Lo SNALS BARI organizza  un corso in presenza preparatorio alle prove del concorso per dirigenti scolastici

articolato in incontri di approfondimento  pomeridiani di due ore  sulle tematiche indicate nel regolamento.

Requisiti di accesso al concorso Dirigenti Scolastici

  1. E’ ammesso a partecipare alle procedure concorsuali il personale docente ed educativo delle istituzioni scolastiche ed educative statali assunto con contratto a tempo indeterminato e confermato in ruolo ai sensi della normativa vigente, che abbia effettivamente reso, nelle istituzioni scolastiche ed educative statali, un servizio di almeno cinque anni e che sia in possesso di uno tra i seguenti titoli di studio:
  2. a) laurea magistrale;
  3. b) laurea specialistica;
  4. c) diploma di laurea conseguito secondo gli ordinamenti didattici previgenti al decreto del Ministro dell’universita’ e della ricerca scientifica e tecnologica 3 novembre 1999, n. 509, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 2 del 4 gennaio 2000;
  5. d) diploma accademico di secondo livello rilasciato dalle istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica;
  6. e) diploma accademico di vecchio ordinamento congiunto con diploma di istituto secondario superiore.
  7. I titoli di studio di cui al comma 1 conseguiti all’estero sono considerati validi per l’ammissione al concorso se dichiarati equipollenti o equivalenti a titoli universitari italiani secondo la normativa vigente.
  8. Il servizio di insegnamento, anche se maturato antecedentemente alla stipula del contratto a tempo indeterminato, si intende prestato per un anno intero se ha avuto la durata di almeno centottanta giorni o se sia stato prestato ininterrottamente dal primo febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale.
  9. Ai fini dell’ammissione al concorso, si considera valido soltanto il servizio di ruolo effettivamente prestato con esclusione dei periodi di retrodatazione giuridica, restando fermo quanto previsto al comma 3 circa la validita’ del servizio prestato anche prima della stipula del contratto a tempo indeterminato.
  10. I candidati devono, altresi’, possedere i requisiti generali per l’accesso all’impiego nelle pubbliche amministrazioni.
  11. I candidati partecipano al concorso con riserva di accertamento del possesso dei requisiti di ammissione. In caso di carenza degli stessi, l’USR responsabile della procedura dispone l’esclusione dei candidati in qualsiasi momento della procedura concorsuale

Vale sia il servizio a tempo determinato che indeterminato, ma solo se svolto nelle scuole statali

Incontro di presentazione del corso e  iscrizione

Martedì 11 luglio  2023 alle ore 17.00 presso l’auditorium della parrocchia

Beata Vergine Immacolata via Abbrescia 92 Bari (  nei pressi della sede provinciale dello Snals Bari.)

Agli incontri potranno partecipare gli iscritti al sindacato.

Per ulteriori informazioni : si invita ad inviare mail ai seguenti indirizzi :

info@snalsbari.it oppure dematteis@snalsbari.it

Il presidente della Provincia Bat, Bernardo Lodispoto ha annunciato l’apertura dell’Ufficio scolastico provinciale  Bat  a conclusione della complessa procedura avviata e conclusa dagli Uffici della Provincia Barletta Andria Trani, con la preziosa azione sinergica tra la Prefettura di Barletta Andria Trani, la Provincia di Barletta Andria Trani e il Comune di Barletta.  Il costituendo Ufficio Scolastico Provinciale sarà  ubicato nel Palazzo San Domenico in Barletta, messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale e sarà operativo a partire dal prossimo mese di ottobre ,  al termine dei lavori di sistemazione della sede.

COSA SAPPIAMO AD OGGI

L’anno scolastico 2022/23 è stato quello dell’arrivo del docente di educazione motoria nelle classi quinte delle scuole elementari. Sono circa 25 mila le classi interessate, per un totale stimato di 2.200 docenti coinvolti. Dall’anno prossimo si allargherà la novità anche alle classi quarte.

Peccato che il tutto sia cominciato all’insegna della confusione, con un bando per l’assunzione dei docenti costantemente rimandato.

Per assegnare le supplenze si è dunque ricorso a coloro che erano iscritti in graduatoria GPS nelle classi di concorso A-48 (Scienze motorie e sportive negli istituti di istruzione secondaria di II grado) e A-49 (Scienze motorie e sportive nella scuola secondaria di I grado).

 

Il capo dipartimento del Miur Stefano Versari, intervenendo ad un webinar  aveva spiegato il vero motivo della mancata pubblicazione del bando: i posti assegnati sarebbero stati pochissimi.

Siccome nella primaria non esistono spezzoni di cattedre esterne all’istituzione scolastica, il numero di posti interi per l’educazione motoria alla primaria per il 2022-23 è stato di 13. Lo scenario cambierà il prossimo anno perché entreranno le quarte classi e c’è la stima stima di oltre 1.600 posti interi. Il concorso è stato approvato in Legge di Bilancio 2022 per “promuovere nei giovani, fin dalla scuola primaria, l’assunzione di comportamenti e stili di vita funzionali alla crescita armoniosa, alla salute, al benessere psico-fisico e al pieno sviluppo della persona, riconoscendo l’educazione motoria quale espressione di un diritto personale e strumento di apprendimento cognitivo“.

Il Ministero della Pubblica Amministrazione ha pubblicato il DPCM firmato dai ministri Paolo Zangrillo e Giancarlo Giorgetti che autorizza la procedura di reclutamento per 1740 posti di docente di educazione motoria per l’anno scolastico 2023-24.

 

Chi può partecipare al concorso

E’ necessario essere in possesso di uno dei seguenti titoli

 

laurea magistrale LM-67 Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattative»

laurea magistrale classe LM-68 «Scienze e tecniche dello sport

laurea magistrale nella classe di concorso LM-47 Organizzazione e gestione dei servizi per lo sport e le attività motorie

titoli di studio equiparati alle predette lauree magistrali ai sensi del decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca 9 luglio 2009, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 7 ottobre 2009, n. 233: laurea 53/S Organizzazione e gestione dei servizi per lo sport e le attività motorie; 75/S Scienze e tecnica dello sport; 76/S Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattative

Necessari i 24 CFU in discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche di cui al DM 616/2017

Saranno accettati anche titoli analoghi esteri riconosciuti dalla normativa vigente in Italia, e titoli di studio equiparabili a queste lauree magistrali secondo il D.M. del luglio 2009.

Le prove

Prevista una prova scritta computer base composta da cinquanta quesiti:

quaranta quesiti a risposta multipla distinti per ciascuna classe di concorso, volti all’accertamento delle competenze e delle conoscenze del candidato

cinque quesiti a risposta multipla sulla conoscenza della lingua inglese al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue e cinque quesiti a risposta multipla sulle competenze digitali inerenti l’uso didattico delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali più efficaci per potenziare la qualità dell’apprendimento.

La durata della prova è pari a 100 minuti. Non si dà luogo alla previa pubblicazione dei quesiti. La commissione assegna alla prova scritta un punteggio massimo di 100 punti. Ogni risposta esatta vale 2 punti, per considerarsi superato lo scritto occorrerà ottenere 70 su 100.

La successiva valutazione dei titoli servirà a  stabilire il punteggio nella graduatoria finale.

Prova orale

Nell’orale il candidato dovrà progettare e illustrare un’attività didattica,

La prova orale valuta la padronanza della disciplina, nonché la relativa capacità di progettazione didattica efficace, anche con riferimento all’uso didattico delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali, finalizzato al raggiungimento degli obiettivi previsti dagli ordinamenti didattici vigenti. La prova orale valuta altresì la capacità di comprensione e conversazione in lingua inglese almeno al livello B2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue.

Ha una durata massima complessiva di 30 minuti.

La commissione assegna alla prova orale un punteggio massimo complessivo di 100 punti. La prova è superata dai candidati che conseguono il punteggio complessivo di almeno 70 punti.

I titoli accademici possono invece portare ad un massimo di 50 punti.

Le graduatorie finali

Al termine del concorso vengono stilate le graduatorie di merito regionale.

Vi entreranno  a far parte solo i vincitori, cioè coloro che avranno accesso ai posti messi a disposizione dal concorso.

Coloro che supereranno i punteggi minimi previsti senza rientrare in graduatoria, otterranno comunque l’abilitazione all’insegnamento, qualora ne siano sprovvisti.

 

 

 

Si comunica che  gli uffici Snals di Bari e delle sedi territoriali della provincia di Bari a partire dal  1 luglio osserveranno il seguente orario estivo di apertura :  dal lunedi al giovedi dalle 15.30 alle 18.30 .

Per urgenze si invita ad inviare una mail all’indirizzo: info@snalsbari.it.

Sarà dato pronto riscontro.

Grazie per  l’attenzione e la collaborazione

L’unico caso in cui la prova preselettiva non si svolge e quindi tutti gli aspiranti che hanno presentato domanda sono ammessi direttamente alla prova scritta, è quello in cui il numero di candidati iscritti al bando di selezione, relativamente al singolo grado di scuola, sia inferiore o uguale al doppio dei posti disponibili.

 

Ecco le Università in cui non si svolgerà la prova preselettiva

Abruzzo

 

Università dell’Aquila – preselettiva annullata per infanzia, primaria, secondaria primo grado

 

Università di Chieti – Pescara: preselettiva annullata per primaria –

 

Emilia Romagna

 

Bologna – test preselettivo annullato per infanzia e primaria

 

Ferrara – Scuola dell’ infanzia, scuola primaria  e secondaria primo grado non si svolgerà.

 

Parma – PER LA SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO

Test preselettivo annullato

Friuli Venezia Giulia

 

Università degli Studi di Udine – il test preselettivo relativo al Percorso per la scuola dell’INFANZIA, scuola PRIMARIA, Scuola SECONDARIA PRIMO GRADO non si svolgerà.

 

Università degli Studi di Trieste: la prova preselettiva per la Scuola secondaria di I grado non avrà luogo.

 

Università di Modena – la prova preselettiva è  annullata per primaria e secondaria primo grado

 

Lazio

 

Unint – I candidati per la Scuola dell’INFANZIA, PRIMARIA E SECONDARIA DI PRIMO GRADO accederanno direttamente alla prova scritta perché in numero inferiore a quanto previsto D. M. 92 dell’8 febbraio 2019 e dal DR 1871.

 

Lumsa  – per la scuola secondaria di primo grado non si espleteranno i test preselettivi in quanto il numero di candidati che avrebbe dovuto sostenere il test è inferiore al doppio del numero dei posti messi a concorso.

 

Università di RomaTRE – Si comunica che le prove preselettive per la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado, previste rispettivamente per 4/7/2023, 5/7/2023 e 6/7/2023, non avranno luogo in considerazione del fatto che sono pervenute un numero di preiscrizioni alle succitate prove inferiori al doppio del numero dei posti messi a concorso.

 

Università di Roma – Tor Vergata – Si comunica che accedono direttamente alla prova scritta – in quanto in numero inferiore al doppio dei posti messi a concorso – i candidati regolarmente iscritti alla selezione per l’accesso ai percorsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per l’attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità per la scuola dell’Infanzia, per la scuola Primaria, per la scuola Secondaria di Primo Grado e per la scuola Secondaria di Secondo grado, VIII ciclo – a.a. 2022/2023.

 

Tuscia – test preselettivo annullato per scuola primaria e scuola secondaria di primo grado

 

Foro Italico: prove preselettive annullate per primaria e secondaria primo grado

 

LinK Campus University – le prove preselettive per la Scuola dell’Infanzia previste per il 4 luglio 2023 non avranno luogo

 

Liguria

 

Genova – Si informa che, considerate le istanze di esonero dal test preselettivo, il numero di domande presentate per la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado risultano essere inferiori al doppio dei posti disponibili per i succitati gradi di scuola pertanto lo svolgimento del test preselettivo non risulta essere necessario

 

Lombardia

 

Bergamo – preselettiva annullata per secondaria primo grado

 

Milano Bicocca – Si comunica che le prove preselettive relative al Percorso per la scuola dell’infanzia, la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado, previste rispettivamente per il 4 luglio 2023, 5 luglio 2023 e 6 luglio 2023, non avranno luogo

 

Marche

 

Urbino – annullata infanzia –

 

Molise

 

Università degli studi del Molise – preselettiva annullata per primaria e secondaria primo grado –

 

Piemonte

 

Torino  – prove preselettive annullate per infanzia e primaria

 

Puglia

 

Università del Salento – prova preselettiva infanzia e primaria annullata

 

Sardegna

 

Sassari– preselettiva annullata per primaria

 

Sicilia

 

Università di Catania – Prova preselettiva annullata per infanzia, primaria e secondaria di primo grado

 

Università di Messina – Prova preselettiva annullata per infanzia, primaria e secondaria di primo grado

 

Toscana

 

Firenze – annullato per infanzia, primaria, secondaria primo grado

 

Pisa – il test preselettivo del concorso per l’accesso alla Scuola Primaria previsto in data 5 luglio 2023 non si svolgerà

 

Trentino

 

Università degli studi di Trento – Considerato che, il numero di domande pervenute per il grado di Scuola PRIMARIA è inferiore al doppio dei posti disponibili, IL

TEST PRESELETTIVO è ANNULLATO; Considerato che il numero di domande pervenute per il grado di Scuola Secondaria di Primo Grado è inferiore al doppio dei posti disponibili, IL TEST PRESELETTIVO è ANNULLATO;

 

Umbria

 

Perugia –  test preselettivo scuola primaria NON AVRA’ LUOGO per mancato raggiungimento di un numero di candidati pari al doppio dei posti disponibili.

 

Veneto

 

Università degli studi di Verona – Si avvisano gli iscritti al corso sostegno primaria 22/23 ottavo ciclo e secondaria primo grado che la prova preselettiva non si terrà per mancato raggiungimento del numero minimo che la normativa prevede per il suo espletamento.

 

Università degli Studi di Padova –

 

Avviso: i test preselettivi per Infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado sono annullati poiché la numerosità delle candidate e dei candidati è inferiore al doppio dei posti disponibili, considerati i numeri delle iscritte e degli iscritti aventi diritto a esonero. Le candidate e i candidati preiscritte/i alle prove di accesso per tali gradi sono pertanto ammesse/i direttamente alle prove scritte nelle date indicate nel bando. 7 luglio 2023: test preselettivo scuola secondaria di II grado.

 

Carissime amiche a carissimi amici,

voglio innanzi tutto condividere con voi il piacere di poterci confrontare sul tema del lavoro in Italia che è la stessa essenza del nostro essere CONFSAL.

Il lavoro è il futuro di ogni individuo e di un intero Paese e su questo siamo tutti d’accordo, senza lavoro non c’è dignità ed è impossibile progettare il proprio futuro personale che si interseca con quello del Paese e anche su questo siamo tutti d’accordo. E spostando leggermente l’ordine delle parole si aprono davanti alle nostre riflessioni due ampi orizzonti: quale futuro lavoro e quale lavoro futuro.

Noi non facciamo politica eppure, nel nostro impegno civile ci dobbiamo confrontare con la politica dei salari, la politica fiscale, la politica delle pensioni, la politica delle imprese: tutta la politica alla fine confluisce nel mondo del lavoro.

Il mondo del lavoro in Italia è disarmonico: lo è come diffusione sul territorio (e non sto pensando all’annosa differenza fra nord e sud perché in entrambe  queste macro  aree  in cui i titoli dei giornali dividono il paese ci sono zone molto povere e molto ricche di lavoro), lo è come appartenenza di genere (e qui penso a settori come la scuola dove la presenza delle donne è massiccia e ai consigli di amministrazione dove sono ancora una sparuta minoranza)  lo è come attribuzione di ruoli (lo sappiamo tutti non scopro l’acqua calda di quanto inaccettabile sia la forbice salariale fra un impiegato ed un amministratore  o fra i vari settori pubblici e privati).

Io adesso voglio condividere con voi il piacere del conforto che ci deriva dal rileggere gli articoli della nostra carta costituzionale in vigore dal 1° gennaio 1948 e scritta con grande saggezza dai padri e dalle madri costituenti senza distinzione partitica.

PRINCIPI FONDAMENTALI

Articolo 1 L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.  La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Articolo 4 La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

PARTE I – DIRITTI E DOVERI DEI CITTADINI 

Titolo III Rapporti economici

Articolo 35 La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni.  Cura la formazione e l’elevazione professionale dei lavoratori.  Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del lavoro.  Riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell’interesse generale, e tutela il lavoro italiano all’estero.

Articolo 37 La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l’adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale e adeguata protezione.  La legge stabilisce il limite minimo di età per il lavoro salariato.  La Repubblica tutela il lavoro dei minori con speciali norme e garantisce ad essi, a parità di lavoro, il diritto alla parità di retribuzione.

Articoli bellissimi, completi chiari dove ci sono espresse tutte le situazioni di lavoro che noi affrontiamo.

E’ per tutelare questi diritti che noi ci sediamo al tavolo delle trattative e forse in cima ai contratti collettivi di lavoro dovremmo mettere: come previsto dall’art. 1 etc etc della Costituzione Italiana perché tutto nasce da lì e perché lì ci sono le fondamenta del nostro paese del lavoro di noi tutti e del suo futuro.

IL LAVORO DEVE RIPARTIRE DAL SUD: lavoro di qualità, investimenti e politiche industriali indispensabili per ridurre i divari.

Il tasso di occupazione giovanile al Sud si ferma al 29,8%, ben 15 punti in meno della media europea. Solo una donna su tre lavora, il tasso di occupazione complessivo si ferma attorno al 50%. A dicembre la Svimez denunciava che nel 2023 il Pil meridionale si potrebbe contrarre fino a -0,4%, mentre il dato medio italiano dovrebbe attestarsi intorno a +0,5%. La dispersione scolastica arriva al 16,6%.

Il presidente Mattarella, nelle celebrazioni a Reggio Emilia del Primo Maggio, ha detto che il divario tra Nord e Sud è intollerabile e viola la Costituzione Ed ha messo in evidenza come l’elemento vero di coesione sia il lavoro.

Non c’è crescita per il Paese se non c’è sviluppo anche nel Sud e se non si recupera il divario storico che si è determinato in tutti questi decenni e che di fatto ha rallentato lo sviluppo.

Nel Mezzogiorno c’è la necessità di costruire politiche industriali all’altezza delle sfide di questa epoca, servono le politiche sociali che abbiano la capacità di migliore la qualità della vita. I divari dipendono dal fatto che la loro riduzione e lo sviluppo del Sud non è mai stata considerata una priorità dell’Italia intera, una precondizione per lo sviluppo complessivo del Paese.

È fondamentale adottare politiche che favoriscano la nascita di nuove imprese e lo sviluppo delle attività esistenti, creando un ambiente favorevole agli investimenti e all’innovazione. È necessario investire in formazione professionale per creare nuove opportunità di lavoro e incoraggiare la permanenza dei giovani nelle loro regioni di origine.

Il Sud Italia resta in fondo alla classifica europea sul lavoro femminile, con Sicilia, Campania, Calabria e Puglia nelle ultime quattro posizioni. Il dato emerge dalle tabelle Eurostat sull’occupazione nel 2022. In Sicilia, che è appunto all’ultimo posto nella Ue, l’anno scorso solo il 30,5% delle donne tra i 15 e i 64 anni lavoravano (erano il 29,1 nel 2021) a fronte del 64,8% medio dell’area euro. Appena più su la Campania (30,6%) e la Calabria (31,8%) e quart’ultima la Puglia con l’occupazione femminile al 35,4%.

Secondo lo Svimez, poi, il lavoro delle donne al Sud è penalizzato dalla mancanza di servizi. Nel Mezzogiorno solo il 35,3% delle madri con figli in età prescolare lavorano rispetto al 64% del Centro-Nord. A livello nazionale il tasso medio di occupazione per donne con figli fino a 6 anni è del 53,9%, mentre sale al 60,5% quando i figli hanno da 6 a 17 anni. Inoltre, segnala lo Svimez, nelle famiglie italiane si registrano tassi di occupazione più elevati per i genitori che per i figli (67,8% contro il 56,1%), e il tasso di occupazione dei padri italiani è pari all’83,2% a fronte del 55,1% di quello delle madri, penalizzate – si sottolinea – dalla carenza di posti negli asili nido, dagli elevati costi di accesso al servizio e dalla scarsa diffusione del tempo pieno nelle scuole dell’infanzia nel Mezzogiorno.

I divari sia in termini economici che demografici del Mezzogiorno italiano rispetto al resto del Paese, sono da sempre oggetto di studio e riflessione. I temi ricorrenti che da sempre penalizzano queste regioni sono burocrazia, illegalità, minore qualità del capitale umano e la riduzione della popolazione giovanile residente, diminuita di oltre un milione e mezzo, ed emerge una profonda crisi demografica nel Mezzogiorno italiano.

Negli ultimi 25 anni abbiamo infatti assistito ad una massiccia emigrazione dei lavoratori, soprattutto giovani (-1,6 milioni), verso zone con più possibilità occupazionali. Da qui il progressivo e inesorabile calo del Pil prodotto dal Sud.

Per scongiurare questo pericolo occorre: valorizzare i punti di forza del territorio, come il turismo, una risorsa inestimabile per il Sud, e utilizzare al meglio le risorse, sia quelle statali che di derivazione europea, per migliorare il capitale umano e produttivo, investendo soprattutto sui giovani e sulle imprese locali.

E ora per finire uno sguardo alla mia regione

Svetta  la Puglia che traina Il Sud.

La Puglia dell’occupazione si rivela locomotiva del Sud e traina il vagone Mezzogiorno. A rilevarlo è lo studio della Fondazione studi Consulenti del Lavoro – si evidenzia come «a guidare la ripresa occupazionale italiana, dopo l’emergenza Covid, è stato soprattutto il Mezzogiorno.

«La ripresa del Sud è una buona notizia per tutti, visto che circa un terzo della popolazione italiana si concentra in quell’area.

Ma il sommerso dilaga: Le violazioni riscontrate hanno interessato varie attività, tra cui call center, autofficine e concessionarie di autoveicoli.  I datori di lavoro multati e in due casi è stato richiesto lo stop all’attività.

C’è molto da fare per tutti noi e sono sicuro che molto faremo.

Grazie per l’attenzione.

 

Oggi a Roma nella prima giornata dei lavori del congresso nazionale Confsal si è proceduto alle votazioni per il rinnovo degli organismi di governo della confederazione sindacale. Terminate le votazioni, eletti nel Consiglio Nazionale Confsal Masciale Vito, Cataldo Rosselli, Vito Lozito.
Il Segretario Regionale Puglia Prof. Vito Masciale riconfermato nella Segreteria Nazionale.

Complimenti ed auguri di buon lavoro da parte di tutta la famiglia Snals

.E’ questo il primo commento del segretario regionale Confsal Vito Masciale riferendosi ai dati pubblicati dalla Fondazione studi dei consulenti del lavoro sulla situazione dell’occupazione in Puglia. Sono felice di questi dati che premiamo soprattutto i lavoratori pugliesi che non hanno mai mollato durante il Covid e hanno continuato a credere nel lavoro con la tenacia propria della gente di questa bellissima nostra terra. Ed ecco i  risultati:

La Puglia dell’occupazione si rivela locomotiva del Sud e traina il vagone Mezzogiorno.  Dai dati viene fuori che dal primo trimestre del 2019 allo stesso periodo del 2023 sono stati creati 1oo mila posti di lavoro (+8,6%).   In sostanza, l’analisi – che sarà illustrata al Festival del Lavoro (in programma il 28 giugno a Bologna) – evidenzia come «a guidare la ripresa occupazionale Italiana, dopo l’emergenza Covid, è stato soprattutto il Mezzogiorno: su 474 mila nuovi lavoratori, più della metà, 262 mila (i155,3% del totale), risiedono nelle Regioni del Meridione. Il tasso di crescita in quest’area è stato, tra í1 2019 e il 2023, del 4,4%, più che doppio rispetto al resto del Paese. La ripresa del Sud è una buona notizia per tutti, visto che circa un terzo della popolazione italiana si concentra in quell’area. Le sue potenzialità sono enormi, sebbene anni di politiche poco lungimiranti abbiano impedito un inserimento lavorativo di lungo periodo . Anche  dal rapporto  della sede pugliese della Banca d’Italia era emersa una performance chiara spinta da settori chiave. «Nel 2022 le attivazioni nette – scrivono gli analisti di Bankitalia nel report sullo stato dell’economia – sono risultate positive in tutti i principali comparti. La dinamica è stata sostenuta soprattutto dai servizi e dalle costruzioni. In particolare, anche per effetto degli interventi governativi per la riqualificazione degli edifici, negli ultimi tre anni nell’edilizia sono stati creati più di 20.000 posti di lavoro alle dipendenze in Puglia, circa il 30 per cento del totale del settore privato non agricolo. Nel primo quadrimestre di quest’anno, in base ai dati disponibili, l’andamento dei posti di lavoro si è confermato moderatamente positivo». Il futuro? «Nei prossimi anni l’occupazione in questo comparto potrebbe beneficiare degli interventi del Pnrr». Il bello “continua il segretario Masciale

nella sua analisi dei dati” è che  protagonisti della ripresa sono soprattutto giovani e senior , il comparto edile prima (verosimilmente, in buona parte grazie agli incentivi fiscali per la ristrutturazione degli edifici), e il turismo nell’ultimo anno (quando, cioè, i contagi sono calati sensibilmente). L’incremento delle opportunità ha riguardato indistintamente uomini e donne, avvantaggiando sia i giovani sia gli adulti (+4,3%).  nella fascia 15-34 anni si sono registrati 70.000 addetti in più (+5,5%), a beneficio, però, della sola componente maschile, e assai più intensa è stata l’ascesa per i lavoratori fra i 55 ed i 64 anni (14,8%)». Le ragioni risiedono «nella contrazione occupazionale delle fasce anagrafiche centrali e nel loro calo demografico (-11,7%), che ha dirottato le imprese verso l’offerta più disponibile

Un dato questo in continuità rispetto alla particolare resilienza evidenziata dalla Puglia anche durante il periodo pandemico e registrata da diversi istituti di ricerca. «Questi dati  sono il frutto di un lavoro sinergico tra Regione Puglia, imprese e sindacati. L’accordo delle misure Covid del 2020, realizzato con una concertazione tra Regione e parti sociali, in cui furono messi in campo strumenti straordinari  per combattere la crisi economica è stata la migliore manovra economica italiana. Una iniezione di ottimismo, dunque, nell’auspicio che il Pnrr, una volta applicato e diventato realtà, permetta al Sud di fare il definitivo salto di qualità.   Adesso sarà importante utilizzare al massimo Pnrr e fondi di coesione perché potrebbero veramente rappresentare il salto di qualità per il Mezzogiorno: molto dipende anche dalle Regioni e dalle capacità che avranno di spendere in tempi rapidi». Un miliardo di euro di risorse regionali  hanno generato jn Puglia 5 miliardi di investimenti é stata la ricetta giusta per frenare la crisi.

Ma Il Sommerso purtroppo  dilaga ancora : Altri 44 casi la guardia di  Finanza ha individuato in provincia di Taranto, 44 lavoratori in nero o irregolari, e sono in corso approfondimenti su altre 13 posizioni lavorative. Le violazioni riscontrate hanno interessato varie attività, tra cui call center, autofficine e concessionarie di autoveicoli.  I datori di lavoro multati e in due casi è stato richiesto la stop all’attività. C’è ancora molto da fare “ conclude il segretario Masciale “ bene i  posti di lavoro in più  quindi ma con un trend che nel prossimi mesi dovrà essere  reso stabile ma oggi sorridiamo alle belle notizie .

 

È stata firmata oggi l’Intesa tra le Organizzazioni sindacali ed il MIM che proroga per la mobilità annuale per il 23/24 quanto previsto dal CCNI dell’8 luglio 2020.

L’intesa permetterà l’assegnazione provvisoria anche ai docenti assunti a seguito della procedura straordinaria art. 59, comma 4, della procedura straordinaria art. 59, comma 9 bis e della procedura straordinaria art. 5 ter, che, dopo il periodo di prova, saranno assunti con contratto a tempo indeterminato dal prossimo anno scolastico 2023/2024.

L’Intesa stabilisce anche che in sede di contrattazione regionale possano essere previste specifiche disposizioni per i territori colpiti da terremoti o alluvioni.

Il testo sarà trasmesso agli uffici territoriali insieme ad una nota con i termini per la presentazione delle domande. In merito, la proposta del MIM prevede un periodo dal 15 giugno al 4 luglio.

La delegazione dello Snals-Confsal ha chiesto di posticipare le date e di prevedere termini diversi per le istanze dei docenti e degli ATA. L’Amministratore si è riservata di decidere.

I docenti sopra indicati presenteranno le domande in formato cartaceo, poiché non ancora inseriti come docenti di ruolo nel sistema POLIS. Il modello di domanda da utilizzare sarà pubblicato sul sito del Ministero. Anche gli IRC, il personale educativo ed il personale ATA produrranno le domande in formato cartaceo.

Non appena disponibili, pubblicheremo il testo dell’Intesa e la Nota con le date di presentazione delle domande.

 

personale ata

 

Nei giorni scorsi con nota prot.   n .  AOODGPER 33473 dell ’ 8 giugno   2023 ,

il MIM   ha  fornito  indicazioni per  le  proroghe relative  ai contratti  di supplenza

del  personale  ATA,  richiamando le disposizioni dell’art.1 comma 7 del Regolamento

supplenze  del  personale  ATA,  nonché le  istruzioni    impartite con  nota

prot.  8556 del  10  giugno  2009 prot.n. 8556     , reiterata negli anni successivi  .

In  particolare    , si  evidenzia  che le  proroghe  devono essere  richieste  dai  dirigenti

scolastici   nei casi di effettiva necessità   e   qualora non fosse  possibile  assicurare

l’effettivo  svolgimento  dei  servizi  di  istituto  mediante  l’impiego  di personale

a tempo indeterminato e di personale supplente annuale .

Analogamente a quanto operato negli anni precedenti,

la proroga del contratto da parte

del dirigente scolastico , per il periodo strettamente necessario, è subordinata

all’autorizzazione del dirigente dell’Ufficio scolastico regionale  territorialmente competente.

Pertanto,  il  dirigente  scolastico  interessato   alla  proroga  dovrà  inoltrare motivata

richiesta  all’Ufficio  scolastico   territorialmente   competente  ,

che   disporrà   le   modalità   e

la tempistica di acquisizione. Le comprovate motivazioni potranno fare riferimento ad attività relative allo svolgimento degli esami di stato, al recupero debiti nelle scuole secondarie di secondo grado, a situazioni eccezionali che        possano pregiudicare  l’effettivo  svolgimento  dei  servizi  di  istituto  con  riflessi  sull’ordinato  avvio  dell’anno scolastico (es. adempimenti legati all’aggiornamento delle graduatorie di istituto, allo svolgimento delle procedure concorsuali in atto, etc.).