Il segretario provinciale prof. Vito Masciale  comunica a tutti gli iscritti che per avere  consulenza relativa alle domande di mobilità è necessario inviare una mail di richiesta alla sede territoriale di competenza:

snalsbari@gmail.com

snalsbarletta@libero .it

indicando il proprio recapito telefonico.

Sarete contattati con la massima sollecitudine.

Grazie per la collaborazione

Nell’ottica di servizio che da sempre contraddistingue lo Snals nei confronti dei suoi iscritti, in questo momento in cui siamo più che mai giornalmente bombardati da norme e regole pubblichiamo in allegato documento riepilogativo del segretario provinciale prof. Vito Masciale sulle misure decise dal governo a sostegno dei lavoratori e delle famiglie in questo momento di grande emergenza

MISURE A SOSTEGNO DEI LAVORATORI E DELLE FAMIGLIE PER L’EMERGENZA COVID-19

Pubblichiamo il pensiero  della segretaria nazionale prof.ssa Elvira Serafina e in allegato i documenti pubblicati dal ministero nonchè il comunicato unitario delle organizzazioni sociali.

 

Cari Colleghi,

il Ministero ha emanato l’O.M. ,2020/2021, per il personale Docente ed ATA e quella specifica per i Docenti di religione Cattolica, nonostante il più volte affermato parere contrario nostro e delle altre OO.SS. Speravamo stamattina, dopo le nostre vibranti proteste, in un suo ravvedimento che, invece, non c’è stato. Eravamo e siamo contrari ai tempi che inopportunamente ha indicato il Ministro perché non si è avuta la possibilità di, eventualmente, rivedere alcune parti del contratto, che, se pur triennale, poteva recepire aggiustamenti. Ma ancor di più siamo contrari ai tempi indicati dal Ministro per la produzione delle domande, perché, come tutti sanno, la mobilità comporta la necessità per i Colleghi di assumere informazioni, chiedere chiarimenti, sia alle scuole, sia agli uffici delle OO.SS. Tutti abbiamo vivo il ricordo delle file nei nostri uffici in epoca di produzione delle domande. Con gli Uffici chiusi, con il divieto di uscire di casa se non per casi del tutto eccezionali, prevedere le domande tra marzo e aprile ci sembra l’ennesima uscita assurda del Ministero, destinata a creare confusione ed ansia e contraddicente quanto ormai proclamato non solo dal Presidente Conte, ma unanimemente da tutte le persone responsabili.

Vi inviamo il comunicato che abbiamo stilato con le altre OO.SS. Riteniamo, in questa particolare emergenza, necessario operare nella maniera più unitaria possibile con le altre OO. SS., ovviamente salvaguardando i nostri principi, per dare maggior forza alle richieste.

Cordiali saluti

Elvira Serafini

Ordinanza mobilità 20202021.pdf

Ordinanza mobilità docenti religione cattolica.pdf

comunicato_unit_mobilita_24032020.pdf

ccni-mobilita-personale-docente-educativo-e-ata-triennio-2019-2020-2020-2021-2021-2022-del-6-marzo-2019.pdf

Riceviamo e pubblichiamo in allegato il testo dell’accordo per la cassa integrazione in deroga firmato fra la Regione Puglia e le principali sigle sindacali fra cui la Confsal rappresentata dal segretario regionale prof. Vito Masciale

20_18 Accordo_CIGD 2020_20 marzo

COMUNICATO STAMPA

 

Quando i sindacati escludono gli altri sindacati 

 

“Mentre l’Italia è fiaccata dall’emergenza epidemiologica da COVID-19, i cittadini vedono fortemente compresse le loro libertà dalle misure contenute nella decretazione d’urgenza, le imprese chiudono e si perdono posti di lavoro, assistiamo attoniti alle condotte irresponsabili di alcuni “Sindacalisti” che minacciano di far “saltare” fondamentali tavoli di contrattazione pur di escludere altre Organizzazioni Sindacali dalle trattative”.

Chi parla è Vito Masciale, della Confsal Puglia, il quale denuncia una “sterile e deleteria difesa di un presunto primato, sull’altare del quale può evidentemente essere sacrificato il sacrosanto diritto dei lavoratori a non perdere l’occupazione”. Il sindacalista si riferisce a quanto accaduto ieri, in occasione della convocazione del tavolo di contrattazione per la conclusione dell’Accordo quadro per la fruizione della cassa integrazione in deroga ai sensi dell’art. 22 del D.L. n. 18 del 17/03/2020 nella Regione Puglia.

Infatti, al fine di ridurre l’impatto sui lavoratori e i datori di lavoro conseguenti all’adozione di misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, l’art. 22, co. I, del D.L. 17 marzo 2020, n. 18, pubblicato in G.U. 17 marzo 2020, n. 69, ha previsto che le Regioni e le Province autonome possono riconoscere, previo accordo con le OO.SS. comparativamente più rappresentative, trattamenti di cassa integrazione salariale in deroga, per la durata della sospensione del rapporto di lavoro per un periodo non superiore a nove settimane. In altri termini, senza accordo non c’è cassa integrazione.

La Confsal Puglia, letto il testo dell’ipotesi di accordo e rilevato di non essere stata indicata tra le OO.SS. che lo avrebbero sottoscritto, è venuta a conoscenza delle pressioni esercitate da taluni affinché fosse esclusa dalle trattative.

Tale ostruzionismo, va rimarcato, non ha portato ad alcun risultato, dal momento che la Confsal è stata giustamente ammessa, dall’Assessore al Lavoro della Regione Puglia, a interloquire sui contenuti dell’intesa.

Non ci sono dubbi, infatti, sulla sua rappresentatività, non solo nel pubblico impiego, ma anche in quello privato.  Lo dimostrano i contratti collettivi nazionali di lavoro sottoscritti per i lavoratori di ogni settore produttivo, il riconoscimento contenuto nei vari Decreti adottati dai Presidenti del Consiglio dei Ministri per la ricostituzione del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’I.N.P.S., oltreché, per quanto qui in particolare rileva, il Protocollo d’intesa sulle relazioni sindacali recepito con deliberazione della Giunta Regionale Puglia 21 dicembre 2016, n. 2125, pubblicata in B.U.R.P. n. 8 del 17 gennaio 2017.

“Tale condotta”, conclude Vito Masciale, “è ancor più riprovevole in considerazione della delicata fase che sta vivendo l’Italia, in cui le Organizzazioni Sindacali dovrebbero svolgere il proprio ruolo in maniera compatta e a difesa dei livelli occupazionali in un contesto economico fortemente segnato dalle misure emergenziali a tutti note”.

Il Segretario generale, Elvira Serafini, è intervenuta telefonicamente nel corso di uno “Speciale Coronavirus” mandato in onda, in data odierna, dall’emittente Canale 85 del digitale terrestre (Puglia e Basilicata).

Il suo primo commento è stato sull’ipotesi, avanzata dal Ministro Azzolina, di un prosieguo della sospensione delle attività didattiche in presenza, in considerazione del protrarsi dell’emergenza sanitaria.

Serafini ha convenuto sulla impossibilità di riaprire le scuole il prossimo 3 aprile, stante l’attuale situazione. Ha poi fatto riferimento al momento di difficoltà che la scuola italiana sta vivendo in tutte le sue componenti: dirigenti, docenti, personale Ata, personale educativo; difficoltà che coinvolgono anche famiglie e studenti. Il Segretario generale ha sottolineato che la risposta della scuola è stata efficiente ed efficace, i docenti stanno mettendo in campo tutte le energie e le competenze per portare avanti la programmazione. Ha, poi, ricordato come il sindacato stia sostenendo in tutti i modi il personale scolastico, coinvolto in una sfida senza precedenti per l’attivazione su larga scala della didattica a distanza.

A domanda del conduttore circa la questione del funzionamento delle istituzioni scolastiche, il Segretario Serafini ha sottolineato il ruolo del personale ATA che sta assicurando con grande senso di responsabilità il prosieguo delle attività amministrative. Ha ricordato, a questo proposito, l’impegno dello Snals-Confsal per ridurre al minimo la presenza del personale ATA nelle scuole, al fine di tutelare il più possibile la salute dei lavoratori. La direttiva del Ministro Dadone, competente per la PA, – ha precisato Serafini – ha, infatti, previsto, in assenza di attività indifferibili da svolgere in presenza, il ricorso allo smart working come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa, salvaguardando, così, il personale pendolare. Un ultimo intervento del Segretario generale ha riguardato l’avvio del prossimo anno scolastico in relazione ai problemi lasciati in sospeso dall’emergenza sanitaria. Serafini ha riconosciuto che tutte le questioni aperte, sulle quali il sindacato si è battuto con determinazione per lunghi mesi, si ripresenteranno in apertura del nuovo anno scolastico, facendo presagire un anno complesso. A cominciare dal problema del precariato, che i concorsi in via di definizione prima dell’emergenza avrebbero almeno parzialmente risolto.

Di seguito, il video dell’intervista al Segretario Generale che va dall’inizio al minuto 9,32

Allegato: Anteprima di stampa

Roma, 20/03/2020

COMUNICATO STAMPA

LA SCUOLA E’ UNA RISORSA STRATEGICA DELLA NAZIONE

 

Nell’attuale situazione di emergenza sanitaria il Governo sta procedendo, anche per necessità, con continui provvedimenti che cercano di dare risposte ai problemi che di volta in volta emergono. Manca però nei provvedimenti un filo conduttore che lasci intravedere la direzione che si vuole intraprendere:  il disorientamento che colpisce ciascuno di noi dipende anche dall’incapacità di prevedere quello che ci aspetta e dalle soluzioni offerte che ci appaiono,  almeno per il mondo dell’Istruzione, frammentate, insufficienti e a volte incoerenti.

L’ultimo provvedimento in ordine di tempo, il DL 18 del 17 marzo 2020,  presenta provvedimenti nei diversi settori della vita civile ed economica del Paese, caratterizzati da diversi livelli di attenzione e considerazione,  legittimamente giustificati da diversi gradi di priorità. La scuola,  oltre che vedere prorogata la sospensione dei suoi servizi educativi e delle sue attività didattiche, non viene considerata come una priorità,  se non per la continuità dei contratti di supplenza breve e saltuaria in essere. Ci sembra poco. L’anno scolastico volge al termine e un milione di dipendenti,  compresi i precari,  e circa nove milioni di alunni con le loro famiglie hanno il diritto di conoscere quali saranno le scelte per rendere effettivamente e non solo formalmente valido l’anno scolastico, i contenuti e le modalità di svolgimento degli esami di Stato, le condizioni operative della mobilità territoriale e professionale e delle correlate procedure di determinazione degli organici e, cosa più importante, le decisioni per garantire il regolare avvio del prossimo anno scolastico. Se la comunità scolastica non conosce la direzione di marcia non può garantire l’efficacia delle sue azioni, seppur mossa da passione e senso del dovere. A tal proposito lo Snals-Confsal esprime il più forte riconoscimento ai docenti che si stanno cimentando con strumenti didattici del tutto nuovi e mai sperimentati, al personale ATA che garantisce la gestione amministrativa in presenza e da remoto e all’occorrenza i servizi tecnici e generali, agli alunni che con le loro famiglie seguono con interesse e sacrifici le attività didattiche a distanza e ai dirigenti scolastici che hanno la responsabilità di garantire l’attuazione di misure straordinarie e mai prima d’ora messe in atto. Lo Snals-Confsal, anche alla luce delle recenti dichiarazioni del Ministro Azzolina, ritiene poi che la relazione con gli alunni disabili vada sostenuta in ogni modo e per far ciò non occorre pregare i docenti di sostegno che già fanno tutto il possibile per assicurare continuità educativa e consolidamento degli apprendimenti. Piuttosto bisognerebbe indicare, da parte degli organi competenti, a tutti coloro, enti, associazioni ecc. che a vario titolo si occupano di servizi di assistenza alle persone e servizi specialistici di riabilitazione psico-fisica e che sono ordinariamente finanziati, di integrare le attività didattiche a distanza messe in atto dalle scuole con analoghi interventi di supporto a distanza. Per molti casi infatti la sospensione delle attività didattiche è coincisa con la chiusura sine die delle attività dei centri di assistenza che prima dell’emergenza curavano gli aspetti specialistici del recupero.

Solo per le condizioni appena espresse la Scuola dovrebbe essere considerata un fattore imprescindibile di coesione sociale nell’attuale momento storico ed una risorsa strategica per il presente ed il futuro. Nessun segno di tale considerazione nei provvedimenti approvati.

Lo Snals-Confsal ritiene che si debba immediatamente dar corso ad una procedura straordinaria di assunzioni come già avvenuto per altri settori,  prioritari,  ma non di superiore importanza: la costituzione in modalità totalmente telematica di una graduatoria per titoli accessibile a coloro che vantano almeno 36 mesi di servizio nella scuola, finalizzata all’assunzione dopo l’esaurimento delle graduatorie di merito dei concorso del 2016 e del 2018 e delle graduatorie ad esaurimento.

Riteniamo poi che i termini per la determinazione degli organici vadano spostati e così pure quelli per la mobilità, al fine di garantire il necessario supporto e l’assistenza da parte degli uffici preposti e delle organizzazioni sindacali; auspichiamo poi che le modalità e le condizioni di svolgimento di tali importanti procedure siano semplificate e snellite.

Gli alunni e le famiglie oltre naturalmente ai docenti devono conoscere le modalità di valutazione dei rispettivi corsi di studio e l’articolazione degli esami conclusivi dei diversi cicli di studio.  Lo Snals-Confsal suggerisce di considerare attentamente,  nell’applicazione dei criteri di valutazione,  le reali condizioni di vita di molte famiglie, soprattutto nelle zone più colpite dalla pandemia, e la sostanziale partecipazione alle diverse attività poste in essere dalle scuole. Per gli esami di Stato sarebbe opportuna una valutazione affidata a commissari interni e basata su prove e modalità di svolgimento che evitino i rischi di contagio, magari attribuendo al colloquio individuale e alla produzione autonoma degli allievi un valore relativamente più significativo.

Lo Snals-Confsal è pronto a collaborare con coloro che hanno la responsabilità delle scelte,  ai diversi livelli istituzionali, nell’ambito degli istituti previsti dal vigente CCNL per le relazioni sindacali,  al fine di trovare soluzioni graduali flessibili alle esigenze delle scuole,  senza violare limiti contrattuali e riconoscendo il prezioso lavoro che i docenti,  il personale ATA e i dirigenti scolastici stanno svolgendo, ben al di là del proprio orario di lavoro, e per avviare una seria riflessione pedagogica sulle nuove prospettive della didattica e dell’educazione.

Il Segretario Generale

 (Elvira Serafini)

Nel sito del Ministero dell’Interno è stato pubblicato il nuovo modulo di autodichiarazione per gli spostamenti dal proprio domicilio.

Nel nuovo modello, datato 17.03.2020, è stata inserita una nuova autodichiarazione: l’interessato deve dichiarare di non trovarsi nelle condizioni previste dall’art.1, co. 1, lett.c) del DPCM dell’8 marzo 2020, che vieta in modo assoluto la mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena in quanto risultati positivi al virus “COVID-19”.

Il nuovo modello prevede anche che l’operatore di polizia controfirmi l’autodichiarazione, attestando che essa viene resa in sua presenza e previa identificazione del dichiarante. In tal modo il cittadino viene esonerato dall’allegare all’autodichiarazione una fotocopia del proprio documento di identità.

Allegato: modulo-autodichiarazione-17-3-2020

In questo momento così triste e difficile per il nostro Paese e per tutto il mondo anche la Confsal della regione Puglia  vuole esprimere  la  vicinanza e solidarietà alla Federazione Confsal Comunicazioni, ed al suo Segretario Generale, per la triste notizia dei lavoratori caduti nell’adempimento del proprio dovere.
Il Segretario regionale Confsal
prof. Vito Masciale

In questi giorni terribili e concitati in cui più che mai emerge forte il senso del dovere del personale della scuola e il desiderio di continuare a lavorare al meglio per quello che è possibile e nel rispetto come sempre delle regole vi invitiamo a leggere con molta attenzione la comunicazione che pubblichiamo di seguito del segretario provinciale prof. Vito Masciale

Ai Dirigenti Scolastici

delle Istituzioni Scolastiche statali e paritarie

di ogni ordine e grado

Province BARI e BAT

 

Al personale Docente

delle Istituzioni Scolastiche statali e paritarie

di ogni ordine e grado

Province BARI e BAT

 

Oggetto:Emergenza da Coronavirus e didattica a distanza

 

 

Gentili Dirigenti, Gentili Docenti,

 

nonostante le attività didattiche ed i servizi educativi per l’infanzia siano sospese in tutte le scuole del nostro paese, l’attivazione della didattica a distanza è diventata obbligatoria.

 

Il DPCM del 4 marzo, recita (articolo 1, comma 1, punto g):“i Dirigenti Scolastici attivano, per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza avuto anche riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità.”

 

Mentre tutti i docenti si sono attivati per svolgere didattica a distanza con le proprie competenze ed adottando le metodologie ad esso ed alla classe più congeniali, si stanno verificando fenomeni anomali e contrastanti con la normativa vigente ed a tal fine è bene fare chiarezza con Docenti e Dirigenti in merito ad alcuni punti:

 

  • qualsiasi forma non prevista dalla norma legislativa di registrazione delle presenze “a distanza” degli allievi, tramite i software di gestione del registro elettronico, è inopportuna oltre che illegittima. Lo stesso Ministero tra l’altro ha chiarito che le assenzedegli alunni nei periodi di sospensione delle attività didattiche dovute all’attuale situazione di emergenza non saranno conteggiate ai fini della validità dell’anno scolastico.
  • l’imposizione di un orario di servizio per la didattica a distanza è contra legem e contro il C.C.N.L. attualmente vigente. La stessa giurisprudenza in materia afferma che, in assenza di attività programmate o d’impegni collegiali straordinari convocati dal Dirigente Scolastico, il docente deve essere considerato a disposizione, ma senza l’obbligo di adempiere al suo orario settimanale curriculare, previsto per il normale svolgimento delle lezioni [sent. Consiglio di Stato (sezione VI) n. 173 dell’8 maggio 1987, giudizio poi recepito nel D.Lgs. n. 297/1994 e nei successivi contratti collettivi nazionali];
  • ugualmente illegittima è la pretesa di costringere i docenti a firmare sul registro elettronico in periodo di sospensione delle attività didattiche. Infatti un docente può firmare sul registro elettronico solo se è in classe, nello svolgimento di attività didattiche in presenza propria e degli alunni. Orbene, la “didattica a distanza” non è giuridicamente paragonabile alla didattica in presenza. Ne consegue che, in questo periodo di sospensione, firmare sul registro elettronico da casa potrebbe costituire addirittura un reato;
  • non riteniamo giusto né opportuno imporre metodologie didattiche e strumenti senza la condivisione della comunità scolastica, come del resto raccomanda la nota MI del 6 marzo 2020. Il rispetto della libertà di insegnamento, tutelata dalla Costituzione, ci induce a lasciare ai docenti la libera individuazione delle migliori modalità per il mantenimento della relazione educativa ai fini del consolidamento delle competenze già acquisite dagli allievi. L’art. 7 T.U. – D.P.R. n° 297/94 – afferma chiaramente che il Collegio docenti ha competenza specifica e speciale in materia di funzionamento dell’attività didattica. Da ciò si desume che il Dirigente Scolastico ha l’obbligo di attivare la didattica a distanza, ma che questa è rimessa nell’attuazione alla discrezionalità dei singoli Docenti, nel rispetto del diritto della libertà d’insegnamento. In tal senso anche il MIUR, nella sua nota del 6 marzo, evidenzia che: “E’ essenziale, nella definizione della modalità d’intervento, il più ampio coinvolgimento della comunità educante”;
  • le pratiche occasionali, dettate dall’arbitrio dei singoli, come i “Collegi dei Docenti in streaming” o gli stessi “consigli di classe in streaming” non hanno alcun valore giuridico,e come tali, sono inesistenti. Non rappresentano riunioni di organi collegiali, ma semplici momenti di confronto, la partecipazione ai quali è affidata alla volontà dei singoli; i Collegi sono normati dall’articolo 7 del Testo Unico (Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297): delibere formulate secondo modalità difformi sarebbero non solo nulle, ma persino impugnabili presso il Giudice del Lavoro;
  • il Ministero poi, intempestivamente a nostro parere, ha emanato la nota 318 del 11 marzo con la quale ha avviato il monitoraggio delle attività di didattica a distanza messe in atto dalle scuole. Il monitoraggio del MI segue peraltro analoghi monitoraggi già autonomamente avviati da diversi USR. Non riteniamo opportuno in questo momento un ulteriore adempimento da parte delle scuole e dei docenti chiamati a rispondere a quesiti posti dal Ministero, in un momento drammatico per l’emergenza sanitaria e in una fase propedeutica alla messa a punto di un vero sistema di didattica a distanza. Il monitoraggio avviato dal MI manifesta le sue interne contraddizioni allorché alcuni quesiti richiedono addirittura le forme di valutazione individuate dai docenti per la verifica degli apprendimenti previsti dai percorsi realizzati a distanza.

Noi riteniamo che la funzione docimologica appartenga ai docenti e sia regolata da precise norme regolamentari e legislative quali il D.P.R.n. 122/2009 e il D.Lgs. 62/2017 e non da protocolli di fonte tradizionale, come del resto lo stesso ministero ha ricordato nella sua nota del 8 marzo 2020.

 

Per questo motivo la Segreteria provinciale di Bari dello SNALS, allo scopo di creare condivisione nelle scelte educative con la comunità educante, invita tutti a rispettare le norme e quanto stabilito dal CCNL ed evitare di promuovere azioni e procedure occasionali e irrispettose della libertà di insegnamento e della funzione del docente, ricorda che non esiste alcuna normativa nel nostro ordinamento riguardo la didattica a distanza e che, ad oggi, non sussiste un obbligo contrattuale per il telelavoro dei docenti.

Richiama le dirigenze scolastiche a non richiedere, nel lavoro da casa, un aggravio burocratico relativo alla compilazione di modulistica che sottrae tempo alla didattica e, per di più, non è normata nel nostro ordinamento.

Lo SNALS è pronto a collaborare con le scuole, nell’ambito degli istituti previsti dal vigente CCNL per le relazioni sindacali a livello di istituzione scolastica, per trovare soluzioni, graduali e flessibili, alle esigenze delle scuole, senza violare limiti contrattuali e riconoscendo il prezioso lavoro che la stragrande maggioranza dei docenti e del personale della scuola sta svolgendo, ben al di là del proprio orario di lavoro, per avviare, prima della raccolta di dati statistici, una riflessione pedagogica sulle necessità contingenti della didattica  in un clima condiviso e operoso.

 

Bari, 16 marzo 2020

Il Segretario Provinciale

Prof. Vito MASCIALE