La Circolare sulle supplenze ricalca nella parte generale quella degli anni passati. Unica differenza il riferimento all’Ordinanza n. 60 del 10 luglio 2020 che ha sostanzialmente ridisciplinato l’intera materia del conferimento delle supplenze.

In particolare, sono disciplinati criteri e modalità di conferimento delle seguenti tipologie:

a)   supplenze annuali per la copertura delle cattedre e posti d’insegnamento, su posto comune o di sostegno, vacanti e disponibili entro la data del 31 dicembre e che rimangano presumibilmente tali per tutto l’anno scolastico, da assegnare con termine al 31 agosto;

b)   supplenze temporanee sino al termine delle attività didattiche per la copertura di cattedre e posti d’insegnamento, su posto comune o di sostegno, non vacanti ma di fatto disponibili, resisi tali entro la data del 31 dicembre e fino al termine dell’anno scolastico e per le ore di insegnamento che non concorrano a costituire cattedre o posti orario, il cui termine coincide con il giorno annualmente indicato dal relativo calendario scolastico quale termine delle attività didattiche;

c)   supplenze temporanee per ogni altra necessità diversa dai casi precedenti, con termine all’ultimo giorno di effettiva permanenza delle esigenze di servizio.

L’attribuzione delle supplenze per l’a.s. 2020/21 sarà disposta dalle graduatorie provinciali e di istituto costituite in attuazione dell’OM 60/2020. Le graduatorie di istituto vigenti per il triennio 2017/2018, 2018/2019, 2019/20 sono caducate e inattingibili.

Alleghiamo:

–  la nota prot. 1550 del 4/9/2020 inviata agli USR e agli Ambiti territoriali, avente per oggetto: “Chiarimenti in merito all’Ordinanza 10 luglio 2020, n. 60. Pubblicazione delle graduatorie provinciali per le supplenze”;

–  la circolare Prot. 26841 del 5/9/2020 avente per oggetto: “Anno scolastico 2020/2021 – Istruzioni e indicazioni operative in materia di supplenze al personale docente, educativo ed A.T.A.”.

– la nota prot. n.1588 del 11.09.2020 avente come oggetto “Chiarimenti in merito all’Ordinanza 10 luglio 2020, n. 60. Attività di convalida delle graduatorie provinciali per le supplenze. Produzione delle Graduatorie di istituto”.

E’ noto che il TAR Lazio ha rigettato tutti i ricorsi presentati in tal senso; invece si va sempre più consolidando l’orientamento positivo dei giudici del lavoro che stanno riconoscendo il diritto all’inserimento.
Pur nell’impossibilità di totale equiparazione delle GI con le GPS, è possibile che i giudici territoriali possano riconoscerne il principio.
Il segretario provinciale prof. Vito Masciale ha attivato L’Ufficio Legale dello Snals Bari  per la  predisposizione  dell’azione da proporre al Giudice del Lavoro, per gli iscritti che, in possesso dei requisiti indicati, siano interessati ad essere inseriti in prima fascia delle GPS e li invita a comunicare tale interesse  inviando una mail all’indirizzo snalsbari@gmail.com indicando anche un numero telefonico a cui si desidera essere ricontattati per fissare un appuntamento in presenza.

Riportiamo il comunicato dell’Ufficio Legale relativo all’oggetto e  il fac simile di reclamo in autotutela:

 

 

Roma, lì 3 settembre 2020

Prot. 169-Segr/ES/UL/Reclamo autotutela GPS

 

 

Oggetto:   Reclamo in autotutela avverso GPS

 

 

A decorrere dal 1° settembre 2020 gli Uffici scolastici Provinciali stanno provvedendo alla pubblicazione delle GPS.

E’ nota la situazione di caos per gli innumerevoli errori riscontrati.

Ricordiamo che le graduatorie sono definitive ed avverso le stesse è ammesso soltanto ricorso al TAR entro 60 giorni o al Presidente della Repubblica entro 120 giorni.

Pertanto ai sensi dell’O.M. 60/2020 risulta esclusa ogni forma di ricorso amministrativo.

Tuttavia, poiché per espressa previsione “l’Amministrazione si riserva ai sensi della L.241/90 la possibilità di attivare i provvedimenti in autotutela che si dovessero rendere necessari” alleghiamo un fac simile di RECLAMO IN AUTOTUTELA che gli interessati potranno presentare agli USP di competenza.

 

 

Raccomandata a/r oppure PEC

Ambito Territoriale della Provincia di ____________________

_______________________________

Via _______________________________

_______________________________

 

 

 

OGGETTO: richiesta di riesame in autotutela ai sensi della legge 241/90 e succavverso decreto di esclusione dalla GPS oppure avverso l’errato punteggio attribuito.

 

 

Il/La sottoscritto/a _________________________________________________________________ nato/a a _____________________________ prov. ______________ il __________________ residente a ________________________________________________________ prov. _________ in Via ____________________________________________________________ n. ___________ C.F. ___________________________________________e- mail _________________________________________________________________ assistito dall’O.S. Snals-Confsal.

 

PREMESSO CHE

 

  1. il/la sottoscritto/a ha presentato tempestivamente domanda di inserimento nelle GPS per la …………………. Fascia , per la classe di concorso___________________________________________________ ;
  2. che è inserito nella ………….. fascia delle graduatorie di istituto per la medesima classe di concorso;

nell’a.s. …../….. ;

  1. con Decreto del ………….. Codesto Spett.le Ambito Territoriale procedeva all’esclusione del sottoscritto perché……………..;
  2. con Decreto del ………… Codesto Spett.le Ambito Territoriale attribuiva al sottoscritto il punteggio di ……….. invece di quello corretto di ………….;

PORGE FORMALE RECLAMO

 

avverso l’errata esclusione dalle GPS perché  ai sensi dell’O.M. 60/2020 ________________________________________________

 

oppure

 

avverso l’errata attribuzione del punteggio perché ai sensi dell’O.M.60/2020__________________________________

per questi motivi

 

alla luce del presente reclamo,  chiede in AUTOTUTELA il riesame del provvedimento sopra indicato, e l’inserimento nelle GPS per la ………… fascia ovvero l’attribuzione di un totale complessivo di punti ___________ e il conseguente l’aggiornamento della posizione in graduatoria del/della sottoscritto/a.

In caso di mancato accoglimento del presente reclamo, il/la sottoscritto/a richiede che venga fornita motivazione ai sensi della legge 241/90 con il dettaglio dei titoli richiesti e valutati e di quelli richiesti e non valutati interamente o parzialmente da Codesto Spett. Ufficio Scolastico Provinciale, da inviare a mezzo e-mail all’indirizzo ………..

Distinti saluti.

 

 

Luogo e data

 

________________

 

Firma

 

 

 

Care colleghe e cari colleghi,

l’anno scolastico e accademico che si apre rimarrà nelle nostre menti e nei nostri cuori come un evento denso di pensieri ed emozioni, più di ogni precedente inizio delle attività didattiche, che pure per ognuno di noi non ha mai aspetti di rassicurante consuetudine.

Dopo il lungo periodo di chiusura delle nostre sedi di lavoro, resosi necessario per fronteggiare la pandemia, sappiamo bene che il nostro impegno personale, professionale, il nostro senso di servizio e di sensibilità civica saranno ancora più necessari e indispensabili.

Lo saranno per i nostri studenti di tutte le età, per la comunità educante all’interno delle nostre istituzioni e per l’intera comunità nazionale che sulla scuola, sull’università, sulle istituzioni dell’alta formazione e della ricerca si gioca la scommessa della ripresa e del futuro.

Tutti noi sappiamo altrettanto bene che non sarà certo un ritorno alla normalità. Non solo per le misure di sicurezza, cui dobbiamo attenerci per evitare a tutti i costi un’altra dolorosa interruzione delle attività in presenza, ma anche perché dobbiamo fronteggiare le conseguenze di ciò che essa ha comportato.

Soprattutto per gli studenti, sotto l’aspetto delle conoscenze e competenze, per la mancanza di socialità, di motivazione, di autonomia, per l’aumento delle differenze e dei divari determinati in alcune realtà territoriali dovuti a infrastrutture immateriali e strumenti tecnologici inesistenti e obsoleti. Questo nonostante l’impegno del personale della scuola e di tutte le istituzioni del Comparto Istruzione e Ricerca, impegnato non solo in un’esperienza inedita e generalizzata della didattica a distanza e del lavoro da remoto e anche in presenza, durante gli esami di Stato, per preparare condizioni e ambienti adatti a consentire la riapertura in sicurezza e lo svolgimento delle attività di recupero degli apprendimenti.

Anche il rapporto con le famiglie sarà inevitabilmente segnato da un maggiore livello d’ansia, da preoccupazioni diffuse e profonde, derivanti anche dalle situazioni di difficoltà economiche, sociali e lavorative che stanno interessando tante persone che, soprattutto in alcune zone del Paese, sono state colpite anche negli affetti e nelle relazioni. Un delicato compito aggiuntivo a carico della scuola.

Con questa consapevolezza, in tutti questi mesi, lo Snals è stato impegnato a porre al centro della sua interlocuzione con il Governo e con il ministero la tutela di due diritti fondamentali, costituzionalmente sanciti: quello della salute e quello dell’istruzione da garantire universalmente.

Ha per questo denunciato carenze, ritardi e incertezze, che vanno ben oltre l’inevitabile considerazione degli andamenti dei contagi che determinerà tutto questo nuovo anno scolastico e accademico, ma anche i nodi “storici” del sistema educativo italiano, ai quali colpevolmente la politica non ha mai voluto dare soluzione.

Certamente mi riferisco alle classi troppo numerose, alle sedi sovradimensionate, alle strutture inadeguate, ai finanziamenti insufficienti, a una burocrazia penalizzante e a un’amministrazione che ricorre all’autonomia delle istituzioni per eludere responsabilità e poteri. L’elemento cruciale è però quello della gestione del personale che si è voluto tenere, se non quando in condizioni di precarietà, senza riconoscimento sociale e economico, con contratti scaduti e quindi senza connessione con ruoli svolti, con compiti aggiuntivi non riconosciuti e con bisogni formativi e condizioni di contesto profondamente mutati.

Tutto ciò richiede innovazione e investimenti, con fondi nazionali ed europei: è questa la sfida cruciale per tutte le istituzioni educative e per l’intero Paese. Saranno ancora questi gli obiettivi prioritari dell’azione del nostro sindacato, che saranno perseguiti con determinazione a livello centrale e territoriale, vicino alle esigenze professionali e culturali di tutti i profili lavorativi e a quelle organizzative delle istituzioni.

Nello stesso tempo sono certa che gli iscritti, i componenti delle RSU, i delegati e i dirigenti Snals metteranno in campo, ancora una volta, il loro grande patrimonio di idee, energie, competenze per rendere possibile al Paese di avere scuole, università, alta formazione e ricerca migliori e più competitive.

Nell’esprimervi un profondo sentimento di stima e gratitudine per quanto voi tutti fate, con ruoli e compiti diversi ma indispensabili per creare un sistema coeso e solidale volto sempre più al bene comune, alla crescita e alla speranza, vi rivolgo, a nome mio e dello Snals, il più sincero augurio di buon lavoro.

 

Il Segretario Generale

Elvira Serafini

Riceviamo e pubblichiamo in allegato il testo degli auguri del segretario provinciale prof. Vito Masciale   per l’inizio dell’anno scolastico 2020/21. La redazione del sito, sicura di esprimere il pensiero di tutto lo staff di segreteria e di tutti gli iscritti Snals  ringrazia il prof. Masciale per le nobili parole di augurio che ha voluto condividere con tutta la famiglia Snals delle provincie di Bari e Bat.

 

 

 

Messaggio augurale

 

 

 

 

I CORSI DI RECUPERO DEVONO ESSERE SVOLTI NEL RISPETTO DELLE NORME CONTRATTUALI E DELL’AUTONOMIA DELLE SCUOLE

A seguito della pubblicazione della nota 1494 del 26 agosto sui piani di recupero degli apprendimenti degli alunni, lo Snals-Confsal ribadisce il proprio fermo dissenso dalle indicazioni in essa contenute circa l’obbligo che graverebbe sui docenti di svolgere nel periodo antecedente l’inizio delle lezioni attività di insegnamento aggiuntivo senza alcuna remunerazione.

L’attività di recupero non può essere prevista senza un riconoscimento economico aggiuntivo per il semplice motivo che nel CCNL vigente non vi è alcun riferimento a tale obbligo. L’attività di recupero  non può mai essere confusa con quella ordinaria di insegnamento che prende avvio con l’inizio delle lezioni.

Al di là delle questioni interpretative esiste al momento l’obbligo contrattuale di remunerare tutte le attività aggiuntive di insegnamento, deliberate nei contenuti, nei metodi e nei tempi dal collegio dei docenti .

La ripartizione delle risorse aggiuntive generate dai risparmi di spesa per gli esami di Stato, tra l’altro ancora non assegnate alle scuole, per le attività di recupero resta comunque presidiata dalla contrattazione di istituto ai sensi del vigente CCNL. Lo Snals-Confsal, nel chiedere il ritiro immediato della nota 1494 del 26 agosto, esigerà che in ogni scuola venga avviato il confronto sulle eventuali proposte di riarticolazione dell’orario di lavoro del personale ai sensi dell’art. 22, comma 8, del CCNL scuola.

Lo Snals-Confsal ha sempre offerto lealmente la propria collaborazione per la riapertura delle scuole, ma non può sottacere le violazioni del dettato contrattuale e la compressione dei diritti dei lavoratori dei quali da sempre è strenuo difensore.

Il Segretario Generale

Elvira Serafini

Roma, 24 agosto 2020

Prot. N.225/2020 flccgil

Alla ca Dr Luigi Fiorentino

Capo di Gabinetto Ministero dell’Istruzione

Dr Max Bruschi

Capo Dipartimento Istruzione

Dr.ssa Giovanna Boda

Capo Dipartimento Programmazione e Risorse

Dr Filippo Serra

Direttore generale per il personale scolastico

 

Oggetto: Nota sul Piano di Integrazione degli Apprendimenti (PIA) e sul Piano di Apprendimento Individualizzato (PAI).

 

Con riferimento alla comunicazione pervenuta per e-mail dalla Dott.ssa Alonzo nella giornata di ieri, domenica 23/08/2020 alle ore 18.34, relativa alla bozza delle indicazioni tecnico operative relative al Piano di Integrazione degli Apprendimenti (PIA) e sul Piano di Apprendimento Individualizzato (PAI) le scriventi Organizzazioni Sindacali fanno presente quanto segue.

Innanzitutto, ancora una volta, sono costrette a sollevare, in premessa, una questione di metodo sulla nota inviata appunto soltanto nel tardo pomeriggio di ieri e contenente indicazioni tecnico operative su PIA e PAI, peraltro senza l’indicazione del funzionario che la firmerebbe. Sta purtroppo acquisendo la forma di prassi ordinaria da parte del Ministero inviare alle Organizzazioni Sindacali bozze e documentazioni senza concedere il tempo materiale per l’esame delle stesse. Non è questo certo il modo migliore per chiedere alle OO.SS. la collaborazione con l’Amministrazione per conseguire il fine condiviso del BUON funzionamento della scuola; al contrario servirebbe l’adozione di un metodo che garantisca tempi e spazio adeguati per il confronto.

Nel merito:

– Il D.L.22/2020 convertito nella L.41/2020 individua quali “attività ordinarie” quelle inerenti il recupero e l’integrazione degli apprendimenti relativi all’anno scolastico 2019/20. Tutto ciò, pare evidente che non possa influenzare, in alcun modo, la sfera contrattuale del rapporto di lavoro, che resta disciplinato dal CCNL di comparto;

– a tale conclusione si giunge, anche, considerando le disposizioni del mai citato (nella bozza predisposta dall’Amministrazione) comma 9 dell’art.1 del D.L. 22/2020 che, testualmente prevede “I provvedimenti di cui al presente articolo devono garantire l’assenza di nuovi o maggiori oneri per il primo ciclo di istruzione e, per il secondo ciclo, il rispetto del limite di spesa di cui all’articolo 3, comma 2, della legge 11 gennaio 2007, n. 1, come integrato dall’articolo 1, comma 3, del decreto-legge 7 settembre 2007, n. 147, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 ottobre 2007, n. 176, e ridotto dall’articolo 18, comma 2, del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128. Con decreto del Ministro dell’istruzione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, al termine degli esami di Stato, è riscontrata l’entità dei risparmi realizzati a valere sul predetto limite di spesa. I predetti risparmi sono versati all’entrata del bilancio dello Stato per essere successivamente riassegnati per la metà al Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche di cui all’articolo 1, comma 601, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e per la restante metà al recupero degli apprendimenti relativi all’anno scolastico 2019/2020 nel corso dell’anno scolastico 2020/2021 presso le istituzioni scolastiche, nel rispetto del saldo dell’indebitamento netto. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.”

– tale ultima considerazione discende anche dal fatto che dal 1° settembre i docenti sono già impegnati nelle attività funzionali all’insegnamento (quali ad esempio la programmazione e la verifica di inizio anno). Tali attività, come previsto dal CCNL di comparto, assommano a 40 ore nel corso dell’anno scolastico e sono puntualmente indicate dal “piano delle attività” deliberato dal Collegio dei Docenti;

– il termine, peraltro generico, di attività ordinaria è riferito in particolare agli studenti che non possono esimersi dal frequentare i recuperi deliberati dagli Organi Collegiali;

– agli organi collegiali rimane il fondamentale compito di stabilire “Le strategie e le modalità di attuazione” e i tempi di questi piani; si tratta, infatti, di un compito che spetta per legge al Collegio dei Docenti in quanto costituisce attività di carattere didattico che rientra a pieno titolo nella progettazione di inizio anno;

– non può, parimenti, essere considerata accoglibile la distinzione tra attività di recupero e di integrazione effettuate nel periodo 1 – 12 settembre e quelle eventualmente programmate, o, comunque, necessarie, nel periodo successivo;

– come già più sopra detto, il D.L.22/2020 prevede che “le strategie e le modalità di attuazione delle predette attività sono definite, programmate e organizzate dagli organi collegiali delle istituzioni scolastiche”. Di conseguenza appare assolutamente fuori luogo il richiamo al potere organizzativo dei Dirigenti Scolastici per le competenze riconosciute in materia di offerta formativa: tali competenze, come già detto, possono esplicitarsi, esclusivamente, secondo le determinazioni dei collegi dei docenti; ai Dirigenti scolastici il compito di attuare le delibere del Collegio;

– si ricorda, altresì, che in ogni caso l’ultimo CCNL prevede che l’articolazione dell’orario di lavoro del personale docente, educativo e ATA, deve essere oggetto di confronto a livello di istituzione scolastica (art.22, comma 8, lettera b – b1 del CCNL 2016/2018);

– non risulta che il Ministero possa interpretare unilateralmente articoli del CCNL né che possa fornire un’interpretazione autentica ai Dirigenti scolastici di istituti contrattuali (D.Lgs. 165/2001 e successive modifiche). Al Ministero tocca applicare le disposizioni del CCNL.

Le scriventi Organizzazioni Sindacali, ai sensi di quanto previsto dal comma 9 dell’art.1 del D.L.22/2020 convertito, con modificazioni ed integrazioni nella Legge 41/2020, chiedono che venga loro fornita precisa informativa sui risparmi derivanti dagli esami di Stato 2019/2020 e sullo stato del Decreto del Ministro con il quale tali economie sono state determinate. Le scriventi Organizzazioni Sindacali ritengono, quindi, prioritario il ripristino delle corrette relazioni sindacali finalizzate ad una immediata apertura del tavolo per la contrattazione del FMOF integrato da quanto previsto dal D.L.104/2020 e dalle economie derivanti dall’applicazione dell’art.1 comma 9 del D.L.22/2020.

 

FLC CGIL

CISL FSUR

UIL Scuola RUA

SNALS Confsal

GILDA Unams

Francesco Sinopoli

Maddalena Gissi

Giuseppe Turi

Elvira Serafini

Rino Di Meglio

Allegato: Documento originale

 

Riaprire le scuole in sicurezza dev’essere oggi l’obiettivo di tutti

Attacchi incomprensibili e infondati ai sindacati non aiutano a risolvere i problemi

Far ripartire le attività scolastiche in presenza è l’obiettivo per il quale da mesi stiamo lavorando, convinti che il diritto all’istruzione meriti di essere considerato da tutti un’assoluta priorità, da sostenere con forza non a parole, ma attraverso una politica di forte e significativo investimento, ancor più nel momento in cui è indispensabile adottare particolari modalità organizzative a tutela della salute dell’intera comunità sociale, non solo di quella scolastica.

Abbiamo per questo contribuito alla redazione del protocollo per il rientro a scuola in sicurezza il 1° settembre, ancora inattuato, così come avevamo a suo tempo collaborato attivamente alla stesura di quello che ha consentito di svolgere serenamente e positivamente gli esami di stato in presenza.

Si fa perciò molta fatica a trovare argomenti che possano giustificare i pesanti attacchi rivolti da più parti ai sindacati, tacciati ancora una volta, in modo generico e indistinto, di essere un freno ad un altrettanto generico e indecifrabile “cambiamento”. Difficile non cogliervi il tentativo di sviare l’attenzione dalle vere urgenze su cui oggi sarebbe necessario e doveroso concentrare l’attenzione, risolvendo le troppe incognite che tuttora permangono a pochi giorni dal rientro a scuola. Sviare l’attenzione dalle urgenze e dalle connesse responsabilità, che investono prima di tutto e soprattutto chi è investito di funzioni di governo.

Il sindacato, vale la pena ricordarlo, non possiede poteri decisionali, attribuiti a chi governa, ma esercita una rappresentanza sociale svolgendo in un contesto di libertà e pluralismo funzioni il cui valore è riconosciuto dalla Costituzione. Preoccupante che qualcuno consideri tutto questo come un fastidioso impiccio, paventando – come accade nei peggiori contesti totalitari – indimostrabili e inesistenti “sabotaggi”.

Su quale sarà la reale situazione alla ripresa delle attività scolastiche saranno poi i numeri a dire la verità: quanti insegnanti stabilmente al lavoro il prossimo 1° settembre, per accogliere le alunne e gli alunni, quante aule pronte con le distanze di sicurezza, quanti banchi monoposto arrivati in tempo nelle scuole.

Questioni note da tempo e per le quali abbiamo ripetutamente sollecitato interventi adeguati, che non possono certamente essere sostituiti da inaccettabili attacchi.

Al professor Galli della Loggia vogliamo dire che fra i tanti italiani che ignorano l’esistenza di uffici dei sindacati scuola nelle stanze del ministero ci siamo anche noi. Ammesso e non concesso che riservare uno spazio ai rappresentanti dei lavoratori sia da considerarsi illecito e/o disdicevole, non abbiamo infatti mai avuto, né abbiamo, uffici all’interno del Ministero. Li hanno, come previsto dalla legge 300 per chi rappresenta i lavoratori pubblici e privati, i sindacati che organizzano i dipendenti del Ministero, peraltro nel piano interrato e non al piano di ingresso.Noi non ne abbiamo e non ne avremmo bisogno, così come possiamo fare a meno delle lezioni del professore, quando sono così maldestramente imbastite. Ci serve invece trovare, al Ministero, spazi e occasioni di confronto nelle quali non abbiamo mai fatto “ostruzionismi” ma abbiamo sempre dato un positivo contributo alla soluzione dei problemi. Con osservazioni, proposte, accordi e intese, assunte sempre con chiarezza e responsabilità. Lo stesso che abbiamo fatto nei mesi di più acuta emergenza e vorremmo continuare a fare anche oggi, nell’interesse della scuola e del Paese.

Roma, 22 agosto 2020

 

Flc  CGIL
Francesco Sinopoli
CISL Scuola
Maddalena Gissi
UIL Scuola Rua
Giuseppe Turi
SNALS  Confsal
Elvira Serafini
GILDA Unams
Rino Di Meglio

 

LO SNALS OFFRE LA PROPRIA COLLABORAZIONE. MA IL MINISTERO DEVE MANTENERE FEDE AGLI IMPEGNI!

 

L’ultimo incontro con il Ministro ha consentito un aggiornamento sui tempi di consegna di banchi e mascherine e la definizione dei criteri di priorità per la consegna degli arredi. La scuola però per ripartire in sicurezza ha bisogno di investimenti in strutture e personale.

Dalle notizie che ci giungono dai territori registriamo vistose ed estese criticità riconducibili all’insufficienza degli spazi per garantire il distanziamento che resta l’unica misura valida per prevenire il contagio. Lo stesso CTS nell’ultimo verbale deve ammettere che la mascherina può essere considerata uno strumento di minore efficacia e di limitata applicazione.

Lo Snals-Confsal considera la ripresa delle attività didattiche in presenza come l’unico modo per garantire a tutti gli alunni il diritto all’apprendimento.

Allo stesso tempo riteniamo che bisogna agire rapidamente per assicurare risorse realmente aggiuntive e non semplici adeguamenti degli organici alle situazioni di fatto. Siamo ancora lontani dalle previsioni dei 10000 posti in più. Il DL Agosto ha stanziato nuove risorse ed è necessario utilizzarle prioritariamente per nuove assunzioni.

Riteniamo inoltre che bisogna agire nel modo più veloce possibile per assicurare nuovi spazi alle scuole e nel contempo trovare soluzioni provvisorie di tipo logistico od organizzativo.

Lo Snals-Confsal offre, in un momento di drammatica difficoltà per il Paese e per la scuoia, la propria leale collaborazione al Governo ed all’Amministrazione chiedendo, nel contempo, rispetto degli impegni e garanzie di corrette relazioni sindacali, a partire dalla revisione del protocollo di sicurezza sottoscritto il 6 agosto ma ormai superato dalle nuove misure di prevenzione individuate dal CTS. Occorrono serietà, impegno e spirito costruttivo per la ripresa della scuola.

Il Segretario Generale

(Elvira Serafini)

Riaprire le scuole in sicurezza dev’essere oggi l’obiettivo di tutti

Attacchi incomprensibili e infondati ai sindacati non aiutano a risolvere i problemi

Far ripartire le attività scolastiche in presenza è l’obiettivo per il quale da mesi stiamo lavorando, convinti che il diritto all’istruzione meriti di essere considerato da tutti un’assoluta priorità, da sostenere con forza non a parole, ma attraverso una politica di forte e significativo investimento, ancor più nel momento in cui è indispensabile adottare particolari modalità organizzative a tutela della salute dell’intera comunità sociale, non solo di quella scolastica.

Abbiamo per questo contribuito alla redazione del protocollo per il rientro a scuola in sicurezza il 1° settembre, ancora inattuato, così come avevamo a suo tempo collaborato attivamente alla stesura di quello che ha consentito di svolgere serenamente e positivamente gli esami di stato in presenza.

Si fa perciò molta fatica a trovare argomenti che possano giustificare i pesanti attacchi rivolti da più parti ai sindacati, tacciati ancora una volta, in modo generico e indistinto, di essere un freno ad un altrettanto generico e indecifrabile “cambiamento”. Difficile non cogliervi il tentativo di sviare l’attenzione dalle vere urgenze su cui oggi sarebbe necessario e doveroso concentrare l’attenzione, risolvendo le troppe incognite che tuttora permangono a pochi giorni dal rientro a scuola. Sviare l’attenzione dalle urgenze e dalle connesse responsabilità, che investono prima di tutto e soprattutto chi è investito di funzioni di governo.

Il sindacato, vale la pena ricordarlo, non possiede poteri decisionali, attribuiti a chi governa, ma esercita una rappresentanza sociale svolgendo in un contesto di libertà e pluralismo funzioni il cui valore è riconosciuto dalla Costituzione. Preoccupante che qualcuno consideri tutto questo come un fastidioso impiccio, paventando – come accade nei peggiori contesti totalitari – indimostrabili e inesistenti “sabotaggi”.

Su quale sarà la reale situazione alla ripresa delle attività scolastiche saranno poi i numeri a dire la verità: quanti insegnanti stabilmente al lavoro il prossimo 1° settembre, per accogliere le alunne e gli alunni, quante aule pronte con le distanze di sicurezza, quanti banchi monoposto arrivati in tempo nelle scuole.

Questioni note da tempo e per le quali abbiamo ripetutamente sollecitato interventi adeguati, che non possono certamente essere sostituiti da inaccettabili attacchi.

Al professor Galli della Loggia vogliamo dire che fra i tanti italiani che ignorano l’esistenza di uffici dei sindacati scuola nelle stanze del ministero ci siamo anche noi. Ammesso e non concesso che riservare uno spazio ai rappresentanti dei lavoratori sia da considerarsi illecito e/o disdicevole, non abbiamo infatti mai avuto, né abbiamo, uffici all’interno del Ministero. Li hanno, come previsto dalla legge 300 per chi rappresenta i lavoratori pubblici e privati, i sindacati che organizzano i dipendenti del Ministero, peraltro nel piano interrato e non al piano di ingresso.Noi non ne abbiamo e non ne avremmo bisogno, così come possiamo fare a meno delle lezioni del professore, quando sono così maldestramente imbastite. Ci serve invece trovare, al Ministero, spazi e occasioni di confronto nelle quali non abbiamo mai fatto “ostruzionismi” ma abbiamo sempre dato un positivo contributo alla soluzione dei problemi. Con osservazioni, proposte, accordi e intese, assunte sempre con chiarezza e responsabilità. Lo stesso che abbiamo fatto nei mesi di più acuta emergenza e vorremmo continuare a fare anche oggi, nell’interesse della scuola e del Paese.

Roma, 22 agosto 2020

 

Flc  CGIL
Francesco Sinopoli
CISL Scuola
Maddalena Gissi
UIL Scuola Rua
Giuseppe Turi
SNALS  Confsal
Elvira Serafini
GILDA Unams
Rino Di Meglio