In questi giorni di concitato ed acceso confronto sulla didattica a distanza riceviamo e pubblichiamo una nota puntuale di chiarimenti del segretario provinciale prof. Vito Masciale

 

AI DIRIGENTI SCOLASTICI

AI DOCENTI DELLE SCUOLE DI OGNI ORDINE E GRADO

BREVE VADEMECUM SULLA DIDATTICA A DISTANZA E IL MONITORAGGIO

nota 318 dell’11 marzo 2020

 

A SEGUITO DI NUMEROSE SEGNALAZIONI DA PARTE DEI COLLEGHI IMPEGNATI EGREGIAMENTE PER LA REALIZZAZIONE DELLA DIDATTICA A DISTANZA PENSIAMO SIA UTILE SAPERE COSA NON E’ OBBLIGATORIO PER POTER CONTINUARE A SVOLGERE QUESTA IMPORTANTE OPERA DI SUPPORTO PER I NOSTRI ALUNNI SENZA DOVER SUBIRE INUTILI STRESS ED IMMOTIVATE QUANTO CONTROPRODUCENTI INGERENZE DA PARTE DI ALCUNI DIRIGENTI SCOLASTICI.

 

NON E’ OBBLIGATORIO UTILIZZARE DETERMINATI MEZZI E STRUMENTI PER ATTUARE LA DIDATTICA A DISTANZA –   SI PUO’ DECIDERE LIBERAMENTE DI UTILIZZARE MATERIALI, MEZZI E STRUMENTI CHE SI RITENGONO PIU’ APPROPRIATI PER RISPONDERE ALLE ESIGENZE EDUCATIVE E ALLE DOTAZIONI TECNOLOGICHE  DEI PROPRI ALUNNI E DELLE FAMIGLIE CHE DEVONO SUPPORTARLI – E’ BENE CHE OGNI SCUOLA SI ATTIVI PER SUPPORTARE IL PERSONALE DOCENTE NELLA DIDATTICA A DISTANZA MA NON POSSONO ESSERCI IMPOSIZIONI NELL’UTILIZZO DI DETERMINATE PIATTAFORME A DISCAPITO DELLA LIBERTA’ DI INSEGNAMENTO – ART 33 DELLA COSTITUZIONE – CONTRATTO COLLETIVO SCUOLA E MANSIONARIO FUNZIONE DOCENTE .

SCHEDE SUL MONITORAGGIO – NESSUN OBBLIGO DI COMPILAZIONE DA PARTE DEI DOCENTI.

DATA L’ASSENZA DI INFORMATIVA CON LE PARTI SINDACALI, SI TRATTA DI UN ATTO ILLEGITTIMO SIA SUL PIANO LEGISLATIVO CHE SUL PIANO PEDAGOGICO E DOCIMOLOGICO.

 

Bisogna considerare che data l’eccezionalità delle condizioni in cui si svolgono le attività, queste devono avere una finalità di consolidamento e di approfondimento e non possono prevedere momenti di valutazione. In caso contrario rischieremmo di ampliare disuguaglianze tra gli alunni dato che non tutti sono dotati di connessioni internet e non tutti i genitori hanno a disposizione tempi e competenze adeguati per poter supportare i propri figli nelle attività di didattica a distanza.

NESSUN OBBLIGO DI SEGNALARE O CONTEGGIARE LE ASSENZE DEGLI ALUNNI – La sospensione dell’attività didattica comporta l’interruzione delle lezioni. Ai sensi del DL 9/2020 le assenze degli alunni nei periodi di sospensione di attività didattiche non sono conteggiate ai fini della validità dell’anno scolastico in quanto si tratta di una situazione dovuta a cause di forza maggiore.

NESSUN OBBLIGO DI FIRMA NEL REGISTRO ELETTRONICO DURANTE LA SOSPENSIONE DELLE ATTIVITA’ DIDATTICHE ART 7 DEL TESTO UNICO SULLA SCUOLA (D. Dlgs 297/1994).

Facendo un plauso a tutti i docenti per gli sforzi che stanno attuando per supportare i propri alunni in questo delicatissimo momento, invitiamo i colleghi ad ignorare eventuali richieste vessatorie e a continuare a lavorare solo nell’interesse dei propri discenti. Qualora doveste essere destinatari di illegittimi ORDINI DI SERVIZIO sui punti di cui sopra vi invitiamo a contattarci tempestivamente in modo da attivare le necessarie e conseguenti azioni di tutela previste dalla normativa vigente.

Possono essere quindi ignorate circolari ed avvisi che non rispondono a quanto stabilito dalla normativa scolastica.

 

Il Segretario Provinciale

Prof. Vito Masciale

Roma 16 marzo 2020
Prot. n. 47/ARM/SG
Al Presidente del Consiglio dei Ministri Prof. Giuseppe Conte

Al Presidente dell’Ist. Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro Dott. Franco Bettoni

Loro Sedi

Oggetto: richiesta di equiparare l’infezione per COVID-19 a infortunio sul lavoro

Illustrissimi, evidenzio una lacuna che sembra riscontrarsi nella normativa d’urgenza di questo periodo e con la presente chiedo che venga data facoltà all’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) di equiparare il trattamento di malattia per infezione da COVID-19 al trattamento previsto per gli infortuni sul lavoro. Sono del tutto evidenti i maggiori rischi a cui vanno incontro tutti i lavoratori, dipendenti pubblici e privati, siano essi operai, impiegati, tecnici, quadri e dirigenti, che sono chiamati col loro impegno a far fronte all’emergenza Coronavirus, per assicurare la continuità delle attività produttive, nell’agricoltura, industria, commercio, turismo e artigianato, per garantire l’erogazione dei servizi al cittadino nell’istruzione, sanità e socio-sanitario, amministrazione centrale e periferica, funzioni locali, pubblico soccorso, polizia e forze armate, penitenziari, credito, trasporti, poste e telecomunicazioni, energia, spettacolo, vigilanza e in tutti gli altri settori pubblici e privati. Chiedo quindi una norma aggiuntiva e/o una nota esplicativa del Consiglio dei Ministri affinché l’INAIL, con le risorse economiche proprie e nell’ambito delle attività già lodevolmente svolte in tema di sicurezza e infortuni sul lavoro, garantisca altresì: A) assistenza economica e procedurale, come infortunio, ai lavoratori che contraggono l’infezione da COVID-19, estendendo tale tutela al periodo di quarantena, preventiva e successiva; B) esenzione delle aziende da qualsiasi aggravio sul “premio assicurativo”. Nell’auspicio di aver richiamato l’attenzione su un tema che in questi giorni sta a cuore e preoccupa tutti i lavoratori, si inviano distinti saluti.

Angelo Raffaele Margiotta – Segretario Generale Confsal

Apprendiamo da autorevoli ed attendibilissime  fonti dell’UNIBA che è alla firma del rettore un decreto che sposta il termine delle iscrizioni alla prova preselettiva del tfa sostegno dal 19 marzo al 30 aprile .Visto il week end è logico pensare che la pubblicazione potrebbe avvenire a partire da lunedì.

Dopo una intesa giornata di dialogo istituzionale che ha visto impegnato in prima linea come comunicato stamattina  il segretario provinciale prof. Vito Masciale l’ateneo barese ha  pubblicato il comunicato che leggete di seguito e di cui sintetizziamo la notizia che tanti di voi stavano aspettando: sarà fissata una  nuova scadenza  per la presentazione delle domande per iscriversi alla prova preselettiva.
                                  Comunicato Uniba
Con Decreto Ministeriale 176 del giorno 11/03/2020, le date di espletamento dei test preliminari, già fissate per i giorni 2 e 3 aprile 2020, sono rinviate nei seguenti giorni:
18 maggio 2020 (mattina): test preliminare per la Scuola dell’Infanzia;
18 maggio 2020 (pomeriggio): test preliminare per la Scuola Primaria;
19 maggio 2020 (mattina): test preliminare per la Scuola Secondaria di Primo grado;
19 maggio 2020 (pomeriggio): test preliminare per la Scuola Secondaria di Secondo grado.
Con decreto in corso di redazione sarà rinviato il termine di scadenza per la presentazione delle domande di partecipazione.
Con successivo decreto del Rettore sarà definito il nuovo calendario per le prove scritte e per le prove orali.

 

 

Bari, 12 marzo 2020

URGENT£

AI Dott. Michele Emiliano

Presidente Giunta Regionale Puglia

 

 

Oggetto: Mancata convocazione – EMERGENZA COVID 19

 

 

 

Apprendo dalla stampa che nella giornata di oggi la S.V. terrà una riunione solo con le Segreterie Confederati della Regione, per discutere della tematica in oggetto, ma  stranamente nessuna  convocazione  è  pervenuta  alla  Segreteria  Regionale   CONFSAL,   la  quarta  Confederazione  e la prima Confederazione autonoma nazionale e regionale.

Non Le sfugga che qualora la circostanza fosse confermata, rappresenterebbe un grave ed ingiustificato atto di discriminazione sindacale nei confronti della CONFSAL che è la Confederazione maggiormente rappresentativa al pari della FIALS (Federazione di categoria della Sanità) entrambe sottoscrittrici con Lei di un apposito protocollo delle Relazioni Sindacali.

Si resta in attesa di un Suo cortese cenno di riscontro, auspicando che la circostanza non corrisponda a verità o che la mancata convocazione sia addebitabile ad un mero refuso nell’invio della comunicazione, al fine di consentire alla scrivente Confederazione di interloquire con la S.V. con un contributo di idee e bisogni emersi dal contatto con gli iscritti in ordine alla problematica della pandemia coronavirus, proclamata ieri deII’OMS , che coinvolge anche la nostra Regione.

 

Con viva cordialità

Il Segretario Regionale Confsal

Prof. Vito Masciale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Da contatti odierni fra il segretario provinciale prof. Vito Masciale e l’Università di Bari apprendiamo e pubblichiamo che la scadenza per le iscrizioni alla prova preselettiva per il tfa di sostegno rimane invariata. La scadenza per iscriversi E’ CONFERMATA al 19 marzo.

Invitiamo tutti gli interessati a procedere al più presto all’iscrizione per evitare intasamenti della piattaforma gli ultimi giorni.

Le sedi snals sono sempre a disposizione per aiutare ad affrontare eventuali difficoltà nella procedura di iscrizione utilizzando le regole precedentemente diffuse: invio mail  e consulenza telematica .

Il segretario prof. Vito Masciale sta comunque continuando ad interagire col prof. Giuseppe Elia preside della facoltà per cercare di ottenere un rinvio. continuate a leggerci vi terremo informati ad horas.

Il segretario provinciale prof. Vito Masciale informa che le prove pre-selettive per l’ammissione al tfa di sostegno slitteranno dal 2- 3 aprile al 18-19 maggio. A breve uscirà il comunicato ufficiale del ministero.

 

A seguito dell’intasamento delle linee telefoniche vi invitiamo a contattare  la sede provinciale di Bari  e le sedi territoriali

SOLO

inviando una mail ,in cui indicherete  anche il numero di telefono a cui volete essere ricontattati oltre al quesito posto,  all’indirizzo di posta elettronica della sede territoriali a voi più vicina:

snalsbarletta@libero.it per il territorio della BAT

snalscorato@gmail.com per  il territorio che fa riferimento alle sedi di Corato –Terlizzi-Ruvo-Giovinazzo-Molfetta

snalsbari@gmail.com  per il territorio che fa riferimento alle sedi di  Bari e tutti gli altri comuni della provincia precedentemente  non indicati

Sarà nostra cura rispondervi o contattarvi con la massima sollecitudine .

Grazie per la collaborazione

il segretario provinciale

prof. Vito Masciale

la segreteria provinciale

lo staff delle segreterie territoriali

La Nota ministeriale n. 279 dell’8/3/2020 sembra aver suscitato dubbi interpretativi a livello scolastico. Lo SNALS – Confsal, unitariamente con altri sindacati, ne chiarisce la portata essendo interesse della collettività e non vantaggio del singolo. Si chiede al Ministero di fornire chiarimenti in tal senso.

La Nota ministeriale n. 279 dell’8/3/2020 prevede per docenti, amministrativi e tecnici che “i dirigenti scolastici organizzano le attività necessarie concernenti l’amministrazione, la contabilità, i servizi tecnici e la didattica, avvalendosi prevalentemente (per quanto possibile) della modalità a distanza, secondo le modalità semplificate previste dalla Nota 6 marzo 2020, n. 278”.

Per il personale collaboratore scolastico “considerata la sospensione delle lezioni prevista dal DPCM, l’emergenza in atto e la necessità di contenere il più possibile gli spostamenti fisici delle persone per ragioni lavorative e viste le mansioni previste per questo profilo dal CCNL,” prevede invece che “ il Dirigente scolastico, constatata l’avvenuta pulizia degli ambienti scolastici, limiterà il servizio alle sole ulteriori prestazioni necessarie non correlate alla presenza di allievi, attivando i contingenti minimi stabiliti nei contratti integrativi di istituto ai sensi della legge 146/90. Le predette prestazioni saranno rese, informata la RSU e/o le OO.SS. territoriali, attraverso turnazioni del personale tenendo presente condizioni di salute, cura dei figli a seguito della contrazione dei servizi di asili nido e scuola dell’infanzia, condizioni di pendolarismo per i residenti fuori del comune sede di servizio, dipendenti che raggiungono la sede di lavoro con utilizzo dei mezzi pubblici.”

I dirigenti garantiscono pertanto i servizi minimi come da contratto integrativo di istituto, mediante una turnazione disposta dal DSGA secondo i criteri espressi nella circolare medesima.  Tale principio, come afferma la stessa Nota, si applica anche ad altri profili Ata la cui prestazione non può essere resa a distanza. Si tratta, dunque, di un provvedimento datoriale e non di una richiesta del dipendente. Né il DPCM 8/3/2020 né la Nota richiamata prevedono che il dipendente sia posto in ferie d’ufficio. Del resto lo stesso Decreto-legge 6/2020 all’art. 2, rubricato “Ulteriori misure di gestione dell’emergenza”, prevede che “Le autorità competenti possono adottare ulteriori misure di contenimento e gestione dell’emergenza, al fine di prevenire la diffusione dell’epidemia da COVID-19 anche fuori dai casi di cui all’articolo 1, comma 1”. È esattamente quanto sta facendo il Ministero con la Nota 279.

Siamo del parere che non debbano essere previsti recuperi per effetto della turnazione, trattandosi di provvedimenti di natura emergenziale. Abbiamo in ogni caso sollecitato il Ministero a fornire una precisazione in tal senso. 

L’emergenza in corso si sta configurando come stato talmente eccezionale da porre la salute delle persone al di sopra di ogni altra cosa. Tale prioritario obiettivo è perseguibile anche e soprattutto tramite la limitazione al minimo degli spostamenti, talché il non recarsi al lavoro, in questa circostanza, è agito nell’interesse dell’intera collettività e non a vantaggio del singolo che non presta il servizio.

Roma, 9 marzo 2020

Flc  CGIL                  CISL FSUR                 UIL Scuola Rua          SNALS  Confsal    GILDA Unams

Francesco Sinopoli        Maddalena Gissi              Giuseppe Turi             Elvira Serafini     Rino Di Meglio

Coronavirus, Serafini (SNALS): esperienza che farà comprendere a studenti importanza lezioni in presenza

Da Orizzonte Scuola – di Vincenzo Brancatisano – 9 marzo 2020 – ore 7:32

“Spesso ci accorgiamo di quanto sia fondamentale qualcosa, quando ciò che davamo per scontato sentiamo di essere sul punto di perderla. Magari quest’assenza forzata potrà far nascere una nuova consapevolezza negli alunni, aiutandoli a comprendere quanto sia prezioso e unico ogni momento trascorso a scuola: l’incontro con i compagni, il confronto tra punti di vista differenti, la possibilità di conoscere ogni giorno qualcosa di nuovo e di sperimentare le proprie capacità”

Elvira Serafini, segretaria nazionale dello Snals, fa il punto della situazione nel bel mezzo dell’emergenza sanitaria che ha indotto le autorità prima a chiudere le scuole di alcune regioni, poi, il 4 marzo scorso, a sospendere le lezioni per evitare i pericolosi assembramenti nelle aule, nei corridoi, sulle corriere. Otto milioni di studenti costretti a stare a casa, quasi 800.000 docenti messi nelle stesse condizioni sono il minimo che si deve fare per rallentare il contagio che ha portato infine, questa notte, tra il 7 e l’8 marzo, all’estensione dei territori del Nord dichiarati come zona rossa e alla conferma del blocco dell’attività didattica fino al 15 marzo, sostituita per il momento dalle lezioni a distanza e dalla comunicazione tra gli alunni e i docenti tenuta attraverso le piattaforme informatiche.

Ma torniamo al 4 marzo. Segretaria Elvira Serafini, come avete vissuto quella giornata?

“E’ stata un incubo. C’è stato un andirivieni di decisioni, prese di posizione dei sindaci. Chi diceva che le scuole dovessero chiudere, chi sosteneva che dovessero essere sospese le attività didattiche. Poi la questione del personale Ata, al quale non è stato spiegato bene forse il motivo per cui deve rimanere al lavoro. Mi auguro che la maggior chiarezza nel futuro possa portare a capire meglio dove stiamo andando. Si parla di tenere chiuse le scuole fino al 15 marzo e esperiamo che poi si possano riprendere le attività e che il picco dei contagi sia nel frattempo finito o calato. Ce lo auguriamo”.

Cos’avete chiesto nell’immediato?

“Abbiamo chiesto al ministro dell’università che per le prove preselettive per il Tfa, previste per il 2 e 3 aprile ci sia uno slittamento. Vogliamo che i due ministeri si interfacciano. Sicuramente si sono fatti carico del problema e si sono impegnati a darci delle risposte. Non ci hanno ancora dato una risposta definitiva ma hanno preso in considerazione la richiesta del sindacato”

Sempre nell’immediato: avete concordato delle decisioni operative?

“E’ stato instaurato un canale diretto con il ministero in modo che possiamo interfacciarci per proporre domande e avere risposte immediate sui problemi che possono riproporsi sull’emergenza a scuola. In questi casi il ministero interverrà immediatamente”.

Faccia una esempio

“Per esempio un problema potrebbe essere legato al fatto che i dirigenti scolastici possano decidere di convocare i collegi docenti nelle forme più svariate. Noi verificheremo di volta in volta le segnalazioni e se ci saranno situazioni che vanno oltre le indicazioni della nuova normativa faremo intervenire il ministero. Tanto per dire, c’è stata una Direzione regionale che era andata oltre le indicazioni e allora, attraverso questo canale, abbiamo risolto il problema. Per quanto riguarda talune procedure burocratiche le stiano bypassando attraverso whatsapp o email per avere soluzioni veloci, sempre dal ministero”.

Che cosa ne sarà dei concorsi? Ne avete parlato?

“Non abbiamo parlato dei concorsi. Al tavolo nella riunione abbiamo chiarito che per problematiche relative ai concorsi lo stato di agitazione e anche lo sciopero che era stato previsto per il 6 marzo lo abbiamo revocato per un nostro senso di responsabilità e per una presa di coscienza della situazione, ma tutte le problematiche restano congelate. Abbiamo chiesto al Miur di aprire un confronto”.

Secondo lei le scuole e gli insegnanti sono preparati ad affrontare l’emergenza?

“La situazione è, appunto, di emergenza. Abbiamo dei docenti che sono molto sensibili all’emergenza, anche se non tutti sono preparati: ci sono certo delle criticità. C’è improvvisazione, c’è il voler essere all’altezza della situazione, ma non tutti i docenti sono stati preparati. In linea generale c’è una presa di coscienza da parte degli insegnanti ma non si prevedeva questa emergenza. Presto, finita questa crisi, parleremo della preparazione dei docenti a gestire emergenze di questo tipo, oggi ci si attrezza con quello che c’è. E si fa molto, mi creda. Ecco perché non possiamo dire che i docenti non vogliono dare il massimo, è semmai esattamente il contrario. Parlo di tutti, anche del personale Ata e dei dirigenti. C’è una comunità che si rimbocca le maniche e che si tuffa nel lavoro in presenza di un’emergenza, che sia il terremoto o il ponte di Genova, anche in questo caso la scuola sta rispondendo con sensibilità e senso di responsabilità, assieme alle famiglie”

Fermiamoci sul personale Ata, che si stente discriminato. I docenti a casa, loro al lavoro anche senza alunni e senza attività didattica.

“Come sindacato non ce la sentiamo dire che non vanno tutelati. Abbiamo chiesto alla ministra di fare chiarezza in maniera veloce e chiara sulla disparità di trattamento”

Questa emergenza ha fatto scoprire l’importanza della didattica a distanza. Può essere la soluzione?

“Si comincia a parlar bene della scuola a distanza ma ci teniamo a dire che va bene nelle emergenze, però nella normalità non è possibile. Il docente plasma insieme alla famiglia la formazione dell’uomo del domani. Il docente, che lavora sul giovane, lascerà un’impronta. Io incontro ancora i miei ex alunni che mi dicono grazie di quello che ha fatto me. Il docente lascia nei ragazzi un segno per tutta la vita, un segno che non può essere sostituito da un computer. Non facciamo di questo la regola. Si stanno esaltando troppo le tecnologie. E’ pericoloso, andiamo piano: l’essere umano va trattato con l’empatia. Addirittura esperti ed opinionisti hanno iniziato a sostenere che fosse proprio questa la nuova frontiera dell’insegnamento, presentando la didattica a distanza, come una modalità innovativa, coinvolgente e addirittura maggiormente efficace rispetto a quella in presenza Ma davvero stanno così le cose?”.

Come stanno le cose?

“Forse sarebbe opportuno chiedersi cosa significhi oggi insegnare per i docenti, cosa implichi negli alunni l’apprendimento, in che modo funzioni il complesso mondo della scuola, ma soprattutto cosa esso rappresenti nella nostra società e cosa dovrebbe rappresentare. Questa nuova sfida, in un periodo difficile per il nostro paese, non può che essere raccolta dal mondo della scuola, che come sempre non esita a mettersi in gioco e in discussione, ma di sicuro non può passare l’idea che la distanza e non la presenza rappresenti l’essenza dell’insegnamento. Il confronto tra il docente e l’alunno e tra gli alunni, le esperienze che si vivono in una classe reale, assolutamente non paragonabile a quella virtuale, le modalità di relazione che si sperimentano giornalmente nella realtà scolastica, non si possono riprodurre attraverso un pc o un tablet. Come si può anche solo ipotizzare che sia sufficiente caricare dei contenuti su una piattaforma o registrare una lezione o ancora interrogare a distanza, per assolvere e conseguire le finalità dell’insegnamento? È davvero questa l’idea che si ha dell’attività didattica? Di sicuro l’utilizzo della tecnologia, nell’ambito dell’azione educativa, rappresenta un importante arricchimento dell’offerta formativa, ma presenta dei limiti oggettivi, che non vanno sottovalutati. Offre in una situazione come quella attuale, in cui i docenti non hanno alcuna possibilità di incontrare i propri alunni, una possibile risposta all’esigenza di non interrompere il dialogo educativo, ma non è la soluzione. Intanto, perché non consente l’interazione tra tutti contestualmente, ma anche perché non bisogna dimenticare che non tutte le scuole sono dotate di strumentazioni idonee a rispondere a tale esigenza e, ancora, soprattutto quando si opera in contesti deprivati, che non tutti gli alunni dispongono di attrezzature tecnologiche o di connessione a internet. Puntare solo sulla tecnologia per l’insegnamento non solo disconosce l’importanza del confronto diretto, della relazione positiva, del rapporto empatico, ma pone in essere possibili forme di emarginazione proprio dei soggetti più deboli e maggiormente bisognosi di interventi formativi”.

Da molte parti arrivano notizie di alunni che a casa non hanno un computer

“La scuola non può e non dev’essere il luogo delle sperequazioni sociali, ciò la porterebbe a tradire la sua ragion d’essere e la sua mission, che consistono nell’offrire a tutti pari opportunità”.

Sul piano formale è legittima la didattica a distanza?

“La normativa precedente prevedeva che l’attività a distanza avrebbe dovuto essere approvata previa discussione da parte del collegio dei docenti. Nell’emergenza, il Dpcm del 4 marzo ha eliminato questo inciso e dunque non serve più il passaggio in collegio. Ma teniamo a sottolineare che ciò deve essere legato all’emergenza, cioè non può diventare la norma”

Siamo sicuri?

“Ci batteremo con tutte le nostre forze a che non diventi norma”.

E’ stato affrontato il problema della privacy dei docenti? Le loro immagini e i filmati inviati agli studenti potrebbero essere manipolati e messi in rete.

“Non è stato affrontato questo tema”

Saranno recuperati i giorni di lezione persi?

“Al momento la situazione attuale non prevede alcun recupero. Mi riferisco all’incontro che abbiamo avuto al ministero nei giorni scorsi. Quello che succederà un domani non lo so e non lo sa neppure il ministro, perché non sappiamo quanto durerà l’emergenza. Intanto dobbiamo pensare in positivo”.