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Dopo la maturità, anche l’esame di Stato per la chiusura del primo ciclo tornerà al regime pre pandemia. Il Ministero dell’Istruzione ha confermato le modalità di svolgimento dell’esame di terza media 2023: a giugno, con il calendario che varierà da scuola a scuola( come è noto a differenza della maturità, le date dell’esame di terza media non sono fissate dal Ministero, ma stabilite autonomamente da ogni scuola individualmente) Devono comunque svolgersi tra la fine delle lezioni ed il 30 giugno (, si tornerà alle tre prove scritte (italiano, matematica e lingue) e alla prova orale pluridisciplinare  oltre all’educazione civica. Per essere ammessi bisognerà aver svolto le prove Invalsi in calendario dal 3 al 28 aprile 2023.

Come indicato nella  circolare del MIM, l’ammissione all’esame di Stato di terza media è disposta, in via generale, anche nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento richiesti in una o più discipline, e  in presenza di una serie di requisiti:

  • aver frequentato almeno tre quarti del monte ore annuale personalizzato, fatte salve le eventuali motivate deroghe deliberate dal collegio dei docenti;
  • non essere incorsi nella sanzione disciplinare della non ammissione all’esame di Stato;
  • aver partecipato, entro il mese di aprile, alle prove nazionali di italiano, matematica e inglese predisposte dall’INVALSI.

Nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, il consiglio di classe può deliberare, con adeguata motivazione, anche la non ammissione all’esame conclusivo del primo ciclo.

 Il voto di ammissione

In sede di scrutinio finale, il consiglio di classe attribuisce ai soli alunni ammessi all’esame di Stato, sulla base del percorso scolastico triennale da ciascuno effettuato, un voto di ammissione espresso in decimi. Il consiglio di classe, nel caso di parziale o mancata acquisizione dei livelli di apprendimento in una o più discipline, può attribuire all’alunno un voto di ammissione anche inferiore a sei/decimi.

 Le prove

L’esame è costituito da tre prove scritte ed un colloquio:

  • prova scritta di italiano ( avrà a oggetto un testo narrativo o descrittivo, un testo argomentativo e la comprensione e sintesi di un testo);
  • prova scritta relativa alle competenze logico-matematiche;
  • prova scritta, divisa in due sezioni, una per ciascuna delle lingue straniere studiate.

Previsto, poi, il colloquio multidisciplinare che rivolga “particolare attenzione alle capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico e riflessivo, di collegamento organico e significativo tra le varie discipline di studio” e serva ad accertare anche il livello di padronanza delle competenze acquisite .

Il voto finale

Il voto finale deve essere espresso in decimi e per essere promossi servirà almeno il sei. Sarà il risultato della  media tra il voto di ammissione e i risultati delle prove d’esame. Insieme al diploma di licenza media ogni studente promosso otterrà anche  la certificazione delle
competenze, che descriverà lo sviluppo dei livelli delle competenze chiave e delle competenze di cittadinanza progressivamente acquisite, anche ai fini dell’ orientamento  verso la scuola secondaria di secondo grado .

 

 

Ha avuto luogo nella giornata odierna presso gli uffici della Regione Puglia

l’incontro delle parti sociali con l’Assessore regionale all’istruzione e

formazione Prof. Sebastiano Leo.

La necessità dell’incontro era scaturita dalle notizie di tagli inaccettabili sul

numero delle istituzioni scolastiche presenti sul territorio regionale previsti

nella Finanziaria 2023. Ancora una volta il segretario dello Snals prof. Vito

Masciale ha ribadito la ferma volontà dello Snals di opporsi con tutti i mezzi

legali e legittimi sia alla legge sull’autonomia differenziata che al

dimensionamento delle istituzioni scolastiche sul territorio pugliese. Ne

deriverebbero disuguaglianze e un reale impedimento di accesso

all’istruzione diritto sancito per tutti dalla costituzione italiana.

Lo Snals ha ancora una volta esortato l’assessore Leo ad agire perché ciò

non si realizzi facendo squadra con le altre regioni meridionali che sarebbero

penalizzate come la Puglia con iniziative proprie in sede di Conferenza Stato

Regioni che costituisce il passaggio cruciale per modificare quanto proposto

dal governo senza danneggiare i cittadini ed i loro diritti costituzionali.

Il PNRR chiede un adeguamento delle classi in seguito alla denatalità è vero

ma quale occasione migliore per ridurre finalmente le classi pollaio

diminuendo il numero di alunni per classe ed assicurando così una migliore

qualità dell’insegnamento, benessere in aula privo di tensioni derivanti dal

sovraffollamento, concreta possibilità per i docenti di realizzare una didattica

personalizzata ed individualizzata che sicuramente porterebbe ad una

diminuzione di abbandoni e dispersione scolastica. Una diversa lettura

per lo Snals può essere data dalla quantificazione dell’intera popolazione

scolastica conteggiata sul territorio (Comune, Provincia) sommando

le iscrizioni di ogni istituto scolastico e dividendo tale risultato

per il parametro dettato dalla norma ovvero 900/1000 alunni

per Istituto anziché attenersi rigidamente alla popolazione

scolastica di ogni di essi.

Se i criteri per il dimensionamento verranno applicati senza modifica alcuna,

dall’anno scolastico 2024/25 gli effetti in Puglia saranno devastanti.”, ha concluso.
Lo Snals ovviamente grida forte il suo NO anche alla differenziazione degli

stipendi per i docenti ha dichiarato il prof. Masciale concludendo il suo

intervento. Le parti sociali presenti all’incontro si sono dichiarate

pronte ad una campagna di mobilitazione condivisa sul territorio,

le cui modalità saranno decise nelle prossime ore.

L’Assessore prof. Leo ha assicurato ai presenti della priorità assoluta che

darà nel suo operare alle problematiche oggetto dell’incontro.

 

 

 

Il Tar Lazio dice si all’insegnamento di matematica e fisica per i laureati in ingegneria vecchio ordinamento

 

Con sentenza n. 06542 / 2022 Reg. Prov. Coll. (N. 08440/2021 Reg.Ric.), pubblicata il 20/05/2022, la Sezione Terza Bis del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ha accolto il ricorso di una docente, con laurea in ingegneria di vecchio ordinamento (V.O.), che era stata esclusa dalle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (G.P.S.) e dalle Graduatorie d’Istituto (G.I.) per la classe di concorso A027 (Matematica e Fisica), e ciò per una presunta inidoneità del titolo di studi.

Il TAR sulla vicenda ha disposto che “il ricorso deve trovare accoglimento, dovendosi disporre l’annullamento del provvedimento di esclusione dalla classe A027 “Matematica e Fisica” di parte ricorrente di cui in epigrafe, che deve ritenersi viziato alla stregua delle ragioni che precedono, in via derivata, a causa della illegittimità delle disposizioni contemplate dalla Tabella A del d.P.R. n. 19/2016 che, in parte qua, vanno parimente annullate per violazione dei principi di logicità e ragionevolezza (corollario della buona amministrazione), imparzialità, trasparenza (sotto il profilo della assenza di motivazione) e proporzionalità, dal momento che non consentono a laureati in ingegneria in possesso dei requisiti previsti per insegnare, singolarmente, matematica e fisica, così come individuati dal medesimo riferimento normativo, di poterlo fare anche sulla classe A027.”

 

APERTE LE ISCRIZIONI AL QUARTO CORSO DI FORMAZIONE PER LE RSU/TAS
E RIAPERTE QUELLE AL PRIMO, AL SECONDO E AL TERZO
Si comunica che il Sindacato Snals Confsal è lieto di offrire, anche nell’anno scolastico
2022/2023, l’opportunità di partecipare gratuitamente ai corsi di formazione
ai neoeletti RSU, ai Terminali Associativi, ai Rappresentanti territoriali
e a tutto il Personale scolastico, Docente e ATA, interessato per accrescere
le loro competenze e la loro professionalità nell’ambito delle relazioni sindacali.
L’iniziativa “FormAzione RSU Scuola” è articolata in quattro Corsi:
-Corso 1 “Le fonti del Sapere e dell’Agire Sindacale”: affronta gli elementi
essenziali del Diritto del Lavoro e del Diritto Sindacale, con la finalità di fornire una
conoscenza di base utile a enucleare i principali istituti contrattuali, letti in maniera
critica e ragionata alla luce dell’intreccio esistente tra legge, contratto e
orientamento giurisprudenziale.
-Corso 2 “ SicurScuola: formazione per i RLS”: tratta, in ottemperanza a quanto
previsto dalla vigente normativa (Art. 37, D. Lgs. 81/2008 e s.m.i.), la materia
“salute e sicurezza” nei luoghi di lavoro scolastici aggiornata al rischio biologico
da SARS-CoV-2, ponendosi così in continuità con la “Guida Operativa per il
contenimento della diffusione di Covid-19”, rivista alla luce delle più recenti
disposizioni governative e ministeriali.
-Corso 3 “La partecipazione e la negoziazione sindacale”: affronta il tema
delle relazioni sindacali di istituto e, in particolare, della contrattazione integrativa,
alla luce dei vigentiCCNL 2016/2018 e Testo Unico per il Pubblico Impiego.
In quest’anno scolastico è attivo, a partire dal mese di febbraio 2023, il nuovo
corso:
– Corso 4 “Management della Contrattazione”: approfondisce la contrattazione
integrativa di istituto, con particolare riguardo anche alle tecniche e alle strategie di
comunicazione sindacale.
E sono riaperte le iscrizioni al:
-Corso 1
-Corso 2
-Corso 3
-I suddetti Corsi sono erogati online sulla piattaforma https://rsu.snalsformazione.com/
dove è possibile, per chi è interessato,iscriversi gratuitamente.
Il Segretario Provinciale
Prof. Vito Masciale

“ Sono queste le notizie sulla scuola che ci piace leggere “ è la prima affermazione  del segretario provinciale Snals di Bari prof. Vito Masciale . Il suo commento si riferisce all’approvazione stamani da parte del Consiglio comunale di Bari  dopo un articolato e lungo procedimento amministrativo  del piano triennale delle Opere pubbliche 2023-2025 che racchiude 420 interventi, suddivisi nelle tre annualità, di cui 262 (62%) prevedono almeno una spesa nel primo anno e i restanti 158 (38%) nel secondo e terzo anno. con una dimensione economica pari a oltre il 1,2 miliardi di euro di opere pubbliche. “Ma fa piacere” continua il prof. Masciale “che l’assessore nel comunicato abbia dato anche dettagli sugli interventi che coinvolgeranno le scuole della città . Certo questi interventi non risolveranno tutti i problemi delle scuole cittadine ma daranno sicuramente una boccata d’ossigeno soprattutto ai problemi della sicurezza degli edifici ,dell’efficienza energetica,della carenza di aule e di asili nido pubblici,del diritto al tempo pieno con le nuove mense  e alla possibilità di svolgere attività sportive a scuola .”Auspico “ conclude” il prof Masciale che altri comuni possano,vogliano e riescano a seguire l’esempio dell’amministrazione comunale di Bari “

Le scuole destinatarie delle risorse previste nel Piano triennale delle opere pubbliche 2023-2025 del comune di Bari :

 

  • nuovo nido Le Fiabe in zona 167 a Palese per € 2.375.000;
  • nuovo nido La Nave al San Paolo per € 2.110.000;
  • nuovo nido Del Mare in via Morelli e Silvati per € 2.375.000;
  • nuovo nido Del Sole in via Bartolo per € 2.375.000;
  • nuovo nido Il Fiore in via Cacudi per € 2.375.000;
  • nuovo nido Diomede Fresa e infanzia San Nicola per € 775.000;
  • nuovo nido La Rondine c/o Regione Puglia per € 2.375.000;
  • nuovo asilo La Marina c/o San Giorgio con riqualificazione beni confiscati per € 1.500.000;
  • Clementina Perone nuovo Auditorium per € 545.000;
  • materna Ghandi MS facciate, lastrici solari e spazi aperti per € 450.000;
  • Dalesio in Carbonara nuovi infissi per € 180.000;
  • Principessa di Piemonte nuova mensa per € 163.000;
  • San Giovanni Bosco nuova mensa per € 306.000;
  • materna Villaggio del Lavoratore per € 1.620.000;
  • scuola materna e nido a Loseto per € 1.500.000;
  • scuola infanzia Regina Margherita ristrutturazione per € 2.029.000;
  • scuola materna Ghandi riqualificazione per € 350.000;
  • Scuola Montello – Santomauro plesso EL7 ristrutturazione prospetti per € 950.000;
  • Riqualificazione scuola elementare e materna Falcone Borsellino (Stanic) e Chiaia (San Paolo) per € 650.000;
  • scuola San Filippo Neri sostituzione infissi per € 450.000;
  • 10 classi scuola elementare Duse per € 3.000.000;
  • San Giovanni Bosco efficientamento per € 1.300.000;
  • Anna Frank scuola infanzia ed elementare per € 6.700.000;
  • San Francesco nuovi uffici per € 150.000;
  • Rodari palestra per € 650.000;
  • Montello – Santomauro – Plesso EL7 adeguamento funzionale aree gioco e impianti sportivi per € 350.000;
  • Falcone Borsellino adeguamento funzionale aree gioco e impianti sportivi per € 350.000;
  • Manzoni Lucarelli a Ceglie riqualificazione spazi esterni e impianti sportivi alla per € 415.000;
  • Michelangelo e Glicine Bianco ampliamento per € 2.000.000;
  • Ungaretti adeguamento impianti sportivi per € 350.000;
  • Scuole Aperte (lotto 1) sistemazione spazi aperti per € 6.000.000;
  • Murat – San Nicola realizzazione polo innovativo per l’infanzia per la conciliazione vita-lavoro per € 3.000.000.

 

Da quando alcuni giorni fa il ministro Valditara ha reso pubblico il suo proposito di voler retribuire i docenti in base anche al costo della vita nel luogo dove svolgono la loro missione di educatori e formatori delle nuove generazioni non passa quasi ora che agenzie di stampa non battano dichiarazioni di rappresentanti di organizzazioni sindacali o di categoria che esprimono il loro pensiero il più delle volte dissentendo con forza contro tale ipotesi.Nella giungla di comunicazioni media e social appare poco l’opinione dello Snals ed un lettore frettoloso o superficiale potrebbe dare interpretazioni inesatte del nostro comportamento. Questa mia precisazione riflessione è per loro. Non è certo per i nostri iscritti che sanno benissimo come lo Snals ha sempre difeso i loro diritti anche economici fino al punto da essere l’unico sindacato a non firmare un contratto come protesta per i pochi offensivi spiccioli che sarebbero arrivati in busta paga. La precisazione è per i nuovi iscritti nella famiglia Snals e per chi ci sta guardando e deve decidere se farne parte oppure no. Il segretario generale Elvira Serafini ha già espresso chiaramente la posizione Snals : NO all’autonomia differenziata,NO alla regionalizzazione della scuola SI ad aumenti stipendiali uguali per tutti. Il ministro ha precisato : il contratto nazionale non si tocca . Bene siamo d’accordo. C’è un problema economico sociale che non riguarda solo i docenti ma anche il personale ata e anche altri dipendenti pubblici costretti ad una migrazione interna per motivi di lavoro: probabilmente il personale della scuola è in maggioranza . C’è un divario di costo della vita in tutto il paese, c’è un divario di servizi forniti dalle regioni in tutto il paese. Ma il ministro giustamente si vuole occupare dei suoi dipendenti e pensa di migliorarne la vita dal punto di vista economico MA non ha ancora reso pubblico come. Ecco perché lo SNALS alza la voce ma non grida ancora. Aspettiamo che ci dica come intende fare e poi se si pensa di creare una disuguaglianza fra i lavoratori della scuola grideremo per i docenti e per gli ata il nostro NO deciso ed irremovibile. Antonio Naddeo, presidente dell’Aran-Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, nel corso di un’intervista al GR1-Giornale Radio Rai, in merito al dibattito sugli stipendi degli insegnanti sollevato dal ministro dell’Istruzione e merito, Giuseppe Valditara ha dichiarato “Si potrebbe dare più spazio, a normativa vigente, alla contrattazione integrativa per regolare alcuni istituti economici accessori che possono tener conto di situazioni particolari territoriali sia di tipo economico legato al costo della vita, ma anche di tipo geografico, pensiamo alle zone svantaggiate come montagne o isole. Il contratto collettivo nazionale del lavoro rimarrebbe in ogni caso il pilastro centrale e poi possono esservi dei contratti integrativi regionali dove regolare una parte accessoria della retribuzione, secondo indennità specifiche”
Prendiamo atto di questa possibilità presentata ma la domanda è : con quali criteri e da dove sarebbero attinte le risorse?. Come vedete c’è strada da fare siamo all’inizio di una maratona per l’evolversi della questione e le maratone si vincono calibrando il passo , la respirazione e la resistenza all’impegno e allo sforzo. E lì lo Snals come sempre ci sarà e ci sarà per vincere .

firmato

Vito Masciale

segretario Bari-Puglia Snals

Le scelte fatte dagli studenti pugliesi che il prossimo anno scolastico  frequenteranno per la prima volta un istituto secondario superiore   ricalcano nella maggior parte di casi quelle fatte dai loro coetanei nel resto del paese : le iscrizioni ai licei sono in  aumento   si registra il 56,6%, mentre l’anno scorso si fermarono al  54,9%. Un 56,6% che vede sul podio una terna formata da: scientifico col 16,4%, seguito da scienze umane al 7,9% e dal  classico il 6,8% ..

Il 30,2% degli alunni pugliesi ha optato per  un istituto tecnico: l’indirizzo più richiesto è ancora “amministrazione, finanza e marketing”, mentre l’indirizzo   “turismo” nonostante la vocazione del territorio   raccoglie solo  l’1,7% del totale. Il settore tecnologico, con in testa l’indirizzo “informatica e telecomunicazioni” raggiunge il 19%. Gli indirizzi di studio tecnici  registrano rispetto all’anno precedente un leggerissimo aumento :0,4%

Continua invece inarrestabile almeno per il momento la fuga dagli istituti professionali nonostante  anche le informazioni  contenute nella nota esplicativa che accompagnava  la lettera   del Ministro alle famiglie :  la nota offriva  una serie di indicazioni utili a comprendere in quale direzione va il mondo del lavoro,  i numeri e i profili professionali che corrispondono maggiormente al fabbisogno del mercato del lavoro,  le statistiche più recenti sulle opportunità lavorative che ogni Regione offre rispetto agli istituti presenti sul territorio e offriva una panoramica su come i giovani attualmente si indirizzano dopo il diploma, con uno sguardo al mondo produttivo e uno al mondo dell’università.

Gli indirizzi legati agli istituti professionali,  che dovrebbero dare immediato accesso  al mondo del lavoro, sono stati  scelti dal 13,2% del totale dei ragazzi pugliesi  che sono all’ultimo anno della scuola   media. L’indirizzo preferito  rimane ancora  “enogastronomia e ospitalità alberghiera”,  scelto dal 5% dei ragazzi. Il Mim  ha fornito anche i numeri delle iscrizioni alle scuole primarie e secondarie, rispetto alla scelta del “tempo scuola”. Il tempo pieno in Puglia viene scelto dal 26% dei genitori per i propri figli, ed è uno dei numeri più alti registrati nelle regioni del sud del paese.

 

 

Il 2 febbraio 2023 alle ore 10.00 si terrà un evento istituzionale realizzato dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, di concerto con il Dipartimento per la trasformazione digitale, funzionale a condividere istruzioni operative in merito all’implementazione dei progetti e al superamento dell’asseverazione, per le iniziative “Migrazione al cloud” e “Siti web”, pubblicati nell’ambito del programma “Scuola digitale 2022-2026””. Nello specifico, verranno fornite indicazioni operative sulle azioni da adottare per implementare i progetti e per superare la successiva fase di verifica della conformità tecnica (asseverazione).

Il webinar , indirizzato a tutte le Istituzioni scolastiche pubbliche italiane che hanno già aderito a uno o entrambi gli avvisi, vedrà la partecipazione, in veste di relatori, del Dott. Davide D’Amico, Direttore Generale per i sistemi informativi e la statistica in rappresentanza del Ministero dell’Istruzione e degli esperti del Dipartimento per la trasformazione digitale.

 

Il Ministero dell’Istruzione non ha deciso di prorogare il termine per le iscrizioni all’anno scolastico 2023/2024. Le iscrizioni per il prossimo anno scolastico  sono partite il 9 gennaio e si sono chiuse il 30 gennaio

A differenza dello scorso anno, quando, visto il protrarsi dell’emergenza Covid e le difficoltà che potevano aver avuto le famiglie nell’effettuare le iscrizioni, il Ministero dell’Istruzione aveva deciso di prorogare il termine di iscrizione per l’anno scolastico in corso, questa volta nessun cambio di date.

Cosa hanno scelto  le famiglie e gli  studenti italiani per il prossimo anno scolastico?

Sono stati diffusi  i dati sulla tipologia di scuola scelta dalle famiglie italiane. In media, oltre il 92% degli utenti si ritiene soddisfatto del funzionamento delle iscrizioni online, sia per la semplicità della procedura che per il tempo risparmiato. Il sistema consente alle famiglie di seguire in tempo reale l’iter della domanda di iscrizione tramite posta elettronica, portale dedicato e attraverso le notifiche dell’app IO, l’app dei servizi pubblici.

Secondo i dati del MIM, per l’anno scolastico 2023/2024 nella scuola primaria il 48,4% delle famiglie ha chiesto il tempo pieno , per un totale di 40 ore settimanali, mentre il 31,1% delle richieste riguarda il tempo parziale di 27 ore settimanali.

Licei

Per quanto riguarda la scelta della scuola superiore, per l’anno scolastico 2023/2024 continuano a rimanere in testa i licei , con i vari indirizzi, che registrano anche un aumento e sono stati scelti dal 57,1% dei neoiscritti rispetto al 56,6% dello scorso anno.

Il Classico viene scelto dal 5,8%, mentre lo scorso anno era al 6,2%. Lo Scientifico piace al 26,1% (26% un anno fa). In questo ambito, lo Scientifico tradizionale raccoglie il 14,1% delle preferenze rispetto al 14% del 2022/2023. Il Linguistico sale dal 7,4% al 7,7%. Cresce anche il Liceo delle Scienze Umane, dal 10,3% all’11,2%. L’Artistico passa dal 5,5% al 4,9%. I Licei ad indirizzo Europeo ed Internazionale vengono scelti dallo 0,4% (0,5% un anno fa), i Licei Musicali e Coreutici passano infine dallo 0,7% allo 0,9%.

La regione che registra più iscrizioni al liceo è il Lazio, come da tradizione (69,7%).

Istituti tecnici

In aumento le iscrizioni agli istituti tecnici che salgono al 30,9% rispetto al 30,7% dello scorso anno. Il settore economico cresce dal 10,3% del 2022/2023 all’11,5%. In questo settore, la scelta principale è quella per l’indirizzo Amministrazione, Finanza e Marketing, preferito dall’8,7% degli studenti, mentre il 2,8% opta per l’indirizzo Turismo.

Il settore tecnologico, scelto un anno fa dal 20,4%, quest’anno ha il 19,4% delle preferenze: gli indirizzi più amati sono Informatica e Telecomunicazioni (6%), Meccanica, Meccatronica ed Energia (2,8%) e Chimica, Materiali e Biotecnologie (2,4%).

La regione che registra più iscrizioni nei tecnici  è il Veneto, con il 38,8%.

Istituti professionali

Gli istituti professioni registrano invece un calo: dal 12,7 % al 12,!%  Gli indirizzi più gettonati sono Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera (4%), Manutenzione e Assistenza Tecnica e Servizi per la Sanità e l’assistenza Sociale (entrambi all’1,6%) e Servizi Commerciali (1,3%).

Prima regione per scelta di istituti professionali è ancora una volta l’Emilia-Romagna, con il 15,6%.

Ricordiamo che le iscrizioni on line riguardano solo gli alunni che iniziano le classi prime della scuola primaria o secondaria.Gli alunni che già frequentano una classe diversa dalla prima non devono effettuare nessuna iscrizione per il prossimo anno scolastico. L’iscrizione alle classi successive alla prima viene infatti fatta automaticamente dalla scuola frequentata.

Nel caso in cui si voglia cambiare scuola, non occorre fare l’iscrizione on line ma è necessario contattare la segreteria della scuola attualmente frequentata.

Per quanto riguarda  la scuola dell’infanzia  le iscrizioni devono essere effettuate direttamente presso la segreteria della scuola prescelta.

Le iscrizioni on line sono obbligatorie per le scuole statali e facoltative per le scuole paritarie. Riguardano anche i corsi di istruzione e formazione dei centri di formazione professionale regionali delle regioni che hanno aderito alla procedura, che sono le seguenti: Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto.

Tre precisazioni:

 Le famiglie straniere appena arrivate in Italia, possono  iscrivere i propri  figli a scuola anche se sprovvisti di codice fiscale: nel sistema delle “Iscrizioni on line” è possibile infatti creare un codice provvisorio che poi la scuola sostituirà con il codice fiscale definitivo dell’alunno.

I genitori separati o divorziati, devono condividere  la richiesta di iscrizione , indipendentemente dalla situazione di separazione e divorzio e a prescindere dalla tipologia di affidamento. Nel modulo on line il genitore che compila la domanda deve assumersi la responsabilità di dichiarare di aver effettuato la scelta della scuola con il consenso dell’altro genitore

Non è possibile modificare online una domanda già inoltrata. Per cambiare scuola bisogna  farsi restituire la domanda dall’istituto dove è stata effettuata . La scuola la metterà a disposizione sul portale “Iscrizioni on line” (lo stato della domanda sarà “Restituita alla famiglia”). La restituzione della domanda deve essere richiesta entro i termini di presentazione (4 febbraio 2023). Una volta modificata la domanda si può  procedere con un nuovo inoltro.

 

 

pensioni

Chiariamo subito che è cosa diversa dalla pensione cosi detta quota 103 (41 anni di contributi e 62 anni di età)
Viene anche definita :invio tempestivo .Vediamo la procedura e le condizioni per attivarla .
Prima di tutto la scadenza entro la quale on line chi ne ha diritto deve inviare la domanda di certificazione all’inps: le 23.59 dell’1/3/2023 ma si consiglia di inviarla appena possibile per collocarsi in graduatoria alla posizione utile per poter accedere alla prestazione. L’inps infatti annota sulla domanda la data e l’orario esatto di ricevimento e rilascia ricevuta.
Att. Le domande presentate in maniera diversa da quella telematica non vengono prese in considerazione
Le condizioni richieste per accedere a questo trattamento pensionistico devono essere presenti tutte e tre :
1^41 anni di anzianità utile a pensione entro il 31.12.2023;
2^ i dipendenti scuola che abbiano almeno 12 mesi di contributi di lavoro effettivo prima del 19 mo anno di età dove si intende la contribuzione obbligatoria dovuta per i periodi di prestazione effettiva di lavoro espressa in mesi,settimane o giorni riferita all’anzianità contributiva utile secondo le rispettive discipline vigenti presso le varie forme assicurative previdenziali. Sono utili al tal fine anche i periodi di lavoro all’estero riscattati ed i periodi riscattati per omissione contributiva .Anche l’attività di apprendista è considerata contratto di lavoro.
3^ assistere un parente con handicap grave ai sensi dell’art. 3 comma 3 –legge 104 compreso parente o affine di secondo grado convivente qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap grave abbiano compito 70 anni din età o siano affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.
oppure
chi è portatore di una invalidità pari o superiore al 74% accertata dalle competenti commissioni mediche
oppure
docenti scuola dell’infanzia e non della primaria per lavoro gravoso che fino al 31/12/2022 abbiano lavorato per almeno 6 anni negli ultimi 7 ovvero 7 anni negli ultimi 10
L’inps comunica e certifica all’interessato che ha maturato le condizioni per accedere alla pensione precoci quota 41 entro il 30/6/2023. Ricevuta la certificazione positiva il dipendente deve presentare domanda cartacea di cessazione al dirigente scolastico entro il 31/8/2023.

Ricordiamo a tutti gli iscritti Snals –CONFSAL che possono contare sull’assistenza gratuita del patronato INPAS-CONFSAL operativo presso la sede Provinciale SNALS di Bari In Via Vincenzo de Romita ,8 .
Per informazioni inviare mail all’indirizzo: c.seccia@snalsbari.it