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HOTEL EXCELSIOR VIA GIULIO PETRONI,15 BARI 70124
SALA «VERDI» 08 APRILE 2022 ORE 11.00

PROGRAMMA DEI LAVORI

ORE 9.00 SALA “ VERDI” Apertura Congresso

Elezione della Presidenza, della Segreteria e delle Commissioni Congressuali

Relazione del Segretario uscente e dibattito;

Elezioni del Segretario

ORE 11.00 Convegno sul tema:

«PNRR: Infrastrutture e Servizi di Mobilità multimodale per lo sviluppo territoriale e sostenibile in Puglia e Basilicata»

                                                RELAZIONE INTRODUTTIVA

Sig. Vincenzo CATANEO Seg. Reg. SLM FAST CONFSAL Puglia e Basilicata
SALUTI ISTITUZIONALI:

Dott.sa Anita MAURODINOIA Assessore Trasporti Regione Puglia
Ing. Giuseppe MACCHIA Direttore DOIT Bari RFI Spa

Dott. Giuseppe FALBO Direttore DPR Puglia e Basilicata TRENITALIA Spa

Dott. Vito MASCIALE Seg. Reg. CONFSAL Puglia

Sig. Gerardo DE GRAZIA Seg. Reg. CONFSAL Basilicata

PARTECIPANO

Dott. Pasquale CATANEO Resp. Centro Studi Naz. FAST CONFSAL
Dott. Lino PATRUNO GiornalistaScrittore

On. Antonio TASSO Componente IX Comm. Trasporti Camera Deputati

CONCLUDE

Dott. Pietro SERBASSI Seg. Gen. FAST CONFSAL
MODERA

Dott. Onofrio dALESIO Giornalista
ORE 13.30 Fine lavori Congressuali

Pausa pranzo

ORE 15.30 Convocazione nuovo Direttivo Regionale

O.d.G.: Nomina dei Componenti della Segreteria Regionale

ORE 17.30 Fine lavori Direttivo Regionale


Federazione Autonoma dei Sindacati dei Trasporti
CONFSAL
Segreteria Regionale di Puglia e Basilicata

www.sindacatofast.it

COMUNICATO STAMPA

Video call delle parti sociali e il ministro del Lavoro Orlando per la definizione di un nuovo assetto degli ammortizzatori sociali

 

Roma 27/02/2021 – Condividiamo l’accelerazione espressa dal ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando nel confronto con le parti sociali finalizzato ad arrivare ad una Riforma degli ammortizzatori sociali introducendo la semplificazione dei percorsi e il miglioramento delle procedure per superare le criticità che si sono riproposte in questa fase in cui la pandemia ha peggiorato la situazione”. Operazione possibile “con l’introduzione di strumenti di politica attiva”.

Va dunque nella giusta direzione la road map proposta dal Ministro che auspichiamo possa mettere fine all’insufficienza che ha finora caratterizzato l’intervento del suo dicastero sulla materia”.

È quanto dichiara il segretario Generale di Confsal Angelo Raffaele Margiotta che nel corso della video call ha rilanciato “la necessità di introdurre strumenti che permettano la ricollocazione dei lavoratori che a seguito della fine del blocco dei licenziamenti si troveranno nella condizione di riqualificarsi e ricollocarsi nel mondo del lavoro”. La strada è quella di una “revisione dell’assegno di ricollocazione”.

È necessario infatti – ha sottolineato il segretario generale di Confsal – che gli interventi di riforma mettano al centro il lavoratore e la sua riqualificazione, finalizzata ad una effettiva ricollocazione nel mercato del lavoro premiando chi assicura un serio percorso di formazione del lavoratore”.

In questo senso Margiotta “ha chiesto che nella Riforma allo studio venga previsto il preavviso attivo, ovvero un circuito di riattivazione al lavoro per tutta la platea di lavoratori, che siano in cassa integrazione o che si preveda possano essere licenziati perché in esubero. Favorendo quindi il passaggio del lavoratore da lavoro a lavoro e da azienda ad azienda e prevenire così disoccupazione”.

Angelo Raffaele Margiotta Segretario Generale Confsal, auspica l’immediata riapertura dei tanti tavoli di crisi aziendale in attesa di rapide soluzioni.

“Occorre quanto prima affrontare le emergenze del nostro Paese che per la Confsal significa continuare a sostenere, come già fatto in passato nelle sedi Istituzionali:

Un piano straordinario per il Mezzogiorno che preveda investimenti pubblici in infrastrutture, reti, manutenzione del territorio, “ancoraggio” delle risorse al fine di favorire la crescita dell’occupazione e lo sviluppo dell’economia.

  • Una riforma fiscale ed un salario minimo legale.
  • Rinnovo dei Contratti del Pubblico Impiego, delle Forze di Polizia e dei Vigili del Fuoco
  • Una vera lotta all’evasione fiscale e al lavoro nero;

La Confsal, con il suo contributo di idee e proposte è pronta all’assunzione di responsabilità: è ora di agire per dare risposte ai lavoratori e ai pensionati in difficoltà” – conclude Margiotta.

 

Roma, 30 lug. 2019 – Il Segretario Generale della Confsal, Angelo Raffaele Margiotta, in delegazione con il Segretario Generale Snals-Confsal, Elvira Serafini, ha nuovamente incontrato il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a Palazzo Chigi nel pomeriggio di ieri.

Angelo Raffaele Margiotta, nel corso della riunione, ha posto l’attenzione sulla necessità ineludibile di effettuare delle scelte essenziali per l’intero Paese, partendo dalle priorità per il Sud: “Su questi temi – ha dichiarato il Segretario Generale– la Confsal ha chiesto l’impegno del Governo a dare priorità, nel Piano per il Mezzogiorno, alle opere a sostegno della crescita, con l’obiettivo di colmare il gap Nord-Sud e per lo sviluppo complessivo del Paese”.

Anche il Segretario Generale Snals-Confsal, Elvira Serafini, è intervenuta al tavolo sulla questione meridionale: “Per aiutare il Mezzogiorno bisogna partire dall’istruzione, che è un elemento strategico della crescita”.

“Parlare di cambiamento significa cambiare lo sguardo sull’istruzione al Sud – ha continuato il Segretario. Abbiamo fatto notare al tavolo che occorre porre grande attenzione all’edilizia scolastica, poiché gli edifici sono fatiscenti, ma anche a tutte le altre infrastrutture: la rete dei trasporti deve agevolare il raggiungimento delle scuole. Anche in questo modo si contrasta la dispersione scolastica”.

Serafini ha poi spostato l’attenzione su un altro tema chiave per il Mezzogiorno: “Il Sud è pieno di risorse mal utilizzate: tanti docenti costretti a trasferirsi al Nord; tanti giovani ricercatori che vanno in Europa, soprattutto in Inghilterra e Germania. Questi cervelli devono poter scegliere di rimanere o tornare al Sud che li ha formati investendo risorse di cui, di fatto, usufruiscono un’altra parte del Paese e altre nazioni”.

“E’ evidente quanto sia necessario l’incontro tra istruzione e mondo del lavoro. Solo così potrà migliorare la questione meridionale”. Conclude Serafini: “Si dice che i fondi europei tornano indietro perché il Sud non li sa sfruttare, invece il punto è un altro: mancano gli investimenti in strutture adeguate per realizzare quei progetti”.

 

Patto sociale per lo sviluppo, centralità del lavoro, superamento del reddito di cittadinanza con il rilancio delle politiche attive per il lavoro, trasformazione del salario minimo in salario garantito.
Questi i temi al centro del 1° maggio nella storica piazza del Plebiscito, a Napoli, che ancora una volta ha ospitato la grande manifestazione della Confsal per celebrare la giornata dei lavoratori. Dopo il successo dello scorso anno, anche questa seconda edizione dell’evento ha registrato una grandissima affluenza di partecipanti giunti da tutta Italia con pullman, auto, aerei, navi e treni freccia rossa dedicati.

La Confsal era presente con tutte le sue federazioni in rappresentanza di due milioni di lavoratori del pubblico impiego, del privato impiego e della sicurezza. La manifestazione del 1° maggio è stata l’occasione per ribadire la necessità di un nuovo Patto sociale per lo sviluppo, per la valorizzazione del lavoro pubblico e privato, per la crescita economica e la ripartenza dell’occupazione, attraverso politiche del lavoro a misura della persona e politiche economiche a misura dell’impresa. L’appello: dare piena applicazione all’art. 1 della Costituzione; lavoro per tutti, perché senza lavoro non c’è piena libertà, e livelli retributivi europei per essere a pieno titolo in Europa con diritti e doveri.

     

La Confsal lancia così una sfida sia al governo sia alle forze politiche, sul terreno quanto mai attuale delle proposte per il lavoro, nonché per la crescita economica e sociale. Ne ha parlato il segretario generale della Confederazione, Angelo Raffaele Margiotta il quale nel suo appassionato e applauditissimo intervento di apertura ha affermato, tra l’altro, che occorre che l’offerta di lavoro, specie al Sud, sia qualificata, così da intercettare la domanda che viene dalle aziende nell’ottica della specializzazione. Ha illustrato il programma della giornata Salvatore Margiotta, segretario provinciale dello Snals di Napoli, nonché presidente della Direzione Nazionale Snals, che ha dato il benvenuto a tutte le delegazioni presenti e ha presentato gli ospiti che si sono alternati sul palco. Ha dato quindi la parola al sindaco di Napoli Luigi De Magistris che ha ringraziato la Confsal per aver scelto nuovamente Napoli per questo grande evento e per aver posto all’attenzione nazionale un tema prioritario per la crescita del Paese come quello della centralità del lavoro. Ha portato la voce del sindacato europeo Klauss Heeger, segretario nazionale della CESI, che ha sottolineato l’impegno del sindacato europeo, a cui aderisce la Confsal, nel promuovere politiche attive del lavoro contro la disoccupazione, soprattutto giovanile, e a favore della formazione per l’acquisizione di specifiche competenze professionali. È poi intervenuto Danilo Jervolino, presidente dell’Università telematica Pegaso, che ha sottolineato come la formazione e la cultura siano le basi fondamentali per combattere le disuguaglianze sociali e riaffermare i diritti, tra i quali quello al lavoro. Dopo la prima parte della manifestazione dedicata alle testimonianze e alle proposte dei giovani su “Destinazione lavoro, verso una nuova prospettiva” e alla musica live, sono seguiti gli interventi istituzionali dei segretari generali delle federazioni che hanno portato il loro saluto alla immensa platea.

   

È intervenuta Elvira Serafini, segretario generale dello Snals-Confsal, che ha ringraziato la Confsal, nonché i lavoratori della scuola, dell’alta formazione artistica e musicale, dell’università e della ricerca per essere intervenuti numerosi a Piazza del Plebiscito per dare voce alle legittime rivendicazioni di tutti i lavoratori del comparto e sostenere le proposte Confsal orientate al Patto sociale per lo Sviluppo.

La celebrazione della Giornata del lavoro è proseguita fino a sera con spettacoli e intrattenimenti musicali.

È partita, dunque, ancora una volta da Napoli la grande sfida Confsal, fondata sulla centralità del lavoro per la crescita e lo sviluppo del Paese. Questa la chiave di volta della politica confederale indubbiamente innovativa e concretamente riformatrice alla quale ha dato impulso il segretario generale Angelo Raffaele Margiotta, infaticabile artefice del rinnovamento.

“Patto sociale per lo sviluppo, superamento del reddito di cittadinanza con il rilancio delle politiche attive per il lavoro e trasformazione della paga minima in salario garantito”.

Questi i temi che sono stati al centro della seconda manifestazione organizzata in occasione del 1° Maggio, in Piazza del Plebiscito a Napoli, dalla Confsal, la quarta confederazione sindacale
italiana, quella autonoma.

L’iniziativa della Confsal ha registrato, anche quest’anno, una grandissima partecipazione, con oltre 20mila persone intervenute in piazza da tutte le regioni italiane.

La Confsal ha lanciato in piazza il Patto sociale per lo sviluppo che coinvolga tutti gli attori del sistema – Paese, con l’obiettivo di valorizzare il lavoro pubblico e quello privato, stimolare la crescita economica e far ripartire l’occupazione, attraverso politiche a misura della persona e a misura dell’impresa.

Margiotta ha ribadito le sue critiche al reddito di cittadinanza, che si è rivelato “una misura valida sul fronte del contrasto alla povertà, ma del tutto inappropriata sul lato del sostegno all’occupazione.

La proposta della Confsal è quella di lavorare a una vera e propria fabbrica delle competenze, focalizzata sulla formazione delle professionalità maggiormente richieste dalle imprese”.

Per quanto riguarda il salario minimo, il segretario Confsal sostiene che a tutti i lavoratori va garantito un salario minimo il cui importo però è quello stabilito dai contratti collettivi nazionali di riferimento.

Alla provocazione lanciata dal segretario della Cgil, Margiotta risponde NO al sindacato unico e rilancia la sfida per la costituzione di un fronte unitario del lavoro che persegue obbiettivi comuni, fermo restando l’autonomia e l’indipendenza di pensiero di ciascuna organizzazione sindacale.

Comunicato stampa

Roma, 9.04.2019. La Confsal in sede di audizione al Senato della Repubblica sul DDL n. 1122 recante “Deleghe al Governo per il miglioramento della Pubblica Amministrazione”, ha espresso la propria posizione rivendicando prioritariamente lo stanziamento di risorse adeguate per i rinnovi contrattuali 2019 – 2021.

In merito al DDL n. 1122, ritenendo non necessario un ulteriore intervento di “riforma” sul lavoro pubblico, ha espresso la propria contrarietà sulla visione da cui parte il Governo ovvero l’assunto, errato, che il “problema” siano i lavoratori pubblici; nel contempo rilevando che ancora una volta non si prende in considerazione l’ipotesi della necessità di “semplificare” la montagna di norme che sottendono al lavoro pubblico e di intervenire sui modelli organizzativi.

E che da tale assunto si muova, nei confronti dei lavoratori pubblici, un processo/progetto punitivo; nulla di quanto si propone pone l’accento su processi collaborativi. È prevalente, se non assoluto, il pensiero che dalla sola “competizione” possano esserci risultati migliori; una tesi, già proposta in passato, che non ha funzionato e sarà destinata al fallimento considerando in particolare lo stato attuale degli organici, dove si sconta una prolungata carenza di personale alla quale si sommano le uscite naturali (vedasi età media del personale) e l’effetto delle uscite per “Quota 100”: carenze alle quali non si riuscirà a dare copertura adeguata nonostante le previste assunzioni.

Questa, e per i prossimi anni, sarà la condizione di operatività nelle amministrazioni pubbliche: meno personale per fornire più servizi ed in questo contesto che sarebbe più utile spingere sulla “collaborazione” anziché sulla “competizione”.

Nello specifico abbiamo illustrato le seguenti considerazioni:

  • Sull’articolo 3: “Merito e premialità”
    1. Dalla incisività con la quale si intende operare sui sistemi di misurazione e valutazione riteniamo si deprima il ruolo dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, e chiediamo che per meriti e premialità le Amministrazioni intervengano con risorse proprie (reperibili nelle entrate delle singole Amministrazioni) senza incidere sulle risorse economiche già destinate alla Contrattazione collettiva nazionale e integrativa; e, per quest’ultima, chiediamo vengano abrogate le norme che impongono dei limiti all’entità delle risorse economiche.
    2. Relativamente alle progressioni di carriera e alla differenziazione della retribuzione accessoria non si contesta lo spirito della differenziazione, ma considerando le norme vigenti già abbastanza stringenti saremmo disponibili solo se l’intenzione del legislatore fosse quella di aprire a nuove opportunità, altrimenti sarebbe preferibile non toccare niente.
  • Sull’articolo 4: “Riordino disciplina della dirigenza”
    1. Apprezziamo la previsione di intervenire affinché vi siano concorsi riservati al personale dipendente. Realisticamente ci vorrà del tempo e in attesa che questo sia pianificato, riteniamo opportuno, oggi, un intervento di impatto utile a coprire le notevoli carenze di organico con la conclusione dei concorsi in essere e con l’attivazione immediata di concorsi che tengano conto di esperienze già fatte e di incarichi rivestiti, e delle valutazioni, negli ultimi dieci anni;
    2. Determinare sostanzialmente per legge il trattamento retributivo dei dirigenti vanifica totalmente i CCNL di riferimento e questo porta diritti verso la “pubblicizzazione” del loro rapporto di lavoro in antitesi con il “ruolo manageriale” che si sbandiera.
  • Sull’articolo 5: “Mobilità del personale”
    1. Facilitare i processi di mobilità del personale, anche attraverso l’eliminazione del preventivo nulla osta delle Amministrazioni, è un auspicio che condividiamo; potrebbe essere utile indicare una tempistica entro la quale concludere il processo garantendo certezze al dipendente e alle Amministrazioni il modo di organizzarsi;
    2. Relativamente al personale messo in “disponibilità” particolare attenzione occorre porre in merito alle proposte di ricollocazione affinché non diventino “pretestuose” ai fini della risoluzione del rapporto di lavoro;
    3. Ben venga l’apertura anche al personale non dirigenziale di poter vivere, nell’arco del rapporto di lavoro come dipendente pubblico, una esperienza nel settore privato.
  • Sull’articolo 6: “In materia di contrattazione collettiva”
    1. Esprimiamo un grande timore su una nuova definizione degli ambiti di intervento della legge e della contrattazione collettiva; è latente il rischio che si spinga verso una ripubblicizzazione del rapporto di lavoro svuotando ruolo e prerogative dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro sulla regolamentazione e gestione del rapporto di lavoro e sui trattamenti economici;
    2. Buona occasione sarebbe questa per equiparare il lavoro pubblico ai settori privati, ad esempio iniziando ad applicare anche ai dipendenti pubblici la stessa normativa sul salario accessorio prevista per i settori privati in tema di defiscalizzazione, così come sarebbe un grande passo abrogare l’attuale normativa sul posticipo e la rateizzazione dei Trattamenti di Fine Servizio comunque denominati;
    3. Un intervento di indirizzo che invece noi auspichiamo sarebbe di intervenire, a modifica e integrazione, sul Dlgs 165/2001 nella parte che obbliga i CCNL, in merito alla classificazione del personale, ad istituire almeno tre aree introducendo l’Area Quadri; in similitudine con quanto già esiste per i settori privati e lasciando ai CCNL la individuazione dei destinatari e il loro trattamento economico eliminando quanto si è fino ad oggi prodotto, unilateralmente per legge, in tema di attribuzione di incarichi specifici.

Riportiamo di seguito il comunicato stampa della Confsal:

Sblocca cantieri, Margiotta (Confsal): “Subito assunzioni all’Anas per avviare i lavori”

 

“Piano straordinario di assunzioni all’Anas, salvaguardia delle norme per la tutela della sicurezza e per il contrasto alle infiltrazioni criminali nella stesura del nuovo codice degli appalti e taglio del costo del lavoro per rilanciare lo sviluppo”. Sono queste alcune delle proposte portate dalla delegazione Confsal, guidata dal Segretario Generale Angelo Raffaele Margiotta, all’attenzione del governo durante l’incontro che si è tenuto oggi a Palazzo Chigi sullo “sblocca cantieri” alla presenza del premier Giuseppe Conte, del ministro del Lavoro Luigi Di Maio e del ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli.

“La Confsal – spiega Margiotta – ha espresso al governo la convinzione che la realizzazione delle opere infrastrutturali, grandi e piccole, rivesta un ruolo strategico per la crescita e la modernizzazione del Paese e rappresenti un VOLANO per la ripartenza dell’occupazione e dello sviluppo SOCIALE-ECONOMICO. Abbiamo accolto con favore l’annuncio di Toninelli dell’apertura di un tavolo tecnico per entrare nel merito delle singole questioni e individuare le misure più efficaci per rimettere in moto i cantieri. Nell’attesa, riteniamo si possa fin da subito dare un segnale importante attraverso un piano straordinario di assunzioni all’Anas SPECIFICATAMENTE NELL’AMBITO DEL SETTORE DI ESERCIZIO FORTEMENTE SOTTODIMENSIONATO”.

“Per quanto riguarda il nuovo codice degli appalti – prosegue il segretario della confederazione autonoma – abbiamo ribadito al governo il nostro sostegno a una revisione che snellisca le procedure e aiuti a far ripartire i bandi di gara, purché si tratti di modifiche che non incidano sulla tutela imprescindibile della sicurezza dei lavoratori e non comportino alcun “abbassamento della guardia” rispetto alla doverosa opera di contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata. Il tempo dedicato alla prevenzione, sia delle salute sia della legalità, è sacro e non puó essere messo in discussione”.

“Accanto agli interventi specifici per sbloccare i cantieri – prosegue Margiotta -abbiamo sottolineato al governo l’importanza di un piano complessivo per lo sviluppo che veda il coinvolgimento di tutte le parti sociali e che parta dalla necessità di avviare un confronto serrato sulla riduzione del costo del lavoro. Tassello fondamentale per far ripartire la crescita nel mezzogiorno e per dare ossigeno ai lavoratori e alle imprese dell’intero Paese. Sulla Tav, infine, riteniamo che sia opportuno procedere con il buon senso: il che significa migliorare l’opera laddove possa essere migliorata e ridurre i costi laddove possano essere ridotti, ma procedere comunque con la realizzazione dell’opera la cui sospensione comporterebbe sicuramente ingenti costi”.

“Queste e altre proposte per la crescita dell’occupazione e lo sviluppo del Paese – conclude il segretario Confsal – saranno ribadite in occasione della grande manifestazione che si terrà a piazza del Plebiscito a Napoli in occasione della festa del primo maggio. Un appuntamento nel corso del quale, lo scorso anno, avevamo espresso molta speranza, mentre oggi non possiamo nascondere la nostra delusione”.

Segretario Generale della Confsal

Angelo Raffaele Margiotta

Comunicato stampa

Pensioni. Confsal: “Bene Quota 100,  purché vada nella direzione  di riformare la legge Fornero”.

Roma, 25 feb. 2019 – La delegazione Confsal – guidata dal Vice segretario generale Bruno Mariani, con Vincenzo Di Biase ed Alfredo Mancini – ha partecipato insieme agli altri sindacati, al tavolo col Sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon sul tema delle pensioni

In  quanto ai contenuti del provvedimento all’esame del parlamento  la Confsal   ha sollevato diverse  questioni, quali: rendere immediatamente  fruibile il Trattamento di fine rapporto, rendere permanenti “Opzione donna” e “Ape sociale”,  prevedere finestre per i lavori gravosi.

Alla luce dell’incontro odierno, il Segretario generale della Confsal Margiotta ha dichiarato: “Bene l’impegno del Governo a ripristinare le commissioni miste Ministero-parti sociali; prendiamo atto della disponibilità a recepire proposte emendative e siamo pronti a fornire il nostro contributo.  Sosteniamo, però, che,  occorre, al di là dei correttivi al decreto Quota 100, mettere mano a un’ampia riforma del sistema pensionistico, a una riscrittura della Legge Fornero,  rivedendo ad esempio il  coefficiente di trasformazione che è determinante per un  equo trattamento, e migliorando i requisiti di accesso alla pensione per le nuove generazioni.

Angelo Raffaele Margiotta