In data odierna è stata raggiunta l’intesa sull’ipotesi di contratto della mobilità per il prossimo triennio. Per ovvi motivi di opportunità, la firma avverrà solo nei prossimi giorni, dopo l’approvazione definitiva della legge di bilancio da cui discendono le innovazioni già previste e contenute nell’accordo. Per l’Amministrazione era presente la dott.ssa Novelli, Direttore Generale per il personale scolastico e il dott. Ponticiello, Dirigente dell’ufficio del personale docente ed educativo. Il principio ispiratore dell’intesa è stato il ripristino degli accordi contrattuali antecedenti l’entrata in vigore della legge 107/’15. Dopo l’esame ed il confronto con le posizioni dell’Amministrazione si è convenuto sui seguenti punti che, come già precedentemente comunicato, costituiscono le principali novità dell’intesa raggiunta oggi:

  • il contratto sulla mobilità sarà triennale come previsto dal CCNL 16/18;
  • è prevista un’unica data di pubblicazione per tutti i movimenti;
  • stata ripristinata la titolarità su scuola per tutti i docenti;
  • è stata eliminata la preferenza su ambito e sono state ripristinate le preferenze puntuali su scuola e quelle sintetiche su distretti, comuni e province e, quindi, riattivate le vecchie tre fasi (comunale, provinciale e interprovinciale);
  • ogni docente potrà indicare fino a 15 preferenze, esprimendo fino ad un massimo di 15 scuole oppure 15 comuni o distretti sub-comunali o, ancora, fino a un massimo di 15 province;
  • come previsto dal CCNL 16/18 il docente che ottiene la titolarità su istituzione scolastica a seguito di domanda volontaria, sia territoriale che professionale, avendo espresso una richiesta puntuale di scuola, non potrà presentare domanda di mobilità per il triennio successivo. Nel caso di mobilità ottenuta su istituzione scolastica nel corso dei movimenti della I fase attraverso l’espressione del codice di distretto sub-comunale, il docente non potrà presentare domanda di mobilità volontaria per i successivi tre anni. Tale vincolo opera all’interno dello stesso comune anche per i movimenti di II fase da posto comune a sostegno e viceversa, nonché per la mobilità professionale. Tale vincolo triennale non si applica, invece, ai docenti beneficiari delle precedenze di cui all’art. 13 e alle condizioni ivi previste del presente contratto, nel caso in cui abbiano ottenuto la titolarità in una scuola fuori dal comune o distretto sub-comunale dove si applica la precedenza, né ai docenti trasferiti d’ufficio o a domanda condizionata, ancorché soddisfatti su una preferenza espressa;
  • i docenti immessi in ruolo ai sensi della legge 107/15 che non hanno ottenuto nel corso della mobilità 2018/19 una sede di titolarità (cd. esubero nazionale), partecipano a domanda alle operazioni tra province diverse secondo le modalità indicate nell’articolo 8, comma 10 dell’intesa sulla mobilità stipulata;
  • per quanto riguarda la stabilizzazione dei docenti utilizzati sui licei musicali essi partecipano alla mobilità, salvaguardando il principio della continuità didattica e dell’anzianità di servizio da utilizzati.

Per l’anno scolastico 2019/2020, prima delle operazioni di mobilità ed entro i termini stabiliti nell’O.M., i docenti a tempo indeterminato, che hanno prestato servizio anche parzialmente utilizzati, almeno per un anno nella specifica disciplina ovvero sulla specifica classe di concorso per la quale chiedono il passaggio nei licei musicali, possono presentare domanda cartacea di passaggio (di ruolo o di cattedra) sia nel liceo musicale di attuale servizio che in altri licei musicali della provincia, anche se titolari in provincia diversa da quella di utilizzazione. I docenti vengono graduati in base al numero degli anni di servizio svolti nella specifica disciplina ovvero sulla specifica classe di concorso per la quale richiedono il passaggio, ivi compresi quelli prestati per l’intero anno scolastico con contratto a tempo determinato e, a parità di anni di servizio, secondo le tabelle dell’allegato per la mobilità professionale. Ciascun Ufficio scolastico territoriale provvede a definire le rispettive graduatorie provinciali, per ciascuna classe di concorso, sulla base degli anni di servizio prestati nei licei musicali della medesima provincia e tali graduatorie, sono utilizzate ai fini dell’individuazione degli aventi diritto al passaggio nei posti specifici dei licei musicali nei limiti dei posti destinati alla mobilità. Successivamente, al fine di garantire la continuità didattica, gli Uffici procedono prioritariamente a confermare gli aventi diritto al passaggio, indipendentemente dalla posizione occupata nella graduatoria di cui sopra, nel caso in cui, tra le disponibilità complessive, il posto sia disponibile nello stesso liceo musicale di servizio nel corrente a.s. 2018/2019. Al termine dell’operazione precedente, su tutti i posti rimasti ancora liberi (compresi quelli accantonati per le immissioni in ruolo) si effettua la mobilità territoriale provinciale con i punteggi relativi alle domande di trasferimento a domanda. La domanda è presentata in modalità cartacea per l’anno scolastico 2019/20 nei termini previsti dall’O.M..

L’intesa, inoltre, prevede che per le immissioni in ruolo autorizzate per ciascun anno scolastico del triennio 2019/20-2021/22 verrà accantonato il 50% delle disponibilità determinate al termine dei trasferimenti provinciali, l’altro 50%, (l’anno scorso era il 40%) sarà ripartito nel modo seguente:

  • per le immissioni in ruolo autorizzate per ciascun anno scolastico del triennio 2019/20, 2020/21, 2021/22 viene accantonato il 50% delle disponibilità determinate al termine dei trasferimenti provinciali. Le operazioni di mobilità del personale docente, relative alla terza fase, sul restante 50% si realizzano nel triennio di validità del contratto secondo le seguenti aliquote:
  1. a.s. 2019/20 il 40% delle disponibilità è destinato alla mobilità territoriale interprovinciale e il 10% alla mobilità professionale;
  2. a.s. 2020/21 il 30% delle disponibilità è destinato alla mobilità territoriale interprovinciale e il 20% alla mobilità professionale;
  3. a.s. 2021/22 il 25% delle disponibilità è destinato alla mobilità territoriale interprovinciale e il 25% alla mobilità professionale;
  4. Al fine di assicurare la regolare prosecuzione del servizio scolastico al personale ATA immesso in ruolo con decorrenza 1° settembre 2018 nel profilo professionale di assistente amministrativo e tecnico e di collaboratore scolastico sulla base della procedura selettiva della legge 27 dicembre 2017, n. 205 è assegnata la titolarità presso l’istituzione scolastica su cui è stata effettuata l’assegnazione all’atto dell’assunzione in servizio sul posto accantonato nell’istituzione scolastica. Per l’a.s. 2019/20 il personale di cui al comma precedente non partecipa alle procedure di mobilità;

Per il personale ATA è stato previsto che:

  • gli Ata ex CO.CO.CO avranno la titolarità nella scuola con la quale hanno stipulato il contratto individuale e parteciperanno alla mobilità solo a partire dal prossimo anno scolastico;
  • il personale ata transitato da altri comparti potrà anch’esso partecipare alla mobilità secondo le regole definite nel contratto integrativo sulla mobilità e sulla base del punteggio spettante secondo le tabelle allegate, sempre a partire dal prossimo anno scolastico.

Con riferimento al servizio ed al punteggio della continuità, si valuta solo quello prestato in qualità di ATA e nelle modalità previste dalle citate tabelle. Anche per l’individuazione dei perdenti posto si applicano le regole previste dall’intesa sulla mobilità stipulata. Per l’anno scolastico 2018-2019 i posti che annualmente si rendono vacanti presso gli istituti, non sono disponibili per la mobilità territoriale e professionale in entrata, ma vengono accantonati sino al completo transito del suddetto personale, distintamente per ciascun profilo.

Sono state sottoscritte due note a verbale:

  1. sulla mobilità degli insegnanti di religione cattolica e l’altra sulla mobilità del personale docente ed ata verso l’estero e tra le sedi estere;
  2. sulla mobilità del personale docente ed ATA verso l’estero e tra le sedi estere.

Sul blocco triennale previsto del CCNL 16/18 la delegazione trattante SNALS si è opposta con fermezza alla proposta dell’Amministrazione del blocco triennale generalizzato su qualsiasi preferenza espressa. Dopo il protrarsi per più giorni di una lunga trattativa lo SNALS ha ottenuto che il blocco triennale verrà applicato “con l’indicazione del codice di distretto subcomunale solo nella I fase dei trasferimenti” migliorando i dettami del CCNL 16/18. Ricordiamo, pure, che grazie alla nostra opposizione l’Amministrazione ha ritirato la proposta che prevedeva il trasferimento, con aliquote bloccate, da posto di sostegno a posto comune.

Segnaliamo gli effetti positivi della pubblicazione in un’unica data dei movimenti per tutti gli ordini e gradi di scuola. Ciò, infatti, consentirà di utilizzare tutti i posti che via via si renderanno disponibili nel corso dell’elaborazione dei trasferimenti/passaggi.

La Segreteria Generale si ritiene ampiamente soddisfatta sugli esiti del confronto per aver contrastato la legge 107/’15 con l’eliminazione delle forti restrizioni alla mobilità in essa contenute, che in questi ultimi anni sono state lesive dei diritti del personale della scuola.

Il testo del CCNI sarà, presumibilmente, disponibile entro la fine della prossima settimana.

La Tecnica della Scuola ha realizzato un’intervista, a cura di Andrea Carlino e Fabrizio De Angelis, su più punti, trai quali assunzioni e stipendi “europei” con i sindacati della scuola di SNALS, FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, GILDA.

Vi riportiamo il link per poter leggere l’intervista:

https://www.tecnicadellascuola.it/piu-assunzioni-e-stipendi-europei-i-sindacati-allattacco-intervista

Rimaniamo in attesa del testo finale dell’approvazione della legge di bilancio per fornire notizie definitive e certe. Ma soprattutto per conoscere le modalità che permetterebbero a coloro che, con l’abolizione dei 5 mesi, potrebbero andare in pensione dall’1.9.2019.

Premesso che,  ad oggi,  non si conoscono con certezza  le modalità, i requisiti e la date, nonché le eventuali penalizzazioni a volte paventate ed altre volte negate per la quota 100, il personale scolastico, avendo una sola finestra di uscita al termine di ogni anno scolastico, potrebbe  subire una forte  penalizzazione  rispetto alle paventate finestre dei 3 o 6 mesi preannunciate per gli altri dipendenti.

Il personale della scuola, come già succede da due anni,  per poter andare in pensione, avendo l’INPS avvocato a sé la verifica del diritto al pensionamento – che prima era di competenza  degli USR -, si trova nella situazione,  già verificatasi con enorme  danno  nel normale pensionamento annuale, che se la comunicazione del diritto a pensionamento viene comunicata entro il 31 agosto, l’interessato può andare in pensione dal 1° settembre, se la comunicazione arriva dal 1° settembre in poi, l’interessato deve rimanere in servizio fino al 31 agosto dell’anno seguente,  ossia al termine dell’anno scolastico iniziato.

La riprova di quanto su esposto è la situazione creatasi per  i pensionandi di quest’anno.

Coloro che hanno ricevuto la comunicazione della verifica dei requisiti da parte dell’INPS dopo il 1° settembre 2018 e all’arrivo della comunicazione avevano lavorato per un paio di mesi, per poter essere dichiarati cessati dal 1° settembre dal dirigente scolastico,  e poter quindi andare in pensione a decorrere dall’1.9.2018, hanno dovuto rinunciare agli stipendi dei periodi lavorati fino alla data  della comunicazione del diritto a pensione.

Dopo un’intervista al Ministro Tria, apparsa su un quotidiano, sono state fornite le seguenti notizie:

Requisiti quota 100:

  • 38 anni di contributi
  • 62 anni di età

Tempistica quota 100:

  • dal mese di aprile 2019 per i dipendenti privati
  • dal mese di ottobre 2019 per i dipendenti pubblici

Quindi, per il personale scolastico la prima uscita utile non potrà avvenire prima dell’1.9.2020.

Cosa importante per il personale della scuola, inoltre,  è la paventata abolizione dell’aumento dell’aspettativa di vita di  cinque mesi di cui non si hanno notizie certe.

Il personale scolastico ha presentato già domanda di pensionamento a decorrere dall’1.9.2019 (entro il 12 dicembre u.s.) e ha già subito in via ”previsionale” tale aumento, secondo quanto previsto nel D.M. del Miur che ha applicato quanto stabilito  dalla circolare INPS n.62 del 4.4.2018,  relativamente agli aumenti  dei requisiti pensionistici collegati alla speranza di vita.

Molti docenti ed ATA non hanno potuto presentare domanda in quanto non rientravano nei requisiti “aumentati” richiesti  per  la pensione di anzianità (42 anni e 3 mesi Donne, 43 e 3 mesi Uomini al 31.12.2019);  ora, sembra tornino ad essere validi i requisiti del 2018,  ossia 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesi per gli uomini se maturati entro il 31.12.2019.

Rimaniamo, quindi, in attesa del testo finale dell’approvazione della legge di bilancio. 

Presso la sede centrale Istat è proseguito il confronto sull’orario di lavoro. Le OO.SS. sono riuscite a far recepire alcune richieste, volte a mantenere entro gli ambiti di quanto previsto dal CCNL 2016-2018 l’ordine di servizio che l’Amministrazione si accinge a emanare. L’impegno congiunto ha permesso di salvaguardare la flessibilità dell’orario di lavoro, specifica degli enti di ricerca e rispettosa della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro del personale dell’Istat.

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Elvira Serafini, Segretario generale SNALS-Confsal, Massimo Battaglia, Segretario generale Confsal-Unsa, e Giuseppe Carbone, Segretario generale FIALS-Confsal, hanno parlato ad un nutrito gruppo di persone fuori Palazzo Vidoni con lo slogan: “No a 20 euro per il rinnovo del contratto”.

Alle h. 11,00 i Segretari generali sono stati ricevuti dal Capo di Gabinetto alla Funzione Pubblica (v. il comunicato congiunto).

Di seguito, la sintesi dell’intervento del Segretario generale dello SNALS-Confsal, Elvira Serafini:

  • “Non rappresentiamo interessi di parte, ma tutti i lavoratori pubblici. Lo Snals con l’Unsa, la FIALS e la Confsal: tutti qui per chiedere al Ministro Bongiorno di essere ascoltati. Chiediamo l’apertura di un contratto serio, che tenga conto del nostro prezioso lavoro per lo Stato. Non ci accontentiamo di poche centinaia di euro, date senza un progetto serio di equiparazione ai compensi dell’eurozona”.

L’intervento del Segretario generale, Elvira Serafini, è visibile sul canale You Tube al link: https://youtu.be/dPltdWv5nys

CONTRATTI P.A. : BATTAGLIA, CARBONE, SERAFINI, SODDISFATTI DAL SIT-IN A PIAZZA VIDONI, ROMA. MAI PIÙ BLOCCO DEI CONTRATTI, MA RISORSE PER IL PUBBLICO IMPIEGO.

Roma, 19.12.2018. I Segretari Generali di UNSA, FIALS e SNALS esprimono soddisfazione per il sit-in che si è svolto oggi alla Funzione Pubblica.

I lavoratori di tutto il Comparto Istruzione e Ricerca, della Sanità e delle Funzioni Centrali hanno rivendicato non solo le specificità e le criticità dei relativi settori, ma hanno evidenziato il grave attacco portato dal governo al lavoro pubblico e alle retribuzioni dei dipendenti con i 20 euro lordi a testa previsti dalla Legge di Bilancio.

Battaglia, Carbone, Serafini sono stati ricevuti dal Capo di Gabinetto del Ministro Bongiorno, verso il quale esprimono gratitudine per il garbo istituzionale e l’attenzione dimostrata nel corso della riunione riservata. UNSA, FIALS e SNALS hanno chiesto, con polso, le ulteriori risorse mancanti per consentire un avvio delle trattative per il rinnovo del contratto, che dal 1° gennaio 2019 sarà scaduto.

I Segretari Generali hanno dichiarano che non sarà più pensabile e ammissibile un nuovo blocco dei contratti come patito nel settore pubblico dal 2010 al 2016.

Il Capo Gabinetto, Sergio Ferdinandi, ha comunicato l’impegno a nome del Ministro Bongiorno di trovare nel 2019 in legge di bilancio le ulteriori risorse mancanti per consentire l’avvio dei negoziati per la definizione dei contratti di 3 milioni di lavoratori pubblici.

I Segretari Generali di UNSA, FIALS e SNALS dichiarano che verificheranno le mosse del governo e se non ci saranno risposte positive, già con il consenso della Confederazione di appartenenza, la Confsal, sono pronte ad ulteriori forti iniziative fino ad arrivare allo sciopero generale del pubblico impiego.

In data 18 dicembre 2018, i ministri Matteo Salvini (Interno), Marco Bussetti (Istruzione) e Lorenzo Fontana (Famiglia) hanno presentato alla Camera un Progetto di legge che vuole rendere la materia EDUCAZIONE CIVICA “obbligatoria in tutte le scuole italiane”: dall’ingresso alla materna fino all’uscita della Maturità.

Il nuovo progetto prevede un insegnamento “obbligatorio e curricolare”, dai tre ai diciotto anni.

Nelle scuole dell’infanzia si prevedono “progetti di Educazione civica” e per la scuola primaria vengono fissate 33 ore annuali con una valutazione sulle conoscenze dal terzo anno delle elementari, quindi certificazioni “soft skills”, alla fine del triennio delle medie e del biennio delle superiori.

La proposta di legge della Lega prevede che il Miur elabori un regolamento per orientare l’insegnamento di alcune materie a partire dalla conoscenza della Costituzione, proseguendo con il contrasto a bullismo e cyberbullismo, continuando con l’educazione stradale, l’educazione ambientale, il contrasto alla dipendenza da droghe e alcol.

La proposta andrà incardinata con attenzione in commissione Cultura per non rischiare di conseguire un risultato onnicomprensivo ma inefficace.

ANNO ACCADEMICO 2018-2019

Pubblichiamo tutte le disposizioni, procedure e scadenze disposte dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca relative alla scelta delle sedi ai fini del conferimento degli incarichi a tempo indeterminato e determinato del personale docente del Settore AFAM ai sensi della Legge 128/2013 (ai sensi dell’art. 1, comma 653 della Legge 205/2017.

Si allegano anche le Graduatorie Nazionali aggiornate e la relativa ripartizione per il conferimento degli incarichi:

Avviso Incarichi Docenti AFAM G.N.128 n. 15332 del 7 novembre 2018

D.M. 526/2014 – graduatorie nazionali aggiornate al 07/11/2018

Allegato A – Ripartizione posti incarichi a tempo indeterminato Graduatorie L. 128

Avviso n. 16962 del 3-12-2018

Avviso n. 17985 del 18-12-2018

L’importo della pensione del mese di gennaio 2019, nonostante gli aumenti prodotti dalla perequazione, sarà inferiore, sia rispetto a quanto percepito nel novembre u.s. (mese che non ha le ritenute delle addizionali) sia rispetto a quanto percepito a gennaio 2018.

Non c’è da allarmarsi, la spiegazione è in una scheda del Prof. Renzo Boninsegna, che si riassume di seguito:

–    da gennaio ad aprile 2018 e nel mese di novembre non sono state applicate le ritenute relative alle addizionali;

–    nel nuovo anno, da gennaio a novembre 2019 verranno effettuate le ritenute per l’addizionale regionale e comunale;

–    a seguire, da marzo a novembre 2019 sarà applicata anche la ritenuta per l’acconto dell’addizionale comunale.

La procedura, continua il prof. Boninsegna, è a vantaggio dei pensionati, anche se sembrerebbe il contrario. Infatti, gli importi che saranno trattenuti al pensionato e pagati nel 2019 ratealmente, saranno riportati nella Certificazione Unica che a fine marzo sarà rilasciata al pensionato per la denuncia dei redditi 2018, mod. 730/2019.

Questo comporterà che l’eventuale saldo da pagare a giugno sarà inferiore, perché nel calcolo saranno conteggiate anche le somme che il pensionato pagherà ratealmente fino a novembre 2019.

Trascriviamo il comunicato stampa diramato dalla Confsal circa il pieno sostegno al sit in del 19 dicembre delle federazioni del Pubblico Impiego, SNALS, FIALS e UNSA:

Roma, 17.12.2018. Il 19 dicembre le Federazioni del Pubblico Impiego della Confsal saranno in piazza con lo slogan “No a 20 euro per il rinnovo del contratto”.

«La Confsal» dichiara il Segretario Generale Angelo Raffaele Margiotta «come già comunicato nell’incontro a Palazzo Chigi con il Presidente del Consiglio Conte, ritiene che la previsione di 20 euro stanziati nella Legge di Bilancio per il rinnovo dei contratti sia un grave attacco alla dignità dei lavoratori del pubblico impiego.»

«Vanno individuate» prosegue Margiotta «le giuste risorse per una categoria che ha già subito una pesante perdita del potere di acquisto nel corso di un decennio di vacanza contrattuale.

Il lavoro pubblico va difeso, non offeso!»

«I Segretari generale di Snals, Fials e Unsa, Serafini, Carbone e Battaglia saranno in piazza con i lavoratori. La Confsal dà loro il pieno sostegno quale principale confederazione sindacale autonoma in Italia»

Dunque, «Mi auguro che il Ministro Bongiorno riceva una delegazione per rassicurare le nostre Federazioni circa le intenzioni del Governo. La Confsal» conclude Margiotta «assicura il massimo impegno per la soluzione di una questione che tocca più di 3 milioni di lavoratori pubblici e le loro famiglie»

Prosieguono positivamente gli incontri al MIUR in merito al Contratto triennale della mobilità

Nella riunione sul contratto triennale della mobilità che si è tenuta il 13 dicembre sono state recepite dall’Amministrazione, in via definitiva, le novità già preannunciate nei precedenti comunicati, con grande soddisfazione dello Snals. Infatti, durante le trattative, lo Snals, non è retrocesso di un passo rispetto alle richieste.

I temi su cui faticosamente si è raggiunta l’intesa con l’Amministrazione sono:

  • mobilità su istituzioni scolastiche, con un’unica domanda sarà possibile esprimere fino a 15 preferenze di scuola, comuni, distretti e province. Superamento, quindi, degli ambiti e della  chiamata diretta.
  • Ripristino della titolarità su scuola per tutti i docenti.
  • Ritorno alle tre fasi:
  1. comunale,
  2. provinciale,
  3. interprovinciale
  • Unica data di pubblicazione per tutti i movimenti.

Per favorire  il rientro dei docenti nelle province di residenza, penalizzati dalla legge 107/15, è stato stabilito di destinare il 50% alla mobilità, alle immissioni in ruolo andrà l’altro 50%.

Grazie alla ferma opposizione dello Snals, l’Amministrazione ha ritirato la proposta che prevedeva il trasferimento, con aliquote bloccate,  da posto di sostegno a posto comune.

Rimane da definire, invece, la proposta per i docenti utilizzati da diversi anni nei Licei Musicali.

Per il personale Ata vi sono stati piccoli aggiustamenti rispetto al testo dello scorso anno, cercando, in particolar modo, di rendere omogeneo il sistema delle precedenze a quello del personale docente.

Nel corso dell’incontro l’Amministrazione ha comunicato che le domande di partecipazione al concorso straordinario sono state 42.708, poiché è prevista la partecipazione a più procedure concorsuali le domande complessive sono state 48.472.

L’Amministrazione ha comunicato, altresì, i numeri relativi alle domande di cessazione dal servizio presentate nei termini di scadenza, e riguardano:

  • 15.190  il personale docente;
  • 4.448 il personale Ata;
  • 34 il personale educativo;
  • 131 i docenti IRC.

A questi dati bisogna aggiungere il numero dei pensionamenti d’ufficio dei docenti che lo scorso anno è stato pari a 5.000.

Gli incontri sulla mobilità proseguiranno giovedì 20 e venerdì 21 p.v.