Il Ministero dell’istruzione e del merito promuove un piano nazionale di sperimentazione relativo all’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale, al fine di verificare l’efficacia della progettazione di un’offerta formativa integrata in cui venga favorito il raccordo tra i percorsi degli istituti tecnici e professionali e degli ITS Academy, a livello nazionale e territoriale, e le Istituzioni, i contesti produttivi, il mondo delle imprese, delle professioni e i diversi stakeholder.
Gli obiettivi sono:
valorizzare i talenti degli studenti al fine di contrastare il fenomeno della dispersione scolastica,
migliorare l’orientamento,
sviluppare competenze fondamentali per lo sviluppo dei territori e la competitività delle imprese,
favorire il trasferimento tecnologico.
La sperimentazione è finalizzata a proporre agli studenti un’offerta formativa in ambito tecnologico-professionale, integrata in rete e capace di garantire un’ampia scelta di percorsi d’istruzione e di specializzazione terziaria prevedendo il coinvolgimento e la sinergia di scuole secondarie di secondo grado e ITS Academy.
Il direttore generale F.Manca ha precisato che tale sperimentazione è una parziale anticipazione del disegno di legge che sta avendo il suo percorso di approvazione parlamentare.
Lo Snals-Confsal e le altre OO.SS. hanno evidenziato tutte le loro perplessità:
– la sperimentazione si inserisce in un contesto di disegno di legge ancora non approvato e di cui pertanto non si conosce il contenuto finale.
– verrebbe applicata in un momento in cui stanno partendo le riforme dei tecnici e professionali e, seppur con validi obiettivi, rischia di essere vanificata inserendosi sia nelle novità riformistiche di tali istituti che nei nuovi ITS. Se lo scopo è di potenziare e rafforzare gli Istituti tecnici e professionali, far partire la sperimentazione in questo momento potrebbe produrre il rischio di vanificare tali obiettivi producendo anche un disorientamento dell’utenza in questo contesto innovativo.
– Farla partire dal prossimo anno scolastico creerebbe un problema sull’orientamento per il prossimo anno le cui azioni sono già iniziate nelle scuole.
–infine si applicherebbe in contesti territoriali diversificati che hanno peculiarità ed attenzioni diverse per quanto riguarda i settori produttivi.
Alla luce di queste considerazioni è stato rappresentato che la scuola non è pronta ad accogliere questa filiera formativa tecnologica-professionale.
Il direttore Manca , ha evidenziato che il Ministero ha la facoltà di avviare la sperimentazione supportata normativamente dall’autonomia scolastica, ma ha preso atto delle criticità per quanto riguarda la ristrettezza dei tempi, l’orientamento, il rischio di affastellamento di iniziative innovative che potrebbe ingenerare confusione agli utenti e alle famiglie. Pertanto si farà portavoce presso l’amministrazione di tutte le osservazioni rappresentate dalla parte sindacale sia in rappresentanza dei lavoratori che dei dirigenti scolastici.
MODIFICHE AL DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 15 MARZO 2010, N.88 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI, RECANTE NORME PER IL RIORDINO DEGLI ISTITUTI TECNICI A NORMA DELL’ART.64, COMMA 4, DEL DECRETO-LEGGE 25 2008, N. 112, CONVERTITO CON MODIFICAZIONI, DALLA LEGGE 6 AGOSTO 2008, N.133).
Il 7 novembre 2023, si era tenuto al ministero un incontro tra RAPPRESENTANTI DEL MIM E RAPPRESENTANTI DELLE OO.SS.avente per oggetto l’informativa sulla bozza di Regolamento attuativo della riforma degli istituti tecnici, ai sensi dell’articolo 26 del decreto-legge n. 144/2022, e sulla bozza di Decreto ministeriale per le modalità di funzionamento dell’osservatorio nazionale per l’istruzione tecnica e professionale, previsto dall’articolo 28 del medesimo decreto-legge.
L’Amministrazione, rappresentata dal Direttore generale per gli ordinamenti scolastici, la valutazione e l’internazionalizzazione del sistema nazionale di istruzione, Dott. Fabrizio Manca, aveva illustrato il contenuto delle bozze dei due provvedimenti, ricordando che il procedimento di emanazione di un atto di natura regolamentare è piuttosto articolato, poiché prevede il parere del CSPI, l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, il parere del Consiglio di Stato e la registrazione da parte della Corte dei conti per questo si è scelta la forma del decreto ministeriale che presenta un iter più semplice.
Illustrando la bozza di Regolamento, il Dott. Manca, coadiuvato dalla Dott.ssa Flaminia Giorda, Coordinatore nazionale della segreteria tecnica del corpo ispettivo, dalla coordinatrice nazionale del SGQ dott.ssa Rosalba Bonanni., dalla dirigente dell’ufficio legale dott.ssa Lucia Taverna aveva sottolineato che tale provvedimento incide principalmente sugli aspetti organizzativi dell’istruzione tecnica, mentre i quadri orario delle varie articolazioni degli indirizzi saranno stabiliti da un successivo Decreto ministeriale. Punti centrali della bozza di Regolamento, inoltre, sono la possibilità dei CPIA di attivare percorsi di secondo livello, la rilevanza data alla didattica per competenze e alla progettazione interdisciplinare, l’abolizione delle opzioni, compensata dall’incremento al 25% delle quote di autonomia, dalla possibilità di costruire i curricoli dando spazio anche alle aree territoriali e dalla presenza del 30% di flessibilità nell’ultimo anno, l’aumento della compresenza (estesa anche al settore economico), la revisione delle finalità del primo biennio con l’incremento delle discipline di indirizzo, la possibilità di iniziare i percorsi di PCTO già nel secondo anno, l’internazionalizzazione dei percorsi, la presenza del CLIL sin dal terzo anno e la possibilità di stipulare Patti educativi 4.0 con gli stakeholder del territorio.
Il direttore generale Manca aveva più volte sottolineato l’importanza degli obiettivi che sono alla base di tale revisione, ossia: rafforzare le competenze linguistiche, storiche, matematiche e scientifiche, irrobustire la connessione al tessuto socio economico favorendo le attività laboratoriali e l’ innovazione; valorizzare la didattica per competenze; la progettazione interdisciplinare e le unità di apprendimento; aggiornare il profilo educativo, culturale e professionale dello studente e incrementarne la flessibilità.
Lo Snals Confsal nel suo intervento aveva rilevato alcune criticità del provvedimento che possono essere così sintetizzate: tempi ristretti di realizzazione(la revisione dovrebbe partire dall’anno prossimo); forti incertezze sul mantenimento degli attuali organici; formazione, ancora una volta senza una definizione chiara; incertezze delle risorse( troppe volte si fa ricorso nel provvedimento ad interventi “senza oneri a carico della finanza pubblica”); riorganizzazione didattica imposta dall’alto.
Lo Snals-Confsal aveva comunque ribadito la propria disponibilità a un confronto costruttivo per accompagnare nei prossimi anni la crescita non solo professionale , ma anche culturale delle giovani generazioni.
Oggi 16 novembre si è tenuto il secondo incontro
Tutte le problematiche rilevate nel precedente incontro sono state riferite al Capo di Gabinetto del Ministro che ha convenuto sulla ristrettezza dei tempi e che, un’opportuna distensione di essi, avrebbe potuto evitare rischi di un intervento non calibrato bene. Pertanto, seppure il decreto continuerà il proprio iter procedurale per l’approvazione, è stato comunicato che l’applicazione sarà rinviata all’anno scolastico 2025/26 proprio per permettere di approfondire tutti le criticità riguardanti la riforma degli istituti tecnici che sono stati sollevate dalle OO.SS.
Decreto interministeriale di revisione delle classi di concorso
Si è svolto il 16 novembre il confronto tra Ministero dell’Istruzione e del Merito e sindacati sul decreto di revisione e aggiornamento delle classi di concorso. Ecco il resoconto fornito dalla delegazione Snals
L’Amministrazione ha illustrato il percorso seguito nella redazione del provvedimento motivando la scelta di tempi così limitati con gli impegni assunti con la Commissione europea per l’attuazione della riforma del reclutamento richiesta dal PNRR. A tutto ciò va aggiunto che il Dlgs 59/2017 richiede un intervento che vada nella direzione di una razionalizzazione delle classi di concorso, che ha come finalità quella di favorire l’interdisciplinarietà in vista delle prossime procedure di reclutamento.
Durante la riunione l’Amministrazione ha comunicato di aver accolto molte considerazioni e osservazioni avanzate dallE OO.SS in merito sia alle conseguenze legate all’accorpamento di classi di concorso di gradi diversi sia di modifica/correzione da apportare sulle tabelle per molte classi di concorso.
In particolare nel decreto è stato precisato, per quanto riguarda l’accorpamento delle classi di concorso, che resta ferma nelle procedure concorsuali la formulazione delle graduatorie di istituto distinte per i due ruoli di appartenenza e ugualmente si procede alla compilazione di distinte graduatorie per l’attribuzione delle supplenze.
Inoltre è stato aggiunto che i docenti soprannumerari o in esubero qualora, ai sensi della contrattazione integrativa nazionale sulla mobilità, siano utilizzati nel grado inferiore, mantengono il trattamento giuridico ed economico loro spettante in riferimento al ruolo di titolarità.
Viene precisato altresì nel decreto che coloro i quali, all’entrata in vigore del decreto, sono in possesso di titoli di studio validi per l’accesso alle classi di concorso ai sensi del DPR 19/2016, come modificato e integrato dal DM 259/2017, con particolare riferimento all’art.5, possono fare riferimento ai requisiti ivi previsti per presentare domanda di partecipazione al concorso, alle procedure abilitanti e ai percorsi di specializzazione sul sostegno o per accedere alle graduatorie per il conferimento delle supplenze.
Lo Snals-Confsal e le altre OO.SS. hanno richiesto e ottenuto che tale ultima precisazione fosse inserita anche nella nota generale ad inizio della Tabella A per evitare contenzioso e fornire una più agevole lettura, non solo nel decreto, ma anche nella Tabella di consultazione relativa alle classi di concorso.
Nella logica della razionalizzazione richiesta il MIM ha provveduto ad abbinare le discipline che prevedono titoli di accesso omogenei, accorpando le seguenti classi di concorso:
• A-01 (Arte e immagine nella scuola secondaria di I grado) e A-17 (Disegno e storia dell’arte negli istituti di istruzione secondaria di II grado); Aggiunta la laurea specialistica 54/S in pianificazione urbanistica ambientale per l’accesso alle classi A-01 (che con il nuovo decreto comprenderà anche la A-17), A-37 e A-54.
• A-12 (Discipline letterarie negli istituti di istruzione secondaria di II grado) e A-22 (Italiano, storia, geografia, nella scuola secondaria di I grado);
• A-24 (Lingue e culture straniere negli istituti di istruzione secondaria di II grado) e A-25 (Lingua inglese o seconda lingua comunitaria nella scuola secondaria di primo grado);
• A-29 (Musica negli istituti di istruzione secondaria di II grado) e A-30 (Musica nella scuola secondaria di I grado);
• A-48 (Scienze motorie e sportive negli istituti di istruzione secondaria di II grado) e A-49 (Scienze motorie e sportive nella scuola secondaria di I grado).
Per quanto riguarda le correzioni/integrazioni relative alle classi di concorso nella tabella A allegata allo schema di decreto è stato precisato che:
– per la classe di concorso A 20 è stata eliminata nella colonna note la nota numero 5;
– per la classe di concorso A 27 è stata eliminata nella colonna titoli di accesso decreto ministeriale 39 del 1998 la parola “congiuntamente”;
– per la classe di concorso A 30 è stata eliminata nella colonna note la dicitura “classe di concorso ad esaurimento”;
– per la classe di concorso A 57 è stata inserita nella colonna indirizzi di studio la dizione ad esaurimento accanto alla voce Storia della danza 2° biennio e 5° anno;
– per la classe di concorso A058 è stato inserito tra gli indirizzi di studio la dizione “ad esaurimento” accanto alla voce Storia della danza 2° biennio e 5° anno.
Inoltre, ove il titolo di accesso richieda la laurea più il titolo congiunto, sono stati previsti SSD o SSA che possano sostituire il titolo congiunto.
Grande semplificazione è stata fatta sull’insegnamento dello strumento musicale.
Ulteriori interventi hanno riguardato classi come la A028, dove sono stati abbassati i requisiti di CFU necessari.
Per la A061 è stata abolita la valutazione di titoli professionali.
Sono state inoltre accolte alcune correzioni proposte su molte altre classi di concorso tra cui A001, A028, Novità anche per la Laurea a ciclo unico in Scienze della formazione primaria (LM-85 bis) che darà accesso anche alla classe A-23 se accompagnata dalla specifica abilitazione per Italiano L-2 e da tre anni di insegnamento nei percorsi di alfabetizzazione per adulti stranieri .
Da segnalare anche significative integrazioni sulla validità della laurea in Conservazione dei Beni Culturali e il chiarimento – necessario alla luce dell’accorpamento – che solo la classe A-29 (Musica II grado) sia ad esaurimento e non la A-30 che le riunirà entrambe.A055 ecc.
Per la Tab. B è stata operata una semplificazione delle classi di concorso e sono stati inseriti anche i diplomi di nuovo ordinamento.
Resta ferma la nostra critica per non aver coinvolto per la modifica di un aspetto importante del mondo della scuola fin dal primo momento chi ogni giorno affronta le problematiche legate alle classi di concorso.
PUGLIA
Posti Comuni Infanzia: 147
Riserva 30% (ex art. 13, cc. 9 e 10, DM): 44
Posti Comuni Primaria: 83
Riserva 30% (ex art. 13, cc. 9 e 10, DM): 24
Posti di Sostegno Infanzia: 9
Riserva 30% (ex art. 13, cc. 9 e 10, DM): 2
Posti di Sostegno Primaria: 124
Riserva 30% (ex art. 13, cc. 9 e 10, DM): 36
Si è svolto ieri presso la Direzione generale per il personale scolastico del MIM l’incontro di informativa sulle due bozze dei bandi dei concorsi per titoli ed esami per l’accesso ai ruoli del personale docente della scuola secondaria di primo e di secondo grado (20.575 posti) e dell’infanzia e primaria (9.641 posti), su posto comune e di sostegno.
Il testo riprende il decreto interministeriale già illustrato alle organizzazioni sindacali. Restano ancora fuori 14mila posti per i quali si attende la registrazione della Funzione Pubblica. Questi posti, non appena disponibili, integreranno quelli già banditi senza la riapertura delle eventuali domande di partecipazione al concorso già presentate.
La pubblicazione dovrebbe arrivare entro la fine del corrente mese, ma per il momento non vi è alcuna certezza al riguardo.
Durante l’incontro lo Snals ha evidenziato i seguenti punti di criticità:
– TFA Sostegno: serve permettere la partecipazione con riserva dei docenti che stanno conseguendo il TFA sostegno, anche alla luce della carenza dei docenti specializzati e del fatto che la procedura con riserva viene comunque concessa a chi ha conseguito il titolo all’estero in attesa di riconoscimento;
– numero dei posti ancora vacanti: manca una tabella analitica riepilogativa aggiornata;
– parità di genere: abbiamo chiesto di chiarire come viene collocata all’interno delle preferenze.Il MIM ha reso noto che viene considerata per ogni classe di concorso e Regione per Regione ed applicata prima di quella relativa alla minore età anagrafica;
– DPCM corsi abilitanti: sono necessarie specifiche note di chiarimento sulle varie procedure di acquisizione dei CFU;
– partecipazione al secondo concorso PNRR: bisogna dare la possibilità dei partecipanti al primo concorso PNRR di partecipare anche al secondo concorso da bandire entro il 2024;
– Commissari d’esame: aumentarne i compensi dei commissari per evitare le difficoltà a costituire le commissioni manifestatesi nei passati concorsi.
Ricordiamo i requisiti di accesso al primo concorso PNRR:
- Laurea di accesso alla classe di concorso + abilitazione;
- diploma per ITP della tabella B del DPR 19/2016 (o abilitazione). Il requisito è valido fino al 31 dicembre 2024;
- laurea di accesso alla classe di concorso + 3 anni di servizio negli ultimi cinque, svolti nella scuola statale anche non continuativi di cui uno specifico per la classe di concorso;
- laurea di accesso alla classe di concorso + 24 CFU conseguiti entro il 31 ottobre 2022.
I vincitori (corrispondenti al numero dei posti a bando) privi di abilitazione sottoscriveranno un contratto annuale a tempo determinato e acquisiranno i crediti mancanti, rispettivamente, di 30 e 36 CFU/CFA attraverso la frequenza dei percorsi di formazione iniziale.
Requisiti di ammissione al concorso per l’infanzia e la primaria
Per i posti comuni
I candidati in possesso di uno dei seguenti titoli:
- titolo di abilitazione all’insegnamento conseguito presso i corsi di laurea in scienze della formazione primaria o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente;
- diploma magistrale con valore di abilitazione o diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali, o analogo titolo di abilitazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente, conseguiti, comunque, entro l’anno scolastico 2001/2002 e, in particolare:
b.1. per i posti comuni della scuola primaria, il candidato in possesso del titolo di studio conseguito entro l’anno scolastico 2001-2002, al termine dei corsi quadriennali e quinquennali sperimentali dell’istituto magistrale, iniziati entro l’anno scolastico 1997-1998 aventi valore di abilitazione ivi incluso il titolo di diploma di sperimentazione ad indirizzo linguistico di cui alla Circolare Ministeriale 11 febbraio 1991, n. 27;
b.2. per i posti comuni della scuola dell’infanzia, il candidato in possesso del titolo di studio conseguito entro l’anno scolastico 2001-2002, al termine dei corsi triennali e quinquennali sperimentali della scuola magistrale, ovvero dei corsi quadriennali o quinquennali sperimentali dell’istituto magistrale, iniziati entro l’anno scolastico 1997-1998 aventi valore di abilitazione ivi incluso il titolo di diploma di sperimentazione ad indirizzo linguistico di cui alla Circolare Ministeriale 11 febbraio 1991, n. 27.
Per i posti di sostegno con riferimento alle procedure distinte per la scuola dell’infanzia o per la scuola primaria
I candidati in possesso – congiuntamente a uno dei titoli di cui sopra – dello specifico titolo di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità o analogo titolo di specializzazione sul sostegno conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente.
Sono ammessi con riserva, nelle more della conclusione dell’istruttoria sul riconoscimento dei titoli, coloro che, avendo conseguito all’estero i titoli di cui sopra, abbiano comunque presentato la relativa domanda di riconoscimento entro il termine per la presentazione delle istanze per la partecipazione alla procedura concorsuale.
Il MIM ha emesso un decreto adottato ai sensi dell’art. 5, commi da 11-quinquies a 11-novies del decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198 convertito con modificazioni con la legge 24 febbraio 2023, n. 14per definire la modalità di partecipazione al corso intensivo di formazione e della relativa prova finale destinata a tutti coloro che, avendo partecipato al concorso di cui al DDGMn. 1259/2017, non abbiano superato una delle prove concorsuali e abbiano un ricorso pendente avverso tali esiti alla data di entrata in vigore della legge n.4/2023 ovvero vi siano stati ammessi in virtù di misure cautelari successivamente caducate superandole e ottenendo l’inserimento con riserva nella graduatoria finale di merito. Coloro che superano la prova di ammissione,frequentano il corso di formazione e sostengono la prova finale sono inseriti in coda alla graduatoria di merito del concorso di cui al DDG del 23 novembre 2017,n. 1259. . Per l’espletamento di questa procedura concorsuale il Ministero dell’istruzione e del merito si avvale della collaborazione di Formez PA.
CHI RIGUARDA:
Tutti coloro che, avendo partecipato al concorso di cui al DDGMn. 1259/2017, non abbiano superato una delle prove concorsuali e abbiano un ricorso pendente avverso tali esiti alla data di entrata in vigore della legge n.4/2023 ovvero vi siano stati ammessi in virtù di misure cautelari successivamente caducate superandole e ottenendo l’inserimento con riserva nella graduatoria finale di merito;
QUANTO COSTA la partecipazione a questa procedura concorsuale riservata:
Il MIM PRESO ATTO dei costi per l’espletamento della procedura selettiva ha determinato la quota del contributo individuale da porre a carico di ciascun candidato che viene ammesso a partecipare al corso intensivo di formazione in maniera tale da coprire integralmente i costi della procedura selettiva e dell’attività di formazione che sono integralmente a carico dei partecipanti Non sono previsti rimborsi delle quote versate per la partecipazione alla procedura ma eventuale conguaglio a carico dei candidati in caso di mancata copertura integrale dei costi.
Di seguito i punti salienti del regolamento
Art. 2
Alla prova di ammissione al corso intensivo di formazione sono ammessi i partecipanti al concorso di cui al DDG 23 novembre 2017, n. 1259, che abbiano sostenuto almeno la prova scritta della predetta procedura concorsuale e, alla data del 28 febbraio 2023, versino in una delle condizioni di seguito tassativamente elencate:
- a) abbiano proposto ricorso entro i termini di legge e abbiano pendente un contenzioso giurisdizionale per mancato superamento della prova scritta;
- b) abbiano superato la prova scritta e la prova orale cui siano stati ammessi in forza di un provvedimento giurisdizionale cautelare, anche se successivamente caducato;
- c) abbiano proposto ricorso entro i termini di legge e abbiano pendente un contenzioso giurisdizionale per mancato superamento della prova orale.
Ai fini del comma 1 devono intendersi esclusivamente i ricorsi tempestivamente promossi innanzi al Giudice amministrativo (TAR e Consiglio di Stato) ovvero al Presidente della Repubblica, nei prescritti termini di 60 ovvero di 120 giorni dall’effettiva conoscibilità del primo atto immediatamente e direttamente efficace nei confronti del singolo interessato.
Sono considerati ricorsi di cui al precedente comma 1, lettere a) b) e c), solo quelli proposti per:
- a) l’annullamento degli atti amministrativi di approvazione dell’elenco degli ammessi alla prova orale, ove non contempli il nominativo dei singoli ricorrenti, in quanto respinti alla prova scritta;
- b) l’annullamento degli atti amministrativi di depennamento dalla Graduatoria di merito finale, all’esito di superamento di tutte le prove concorsuali, per le ipotesi di sopravvenuto negativo scioglimento della riserva giudiziale;
- c) l’annullamento degli atti amministrativi di esclusione dalla Graduatoria di merito finale, in conseguenza di mancato superamento della prova orale;
- d) la revocazione della sentenza del Consiglio di Stato sfavorevole al candidato, avente ad oggetto il mancato superamento di una delle prove concorsuali prescritte.
Non rilevano, ai fini della partecipazione alla presente procedura come disciplinata dal presente articolato, i ricorsi esperiti innanzi al Giudice Ordinario in funzione di Giudice del Lavoro.
Con esclusione dei soggetti di cui al comma 1 lettera b), sono requisiti indispensabili, ai fini della inclusione nella platea dei destinatari, la pendenza, alla data del 28 febbraio 2023, del giudizio congiuntamente alla tempestiva proposizione del ricorso promosso.
Accedono, altresì, alla prova i candidati che hanno formalizzato rinuncia al ricorso, per i quali non risulti ancora restituita alcuna pronuncia in rito o nel merito da parte del Giudice amministrativo, ovvero, quando restituita, tempestivamente gravata dall’interessato, con conseguente giudizio pendente alla data del 28 febbraio 2023.
Articolo 3
(Modalità di presentazione delle istanze di partecipazione, contenuto e termini)
Coloro che intendono partecipare alla procedura di cui al presente decreto devono produrre istanza, ai sensi del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 e successive modificazioni, esclusivamente attraverso la piattaforma appositamente dedicata, il cui indirizzo sarà fornito con successivo avviso della Direzione generale per il personale scolastico, che sarà pubblicato sul portale INPA e sul sito istituzionale del Ministero dell’istruzione e del merito. Le istanze presentate con modalità diverse non saranno prese in considerazione. Dalla data di pubblicazione del medesimo avviso decorreranno trenta giorni per presentare l’istanza.
La data di presentazione della domanda di partecipazione alla prova è certificata dal sistema informatico che, allo scadere del termine utile per la presentazione, non consentirà più l’accesso.
Il sistema informatico rilascia il numero identificativo e la ricevuta di avvenuta iscrizione alla procedura che il candidato deve stampare e presentare all’atto dell’identificazione il giorno della prova unitamente alla ricevuta di avvenuto pagamento del primo versamento di cui al successivo articolo 4, comma 1.
Nella domanda di ammissione il candidato, a pena di esclusione, sotto la propria responsabilità,consapevole delle conseguenze derivanti da dichiarazioni mendaci ai sensi dell’articolo 76 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, in particolare deve:
– confermare il possesso dei requisiti generali e dei titoli specifici di ammissione già dichiarati nella domanda di partecipazione al concorso bandito con DDG n. 1259/2017 entro la data del 9 dicembre 2017 e anche la lingua straniera scelta già indicata, senza possibilità di modificare le dichiarazioni rese nella originaria domanda di partecipazione;
-dichiarare, con possibilità di modificare quanto precedentemente reso nella originaria domanda di partecipazione:
- a) il cognome, il nome;
- b) la data, il luogo di nascita, la residenza (indirizzo, comune e codice di avviamento postale) e il codice fiscale;
- c) il possesso della cittadinanza italiana;
- d) il godimento dei diritti civili e politici. Il candidato deve, altresì, dichiarare il comune nellecui liste elettorali è iscritto ovvero i motivi della mancata iscrizione o della cancellazione dalleliste medesime;
- e) l’idoneità fisica alla partecipazione alla procedura e allo svolgimento delle funzioni proprie del dirigente scolastico;
- f) le eventuali condanne penali riportate (anche se sono stati concessi amnistia, indulto, condono o perdono giudiziale) e gli eventuali procedimenti penali pendenti in Italia e all’estero. Tale dichiarazione deve essere resa anche se negativa;
- g) di non essere stato destituito o dispensato dall’impiego presso una pubblica amministrazione per persistente insufficiente rendimento e di non essere stato licenziato da altro impiego statale ai sensi della normativa vigente, per aver conseguito l’impiego mediante produzione di documenti falsi e, comunque, con mezzi fraudolenti, ovvero per aver sottoscritto il contratto individuale di lavoro a seguito della presentazione di documenti falsi. In caso contrario, il candidato deve indicare la causa di risoluzione del rapporto di impiego;
- h) il possesso dei titoli previsti dall’articolo 5, commi 4 e 5, del decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487, che, a parità di merito o a parità di merito e titoli, danno luogo a preferenza. Il candidato deve indicare, fatta eccezione per i titoli di cui al comma 4, numero 18, e comma 5, lettera a), l’amministrazione che ha emesso il provvedimento di conferimento del titolo di preferenza e la data di emissione. I titoli devono essere posseduti alla data di scadenza del termine di presentazione della domanda di partecipazione alla procedura di cui al presente decreto;
- i) il recapito di posta elettronica ordinaria e/o certificata presso cui chiede di ricevere le comunicazioni relative al concorso e l’eventuale numero telefonico. Il candidato si impegna a far conoscere tempestivamente le ulteriori variazioni intervenute successivamente alla presentazione della domanda. L’Amministrazione non assume responsabilità per lo smarrimento delle proprie comunicazioni dipendente da mancate, inesatte o incomplete dichiarazioni da parte del candidato circa il proprio indirizzo di posta elettronica ordinaria e/o certificata oppure da mancata o tardiva comunicazione del cambiamento di indirizzo rispetto a quello indicato nella domanda, nonché in caso di eventuali disguidi imputabili a fatto di terzi, caso fortuito o forza maggiore;
- j) se abbiano l’esigenza, ai sensi degli articoli 4 e 20 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, di essere assistiti durante le prove, indicando, in caso affermativo, l’ausilio necessario in relazione alla propria disabilità, nonché gli eventuali tempi aggiuntivi necessari. Tali richieste devono risultare da apposita certificazione rilasciata da una competente struttura sanitaria pubblica da inviare almeno dieci giorni prima dell’inizio della prova, o in formato elettronico mediante posta elettronica certificata all’indirizzo PEC
corsoconcorsods@postacert.istruzione.it
o mediante lettera raccomandata postale con avviso di ricevimento indirizzata a “Ministero dell’Istruzione e del Merito, Direzione Generale per il personale scolastico, Ufficio II, Viale Trastevere n. 76/a – 00153 Roma”.
Le modalità di svolgimento delle prove possono essere concordate telefonicamente con la competente amministrazione o soggetto da essa delegato. Dell’accordo raggiunto viene redatto un sintetico verbale che viene inviato tramite email all’interessato per la formale accettazione. I tempi aggiuntivi eventualmente concessi saranno determinati ad insindacabile giudizio della commissione sulla scorta della documentazione prodotta per ogni specifico caso. Il mancato
inoltro di tale documentazione, nei tempi richiesti, non consentirà all’Amministrazione di organizzarsi per tempo e di fornire adeguatamente l’assistenza richiesta. In ogni caso i tempi aggiuntivi eventualmente concessi non potranno eccedere il limite previsto dalla normativa vigente in materia;
- k) la sede e istituto di titolarità e di servizio (i docenti in esonero sindacale, distaccati, utilizzati, comandati o collocati fuori ruolo, poiché in servizio all’estero o presso altre amministrazioni dello Stato, indicheranno l’ultima istituzione scolastica di appartenenza, nonché l’istituzione o l’ufficio presso il quale prestano servizio e la data di inizio);
- l) la eventuale conferma dell’incarico di presidenza di cui all’articolo 1-sexies del decreto-legge 1 gennaio 2005, n. 7, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 marzo 2005, n. 4
- m) di non trovarsi nelle condizioni previste dall’articolo 497 del D.lgs. 16 aprile 1994, n. 297.
Nella medesima domanda i candidati dichiarano i titoli valutabili ai sensi della Tabella A allegata al DM n. 138/2017 posseduti alla data del 29 dicembre 2017. Sono tenuti a tale dichiarazione anche coloro i quali vi avessero precedentemente provveduto.
– Alla domanda di ammissione il candidato deve, altresì, allegare la Dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà ai sensi dell’articolo 47 DPR n. 445/2000, con la quale attesta, a pena delle conseguenze previste dai successivi artt. 75 e 76, la pendenza di procedimenti giurisdizionali rientranti tra quelli indicati al precedente articolo 2, indicando espressamente:
- l’Autorità presso cui il ricorso è pendente;
- il numero di ruolo identificativo del ricorso pendente alla data del 28 febbraio 2023;
- gli estremi dei provvedimenti impugnati;
d. l’indicazione della data di proposizione del ricorso di cui alla precedente lettera b);
- la modalità di svolgimento della prova di ammissione al corso intensivo di formazione (scritta ovvero orale) a cui si chiede di partecipare a seconda se si rientri nella casistica di cui al precedente articolo 2, comma 1, lettera a), ovvero lettera b), ovvero lettera c).
Il candidato deve prestare il consenso al trattamento dei dati personali per le finalità e con le modalità di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, e successive modificazioni.
Non si tiene conto delle domande che non contengano tutte le indicazioni circa il possesso dei requisiti richiesti per l’ammissione alla procedura e tutte le dichiarazioni previste dal presente decreto.
L’amministrazione si riserva di verificare il possesso dei requisiti e della veridicità delle dichiarazioni rese fino alla conclusione della procedura di cui al presente decreto. In caso di accertamento negativo, l’amministrazione dispone l’esclusione immediata del candidato in qualsiasi momento della procedura.
Art. 4
(Contributo di segreteria)
Per la partecipazione alla procedura è dovuto il pagamento di un contributo da versare integralmente prima dell’avvio del corso intensivo di formazione. Il predetto contributo è determinato in misura tale da coprire integralmente l’onere della procedura selettiva di cui all’articolo 6 e dell’attività di formazione di cui agli articoli 7 e 8. Il pagamento del contributo di cui al presente comma è distinto in due versamenti come di seguito specificati.
Il primo versamento pari a € 350,00 è finalizzato alla copertura integrale dei costi della procedura selettiva per l’ammissione al corso intensivo di formazione e va effettuato da ciascun candidato al momento della presentazione della domanda di partecipazione alla prova di cui all’articolo 3.
Non sono ammessi a partecipare alla prova coloro che non abbiamo effettuato il versamento nei termini e nei modi che saranno indicati con successivo avviso della Direzione generale del personale scolastico. Coloro i quali presentino domanda ed effettuino il primo versamento e poi non sostengano la prova di ammissione al corso intensivo di formazione non hanno diritto ad alcun rimborso.
Il secondo versamento pari a € 1.500,00 è finalizzato alla copertura integrale dei costi dell’attività di formazione di cui ai successivi articoli 7 e 8 e va effettuato da ciascuno dei candidati ammessi a partecipare al predetto corso intensivo di formazione. Con successivo avviso della Direzione generale del personale scolastico sono comunicati termini e modalità di pagamento, che comunque deve avvenire prima dell’avvio del corso. Coloro i quali superino la prova di accesso e chiedano l’ammissione al corso intensivo di formazione ed effettuino il secondo versamento, non hanno diritto ad alcun rimborso nel caso in cui rinuncino al corso o non lo completino.
Articolo 5
(Commissione esaminatrice)
La commissione esaminatrice dei candidati ammessi a sostenere la prova, in modalità scritta ovvero in modalità orale, di ammissione al corso intensivo di formazione è nominata con decreto del Direttore generale del personale scolastico, secondo le modalità e con i requisiti definiti dagli articoli 15 e 16 del decreto del Miur 3 agosto 2017, n. 138.
Articolo 6
(Prova di accesso al corso intensivo di formazione)
I candidati inseriti nell’elenco degli ammessi, sulla base delle dichiarazioni rese e fermo restando quanto previsto al precedente articolo 3, comma 8, sostengono la prova di accesso al corsointensivo di formazione, secondo una delle modalità di seguito specificate, sulle materie di cui all’articolo 10, comma 2, lettere a), c), d), e), g) e h) del decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 3 agosto 2017, n. 138, secondo le relative aree tematiche indicate con i Quadri di riferimento allegati al presente decreto e con riferimento al quadro normativo in essi richiamato aggiornato alla normativa vigente:
- a) i soggetti di cui al precedente articolo 2, comma 1, lettere a) e b), sostengono una prova scritta, basata su sistemi informatizzati, a risposta chiusa. La prova scritta ha la durata di 120 minuti e consiste in cento quesiti, forniti da Formez PA e validati dal Comitato tecnico Scientifico di cui all’articolo 13, comma 2, del Decreto 3 agosto 2017, n. 138, quindici per ciascuna delle materie sopra indicate, cinque per la verifica della conoscenza di livello B2 del CEF della lingua straniera prescelta, cinque per la verifica della conoscenza degli strumenti informatici e delle tecnologie della comunicazione normalmente in uso presso le istituzioni scolastiche.
Ciascun quesito ha quattro opzioni di risposta, di cui una sola corretta. Per ogni risposta corretta è attribuito 1 punto; per ciascuna risposta errata o non data è attribuito il punteggio 0;
- b) i soggetti di cui all’articolo 2, comma 1, lett. c), sostengono una prova orale della durata minima di 60 minuti. La prova orale consiste in un colloquio su quesiti predisposti dalla Commissione prima dell’inizio della prova orale, proposti al candidato previa estrazione a sorte. I quesiti sono predisposti in maniera da accertare per ogni candidato la preparazione professionale in ciascuna delle materie sopra indicate e la conoscenza di livello B2 del CEF della lingua straniera prescelta e degli strumenti informatici e delle tecnologie della comunicazione normalmente in uso presso le istituzioni scolastiche.
La valutazione della prova di cui al precedente comma 1 è effettuata come di seguito specificato sia con riferimento alla tipologia di cui alla lettera a) sia alla tipologia di cui alla lettera b). Perciascuna delle materie indicate al comma 1 sono attribuibili un massimo di 15 punti, esclusivamente con l’utilizzo dei numeri interi. Per la verifica della conoscenza di livello B2 del CEF della lingua straniera prescelta sono attribuibili un massimo di 5 punti esclusivamente con l’utilizzo dei numeri interi. Per la verifica della conoscenza degli strumenti informatici e delle tecnologie della comunicazione normalmente in uso presso le istituzioni scolastiche sono attribuibili un massimo di 5 punti esclusivamente con l’utilizzo dei numeri interi. Superano la prova i candidati che conseguono un punteggio complessivo pari o superiore a 60/100. Il punteggio così ottenuto va convertito su base decimale, mantenendo la frazione decimale eventualmente conseguita dal candidato.
Con successivo avviso del Direttore generale per il personale scolastico da pubblicarsi sul portale INPA e sul sito istituzionale del Ministero dell’istruzione e del merito almeno venti giorni prima dell’inizio della prova di cui al presente articolo, è resa nota la sede, la data e l’ora di svolgimento della prova stessa. Nello stesso avviso sono indicate le modalità di identificazione previste per la partecipazione alla prova. La pubblicazione di tale avviso ha valore di notifica a tutti gli effetti.
Articolo 7
(Corso intensivo di formazione)
All’esito della prova di accesso di cui al precedente articolo 6 i candidati che hanno conseguito un punteggio pari o superiore a sei decimi, previo versamento del contributo di cui al precedente articolo 4, comma 3, sono ammessi a partecipare al corso intensivo di formazione, finalizzato all’arricchimento delle competenze professionali e culturali possedute, in relazione alle funzioni proprie del dirigente scolastico, con particolare riguardo alle modalità di direzione della scuola alla luce delle innovazioni previste dalla legge, ai processi, all’innovazione e agli strumenti della didattica, all’organizzazione e alla gestione delle risorse umane e ai legami con il contesto e il territorio.
Il corso intensivo di formazione dirigenziale è organizzato dal Ministero dell’istruzione e del merito con la collaborazione degli Uffici scolastici regionali a livello regionale o interregionale, a seconda del numero di candidati ammessi al corso, anche avvalendosi della collaborazione di Università, e può prevedere sessioni di formazione erogabili anche a distanza.
Il corso intensivo di formazione, a cui partecipano, di regola, non meno di 20 corsisti per regione o raggruppamento di regioni, ha la durata di 120 ore e si compone dei quattro moduli formativi di cui all’articolo 17, comma 3, del decreto 3 agosto 2017, n. 138.
I docenti del corso sono individuati dall’Ufficio Scolastico Regionale tra i dirigenti di I e di II fascia amministrativi o tecnici e i dirigenti scolastici, ovvero tra professori universitari di I o II fascia o straordinari, magistrati amministrativi o contabili o Avvocati dello Stato, in servizio ovvero in quiescenza, oltre che tra esperti in possesso di qualificate competenze e comprovata esperienza sulle materie oggetto dei quattro moduli formativi di cui all’articolo 17, comma 3, del decreto 3 agosto 2017, n. 138.
La frequenza del corso intensivo di formazione non comporta per i partecipanti alcun esonero dal servizio. Eventuali spese di viaggio, vitto e alloggio sono a carico dei partecipanti.
Articolo 8
(Prova finale del corso intensivo di formazione)
Sostengono la prova finale del corso intensivo di formazione tutti i candidati che abbiano frequentato almeno il 75% delle ore di ciascuno dei quattro moduli formativi del corso intensivo di formazione di cui all’articolo 17, comma 3, del decreto 3 agosto 2017, n. 138. A tal fine il soggetto individuato come Direttore del corso certifica la frequenza da parte del candidato.
La prova finale si svolge dinanzi ad una Commissione composta da docenti del corso frequentato dal candidato e consiste in una esposizione orale da parte del candidato sulla base di una relazione scritta sulle attività formative svolte e di un elaborato di carattere teorico-pratico sulle materie oggetto dei moduli formativi previsti dal precedente articolo 7, comma 3, consegnati alla Commissione.
Articolo 9
(Graduatoria finale)
I candidati che sostengono la prova di cui al precedente articolo 8 sono inseriti in un elenco graduato sulla base del punteggio ottenuto nella prova di accesso al corso intensivo di formazione di cui al precedente articolo 7 e dei titoli valutabili ai sensi della Tabella A allegata al DM n. 38/2017 posseduti alla data del 29 dicembre 2017 e dei titoli di precedenza. Tale elenco graduato è inserito in coda alla graduatoria di merito del concorso bandito con decreto del Direttore generale per il personale scolastico del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca 23 novembre 2017, n. 1259.
I soggetti inseriti nella graduatoria di cui al presente articolo sono immessi in ruolo successivamente agli iscritti nelle graduatorie concorsuali precedentemente vigenti.
Le immissioni in ruolo sono effettuate fino al 40 per cento dei posti a tal fine annualmente assegnabili attingendo alla graduatoria di cui al presente articolo, successivamente a quelli effettuati dalla graduatoria del concorso per titoli ed esami bandito ai sensi del regolamento di cuial decreto del Ministro dell’istruzione 13 ottobre 2022, n. 194, fino al suo esaurimento.
L’eventuale posto dispari è destinato alla procedura concorsuale ordinaria.
Il contingente è ripartito annualmente su base regionale con decreto del Ministro dell’istruzione e del merito contestualmente all’autorizzazione assunzionale.
Nel caso in cui la graduatoria di un concorso per titoli ed esami sia esaurita e rimangano posti ad esso assegnati, questi vanno ad aggiungersi a quelli assegnati alla graduatoria di cui al presente articolo. Detti posti sono reintegrati in occasione della procedura assunzionale o concorsuale successiva.
Nel caso in cui in una o più regioni la procedura di reclutamento ordinaria non sia conclusa, le immissioni in ruolo effettuate attingendo dalla graduatoria finale della procedura di reclutamentodi cui al presente decreto non potranno comunque superare il 40 per cento dei posti a tal fine assegnabili nella medesima regione ed il restante 60 per cento dei posti viene accantonato per i vincitori della procedura ordinaria da completare.
Articolo 10
(Informativa sul trattamento dei dati personali)
Ai sensi dell’art. 13 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, si informano i candidati che il trattamento dei dati personali da essi forniti in sede di partecipazione alla presente procedura o comunque acquisiti a tale scopo dall’Amministrazione è finalizzato unicamente all’espletamento della medesima procedura ed avverrà con l’utilizzo anche di procedure informatizzate, nei modi e nei limiti necessari per perseguire le predette finalità, anche in caso di comunicazione a terzi. I dati resi anonimi potranno, inoltre, essere utilizzati ai fini di elaborazioni statistiche. Il conferimento di tali dati è necessario per valutare i requisiti di partecipazione alla procedura e il possesso dei titoli, pena rispettivamente l’esclusione dalla procedura ovvero la mancata valutazione dei titoli stessi.
Ai candidati sono riconosciuti i diritti di cui all’art. 7 del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, in particolare il diritto di accedere ai propri dati personali, di chiederne la rettifica, l’aggiornamento e la cancellazione, se incompleti, erronei o raccolti in violazione della legge, nonché di opporsi al loro trattamento per motivi legittimi rivolgendo le richieste al Ministero, titolare del trattamento dei dati.
Il responsabile del trattamento dei dati personali è il Ministero.
Art. 11
(Norme di salvaguardia)
Per quanto non previsto dal presente decreto, valgono, in quanto applicabili, le disposizioni sullo svolgimento dei concorsi contenute nel decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994,
- 487 e successive modifiche, nelle disposizioni citate in premessa e nel vigente C.C.N.L. del personale con qualifica dirigenziale scolastica
Allegato – Quadri di riferimento e aree tematiche
Area tematica A – NORMATIVA RIFERITA AL SISTEMA EDUCATIVO DI ISTRUZIONE E DI FORMAZIONE E
AGLI ORDINAMENTI DEGLI STUDI IN ITALIA CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AI PROCESSI DI RIFORMA
IN ATTO
Le norme generali sul sistema educativo di istruzione e formazione
L’ordinamento degli studi in Italia: scuola dell’infanzia e primo ciclo di istruzione
L’ordinamento degli studi in Italia: secondo ciclo di istruzione
L’istruzione per gli adulti e l’apprendimento permanente
La valutazione degli apprendimenti nel primo e nel secondo ciclo di istruzione, le indagini nazionali ed internazionali sui livelli di apprendimento
I processi di riforma in atto
Cenni sulle competenze dell’Unione Europea e sui principi generali in materia di istruzione e formazione contenuti nel Trattato istitutivo dell’Unione europea
Area tematica C – PROCESSI DI PROGRAMMAZIONE, GESTIONE E VALUTAZIONE DELLE ISTITUZIONI
SCOLASTICHE, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA PREDISPOSIZIONE E GESTIONE DEL PIANO
TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA, ALL’ELABORAZIONE DEL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE
E DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO, NEL QUADRO DELL’AUTONOMIA DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE
E IN RAPPORTO ALLE ESIGENZE FORMATIVE DEL TERRITORIO
Processi di programmazione delle istituzioni scolastiche
Processi di gestione delle istituzioni scolastiche
Processi di valutazione delle istituzioni scolastiche
Processi di miglioramento delle istituzioni scolastiche
Organizzazioni complesse e leadership
Comunicazione interpersonale, pubblica e istituzionale, stakeholder e relazioni Scuola-Famiglia
Area tematica D – ORGANIZZAZIONE DEGLI AMBIENTI DI APPRENDIMENTO, CON PARTICOLARE
RIFERIMENTO ALL’INCLUSIONE SCOLASTICA, ALL’INNOVAZIONE DIGITALE E AI PROCESSI DI
INNOVAZIONE NELLA DIDATTICA
Organizzazione degli ambienti di apprendimento: principi generali e quadro teorico di riferimento
Organizzazione degli ambienti di apprendimento: inclusione scolastica
Organizzazione degli ambienti di apprendimento: innovazione digitale
Organizzazione degli ambienti di apprendimento: processi di innovazione nella didattica
Area tematica E – ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E GESTIONE DEL PERSONALE, CON PARTICOLARE
RIFERIMENTO ALLA REALTÀ DEL PERSONALE SCOLASTICO
Il rapporto di impiego alle dipendenze della Pubblica Amministrazione
La disciplina giuridica del personale scolastico
Dirigente pubblico e dirigente scolastico. Profili generali delle competenze dirigenziali. Funzioni, competenze e valutazione del
dirigente scolastico.
Area tematica G – ELEMENTI DI DIRITTO CIVILE E AMMINISTRATIVO, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO
ALLE OBBLIGAZIONI GIURIDICHE E ALLE RESPONSABILITÀ TIPICHE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO,
NONCHÉ DI DIRITTO PENALE CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AI DELITTI CONTRO LA PUBBLICA
AMMINISTRAZIONE E IN DANNO DI MINORENNI
Elementi di diritto civile, con particolare riferimento alle obbligazioni giuridiche e alle responsabilità tipiche del dirigente scolastico
Elementi di diritto amministrativo, con particolare riferimento alle responsabilità tipiche del dirigente scolastico
Elementi di diritto penale con particolare riferimento ai delitti contro la Pubblica Amministrazione e in danno di minorenni
Area tematica H – CONTABILITÀ DI STATO, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA PROGRAMMAZIONE
E GESTIONE FINANZIARIA PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE ED EDUCATIVE STATALI E RELATIVE
AZIENDE SPECIALI
Il sistema della contabilità pubblica
La gestione finanziaria e contabile delle Istituzioni scolastiche e la loro rendicontazione
I contratti
L’Assemblea regionale dello Snals-Confsal, che si è svolta venerdì 3 novembre a Bari ha visto la presenza oltre al segretario regionale Vito Masciale, che ha fatto gli onori di casa, aprendo e chiudendo i lavori, anche del segretario nazionale Elvira Serafini, e dei segretari provinciali: Maria Rosaria Valentino (lecce), Angela De Santis (Foggia) e Antonio Perugino (Brindisi). Ospite gradito, il consigliere del Comune di Bari, Marco Bronzini, che, nel suo saluto iniziale , ha fornito alcune informazioni ai presenti in sala e agli iscritti collegati in video conferenza, sul tema del dimensionamento scolastico, comunicando, fra l’altro l’eliminazione della “soglia 961” (portata a 1000).
Vito Masciale, prima di dare la parola ai suoi ospiti, ha ricordato le caratteristiche di un sindacato autonomo come lo Snals, sempre pronto a dialogare “con l’amministrazione senza sudditanza o pregiudizi” e che pone in cima alla lista degli obiettivi “i diritti dei lavoratori che nelle scuole vivono quotidianamente situazioni di disagio a causa di norme che a volte sono complesse da applicare o lasciano spazio ad interpretazioni troppo fantasiose delle stesse. .Lo SNALS privilegia la strada della contrattazione, senza escludere la possibilità di “scendere in piazza per esprimere democraticamente il dissenso”. Ha ricordato, inoltre, come oggi la scuola italiana abbia di fronte due grosse minacce :l’autonomia diversificata e il dimensionamento scolastico, pericoli che si possono allontanare “con la partecipazione non solo ideologica o emotiva di tutti gli interessati e con l’appoggio di un sindacato che abbia chiare le vie da percorrere per concretizzare la propria azione”.
Elvira Serafini ha riepilogato la lunga trattativa per il rinnovo del contratto che non si è ancora conclusa e dura ormai da diciotto mesi. Il contratto che si spera di firmare al più presto si può definire un contratto “ponte” che permetterà il transito dal quello vecchio, del 2018, ormai obsoleto, ad uno futuro, che si renderà necessario redigere al più presto poichè la situazione lavorativa nel mondo della scuola vive un periodo magmatico ricco di cambiamenti .Siglata la parte economica del contratto , si sta ora lavorando alla parte normativa. Fra le numerose novità spiccano : i 3 giorni di permesso retribuito anche per tutti i precari (personale docente e ATA) e l’introduzione della differenza fra Lavoro agile e Smart-working.
Maria Rosaria Valentini, Angela De Santis, Antonio Perugini si sono soffermati sulle tematiche indicate nell’ordine del giorno dell’assemblea :le criticità dell’algoritmo delle GPS, i nuovi concorsi ordinari e straordinari, il nuovo sistema di crediti formativi abilitanti, rispondendo in diretta anche ai vari quesiti che via via venivano posti dai partecipanti in sala e via chat .
Al termine dei lavori, sempre il segretario Masciale ha sintetizzato gli obiettivi immediati futuri dell’azione del sindacato Snals , che ha riassunto in 4 punti:
“risolvere la piaga del precariato del personale docente e ATA (senza dimenticare gli assistenti amministrativi che svolgono da anni la funzione dei DSGA) attraverso un reclutamento snello, facilitando il percorso per l’immissione in ruolo che consideri anche l’esperienza sul campo di tutto il personale in modo da valorizzare e non disperdere le esperienze acquisite;
“abolire il numero chiuso dai percorsi universitari che specializzano sul sostegno, in modo da non incrementare il turismo oltre frontiera finalizzato all’acquisizione di titoli che, poi puntualmente, vengono riconosciuti equipollenti in Italia”;
“realizzare una scuola sicura sotto ogni punto di vista”. Per questo –ha ricordato- il PNRR prevede un investimento pari a 3,9 milioni di euro sugli oltre 40.000 edifici scolastici, tra sedi, plessi, succursali, edifici distaccati frequentati da circa dieci milioni di persone, il 23% non è stato originariamente costruito per uso scolastico, ma successivamente riadattato anche l’età degli stessi edifici indica che solo poco più di 1/3 di essi risale a dopo il 1980 mentre la parte maggiore risale al periodo 1946-1975, quasi il 40% degli edifici non possiede il collaudo statico e meno del 50% possiede il certificato di agibilità e/o quello di prevenzione incendi, questo è un settore nel quale si intrecciano competenze diversificate;
“ aumentare l’organico del personale docente e ATA, con la trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto . In particolare per il personale ATA, va reso strutturale quello che era l’organico Covid, il cui mancato rinnovo incide, soprattutto, sulle segreterie scolastiche il cui personale è chiamato a svolgere compiti sempre nuovi ed impegnativi.”
“ Senza investimenti “–ha concluso il segretario Masciale –“ la scuola non può ripartire. Fare sindacato significa fare delle scelte e lo Snals ha scelto un progetto di scuola moderna, laica, statale, nazionale, contro ogni forma di regionalizzazione che salvaguardi il diritto all’istruzione, la libertà di insegnamento e valorizzi il lavoro delle persone”.
Il segretario Vito Masciale ribadisce il NO perentorio dello SNALS-CONFSAL PUGLIA alla norma sul dimensionamento scolastico e alla conseguente bozza di rete scolastica in Puglia a cui sta lavorando l’assessorato. ”E’ assurdo” dice il segretario Prof. Masciale che parlando di scuola si debba ragionare in termini di numeri e di risparmi”. E continua “L’istruzione è un diritto costituzionale che difenderemo ad oltranza e lo Stato sempre per dettato della Carta costituzionale è chiamato ad eliminare tutti gli ostacoli che impediscano ai cittadini di godere di questo diritto e di usufruire di un servizio pubblico essenziale.” E conclude “E’ una situazione che inquieta tutto il mondo scuola, paradossale e assurda: una situazione che molti vorrebbero kafkiana e che venga accettata come status quo, con l’impossibilità di qualunque reazione tanto sul piano pratico quanto su quello psicologico. Ma non sarà così!”
Carissimi amici e colleghi,
grazie di cuore per essere presenti in sala e da remoto alla nostra assemblea regionale.
Grazie a tutti gli iscritti ed ai simpatizzanti, al consiglio regionale dello SNALS e al nostro Segretario Nazionale ELVIRA SERAFINI che nonostante la sua fitta agenda di impegni ha comunque voluto essere presente dal vivo fra noi.
E’ un vero piacere per me vedervi tutti qui riuniti dopo tanto tempo.
Le assemblee sono per noi un momento importante per un confronto democratico allargato. Il numero dei nostri iscritti è in costante aumento: i lavoratori della scuola, evidentemente, apprezzano l’operato di un sindacato autonomo di nome e di fatto sempre in prima linea per la tutela dei loro diritti.
I nostri slogan: realizza i tuoi sogni – nessuno resti indietro non sono solo parole ma azioni che portano a risultati collettivi ed individuali.
Nelle nostre sedi territoriali ascoltiamo i lavoratori: le loro esperienze, le loro difficoltà, i loro successi sono la fonte per delineare le nostre linee d’azione.
Noi dialoghiamo con l’amministrazione senza sudditanza o pregiudizi e voi tutti apprezzate il nostro lavoro come testimoniamo i risultati ottenuti nelle elezioni RSU.
In cima alla piramide degli obiettivi SNALS ci sono e ci saranno i diritti delle persone che nelle scuole vivono quotidianamente situazioni di disagio a causa di norme che sono complesse da applicare o di interpretazioni troppo fantasiose delle stesse.
Per difenderli la strada che privilegiamo è quella della contrattazione ma siamo sempre pronti a scendere in piazza per esprimere democraticamente il nostro dissenso.
Questa assemblea si colloca in un momento importante per la scuola pugliese.
E’ l’occasione questa per effettuare una valutazione complessiva della scuola in terra di Puglia anche per elaborare proposte ed azioni che diano dignità alla scuola pugliese e ai suoi lavoratori. La dignità non è una semplice parola, è per me, invece, un importante valore di vita; è un valore su cui si dovrebbe basare qualsiasi relazione umana e soprattutto una relazione lavorativa.
La carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea recita articolo 1 – dignità umana.
La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata.
Ed è questo che fa lo SNALS, che facciamo tutti quanti noi, impegnandoci giorno dopo giorno a rispettare e far rispettare e tutelare la dignità dei lavoratori della scuola e dei loro luoghi di lavoro.
Dignità chiediamo quindi per il lavoro svolto da tutto il personale della scuola, siano essi Dirigenti, Docenti, Educatori o ATA, che in questi duri anni di pandemia che oggi ci sembrano lontani anni luce e che tutti vogliamo dimenticare velocemente, si sono trovati ad affrontare situazioni nuove, imprevedibili, difficili, complesse per le quali hanno dovuto inventarsi nuovi strumenti di insegnamento, senza mai retrocedere, dimostrando anzi grande spirito di flessibilità, professionalità, dedizione al lavoro e grande senso di responsabilità.
Dignità per le famiglie soprattutto per i genitori dei ragazzi più fragili fisicamente e socialmente, dignità per gli studenti tutti, che, sebbene spaesati e a volte disorientati, si sono velocemente adattati al nuovo modello di far lezione e ad un contesto diverso di scuola e che adesso che sono in classe hanno diritto ad edifici dignitosi e docenti di ruolo.
Dignità per il personale ATA sempre più capro espiatorio delle inefficienze organizzative del sistema, coinvolto in attività per le quali non è stato formato e sempre sottorganico.
Carissima famiglia SNALS di terra di Puglia in questi anni le politiche dei tagli e di limitazione dei diritti hanno tentato di indebolire sempre più la dignità della scuola statale del nostro paese che ora ha di fronte altre due grosse minacce (l’autonomia diversificata e il dimensionamento scolastico).
E’ ovvio che le nuove minacce sono da allontanare con la partecipazione non solo ideologica o emotiva e con un sindacato che abbia chiare le vie da percorrere per concretizzare la propria azione.
Abbiamo resistito fin ora, per difendere il nostro posto di lavoro e la dignità del lavoro, proponendo un sindacato credibile ed autorevole che metta al centro le persone.
La gravità e le conseguenze degli avvenimenti che si sono succeduti, negli ultimi anni, dal Covid alle guerre in atto stanno incidendo sulla vita di tutti, dobbiamo però sottolineare che la scuola, sia essa in presenza che a distanza, debba fare di tutto per mantenere tutte le alunne e gli alunni, tutte le studentesse e gli studenti all’interno di un percorso di apprendimento affinché nessuno resti indietro!
Ben vengano le nuove figure di tutor ed orientatore se riusciranno a supportare le situazioni di fragilità psicologica ed emotiva che, a seconda delle diverse fasce di età, riguardano le nostre studentesse e i nostri studenti ma …che il loro lavoro extra sia adeguatamente e dignitosamente retribuito.
Il Covid nella scuola non ha fatto altro che evidenziare e riportare alla luce i problemi che già esistevano, a causa del Covid la scuola era ritornata ad essere al centro del dibattito politico dell’Italia ed ora lo è nuovamente per ragioni non più sanitarie, ma politiche.
La scuola però deve sempre essere al centro dell’attenzione, dobbiamo creare oggi, la scuola dei prossimi anni.
Il mondo sta diventando sempre più piccolo e veloce: l’informazione viaggia in tempo reale, gli strumenti sono digitali, la globalizzazione è realtà ecco che allora anche per la scuola bisogna muoversi velocemente: la scuola non può più aspettare, il personale della scuola non può più aspettare concorsi promessi da anni e non ancora banditi, situazioni di precariato interminabili, posti di sostegno ampliati sempre in deroga.
Il futuro del Paese è nelle mani dei nostri alunni e nelle nostre mani se sapremo formare cittadini del mondo rispettosi dei principi di democrazia, di tolleranza, di libertà e di civile convivenza: ma il personale scolastico sarà messo nelle condizioni lavorative di poterlo fare?
In una società ormai in ogni suo aspetto tecnologica, sta cambiando il modo di apprendere dei nostri studenti e le metodologie di insegnamento devono adeguarsi.
I docenti sono chiamati ad una formazione permanente da cui sicuramente non vogliono sottrarsi ma è passato un anno ed ancora purtroppo non ci sono proposte concrete su come poterlo fare.
L’obiettivo è fornire ai docenti una formazione pedagogica e didattica che, insieme a una conoscenza approfondita della materia, consenta di affrontare efficacemente la sfida della trasmissione di competenze metodologiche, digitali e culturali nell’ambito di una didattica di alta qualità, una formazione aggiunge lo SNALS che comunque rispetti la libertà di insegnamento che deve essere laico e libero.
Quando la scuola non riesce ad intercettare i bisogni degli alunni arriva di conseguenza il 17 % di dispersione scolastica triste dato della nostra Puglia.
Il fenomeno è complesso e non è solo dovuto a povertà sociale o educativa ma anche a tassi di scolarizzazione bassi, interruzione scolastica, bocciati dopo le scuole dell’obbligo, ritardi rispetto all’età regolare, ripetenti, mancanza di strutture.
Il ruolo della scuola non è solo quello di istruire gli alunni, di pensare alla loro formazione, ma soprattutto quello di educare, insegnare loro a pensare, ad essere critici, ad essere rispettosi, a diventare futuri ottimi cittadini del domani, essendo la scuola palestra per la costruzione di una società democratica e pluralista.
E qui purtroppo non riesco a non pensare che la scuola molto spesso balza agli onori della cronaca per episodi di violenza sempre più frequenti e con un pericoloso abbassamento di età dei ragazzi coinvolti.
Cosa può fare la scuola, cosa possono fare i docenti per continuare ad educare? Il PNRR ha stanziato tante risorse per la scuola i dirigenti scolastici, di conseguenza, verranno inevitabilmente coinvolti sotto il profilo procedurale essendo chiamati a svolgere la funzione dirigenziale di una stazione appaltante (in questo caso la scuola) per la realizzazione di opere infrastrutturali oltre per la gestione di ingenti risorse per la lotta alla dispersione e all’abbandono scolastico.
Il tutto voglio ribadire con fortissime carenze di organico nelle segreterie scolastiche chiamate, sempre più, ad assolvere a compiti gravosissimi.
La scuola statale italiana rappresenta il 93% dell’intero sistema di istruzione del nostro paese e coinvolge un milione di lavoratori che svolgono quotidianamente un duro e serio lavoro.
La scuola italiana è e dovrà rimanere nazionale.
Per la scuola rischiamo di trovarci nella stessa drammatica emergenza della sanità, se non blocchiamo quel pericolo anticostituzionale ma ancora incombente ma silente della regionalizzazione della scuola statale, ma noi restiamo vigili non ci distraiamo affinché ciò non avvenga.
La scuola non è solo il luogo per imparare a “leggere e scrivere”, ma il luogo primo e principale per la costruzione dell’eguaglianza sociale perché tutti abbiamo le stesse possibilità, lo Stato deve continuare ad avere un ruolo centrale nell’istruzione, laica e contribuire a mantenere alto il livello qualitativo dell’istruzione, che rappresenta uno dei principali fattori di crescita economica e sociale di qualsiasi Paese.
Noi dello SNALS argineremo con tutti gli strumenti democratici i tentativi di incursione legislativa nelle materie contrattuali, le denigrazioni da parte dell’opinione pubblica nei confronti del mondo scuola, e questo lo realizzeremo tutti insieme.
Lo SNALS sarà sempre una voce autonoma nelle scuole, possibilmente in sintonia con le altre parti sociali, ma se serve noi andremo anche da soli ma nel rispetto delle opinioni altrui.
L’ordine del giorno dell’assemblea prevede tematiche importanti e cruciali per tanti nostri iscritti:
- NUOVO CONTRATTO, LE NOVITA’ DELLA PARTE NORMATIVA
- CONCORSI ORDINARI E STRAORDINARI
- CRITICITA’ ALGORITMO GPS
- NUOVO SISTEMA CREDITI FORMATIVI ABILITANTI
e nella mia veste di padrone di casa non voglio rubare altro tempo ai vari relatori e al nostro Segretario Generale Nazionale che sicuramente ci fornirà notizie ultimissime sul futuro del mondo scuola dopo i recenti incontri al ministero
Ma permettetemi di condividere un mio pensiero:
è bellissimo avervi qui incontrarsi uniti dalla stessa passione che è l’anima del nostro sindacato autonomo e voglio sottolineare autonomo che giorno dopo giorno nelle diverse sedi dal ministero alla più piccola scuola del territorio deve affrontare l’unica battaglia che interessa lo SNALS fin dalla sua fondazione: tutelare i diritti dei lavoratori del mondo scuola senza ideologie politiche senza altri tipi di interessi se non quello di essere al fianco di chi ogni giorno lavora nelle scuole pur tra mille difficoltà che proviamo a smussare o eliminare pensando che non stiamo lavorando per noi ma per il futuro della scuola delle nuove generazioni e lasciatemelo dire senza alcuna retorica per il futuro del Paese.
La sfida è impegnativa, ma non ci preoccupa non ci ha mai preoccupati quando il gioco si fa duro, continueremo ad esserci sempre dal Gargano a Santa Maria di Leuca con forza e determinazione.
Da soli si fa più in fretta ma insieme si va più lontano perciò insieme continueremo a fare ciò che abbiamo sempre fatto con entusiasmo, spirito di sacrificio, professionalità, quando questa assemblea terminerà e torneremo nei nostri posti di lavoro è importante che continuiamo a mantenere vivo lo spirito di insieme nello svolgere il proprio ruolo coerentemente con i nostri valori per affrontare e risolvere definitivamente.
Abbiamo il dovere di farlo per tutti i ragazzi che frequentano la scuola perché le sorti di questo bel Paese passano attraverso la scuola!
La scuola e i suoi lavoratori meritano dignità.
Facciamo il punto sui nostri obiettivi
1^ risolvere la piaga del precariato sia del personale docente che del personale ATA (senza dimenticare migliaia di assistenti amministrativi che svolgono da anni la funzione dei DSGA) attraverso un reclutamento snello, facilitando il percorso per l’immissione in ruolo che consideri anche l’esperienza “sul campo” di tutto il personale in modo da valorizzare e non disperdere le esperienze acquisite, la scuola costituzionale è sinonimo di garanzia, trasparenza e legalità e così deve continuare ad essere.
2^ abolire il numero chiuso dai percorsi universitari che specializzano sul sostegno, in modo da non incrementare il turismo oltre frontiera finalizzato all’acquisizione di titoli che, poi puntualmente, vengono riconosciuti equipollenti in Italia.
Attualmente aumenta ancora il numero di alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane ma circa il 34% dei docenti a cui li affidiamo non possiede una formazione specifica e mentre aumentano in Italia gli alunni diversamente abili, il numero dei docenti a tempo indeterminato aumenta di poco negli anni; oggi, circa la metà degli insegnanti di sostegno è precario.
3^ realizzare una scuola sicura sotto ogni punto di vista, per questo il PNRR prevede un investimento pari a 3,9 milioni di euro sugli oltre 40.000 edifici scolastici, tra sedi, plessi, succursali, edifici distaccati frequentati da circa dieci milioni di persone, il 23% non è stato originariamente costruito per uso scolastico, ma successivamente riadattato anche l’età degli stessi edifici indica che solo poco più di 1/3 di essi risale a dopo il 1980 mentre la parte maggiore risale al periodo 1946-1975, quasi il 40% degli edifici non possiede il collaudo statico e meno del 50% possiede il certificato di agibilità e/o quello di prevenzione incendi, questo è un settore nel quale si intrecciano competenze diversificate.
È ora di denunciare le inadempienze e pretendere un maggiore impegno per la sicurezza nelle scuole da parte di tutti gli attori coinvolti attraverso interventi organici e strutturati nel tempo.
4^ aumentare l’organico del personale docente e ATA, con la trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto e conseguente diminuzione degli alunni per classe e, in particolare per il personale ATA, rendere strutturale quello che era l’organico Covid il cui mancato rinnovo incide soprattutto sulle segreterie scolastiche che, con carenze di organico, comunque sono chiamate, sempre più, ad assolvere a compiti gravosissimi che inevitabilmente coinvolgono a ulteriori carichi di responsabilità anche sui Dirigenti scolastici apparentemente sostenuti ma realmente, il più delle volte, lasciati in perfetta solitudine e caricati di responsabilità che spesso vanno oltre le loro competenze.
In sintesi, le nostre priorità sono: contratto, organici, precariato, no alla regionalizzazione, investimenti, edilizia scolastica, che interessano tutto il personale della scuola (ATA, docente, educatore, DSGA e dirigenti scolastici).
Senza investimenti la scuola non può ripartire.
Fare sindacato significa fare delle scelte e lo SNALS ha scelto un progetto di scuola moderna, laica, statale, nazionale, contro ogni forma di regionalizzazione che salvaguardi il diritto all’istruzione, la libertà di insegnamento e valorizzi il lavoro delle persone.
Si è conclusa da poco l’assemblea regionale che ha visto la partecipazione in presenza del segretario nazionale Elvira Serafini con il segretario regionale Vito Masciale, i segretari provinciali Maria Rosaria Valentino ( Le) Angela De Santis (Fg) Antonio Perugino (Br) e tutto il consiglio regionale Snals. Sulla piattaforma zoom è stato possibile seguire da remoto l’avvenimento e dialogare via chat con i relatori ponendo domande e quesiti. Si è così concretizzata un’assemblea dinamica al passo con i tempi che grazie all’utilizzo delle tecnologie ha consentito il confronto democratico e vivace auspicato in apertura dal segretario Masciale