGIL

CISL FSUR

UIL Scuola Rua

SNALS Confsal

GILDA Unams

Francesco Sinopoli

Maddalena Gissi

Giuseppe Turi

Elvira Serafini

Rino Di Meglio

Allegato

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Serafini (SNALS): la scuola non può né classificare né essere classificata

da Orizzonte Scuola –  18 Gen 2020: 

Dichiarazione di Elvira Serafini alla luce di quanto accaduto alla scuola Trionfale di Roma, che punta gli occhi sulla valutazione.

 

“La scuola negli ultimi anni è sempre più nell’occhio del ciclone – spiega il Segretario generale Snals  – dai genitori che giungono a picchiare i docenti che osano redarguire o valutare negativamente i propri figli, ai politici che a tutti i costi devono mettere mano a riforme improbabili, per poi arrivare a quello che non t’aspetti e non dovrebbe riguardare nemmeno lontanamente un’istituzione scolastica, la cristallizzazione di una divisione in classi sociali, utilizzata come sistema per accaparrarsi iscrizioni, offrendo ai genitori quasi una mappa per orientarsi nella scelta del plesso maggiormente corrispondente alle proprie aspettative, circa le frequentazioni migliori per i propri figli.

In un plesso l’alta borghesia, ma attenzione, c’è qualche infiltrato, i figli dei lavoratori dipendenti, colf, badanti, autisti e “simili”, occupati presso queste famiglie alto borghesi… in un altro plesso gli appartenenti alle classi medio-alte.. e infine in altro plesso gli ultimi, quelli di estrazione sociale medio-bassa, ma c’è anche il plesso con il maggior numero di studenti stranieri e qui’ bisogna prestare attenzione! Ecco il fallimento della scuola quale agenzia formativa del territorio, quale comunità educante, quale luogo dell’inclusione e delle pari opportunità per tutti.

“Una scuola che ritenga giusto evidenziare le differenze sociali per presentarsi alla propria platea scolastica, quali opportunità offrirà ai suoi iscritti? – prosegue la Serafini – Quali messaggi veicolerà, dove condurrà i propri alunni? E’ doveroso interrogarsi su tutto ciò, perché in una società che negli ultimi anni sta dando prove sempre crescenti di intolleranza, razzismo, chiusura verso chi è “diverso” per cultura, religione, provenienza geografica, c’è un bisogno assoluto di una scuola che diventi faro d’inclusione e tolleranza, che lavori sulla formazione degli alunni puntando all’educazione e al rispetto dell’altro, che mostri agli allievi che ciascuno ha diritto alle medesime opportunità, perché in ognuno ci sono talenti, capacità, idee, potenzialità che la scuola deve esaltare e che rappresentano la ricchezza della società del futuro.

Indispensabile capire come si è arrivati a tutto ciò, di sicuro trasformare le istituzioni scolastiche in altrettante aziende, che hanno bisogno di procacciarsi gli iscritti e che sentono la necessità di entrare in competizione/conflitto con le altre istituzioni formative del territorio per poterlo fare, mostra i limiti di un sistema che ha voluto asservire la cultura e la formazione alla mentalità dell’azienda, creando un “mostro”. La scuola non può e non deve assoggettarsi alle regole spregiudicate del mondo aziendale, che non le appartengono e anzi finiscono col negare la sua ragion d’essere. La scuola/azienda sta perdendo di vista le sue finalità, le sue prerogative sul territorio, i suoi obiettivi e tutto ciò porterà all’implosione del sistema formativo.”

Si parla di leggerezza nell’aver veicolato all’esterno quelle che sono valutazioni interne circa la platea di riferimento dell’istituto. Ma questa spiegazione non regge, anche perché non è la prima volta che ciò accade, un paio di anni fa il Liceo Visconti, sempre di Roma, si faceva vanto di avere una platea alto-borghese e priva di alunni diversamente abili, che si sa, rappresentano una zavorra per gli studenti che dovranno costituire la classe dirigente del paese e che, quindi, non possono ricevere distrazioni rispetto all’unico loro obiettivo, il successo.

Senza mettere in conto che la scuola forma persone, prima che professionisti, forma cittadini, che dovranno assumere con consapevolezza di sé e dell’altro il proprio ruolo nella società. Uno studente che avrà imparato a confrontarsi con tutti, che avrà capito la ricchezza che si scopre nella differenza, che avrà sperimentato la capacità di mettersi in gioco e in discussione, che avrà imparato a vedere la realtà e il mondo da angolature e attraverso punti di vista differenti, sarà una persona in grado di affrontare la vita senza paure o limiti, senza remore o preconcetti, conscio del proprio ruolo e della responsabilità che risiede nell’essere cittadino. Una scuola che non educhi a tutto ciò e che non creda nel valore della differenza, è destinata al fallimento. Ma se la scuola fallisce, il futuro stesso del paese è minato.

Non c’è possibilità di credere in una società migliore se chi è deputato a formarla lavora sulla divisione, favorendola e incoraggiandola, piuttosto che sui valori dell’inclusione e della tolleranza.”

Una riflessione più sindacale:

“Da vicende come quella della scuola Trionfale di Roma  – conclude la Serafini – si comprendono meglio le ragioni che portano i sindacati a chiedere la revisione di tutto il sistema di valutazione delle scuole e degli alunni . Bisogna eliminare gli effetti negativi di logiche puramente concorrenziali e classificatorie delle scuole e degli alunni.

La scuola non deve classificare ne’ essere classificata ma deve invece essere messa nelle condizioni di regolare i processi di apprendimento nell’ottica della comunità educante.

 

BONUS DOCENTI: CON LA LEGGE DI BILANCIO 2020 SONO INTEGRALMENTE RIPRISTINATE LE PREROGATIVE SINDACALI.

Alla luce della nuova normativa chiesto l’avvio di un tavolo negoziale nazionale 
al Ministero dell’Istruzione

La legge di bilancio 2020 approvata di recente ha disposto che le risorse del cosiddetto “bonus docenti” (di cui alla L.107/15), già confluite nel fondo per il miglioramento dell’offerta formativa delle singole scuole per la valorizzazione del personale docente (a seguito del CCNL 2018), siano utilizzate “dalla contrattazione integrativa in favore del personale scolastico senza ulteriore vincolo di destinazione” (Art. 1 comma 249 della legge n. 160 del 27.12.2019).

Ciò determina un nuovo contesto normativo per quanto riguarda vincoli e opportunità di cui tenere conto soprattutto nell’ambito della contrattazione d’istituto.

FLC Cgil, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e GILDA Unams ritengono, pertanto, ineludibile, la convocazione di un tavolo negoziale presso il Ministero dell’Istruzione – per cui è già stata avanzata richiesta – per definire le implicazioni che le nuove norme nell’immediato comportano. Ciò al fine di dare indicazioni coordinate alle istituzioni scolastiche per una corretta gestione di disposizioni che intervengono ad anno scolastico avviato, con particolare attenzione alle contrattazioni che in molti casi non sono ancora concluse ferma restando l’autonomia di decisione delle parti negoziali (RSU e DS), anche nel valutare l’opportunità di un’eventuale riapertura del tavolo negoziale per eventuali integrazioni laddove ritenuto necessario.

Per le Organizzazioni Sindacali rimane in ogni caso confermato l’obiettivo di destinare, in sede di rinnovo contrattuale nazionale, le risorse dell’ex “bonus” per incrementare il salario fondamentale del personale.

Roma, 16 gennaio 2020

FLC CGIL               CISL FSUR           UIL Scuola RUA        SNALS Confsal          GILDA Unams

Francesco Sinopoli     Maddalena Gissi     Giuseppe Turi      Elvira Serafini           Rino Di Meglio

 

La scuola non può attendere i tempi della politica – Chiesto l’immediato avvio dei tavoli di confronto previsti dagli accordi sindacati – MIUR

 

Le segreterie nazionali di Flc CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e Federazione GILDA-Unams, riunite congiuntamente, esprimono forte preoccupazione riguardo alla procedura e ai tempi con cui si sta realizzando il passaggio di testimone alla guida del Ministero dell’Istruzione.

In un telegramma inviato al presidente del Consiglio e ministro ad interim del MIUR, Giuseppe Conte, hanno chiesto un incontro urgente per l’attivazione dei tavoli previsti dagli accordi sia pure in attesa del giuramento dei nuovi ministri.

I segretari generali dei cinque sindacati, nel fare il punto della situazione alla luce del cambio al vertice di viale Trastevere e degli impegni presi dall’ex titolare del MIUR, denunciano la gravità del ritardo che sta incidendo in termini negativi sulle procedure attuative degli accordi sottoscritti tra il Governo e le organizzazioni sindacali, intese che hanno determinato la sospensione delle iniziative decise nell’ambito dello stato di agitazione.

L’attività di confronto può essere attivata, a parere dei sindacati, anche nelle more dell’avvicendamento al vertice del Dicastero, per il rispetto degli impegni e dei tempi di attuazione degli accordo sottoscritti.

La scuola – affermano i sindacati – non può essere messa in stand-by: è la politica che deve rispettare i tempi della scuola e non viceversa. Il ritardo che sta subendo l’iter dei bandi del concorso ordinario e di quello straordinario, che meritano insieme alle procedure di abilitazione un approfondito confronto di merito, rischia di far slittare la stabilizzazione dei precari e far partire il prossimo anno scolastico con un numero di cattedre scoperte ancora più alto.

È urgente che il Governo si faccia carico concretamente del fenomeno del precariato nella scuola, che sta assumendo dimensioni sempre più allarmanti: mortifica migliaia di insegnanti, mina la continuità didattica e pregiudica il diritto all’istruzione di studentesse e studenti.

Fondamentale, inoltre, accelerare anche la procedura per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, reperendo le risorse economiche necessarie per colmare il divario tra le retribuzioni del personale del comparto Istruzione e Ricerca e quelle del resto del pubblico impiego, con l’obiettivo strategico di allineare gli stipendi di tutto il personal, a partire dai docenti, a quelli dei loro colleghi europei.

I segretari generali dei cinque sindacati più rappresentativi del comparto si dicono pronti, in mancanza di risposte concrete sui temi sopra enunciati come sul concorso riservato ai facenti funzione di DSGA e in mancanza della convocazione immediata dei tavoli previsti dagli accordi, a riprendere le iniziative di mobilitazione di tutto il personale.

Roma, 8 gennaio 2020

FLC CGIL
Francesco Sinopoli
CISL Scuola
Maddalena Gissi
UIL Scuola RUA
Giuseppe Turi
SNALS Confsal
Elvira Serafini
GILDA Unams
Rino Di Meglio

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Il Decreto scuola “salva precari e reclutamento” è legge. Ci sono novità significati nel settore scolastico, tra cui anche quattro nuovi concorsi che, in assenza di intoppi, potrebbero partire già nei primi mesi del 2020. I bandi per i concorsi sono attesi nel mese di febbraio prossimo.

Concorso straordinario

Viene ampliata la platea di coloro che potranno partecipare al concorso straordinario per l’assunzione di 24mila docenti: possono candidarsi adesso sia i docenti che abbiano maturato servizio nei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP), sia coloro che abbiano effettuato una delle tre annualità richieste dall’anno scolastico 2008/2009, sia chi sta svolgendo nell’anno in corso la terza annualità di servizio.

I docenti che hanno maturato i tre anni di servizio nelle scuole paritarie, però, potranno partecipare solo al fine di conseguire l’abilitazione.

Il concorso sarà a carattere nazionale, ma su base regionale, per cui si potrà partecipare per una sola regione e per una sola classe di concorso. Sarà inoltre bandito, con decreto del Miur solo per le regioni, per le classi di concorso e per le tipologie di posto per le quali si prevede che, negli anni scolastici dal 2020/2021 al 2022/2023, vi saranno posti vacanti e disponibili.

Ricordiamo i requisiti di accesso

  • titolo di studio valido per l’accesso alla classe di concorso
  • tre annualità di servizio anche non consecutive svolte tra l’a.s. 2008/09 e l’anno scolastico 2019/20 su posto comune o di sostegno nella scuola statale. Valido il servizio misto (paritaria + statale). Il docente che fa valere l’a.s. 2019/20 come requisito accede al concorso con riserva.
  • almeno un anno di servizio deve essere stato svolto per la classe di concorso o nella tipologia di posto per la quale si concorre
  • il servizio svolto su posto di sostegno in assenza di specializzazione è considerato valido ai fini della partecipazione alla procedura straordinaria per la classe di concorso, fermo restando il requisito dell’anno di servizio specifico.
  • per i posti di insegnante tecnico-pratico (ITP) il requisito richiesto sino al 2024/25 è il diploma di accesso alla classe della scuola secondaria superiore (tabella B del DPR    19/2016 modificato dal Decreto n. 259/2017).
  • per i posti di sostegno: Requisiti già indicati per i posti comuni più il titolo di specializzazione su sostegno

N.B: Per “Anno di servizio” si intende il servizio prestato per almeno 180 giorni nell’anno scolastico o, ai sensi dell’articolo 11, comma 14, della legge 3 maggio 1999, n. 124 un servizio prestato ininterrottamente dal 1° febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale”.

Concorso ordinario

Il bando ordinario dovrebbe mettere a disposizioni 24.000 posti da suddividere tra posto comune e sostegno.

Per i posti comuni, occorrerà possedere i seguenti requisiti:

  • abilitazione all’insegnamento, anche per altri ordini di scuola e/o classi concorsuali;
  • titolo di studio necessario per accedere alla classe di concorso di interesse (laurea magistrale o a ciclo unico, oppure diploma di II livello dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, oppure titolo equipollente o equiparato) + 24 crediti universitari in materie psico- antropo- pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche.

Per i soli posti di insegnante tecnico-pratico (ITP) è richiesto il diploma di accesso alla classe della scuola secondaria superiore e non occorrerà ottenere i 24 CFU.

Infine si ricorda che potranno accedere a questo concorso anche i docenti di sostegno ma in questo caso sarà richiesta un’idonea specializzazione.

Concorso ordinario infanzia e primaria

Per il concorso ordinario per la Scuola primaria e la Scuola dell’infanzia c’è già il decreto e l’autorizzazione del MEF per 16.959 posti in due anni (2020/21, 2021/22).  I requisiti richiesti per partecipare a tale concorso sono i seguenti:

  • laurea in Scienze della formazione primaria, oppure
  • diploma magistrale con valore di abilitazione e diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali) conseguiti, comunque, entro l’anno scolastico 2001/2002;
  • analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto dal Miur

Per i posti di sostegno sarà necessario essere in possesso, oltre che di uno dei titoli suddetti, del titolo di specializzazione sul sostegno conseguito ai sensi della normativa vigente (o di analogo titolo di specializzazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia).

Si esplicita, anche i corsisti del TFA IV ciclo potranno partecipare, ma con riserva.

Ricordiamo, inoltre, un’ultima ma importante novità relativa ai prossimi bandi:

  • tra le metodologie didattiche da acquisire nell’ambito dei crediti formativi o durante il periodo di formazione e prova legato al concorso potrebbe essere inserito il coding (la programmazione con giochi ed esercizi interattivi).

Concorso ordinario per l’i.r.c.

Evidenziamo infine che, grazie alle modifiche apportate dalla Camera al DL citato, viene autorizzato un nuovo concorso ordinario per insegnanti di Religione Cattolica, dopo 15 anni dall’ultimo. Contrariamente alla volontà del sindacato per questa categoria non è previsto il concorso straordinario come per gli altri insegnanti ma solo la riserva dei posti del 50% per coloro che da anni e anni insegnano. Una bella e buona discriminazione che non è degna da chi sostiene a voce alta la politica dell’eguaglianze e delle pari opportunità.

Vito Masciale

In allegato gli auguri per le festività che il segretario provinciale prof. Vito Masciale ha voluto inviare a tutta la famiglia Snals della provincia di Bari

 

 

 

sito messaggio fine anno

Di seguito l’intervista al Segretario Generale dello SNALS-Confsal, Elvira Serafini, pubblicata da Orizzonte Scuola, il giorno 11 dicembre 2019:


intervista su orizzontescuola.it di Ilenia Culurgioni

 

Serafini: decreto scuola insoddisfacente. Aumento stipendi? Per 70 euro non avvieremo neppure le trattative

Il decreto scuola è stato approvato il 3 dicembre alla Camera, siete soddisfatti?

Niente affatto. Lo Snals ritiene che il Governo sia venuto meno agli impegni assunti con i sindacati rispetto ai quali chiediamo più coerenza e determinazione. Il testo licenziato dalla Camera dà parzialmente seguito, con alcune sue disposizioni, all’Intesa del 1° ottobre, ma purtroppo modifica unilateralmente altri punti e altri ancora li “dimentica”. Per di più, il decreto ha introdotto norme che, bloccando la mobilità dei futuri docenti di ruolo, hanno di fatto operato un’invasione in ambiti negoziali e violato importanti prerogative sindacali.

Cosa manca in questo decreto?

Mancano molte misure previste dalle intese. Si impedisce al personale assistente amministrativo di ruolo facente funzioni di DSGA di soddisfare la legittima aspettativa di partecipare ad un concorso riservato. La deroga al possesso dei titoli di studio richiesti per l’accesso un giorno è approvata, poi è respinta. Fino a quando? Inoltre, il decreto presenta numerose altre criticità, difficilmente sintetizzabili in poche parole. Ad esempio, non consente ai docenti precari con tre anni di servizio di partecipare al concorso ordinario senza i 24 CFU. In generale, emerge una mancanza di valorizzazione del personale docente, come nel caso della previsione di utilizzare gli educatori delle graduatorie comunali per garantire il “regolare svolgimento delle attività” nelle scuole dell’infanzia paritarie comunali, come se il ruolo dei docenti e il ruolo degli educatori fossero sovrapponibili, come se “il supporto educativo temporaneo” offerto dagli educatori potesse surrogare l’attività di insegnamento del docente.  Ma ad allarmarci è soprattutto quello che è stato aggiunto al decreto. Sono molto gravi le modifiche introdotte con emendamenti che configurano vere e proprie incursioni in materie soggette a disciplina contrattuale. Ci riferiamo alle operazioni di mobilità. Il decreto, infatti, considera non derogabili dai contratti collettivi nazionali di lavoro la richiesta del trasferimento, dell’utilizzazione e dell’assegnazione provvisoria dei neo immessi in ruolo prima di cinque anni. Lo Snals ritiene urgente che il Governo riequilibri, a favore della contrattazione, il riparto delle competenze tra le fonti che disciplinano il rapporto di lavoro, senza sovrapposizioni e contrasti tra norme legislative e norme contrattuali. Lo chiedeva già nella sua precedente piattaforma per il rinnovo del CCNL e lo ha confermato anche nella piattaforma per il triennio 2019-2021.

Avreste voluto modificare altro? Si sarebbe potuto fare di più con gli emendamenti?

C’è da dire che nel laborioso confronto al Miur e poi con gli emendamenti presentati alcune richieste sono state accolte, come le istanze dei diplomati magistrali, per i quali è stata salvaguardata la continuità didattica e si chiede una soluzione politica definitiva come si chiede una uguale soluzione per tutti i partecipanti al concorso dei dirigenti scolastici. E’ stata accolta anche la possibilità degli iscritti alle GAE di assunzione in altra provincia in cui le graduatorie siano esaurite. Per gli idonei dei concorsi 2016 è stata accolta la richiesta di inserimento in coda alle graduatorie dei concorsi 2018, anche in regioni diverse da quella di inserimento attuale. E ha trovato soddisfazione la partecipazione degli specializzandi al concorso straordinario su posti di sostegno.  Tuttavia, restano sospese altre nostre richieste. In ragione dei tanti posti vacanti e disponibili che ogni anno restano scoperti si sarebbe potuto eliminare il vincolo delle ventiquattromila assunzioni, prevedendo lo scorrimento delle graduatorie degli idonei per le assunzioni; per le stesse ragioni si sarebbero potuti ammettere alla selezione i dottori di ricerca; infine, si sarebbe potuto affrontare il nodo dei docenti ingabbiati. Sui docenti di religione cattolica, invece, quella trovata è una soluzione che lascia perplessi: perché escluderli dalle procedure straordinarie?

Il decreto passa al Senato, cosa aspettarsi?

Anche se al Senato si svolgeranno solo le audizioni delle parti non ascoltate alla Camera, invieremo comunque le nostre proposte al Senato affinché il testo possa essere emendato e non si perda l’ennesima occasione per migliorare il nostro sistema scolastico e per valorizzare i dirigenti, il personale docente e ATA.

Quali linee d’azione metterà in campo prossimamente lo Snals per docenti e ATA? Su quali punti è necessario agire di più?

Continueremo la mobilitazione con una serie di iniziative nazionali e territoriali. Seguendo l’andamento del dibattito dell’iter di conversione del decreto 126, ma anche quello della Legge di bilancio, ci sembra che né il Governo, né il Ministro Fioramonti abbiano garantito la compattezza della maggioranza sugli impegni assunti, perciò è indispensabile una verifica politica con il ministro stesso. Vogliamo anche sapere le reali intenzioni del Miur circa il nuovo sistema di abilitazione e di reclutamento. Su questo tema le intese tra Miur e OO.SS. prevedevano l’avvio di tavoli di confronto per definire un percorso parallelo a quello del decreto, che avrebbe disegnato un sistema delle abilitazioni e del reclutamento attraverso un ddl collegato alla Legge di bilancio. Un impegno totalmente disatteso.

Aumenti stipendi e Legge di bilancio: si resterà soddisfatti?

Le notizie che provengono dal Parlamento sulle risorse disponibili per il rinnovo del contratto sono allarmanti. Ad oggi le risorse previste per gli anni 2019 e 2020 serviranno per lo più a garantire la continuità del cosiddetto elemento perequativo al personale con gli stipendi più bassi, quindi gli aumenti potranno realizzarsi facendo ricorso solo allo stanziamento previsto per il 2021. Ma anche così, incrementi stipendiali intorno ai 70 euro mensili sono assolutamente insufficienti. Su questa strada crediamo che non potremo nemmeno avviare le trattative per il rinnovo del contratto. E’ necessario che il Governo manifesti una reale volontà di reperire specifiche risorse per la valorizzazione professionale del personale dell’intero Comparto.

Comunicato importante inizio corsi

Il corso preparatorio alla prova preselettiva per il prossimo bando di accesso al TFA sostegno avrà inizio sabato 7 dicembre alle ore 15.30 in Bari via Abbrescia 90 presso il salone della parrocchia Immacolata.

Il corso preparatorio per i concorsi della secondaria avrà invece inizio sabato 14 dicembre alle ore 16.30 sempre in via Abbrescia 90, Bari presso il salone della parrocchia Immacolata.

Si ricorda:

-I corsi sono riservati agli iscritti Snals

-le iscrizioni si possono effettuare il primo giorno e perciò vi invitiamo ad arrivare un po’ prima dell’inizio dell’incontro

-i corsi si articoleranno in 10 incontri base della durata di 2 ore ciascuno

-gli incontri si svolgeranno alternativamente di sabato e venerdi

-gli incontri   saranno tenuti da formatori e professionisti esperti e

di chiara fama

-è possibile frequentare entrambi i corsi

Per qualunque ulteriore  informazione scrivere una mail all’indirizzo snalsbari@gmail.com  o contattare la segreteria di Bari o delle sedi territoriali.

il segretario provinciale

prof. Vito Masciale

per il team formazione

prof.ssa R. De Matteis

 

 

 

 

Decreto scuola e ricerca, al Ministro chiediamo coerenza e determinazione. Disattesi accordi e impegni, grave invasione di campo su materie contrattuali.

 

La Camera ha approvato nella seduta del 3 dicembre, in prima lettura, la legge di conversione del Decreto Legge 126/2019 su scuola e ricerca, stravolgendo su molti punti le intese alle quali il Decreto doveva dare concreta attuazione.  Pesante l’invasione di campo su materie di natura sindacale, come la mobilità. Eluso, ad oggi, l’impegno riguardante le misure da inserire nella legge di bilancio sul sistema delle abilitazioni e per la valorizzazione professionale di docenti e Ata.

Un governo che sottoscrive un accordo e assume degli impegni davanti ai lavoratori deve essere coerente e rispettarli fino in fondo. Ciò significa anche farsi carico in modo attivo di garantire sugli impegni assunti il necessario consenso in Parlamento, pena il venir meno di credibilità e affidabilità del Governo stesso.

Quella che si sta delineando è invece una situazione grave e assai preoccupante, suscettibile di vanificare il buon lavoro fatto ai tavoli di confronto col MIUR nei mesi scorsi. Le invasioni di campo su materie contrattuali ci riportano ad anni e contesti politici che credevamo superati e che vengono inopinatamente riproposti, un passo indietro che tende ad azzerare quanto di positivo abbiamo realizzato in materia di valorizzazione delle relazioni sindacali.

È urgente un confronto col Ministro per una verifica che chiediamo avvenga quanto prima perché possa avere incidenza sul dibattito parlamentare in corso.

Roma, 3 dicembre 2019

Flc  CGIL

CISL  FSUR

UIL Scuola Rua

SNALS  Confsal

GILDA Unams

Francesco Sinopoli

Maddalena Gissi

Giuseppe Turi

Elvira Serafini

Rino Di Meglio