Lo SNALS BARI organizza un corso in presenza preparatorio alle prove

di accesso al TFA Sostegno per i diversi ordini di scuola : INFANZIA-PRIMARIA

-SECONDARIA DI 1^ E 2^ GRADO

Requisiti di partecipazione al TFA sostegno:

Scuola dell’infanzia e primaria : LAUREA IN SCIENZE DELLA FORMAZIONE

PRIMARIA E  EQUIPOLLENTI o diploma magistrale sperimentale pedagogico

o linguistico conseguito entro l’a.s. 2001/02

Scuola secondaria  1^ E 2^ grado: Laurea magistrale o equivalenti + 24CFU

oppure diploma di 2^ livello dell’alta formazione artistica,musicale e coreutica,

oppure titolo equipollente ed equiparato,coerente con

le classi di concorso vigenti alla data di indizione del concorso + 24cfu.

Gli insegnanti tecnico pratici accedono con il solo diploma.

Incontro di presentazione del corso e  iscrizione

Giovedì 23 febbraio 2023 alle ore 16.30 presso l’auditorium della parrocchia

Beata Vergine Immacolata via Abbrescia 92 Bari .

Per ulteriori informazioni : si invita ad inviare mail ai seguenti indirizzi :

info@snalsbari.it oppure dematteis@snalsbari.it

 

 

PNRR e le assunzioni  nella scuola: cosa bolle in pentola

Il governo sarebbe pronto a sbloccare i concorsi nella scuola. L’obiettivo previsto  nel Pnrr è quello di inserire almeno 70mila nuovi docenti, aggiornando anche le regole delle selezioni :concorsi light a cadenza annuale e 60 Cfu. Per  rispettare questo impegno preso con Bruxelles  al ministero sono allo studio diverse soluzioni .

Si vuole coprire una parte dei posti liberi che il ministero dell’Istruzione non è riuscito ad assegnare. Da anni in Italia i sindacati e lo Snals in primis denunciano  la grave mancanza di docenti e l’inefficienza del ministero dell’Istruzione di fronteggiare l’emergenza.  L’emergenza cattedre scoperte è sotto gli occhi di tutti. Nonostante le sette procedure di assunzioni  del  2022 – il ministero dell’Istruzione è riuscito ad assegnare appena il 41% dei 94mila posti liberi. Con l’effetto di riportare i supplenti a 217mila. A fronte di un esercito di 500mila precari con almeno tre anni di servizio alle spalle. Per evitare il bis tra qualche mese e, soprattutto, per tenere fede agli impegni del Pnrr i tecnici di viale Trastevere stanno mettendo  a punto un strategia di uscita da una situazione endemica . . La soluzione allo studio  illustrata nel corso di un incontro tra il ministero dell’Istruzione e del merito e le sigle sindacali, manifesta  la volontà di cambiare l’attuale sistema di reclutamento degli insegnanti che ogni anno lascia scoperte cattedre stabili e insoddisfatti migliaia di precari.

Il confronto sul reclutamento è avviato, si attendono le decisioni del Ministro Giuseppe Valditara sulle modalità concorsuali che adotterà, oltre i concorsi ordinari, per consentire le immissioni in ruolo di almeno 70 mila docenti. I piani del Pnrr per l’istruzione prevedono però una stabilizzazione per il 2025 e non c’è tempo da perdere. Siccome in questi anni si è fatto molto poco e il tempo stringe, per recuperare terreno  si sta pensando ad una strategia basata su una serie di concorsi per docenti da attuare nel prossimo triennio con un primo concorso che potrebbe prendere vita già entro quest’anno. un concorso sprint (e light) riservato ai docenti già abilitati, agli specializzati sul sostegno e agli iscritti in seconda fascia (cioè senza abilitazione) nelle graduatorie provinciali Gps.  L’immissione a settembre per i vincitori del concorso avverrà a tempo determinato, con svolgimento dell’anno di prova e tirocinio, e prove finali basate su un esame scritto e uno orale. In itinere all’anno di prova, i docenti che saranno assunti dovranno arrivare a 30 crediti formativi universitari (Cfu) e i non abilitati a 60.60 CFU è la soglia richiesta, accanto alla laurea, dalla nuova formazione iniziale dei prof prevista sempre dal Pnrr, ma ancora in attesa di decollo (il decreto attuativo doveva arrivare a fine luglio 2022, ma rimpalla ancora tra i ministeri dell’Istruzione e del merito e quello dell’Università).A questo primo step che dovrebbe portare in cattedra 20mila precari ne seguirà un secondo che dovrà allinearsi alle nuove regole del Pnrr e riguarderebbe 50mila docenti  per un totale di 70mila nuovi ingressi entro il 2024 con le nuove regole (concorsi light a cadenza annuale e 60 Cfu). Per i rimanenti 50mila inserimenti si avvierebbero quindi concorsi “ordinari”, compresa la fase transitoria riservata a un’altra fetta di precari storici (quelli con tre anni di servizio alle spalle). L’obiettivo è arrivare al 2025 con il sistema a regime .

Con il nuovo sistema di reclutamento dovrebbe arrivare anche l’ennesimo intervento sulla mobilità. Oggi i provvedimenti attuativi del Pnrr prevedono la regola generale dei tre anni di permanenza nella sede di titolarità. Il sindacato preme però per un ammorbidimento. Viale Trastevere starebbe ragionando su una norma interpretativa (da inserire nei prossimi provvedimenti sul Pnrr) per chiarire che il vincolo triennale scatta solo per le assunzioni legate al dl 36 (e quindi al Pnrr), e non si applica invece a chi è già nominato con altre procedure.

Come sempre lo Snals continuerà a seguire con molta attenzione l’evolversi degli eventi per la tutela dei lavoratori della scuola e ad informarli tempestivamente.

Vito Masciale

Pervengono da parte dei nostri iscritti richieste sulla fattibilità di un’azione legale per il mancato riconoscimento dell’anno 2013 ai fini degli scatti di anzianità.

Essendo intervenute sentenze negative, l’Ufficio Legale di Roma ritiene che una iniziativa in tal senso esponga oltremodo gli interessati dal punto di vista della condanna alle spese.

Tuttavia, per contrastare l’attività posta in essere da alcuni sindacati, che stanno propagandando la possibilità di esperire azioni legali, alleghiamo un fac simile di diffida che gli interessati potranno inviare come primo atto di richiesta e costituzione in mora del Ministero, in modo da non lasciare gli iscritti SNALS senza possibilità di scelta.

Considerato che la diffida è solo un primo passo, qualora vi fosse interesse a procedere con l’eventuale ricorso, si invita a trasmettere via mail copia della diffida già inviata al Ministero dell’Istruzione e Merito, Viale Trastevere, 76/a – Roma – c.a.p. 00153 e all’indirizzo della scuola di servizio, anche all’indirizzo della sede provinciale di Bari: info@snalsbari.it per una ricognizione della volontà a proseguire con il contenzioso.

Si allega modello di diffida: Diffida anno 2013

news

 

Dopo la maturità, anche l’esame di Stato per la chiusura del primo ciclo tornerà al regime pre pandemia. Il Ministero dell’Istruzione ha confermato le modalità di svolgimento dell’esame di terza media 2023: a giugno, con il calendario che varierà da scuola a scuola( come è noto a differenza della maturità, le date dell’esame di terza media non sono fissate dal Ministero, ma stabilite autonomamente da ogni scuola individualmente) Devono comunque svolgersi tra la fine delle lezioni ed il 30 giugno (, si tornerà alle tre prove scritte (italiano, matematica e lingue) e alla prova orale pluridisciplinare  oltre all’educazione civica. Per essere ammessi bisognerà aver svolto le prove Invalsi in calendario dal 3 al 28 aprile 2023.

Come indicato nella  circolare del MIM, l’ammissione all’esame di Stato di terza media è disposta, in via generale, anche nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento richiesti in una o più discipline, e  in presenza di una serie di requisiti:

  • aver frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato, fatte salve le eventuali motivate deroghe deliberate dal collegio dei docenti;
  • non essere incorsi nella sanzione disciplinare della non ammissione all’esame di Stato;
  • aver partecipato, entro il mese di aprile, alle prove nazionali di italiano, matematica e inglese predisposte dall’INVALSI.

Nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, il consiglio di classe può deliberare, con adeguata motivazione, anche la non ammissione all’esame conclusivo del primo ciclo.

 Il voto di ammissione

In sede di scrutinio finale, il consiglio di classe attribuisce ai soli alunni ammessi all’esame di Stato, sulla base del percorso scolastico triennale da ciascuno effettuato, un voto di ammissione espresso in decimi. Il consiglio di classe, nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, può attribuire all’alunno un voto di ammissione anche inferiore a sei/decimi.

 Le prove

L’esame è costituito da tre prove scritte ed un colloquio:

  • prova scritta di italiano ( avrà a oggetto un testo narrativo o descrittivo, un testo argomentativo e la comprensione e sintesi di un testo);
  • prova scritta relativa alle competenze logico-matematiche;
  • prova scritta, divisa in due sezioni, una per ciascuna delle lingue straniere studiate.

Previsto, poi, il colloquio multidisciplinare che rivolga “particolare attenzione alle capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico e riflessivo, di collegamento organico e significativo tra le varie discipline di studio” e serva ad accertare anche il livello di padronanza delle competenze acquisite .

Il voto finale

Il voto finale deve essere espresso in decimi e per essere promossi servirà almeno il sei. Sarà il risultato della  media tra il voto di ammissione e i risultati delle prove d’esame. Insieme al diploma di licenza media ogni studente promosso otterrà anche  la certificazione delle
competenze, che descriverà lo sviluppo dei livelli delle competenze chiave e delle competenze di cittadinanza progressivamente acquisite, anche ai fini dell’ orientamento  verso la scuola secondaria di secondo grado .

 

 

Ha avuto luogo nella giornata odierna presso gli uffici della Regione Puglia

l’incontro delle parti sociali con l’Assessore regionale all’istruzione e

formazione Prof. Sebastiano Leo.

La necessità dell’incontro era scaturita dalle notizie di tagli inaccettabili sul

numero delle istituzioni scolastiche presenti sul territorio regionale previsti

nella Finanziaria 2023. Ancora una volta il segretario dello Snals prof. Vito

Masciale ha ribadito la ferma volontà dello Snals di opporsi con tutti i mezzi

legali e legittimi sia alla legge sull’autonomia differenziata che al

dimensionamento delle istituzioni scolastiche sul territorio pugliese. Ne

deriverebbero disuguaglianze e un reale impedimento di accesso

all’istruzione diritto sancito per tutti dalla costituzione italiana.

Lo Snals ha ancora una volta esortato l’assessore Leo ad agire perché ciò

non si realizzi facendo squadra con le altre regioni meridionali che sarebbero

penalizzate come la Puglia con iniziative proprie in sede di Conferenza Stato

Regioni che costituisce il passaggio cruciale per modificare quanto proposto

dal governo senza danneggiare i cittadini ed i loro diritti costituzionali.

Il PNRR chiede un adeguamento delle classi in seguito alla denatalità è vero

ma quale occasione migliore per ridurre finalmente le classi pollaio

diminuendo il numero di alunni per classe ed assicurando così una migliore

qualità dell’insegnamento, benessere in aula privo di tensioni derivanti dal

sovraffollamento, concreta possibilità per i docenti di realizzare una didattica

personalizzata ed individualizzata che sicuramente porterebbe ad una

diminuzione di abbandoni e dispersione scolastica. Una diversa lettura

per lo Snals può essere data dalla quantificazione dell’intera popolazione

scolastica conteggiata sul territorio (Comune, Provincia) sommando

le iscrizioni di ogni istituto scolastico e dividendo tale risultato

per il parametro dettato dalla norma ovvero 900/1000 alunni

per Istituto anziché attenersi rigidamente alla popolazione

scolastica di ogni di essi.

Se i criteri per il dimensionamento verranno applicati senza modifica alcuna,

dall’anno scolastico 2024/25 gli effetti in Puglia saranno devastanti.”, ha concluso.
Lo Snals ovviamente grida forte il suo NO anche alla differenziazione degli

stipendi per i docenti ha dichiarato il prof. Masciale concludendo il suo

intervento. Le parti sociali presenti all’incontro si sono dichiarate

pronte ad una campagna di mobilitazione condivisa sul territorio,

le cui modalità saranno decise nelle prossime ore.

L’Assessore prof. Leo ha assicurato ai presenti della priorità assoluta che

darà nel suo operare alle problematiche oggetto dell’incontro.

 

 

 

Il Tar Lazio dice si all’insegnamento di matematica e fisica per i laureati in ingegneria vecchio ordinamento

 

Con sentenza n. 06542 / 2022 Reg. Prov. Coll. (N. 08440/2021 Reg.Ric.), pubblicata il 20/05/2022, la Sezione Terza Bis del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ha accolto il ricorso di una docente, con laurea in ingegneria di vecchio ordinamento (V.O.), che era stata esclusa dalle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (G.P.S.) e dalle Graduatorie d’Istituto (G.I.) per la classe di concorso A027 (Matematica e Fisica), e ciò per una presunta inidoneità del titolo di studi.

Il TAR sulla vicenda ha disposto che “il ricorso deve trovare accoglimento, dovendosi disporre l’annullamento del provvedimento di esclusione dalla classe A027 “Matematica e Fisica” di parte ricorrente di cui in epigrafe, che deve ritenersi viziato alla stregua delle ragioni che precedono, in via derivata, a causa della illegittimità delle disposizioni contemplate dalla Tabella A del d.P.R. n. 19/2016 che, in parte qua, vanno parimente annullate per violazione dei principi di logicità e ragionevolezza (corollario della buona amministrazione), imparzialità, trasparenza (sotto il profilo della assenza di motivazione) e proporzionalità, dal momento che non consentono a laureati in ingegneria in possesso dei requisiti previsti per insegnare, singolarmente, matematica e fisica, così come individuati dal medesimo riferimento normativo, di poterlo fare anche sulla classe A027.”

 

APERTE LE ISCRIZIONI AL QUARTO CORSO DI FORMAZIONE PER LE RSU/TAS
E RIAPERTE QUELLE AL PRIMO, AL SECONDO E AL TERZO
Si comunica che il Sindacato Snals Confsal è lieto di offrire, anche nell’anno scolastico
2022/2023, l’opportunità di partecipare gratuitamente ai corsi di formazione
ai neoeletti RSU, ai Terminali Associativi, ai Rappresentanti territoriali
e a tutto il Personale scolastico, Docente e ATA, interessato per accrescere
le loro competenze e la loro professionalità nell’ambito delle relazioni sindacali.
L’iniziativa “FormAzione RSU Scuola” è articolata in quattro Corsi:
-Corso 1 “Le fonti del Sapere e dell’Agire Sindacale”: affronta gli elementi
essenziali del Diritto del Lavoro e del Diritto Sindacale, con la finalità di fornire una
conoscenza di base utile a enucleare i principali istituti contrattuali, letti in maniera
critica e ragionata alla luce dell’intreccio esistente tra legge, contratto e
orientamento giurisprudenziale.
-Corso 2 “ SicurScuola: formazione per i RLS”: tratta, in ottemperanza a quanto
previsto dalla vigente normativa (Art. 37, D. Lgs. 81/2008 e s.m.i.), la materia
“salute e sicurezza” nei luoghi di lavoro scolastici aggiornata al rischio biologico
da SARS-CoV-2, ponendosi così in continuità con la “Guida Operativa per il
contenimento della diffusione di Covid-19”, rivista alla luce delle più recenti
disposizioni governative e ministeriali.
-Corso 3 “La partecipazione e la negoziazione sindacale”: affronta il tema
delle relazioni sindacali di istituto e, in particolare, della contrattazione integrativa,
alla luce dei vigentiCCNL 2016/2018 e Testo Unico per il Pubblico Impiego.
In quest’anno scolastico è attivo, a partire dal mese di febbraio 2023, il nuovo
corso:
– Corso 4 “Management della Contrattazione”: approfondisce la contrattazione
integrativa di istituto, con particolare riguardo anche alle tecniche e alle strategie di
comunicazione sindacale.
E sono riaperte le iscrizioni al:
-Corso 1
-Corso 2
-Corso 3
-I suddetti Corsi sono erogati online sulla piattaforma https://rsu.snalsformazione.com/
dove è possibile, per chi è interessato,iscriversi gratuitamente.
Il Segretario Provinciale
Prof. Vito Masciale

“ Sono queste le notizie sulla scuola che ci piace leggere “ è la prima affermazione  del segretario provinciale Snals di Bari prof. Vito Masciale . Il suo commento si riferisce all’approvazione stamani da parte del Consiglio comunale di Bari  dopo un articolato e lungo procedimento amministrativo  del piano triennale delle Opere pubbliche 2023-2025 che racchiude 420 interventi, suddivisi nelle tre annualità, di cui 262 (62%) prevedono almeno una spesa nel primo anno e i restanti 158 (38%) nel secondo e terzo anno. con una dimensione economica pari a oltre il 1,2 miliardi di euro di opere pubbliche. “Ma fa piacere” continua il prof. Masciale “che l’assessore nel comunicato abbia dato anche dettagli sugli interventi che coinvolgeranno le scuole della città . Certo questi interventi non risolveranno tutti i problemi delle scuole cittadine ma daranno sicuramente una boccata d’ossigeno soprattutto ai problemi della sicurezza degli edifici ,dell’efficienza energetica,della carenza di aule e di asili nido pubblici,del diritto al tempo pieno con le nuove mense  e alla possibilità di svolgere attività sportive a scuola .”Auspico “ conclude” il prof Masciale che altri comuni possano,vogliano e riescano a seguire l’esempio dell’amministrazione comunale di Bari “

Le scuole destinatarie delle risorse previste nel Piano triennale delle opere pubbliche 2023-2025 del comune di Bari :

 

  • nuovo nido Le Fiabe in zona 167 a Palese per € 2.375.000;
  • nuovo nido La Nave al San Paolo per € 2.110.000;
  • nuovo nido Del Mare in via Morelli e Silvati per € 2.375.000;
  • nuovo nido Del Sole in via Bartolo per € 2.375.000;
  • nuovo nido Il Fiore in via Cacudi per € 2.375.000;
  • nuovo nido Diomede Fresa e infanzia San Nicola per € 775.000;
  • nuovo nido La Rondine c/o Regione Puglia per € 2.375.000;
  • nuovo asilo La Marina c/o San Giorgio con riqualificazione beni confiscati per € 1.500.000;
  • Clementina Perone nuovo Auditorium per € 545.000;
  • materna Ghandi MS facciate, lastrici solari e spazi aperti per € 450.000;
  • Dalesio in Carbonara nuovi infissi per € 180.000;
  • Principessa di Piemonte nuova mensa per € 163.000;
  • San Giovanni Bosco nuova mensa per € 306.000;
  • materna Villaggio del Lavoratore per € 1.620.000;
  • scuola materna e nido a Loseto per € 1.500.000;
  • scuola infanzia Regina Margherita ristrutturazione per € 2.029.000;
  • scuola materna Ghandi riqualificazione per € 350.000;
  • Scuola Montello – Santomauro plesso EL7 ristrutturazione prospetti per € 950.000;
  • Riqualificazione scuola elementare e materna Falcone Borsellino (Stanic) e Chiaia (San Paolo) per € 650.000;
  • scuola San Filippo Neri sostituzione infissi per € 450.000;
  • 10 classi scuola elementare Duse per € 3.000.000;
  • San Giovanni Bosco efficientamento per € 1.300.000;
  • Anna Frank scuola infanzia ed elementare per € 6.700.000;
  • San Francesco nuovi uffici per € 150.000;
  • Rodari palestra per € 650.000;
  • Montello – Santomauro – Plesso EL7 adeguamento funzionale aree gioco e impianti sportivi per € 350.000;
  • Falcone Borsellino adeguamento funzionale aree gioco e impianti sportivi per € 350.000;
  • Manzoni Lucarelli a Ceglie riqualificazione spazi esterni e impianti sportivi alla per € 415.000;
  • Michelangelo e Glicine Bianco ampliamento per € 2.000.000;
  • Ungaretti adeguamento impianti sportivi per € 350.000;
  • Scuole Aperte (lotto 1) sistemazione spazi aperti per € 6.000.000;
  • Murat – San Nicola realizzazione polo innovativo per l’infanzia per la conciliazione vita-lavoro per € 3.000.000.

 

Da quando alcuni giorni fa il ministro Valditara ha reso pubblico il suo proposito di voler retribuire i docenti in base anche al costo della vita nel luogo dove svolgono la loro missione di educatori e formatori delle nuove generazioni non passa quasi ora che agenzie di stampa non battano dichiarazioni di rappresentanti di organizzazioni sindacali o di categoria che esprimono il loro pensiero il più delle volte dissentendo con forza contro tale ipotesi.Nella giungla di comunicazioni media e social appare poco l’opinione dello Snals ed un lettore frettoloso o superficiale potrebbe dare interpretazioni inesatte del nostro comportamento. Questa mia precisazione riflessione è per loro. Non è certo per i nostri iscritti che sanno benissimo come lo Snals ha sempre difeso i loro diritti anche economici fino al punto da essere l’unico sindacato a non firmare un contratto come protesta per i pochi offensivi spiccioli che sarebbero arrivati in busta paga. La precisazione è per i nuovi iscritti nella famiglia Snals e per chi ci sta guardando e deve decidere se farne parte oppure no. Il segretario generale Elvira Serafini ha già espresso chiaramente la posizione Snals : NO all’autonomia differenziata,NO alla regionalizzazione della scuola SI ad aumenti stipendiali uguali per tutti. Il ministro ha precisato : il contratto nazionale non si tocca . Bene siamo d’accordo. C’è un problema economico sociale che non riguarda solo i docenti ma anche il personale ata e anche altri dipendenti pubblici costretti ad una migrazione interna per motivi di lavoro: probabilmente il personale della scuola è in maggioranza . C’è un divario di costo della vita in tutto il paese, c’è un divario di servizi forniti dalle regioni in tutto il paese. Ma il ministro giustamente si vuole occupare dei suoi dipendenti e pensa di migliorarne la vita dal punto di vista economico MA non ha ancora reso pubblico come. Ecco perché lo SNALS alza la voce ma non grida ancora. Aspettiamo che ci dica come intende fare e poi se si pensa di creare una disuguaglianza fra i lavoratori della scuola grideremo per i docenti e per gli ata il nostro NO deciso ed irremovibile. Antonio Naddeo, presidente dell’Aran-Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, nel corso di un’intervista al GR1-Giornale Radio Rai, in merito al dibattito sugli stipendi degli insegnanti sollevato dal ministro dell’Istruzione e merito, Giuseppe Valditara ha dichiarato “Si potrebbe dare più spazio, a normativa vigente, alla contrattazione integrativa per regolare alcuni istituti economici accessori che possono tener conto di situazioni particolari territoriali sia di tipo economico legato al costo della vita, ma anche di tipo geografico, pensiamo alle zone svantaggiate come montagne o isole. Il contratto collettivo nazionale del lavoro rimarrebbe in ogni caso il pilastro centrale e poi possono esservi dei contratti integrativi regionali dove regolare una parte accessoria della retribuzione, secondo indennità specifiche”
Prendiamo atto di questa possibilità presentata ma la domanda è : con quali criteri e da dove sarebbero attinte le risorse?. Come vedete c’è strada da fare siamo all’inizio di una maratona per l’evolversi della questione e le maratone si vincono calibrando il passo , la respirazione e la resistenza all’impegno e allo sforzo. E lì lo Snals come sempre ci sarà e ci sarà per vincere .

firmato

Vito Masciale

segretario Bari-Puglia Snals

Le scelte fatte dagli studenti pugliesi che il prossimo anno scolastico  frequenteranno per la prima volta un istituto secondario superiore   ricalcano nella maggior parte di casi quelle fatte dai loro coetanei nel resto del paese : le iscrizioni ai licei sono in  aumento   si registra il 56,6%, mentre l’anno scorso si fermarono al  54,9%. Un 56,6% che vede sul podio una terna formata da: scientifico col 16,4%, seguito da scienze umane al 7,9% e dal  classico il 6,8% ..

Il 30,2% degli alunni pugliesi ha optato per  un istituto tecnico: l’indirizzo più richiesto è ancora “amministrazione, finanza e marketing”, mentre l’indirizzo   “turismo” nonostante la vocazione del territorio   raccoglie solo  l’1,7% del totale. Il settore tecnologico, con in testa l’indirizzo “informatica e telecomunicazioni” raggiunge il 19%. Gli indirizzi di studio tecnici  registrano rispetto all’anno precedente un leggerissimo aumento :0,4%

Continua invece inarrestabile almeno per il momento la fuga dagli istituti professionali nonostante  anche le informazioni  contenute nella nota esplicativa che accompagnava  la lettera   del Ministro alle famiglie :  la nota offriva  una serie di indicazioni utili a comprendere in quale direzione va il mondo del lavoro,  i numeri e i profili professionali che corrispondono maggiormente al fabbisogno del mercato del lavoro,  le statistiche più recenti sulle opportunità lavorative che ogni Regione offre rispetto agli istituti presenti sul territorio e offriva una panoramica su come i giovani attualmente si indirizzano dopo il diploma, con uno sguardo al mondo produttivo e uno al mondo dell’università.

Gli indirizzi legati agli istituti professionali,  che dovrebbero dare immediato accesso  al mondo del lavoro, sono stati  scelti dal 13,2% del totale dei ragazzi pugliesi  che sono all’ultimo anno della scuola   media. L’indirizzo preferito  rimane ancora  “enogastronomia e ospitalità alberghiera”,  scelto dal 5% dei ragazzi. Il Mim  ha fornito anche i numeri delle iscrizioni alle scuole primarie e secondarie, rispetto alla scelta del “tempo scuola”. Il tempo pieno in Puglia viene scelto dal 26% dei genitori per i propri figli, ed è uno dei numeri più alti registrati nelle regioni del sud del paese.