Elvira Serafini

il testo dell’intervista pubblicata il 05.02.2018 su Orizzonte Scuola:

“Rivendichiamo molte richieste sulla scuola – precisa – ora attendiamo delle risposte, vedremo se saremo ascoltati”.

Elvira Serafini, cosa si aspetta dal Governo del cambiamento?

“Attendiamo dei cambiamenti da questo governo, ma non nella direzione presa. Certo, qualche miglioramento lo vediamo. Ma i problemi aperti restano tanti, ad esempio quello dei precari, per i quali chiediamo la stabilizzazione di chi ha 36 mesi di servizio. La legge sulla Quota 100 indurrà un numero elevatissimo di persone ad anticipare il pensionamento e il 1° settembre avremo criticità a tutto campo. Ancora una volta si ricorrerà all’utilizzo dei precari e quindi si creerà una situazione paradossale per cui da una parte non si stabilizzano i precari e dall’altra si tampona la criticità con i precari. Quanto ai concorsi, non ci piace la limitazione della possibilità di partecipare per una sola classe di concorso, perché il possesso di una laurea apre naturalmente a più classi di concorso”.

Nulla di nuovo rispetto al passato, par di capire.

“Assolutamente nulla di nuovo”.

Avete visto almeno delle aperture?

“Rivendichiamo molte richieste sulla scuola, ora attendiamo delle risposte, vedremo se saremo ascoltati. Siamo già a febbraio, dobbiamo affrontare i problemi per tempo. Il cambiamento va bene, ma solo se in senso positivo e, al momento, le criticità di cui dicevo si vanno accentuando. E non mi riferisco solo ai docenti, parlo anche del personale Ata, che è in grande sofferenza, dei Dirigenti scolastici e dei Dsga. I problemi sono gravissimi, con la fuoriuscita dei dirigenti e con i concorsi ancora in essere. Il concorso per i Dsga è stato annunciato, ma la fase attuativa non è ancora partita”.

E poi c’è il vostro contenzioso con i ricorsi in Tribunale in favore degli assistenti amministrativi.

“Sono ricorsi per i facenti funzione, perché in questi anni tanti assistenti amministrativi hanno ricoperto la funzione di Dsga. Hanno acquisito competenze importanti e noi chiedevamo una corsia preferenziale per questo personale”.

E invece?

“Il Miur si è limitato a considerare gli anni di servizio come punteggio agevolato. La situazione era così già con i governi precedenti e questa categoria ha ora delle grandi attese. Un Dsga ha reggenze su più istituti, svolge un ruolo che non va sottovalutato, è alla pari di chi dirige la scuola. Il concorso per i Dirigenti scolastici però lo abbiamo ottenuto, speriamo che si concluda per il 1° settembre. Ci chiediamo: siamo già a febbraio, ce la faremo? Occorrerebbe una forte accelerata”.

Veniamo al nuovo contratto del personale della scuola. A che punto siamo?

“Dal 1 gennaio stiamo chiedendo alla Funzione Pubblica la riapertura delle trattative per il rinnovo contrattuale del triennio 2019-2021. Abbiamo avuto già un incontro con la ministra Bongiorno e con il presidente del Consiglio Conte. Purtroppo ci hanno detto che le risorse sono irrisorie. Si parla di soli 20 o 30 euro”.

Lei parla di Funzione pubblica, molti docenti e altri sindacati rivendicano una funzione separata per l’istruzione.

“Noi facciamo parte del pubblico impiego, non siamo privati”.

Si contesta il fatto che nel pubblico impiego gli insegnanti guadagnano di meno rispetto agli altri comparti pubblici e che quando poi gli stipendi aumentano della stessa percentuale, finisce che quella forbice aumenti.

“E’ un fatto che i dipendenti di altri comparti pubblici guadagnino di più. La forbice è un problema serio. Ci vuole una maturazione culturale nel Paese che rivaluti l’istruzione”.

Come? Tutti i politici parlano di stipendi europei, almeno in campagna elettorale

“Da tempo chiediamo l’adeguamento degli stipendi dei docenti a quelli dell’Eurozona, però con le poche risorse messe a disposizione finora non ci si avvicina neanche un po’all’Eurozona”.

Dallo stipendio alla dignità professionale il passo è breve.

“Siamo stati sviliti sul piano professionale. Non solo da questo governo, ma da un decennio a questa parte si è persa l’attenzione verso la professione, fino al colpo di grazia della Legge 107/2015. I casi di bullismo, anche quello dei genitori che si ribellano contro il personale docente e Ata, o che insorgono per un voto negativo del figlio, sono tutti fenomeni che partono da lontano, cioè dalla poca considerazione per il comparto dell’istruzione e della ricerca. Occorre dare una spinta per la riqualificazione dell’istruzione, perché da lì parte la formazione del cittadino di domani”.

In che termini la legge 107 è il colpo di grazia dal vostro punto di vista?

“Ha svilito l’importanza dell’istruzione. Si pensi alla chiamata diretta del docente di ruolo da parte del dirigente, che per fortuna è stata eliminata da questo governo. Ora i docenti ritornano ad essere titolari nelle scuole dove prestano servizio di ruolo. La non appartenenza a una istituzione scolastica aveva creato una situazione scolastica di instabilità”.

Qualcuno paventa il rischio che non sia stata eliminata definitivamente.

“No, è stata eliminata, si può stare tranquilli”

E’ stata dunque restituita almeno un po’ di serenità. Ma non si può individuare nessun aspetto positivo nella chiamata diretta dei prof?

“Non c’è nessun aspetto positivo. In astratto, i dirigenti sceglievano i docenti in base al curriculum, ma non è il curriculum che fa un buon docente. Si devono guardare i titoli, i master, gli anni di servizio che hanno garantito la posizione in graduatoria. Venendo a mancare la chiamata diretta, ora si ritorna a rispettare le graduatorie”.

Che idea si è fatta del contestato bonus del merito introdotto dalla legge 107 per premiare professori migliori dell’istituto?

“Siamo favorevoli, ma serve una rivisitazione dei criteri per la scelta dei docenti da premiare. I criteri devono essere trasparenti e condivisi con i sindacati anno per anno, a livello ministeriale e non sui tavoli periferici”.

Si ripetono sempre più spesso episodi di maltrattamento di piccoli alunni da parte di insegnanti. Cosa pensa dell’idea di introdurre le telecamere in aula?

“Quando veniamo a conoscenza di questi casi li condanniamo e ci schieriamo dalla parte dei genitori e degli studenti. Non è pensabile difendere quei docenti. Quanto alle telecamere vanno esaminati i casi, uno a uno. C’è il rischio concreto di esagerare e di entrare indebitamente nel circuito educativo. Essere controllati a vista non crea certo una situazione tranquilla per il docente che ha condotto finora il proprio lavoro in serenità”.

Pure le impronte biometriche sono state immaginate da qualche ministro, stavolta per reprimere l’assenteismo dei dipendenti.

“Non vedo come il tema possa riguardare la scuola. Come si fa a non scoprire subito che una classe di ventiquattro alunni è rimasta senza insegnante?”

(Vincenzo Brancatisano) – Orizzonte Scuola

Il Miur, con nota 31 gennaio 2019, prot. n. 1981, alla luce delle disposizioni normative introdotte dalla legge di bilancio 2019, che prevedono di poter recuperare in favore dell’Erario statale le disponibilità finanziarie attualmente giacenti nei bilanci delle istituzioni scolastiche ed inutilizzabili dalle stesse, stante il vincolo di destinazione originario, ha comunicato che entro il 30 aprile 2019 le istituzioni scolastiche devono adempiere all’obbligo di versare all’entrata del bilancio dello Stato somme giacenti per spese di pulizia, progetti triennali ed altre risorse finanziarie divenute inutilizzabile per le finalità originarie.

Le somme che devono essere oggetto di versamento in conto entrata devono intendersi:

  • quelle relative alla realizzazione di attività progettuali in materia di formazione e sviluppo dell’autonomia scolastica, rimaste inutilizzate per tre esercizi finanziari consecutivi;
  • quelle derivanti da trasferimenti da parte del MIUR per spese di pulizia riferibili ad esercizi finanziari pregressi, per le quali non vi siano ancora delle pendenze o delle contestazioni in atto;
  • ogni altra risorsa finanziaria giacente in bilancio, rispetto alla quale non vi siano ancora delle pendenze o delle contestazioni in atto, che sia riferita ad esercizi pregressi, che sia caratterizzata dalla sussistenza di un vincolo di destinazione e che sia divenuta inutilizzabile per le finalità originarie.

Il versamento dovrà essere effettuato al Capo XIII capitolo 3550 articolo 6 “Altre entrate di carattere straordinario” al seguente IBAN: IT4800100003245348013355006, indicando la seguente causale: “Versamento comma 783 L. 145/2018” entro e non oltre il 30 aprile 2019. Eventuali ritardi o omissioni comportano l’insorgere di “responsabilità dirigenziale e obbligo di segnalazione alla Corte dei conti” per i risvolti in termini di responsabilità amministrativo-contabile.

Gli istituti scolastici dovranno inviare copia attestante l’avvenuto versamento effettuato all’indirizzo e-mail: dgruf.ufficio9@istruzione.it.

Innovazioni contrattuali, legislative ed amministrativo-contabili per dirigenti scolastici, direttori dei servizi generali e amministrativi, assistenti amministrativi e dirigenti sindacali Snals” è stato il tema di un seminario di formazione promosso dallo Snals Puglia, nell’Hotel Parco dei Principi, a Bari.

Di fronte ad una sala gremita da oltre 250 persone, Dirigenti scolastici e D.sga, Chiara de Bernardo, segretario regionale Snals Puglia, ha introdotto il seminario e ha coordinato i lavori. Sono seguiti gli interventi di Elvira Serafini, segretario generale nazionale Snals Confsal, sulla situazione politico-sindacale; di Anna Cammalleri, direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale Puglia, sul sistema scuola, il punto di vista della Puglia; di Francesca Busceti, dirigente del Miur, Ufficio IX, Dgruf, sul nuovo regolamento di contabilità; in video, è stato proiettato l’intervento di Salvatore Giuliano, sottosegretario di Stato al Miur, sulle innovazioni legislative della scuola. Nel pomeriggio, i lavori sono ricominciati con Giovanni de Rosa, responsabile nazionale Snals dirigenti scolastici, intervenuto sul nuovo contratto della dirigenza – area istruzione e ricerca; sono seguiti gli interventi dei partecipanti e il confronto con i relatori.

L’appuntamento ha rappresentato per lo Snals Puglia un momento importante di confronto con il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con le istituzioni e con i referenti e i vertici dello stesso sindacato, per approfondire le innovazioni sui temi del contratto e della gestione amministrativa della scuola e per fornire uno strumento di formazione ai partecipanti su tutte le novità legislative ed amministrativo-contabili.

“Applicare una nuova norma comporta tante problematiche ha dichiarato il segretario regionale Snals Puglia Chiara de Bernardo. Per queste ragioni, abbiamo creato questa giornata di formazione, affinché la dirigenza, i direttori e tutto il personale della scuola possa comprendere meglio l’applicabilità della nuova norma, con la presenza e l’intervento dei relatori esperti. Abbiamo discusso, in particolare, della nuova norma contrattuale sulla dirigenza, sulla sua applicabilità e sulle relative responsabilità. Come sindacato Snals, intanto, abbiamo ribadito anche in questa giornata che faremo sempre gli interessi del popolo della scuola e dei nostri iscritti, al loro fianco”.

Prosegue intanto il confronto con il governo e riparte una nuova fase contrattuale. Elvira Serafini, segretario generale Snals, ha spiegato: “La situazione attuale suscita qualche preoccupazione seria, poiché la legge di bilancio non prevede risorse per tutto il comparto (istruzione, ricerca, università e Afam). Ho detto in precedenti incontri al ministro Bongiorno e al presidente del Consiglio dei ministri Conte che la situazione è insoddisfacente; siamo pronti a rivendicare il nuovo contratto. Il 31 dicembre è stato dichiarato in scadenza il precedente contratto che lo Snals non aveva firmato. Oggi aspettiamo una nuova fase contrattuale, ma auspichiamo che ci siano risorse adeguate (non venti o trenta euro in più). Speriamo di poter ottenere qualcosa in più. Il governo ha promesso nuove risorse. Siamo pronti a tutte le eventuali azioni di rivendicazione che andremo a promuovere nei mesi prossimi e a sollecitare la nostra base a continuare a seguirci e ha darci il suo sostegno”.

 

PIÙ TRASPARENZA NEL «PROGRAMMA ANNUALE» CON IL NUOVO REGOLAMENTO DI CONTABILITÀ

 

Il Miur ha emanato la circolare applicativa 74 (05/01/19) sul nuovo

Regolamento di contabilità delle scuole che come è noto sostituisce

quello in vigore dal 2001 ed è già operativo dal 1/1/2019.

La nuova circolare  rientra in una serie di azioni e di misure

di accompagnamento per avviare, con successo, nelle scuole le nuove

disposizioni.

Il nuovo testo, che  recepisce le novità normative che sono state introdotte

in questi anni, prevede anche una maggiore trasparenza nella stesura

del Programma annuale e, più in generale, nella rappresentazione

dei fatti contabili e gestionali. Infatti dovranno essere esplicitate con

chiarezza le finalità e le voci di spesa cui vengono destinati i contributi

volontari versati dalle famiglie o le risorse reperite attraverso le raccolte

di fondi, anche quelle effettuate attraverso l’adesione a piattaforme di

finanziamento collettivo.

L’obiettivo dichiarato è consentire gradualmente alle scuole di gestire

le spese in maniera semplificata e più efficiente, lavorando in modo

standardizzato e omogeneo su tutto il territorio nazionale, migliorando

i servizi verso alunni e famiglie e riducendo i carichi di lavoro delle segreterie.

Il regolamento prevede una serie di misure che puntano a migliorare il processo

di programmazione per evitare il rischio dell’esercizio provvisorio, a semplificare

le procedure di acquisto e a renderle omogenee, a razionalizzare la spesa delle

scuole e le fonti di finanziamento.

Tra le principali novità:

-tempistiche di programmazione della spesa più precise

-l’innalzamento della soglia per gli affidamenti diretti

-la promozione degli accordi di rete fra scuole per rendere

più efficace ed efficiente la spesa

-il recepimento delle novità normative in materia di ordinativo

informatico locale e fatturazione elettronica

-l’utilizzo delle tecnologie per gli incassi e i pagamenti

-indicazioni relative alla conservazione sostitutiva dei documenti

amministrativo contabili anche per ridurre la saturazione

degli archivi cartacei delle scuole,

-l’incremento dell’utilizzo di strumenti informatici per lo

svolgimento dei controlli di regolarità amministrativo-contabile.

Relativamente all’approvazione del programma annuale

sono stati ristretti i tempi per avviare l’eventuale

gestione provvisoria che sarà attivata  solo se tale approvazione

non venisse approvato entro 45 giorni dalla scadenza del 31 dicembre.

Il dirigente scolastico sarà tenuto ad informare di ciò l’Ufficio scolastico

regionale nel primo giorno lavorativo successivo al 31 dicembre.

Le scuole inoltre potranno occuparsi in proprio di lavori di piccola

manutenzione degli edifici scolastici, su delega dell’ente proprietario;

sarà possibile effettuare lavori urgenti salvo richiedere all’ente

proprietario il rimborso delle spese sostenute.

 

pensioni

Pubblichiamo in allegato altri due documenti forniti dal Miur su come e

quando il personale della scuola potrà andare in pensione.

Vi ricordiamo che attualmente presso la sede provinciale di Bari  è

a disposizione degli iscritti consulenza gratuita e personalizzata

sulla materia nei giorni di lunedì e mercoledì.

Per migliorare il lavoro di tutti si consiglia di prenotarsi telefonicamente

chiamando la sede provinciale di Bari.

schema riepilogativo pensionandi

pensionati precisazioni miur ed inps

 

 

 

 

 

Mentre in tutta Italia le sottocommissioni stanno  procedendo con

i loro lavori il  Senato ha approvato in prima lettura  il decreto legge

135/2018 “Semplificazioni”,che prevede l’accorciamento della procedura

e l’eliminazione  del corso di formazione.

Ma per i candidati del concorso DS, attualmente in attesa degli esiti

della prova scritta, c’è un’altra bella notizia, oltre alla conferma della

cancellazione del corso di formazione,con conclusione dell’intera procedura

con la prova orale e nomina dei vincitori al prossimo settembre.

I posti effettivamente disponibili per i vincitori saranno quasi 500 in più,

rispetto ai 2.425 previsti dal bando. Più esattamente i posti saranno infatti

2.900, anziché i 2.425.

La novità viene dalla relazione tecnica di accompagnamento al decreto

legge 135/2018 che, oltre a quantificare in 8,26 milioni il risparmio per la

non attivazione dei semi-esoneri per il corso di formazione, precisa che la norma

di semplificazione

comporta anche l’incremento dei soggetti dichiarati vincitori. Infatti, l’art. 29

del decreto legislativo n. 165 del 2001 dispone l’ammissione, al corso di formazione

dirigenziale, di un numero di candidati pari ai posti messi a concorso, più il 20%

di candidati. Si tratta di candidati che, a seguito della norma proposta, divengono vincitori.

L’art. 29 del d.lgs. 165/2001 è stato recepito dall’art. 4, comma 5 del Regolamento

del concorso e tradotto dal bando in 2.900 posti.

Per capire meglio il meccanismo di questo aumento , occorre considerare che la

fase del concorso, prima della fase formativa del corso (ora abrogata), si concludeva

(e tuttora si concluderà) con la graduatoria, successiva alla prova orale e alla

valutazione dei titoli, comprensiva di 2900 candidati (il numero dei posti a

concorso maggiorato del 20%) da ammettere alla fase formativa.

Quella graduatoria di 2900 candidati da ammettere alla fase formativa diventerà,

invece ora in conseguenza della eliminazione del corso di formazione la graduatoria

di merito dei vincitori.

Una buona notizia non solo per i candidati, ma  per tutto il mondo scuola ,

che ha bisogno di  dirigenti scolastici che  si occupino   a tempo pieno degli

istituti loro affidati..

 

 

pensioni

Il Miur ha emanato la circolare n. 4644 dell’1-02-2019, relativa alla cessazione dal servizio del personale scolastico dal 1° settembre 2019, a seguito delle disposizioni introdotte dal decreto legge 28 gennaio 2019, n. 4.

La circolare integra quanto già comunicato con la circolare n. 50647 del 16.11.2018 in base alla quale sono state presentate le domande entro il 12 dicembre u.s..

Vi riportiamo le notizie più importanti.

Viene fissato al 28 febbraio il termine per la presentazione delle domande di pensionamento anticipato per tutto il personale scolastico, compresi i dirigenti scolastici, per i quali tale data era già prevista dal D.M. n 727/2018.

Il decreto 4 del 28.01.2019 prevede la possibilità, per il personale della scuola che alla data del 31.12.2019 matura i seguenti requisiti, di andare in pensione con decorrenza 01.09.2019:

Per le domande di cessazione, e le eventuali revoche, che dovranno essere anch’esse presentate entro il 28 febbraio, si dovrà utilizzare esclusivamente la procedura web Polis “istanze on line” dal 4 febbraio al 28 febbraio 2019.

Al personale all’estero e delle province di Trento, Bolzano e Aosta, resta confermata la possibilità di presentare la domanda anche con modalità cartacea.

L’accertamento del diritto a pensione sarà effettuato per tutto il personale scolastico da parte delle sedi INPS competenti per territorio.

Le cessazioni potranno essere convalidate al SIDI solo dopo l’avvenuto accertamento del diritto da parte dell’INPS.

Per l’Ape sociale, lavori gravosi o lavoratori precoci, gli interessati una volta ottenuto il riconoscimento dall’INPS, potranno presentare domanda cartacea per accedere al pensionamento dall’1.09.2019.

Nella mattina del 31 gennaio 2019, si è svolto un incontro al MAECI alla presenza del Consigliere Nocella, del dott. Ponticiello del MIUR, della dott.ssa Lorandi, della Preside Maggi e delle OO.SS. presenti inerente il contingente 2019/2020.

Il Consigliere Nocella, nell’aprire i lavori, ha informato sulle scelte effettuate dall’Amministrazione che hanno determinato riduzioni dei corsi, delle scuole statali e variazioni per i lettorati con ampliamento degli incarichi accademici ed extra accademici.

Vi è stato l’aumento di due posti per i dirigenti, due posti per la paritaria e due per la scuola europea. Per il sostegno si attende ancora il parere dell’Avvocatura mentre per alcuni posti di Asmara si ricorrerà all’assegnazione temporanea (art. 24).

Terminata tale esposizione, le OO.SS. hanno evidenziato ancora una volta la diminuzione dei posti delle scuole statali e dei corsi, e lo SNALS-Confsal, in particolare, ha fatto presente che, nelle scelte effettuate, non si è minimamente tenuto conto del parere dei rappresentanti sindacali esistenti in loco e delle loro relazioni.

Nello stesso tempo, il nostro Sindacato ha evidenziato che dalla documentazione presentata si evince che ad Asmara non vi è personale disponibile ad essere assunto con contratti locali.

Lo Snals-Confsal ha sempre sostenuto che il personale all’estero debba necessariamente essere reclutato dalle graduatorie metropolitane sia per garantire l’erogazione del servizio in linea con il sistema scolastico italiano sia per garantire omogeneità di trattamento economico ai docenti. La diffusione della lingua e della cultura italiana all’estero non può essere oggetto di mere misure economiche tanto più che l’Europa ci chiede di adeguare i distacchi al numero degli altri paesi europei.

Anche i tagli operati sui corsi necessitano di un notevole ripensamento considerato il valore che detti corsi rivestono nella formazione dei discenti e nella diffusione della nostra lingua in tutte quelle zone che non vengono raggiunte dalle scuole italiane all’estero.

Verso il termine della riunione, approfittando della presenza del dott. Ponticiello del MIUR, si sono chieste notizie sulle domande presentate in merito alla selezione per la destinazione all’estero, l’inizio dei colloqui e le commissioni che saranno insediate.

Data la complessità degli argomenti, i sindacati hanno sollecitato, nuovamente, la richiesta di un incontro al MIUR per una maggiore chiarezza ed approfondimento di molti punti che ancora non sono totalmente definiti.

pensioni

L’INPS con il Messaggio n. 395 del 29.01.2019 ha diramato  le modalità di presentazione delle domande di pensione, sulla base del decreto del 28.01.2019 in attuazione degli:

  • art. 14 Quota 100 trattamento di pensione (almeno 62 anni di età e 38 anni di contributi);
  • art. 15 Pensione Anticipata, fissa il requisito contributivo per il periodo 2019-2026 a 41 anni e 10 mesi per le donne e a 42 anni e 10 mesi per gli uomini;
  • art. 16 Opzione Donna, diritto al trattamento pensionistico anticipato secondo le regole del calcolo contributivo, alle donne che al 31.12.2018 hanno maturato una anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni o una età pari o superiore a 58 anni.

Le domande possono essere presentate:

Dall’interessato/a in possesso delle credenziali richieste (PIN, SPID o carta dei servizi) per via telematica sul sito www.inps.it, o tramite Patronato o altri soggetti abilitati.

Una volta effettuato l’accesso al sito, accedere alla sezione:

  • Domanda Pensione, ricostruzione, ratei, Ecocert, Ape sociale e Benefici precoci.

Scegliere l’opzione “NUOVA DOMANDA”.

Nel menù di sinistra selezionare la sequenza relativa alla propria tipologia di pensione:

  • Quota 100: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Requisito quota 100”;
  • Pensione anticipata: “Pensione di anzianità/vecchiaia” > “Pensione anzianità/anticipata” > “Ordinaria”;
  • Opzione Donna: “Pensione anzianità/vecchiaia” > “Pensione di anzianità/anticipata” > “Contributivo sperimentale lavoratrici”.

Per tutte e tre le tipologie di pensione deve essere selezionato il Fondo e la Gestione di Liquidazione.

La comunicazione riguarda tutti i lavoratori iscritti alle Gestioni private, Pubblica, spettacolo e sport, anche per poter permettere agli interessati, per la pensione quota 100, il cumulo dei periodi assicurativi.

Quindi è una disposizione generica, che interessa la maggior parte di lavoratori dipendenti.

In considerazione delle molte comunicazioni allarmistiche da parte dei nostri iscritti pensionandi pervenute fin da ieri pomeriggio al diffondersi della notizia della presentazione delle domande.

Si fa presente che per il comparto scuola siamo in attesa di una circolare dell’INPS e del Miur per disciplinare i termini e modalità della riapertura dei pensionamenti.

Si ricorda che per poter andare in pensione il 1.09.2019, rispettando il preavviso dei sei mesi, si deve presentare la domanda all’Amministrazione, entro il 28 febbraio p.v.

La domanda prevista dal messaggio INPS n. 395 corrisponde a quella che normalmente si presenta all’Ente di Previdenza per il pagamento della pensione dopo aver presentato la domanda di pensionamento su istanze online nel sito del Miur.

Quindi non c’è alcun motivo di allarme o agitazione.

Chi vuole può, tranquillamente, in attesa della “circolare concordata” attivarsi per presentare la domanda di pensionamento secondo le modalità e le indicazioni diramate dall’INPS.

Quando poi sarà diramata la circolare Miur/Inps ci si dovrà attenere alle disposizioni e modalità in essa riportate. Ricordiamo che comunque per poter operare su istanze online l’interessato deve essersi registrato ed essere in possesso del codice personale di accesso e della relativa password, senza le quali non sarà possibile l’inoltro della domanda di pensionamento.

E’ aumentata la soglia Isee per ottenere l’esenzione del pagamento delle tasse scolastiche. Infatti, per essere esonerati totalmente dal pagamento, gli studenti del quarto e quinto anno della scuola superiore dovranno essere in possesso di un Isee (di tutto il nucleo familiare) pari o inferiore a 20mila euro.

Lo scorso anno la soglia era di 15.748,79 euro. E’ in emanazione un decreto del Miur che individua la nuova soglia Isee per l’esonero dal pagamento, sancito in un’intesa in Conferenza Unificata del 24/1/2019.

Questa disposizione, contenuta nel Decreto Miur, si applicherà a decorrere dall’a.s. 2018-2019 per le studentesse e gli studenti iscritti alle quarte classi della scuola secondaria di II grado e a decorrere dal 2019-2020 per gli iscritti alle quarte e quinte classi.

Con il nuovo Isee perciò la platea dei beneficiari aumenta: sarebbero 463.173 gli studenti che ne dovrebbero usufruire, per un costo valutato in oltre 11 milioni.

Le tasse scolastiche sono quattro, sono obbligatorie e vanno versate nel corso dell’anno scolastico:

1.  la tassa d’iscrizione ammonta a 6,04 euro e viene richiesta dalla scuola al momento di iscrivere lo studente all’anno successivo;

2.   la tassa di frequenza è una tassa annuale dal valore di 15,13 euro. Va devoluta per intero e non è prevista la restituzione nel caso in cui lo studente decide di non proseguire più con l’anno scolastico. Ha validità universale per tutto l’anno, quindi non è necessario pagarne un’altra nel caso in cui lo studente si trasferisca in un altro istituto;

3.   la tassa d’esame ammonta a 12,09 euro. Viene pagata al momento in cui si presenta la domanda per partecipare all’esame di Stato o di idoneità.

4.  la tassa di diploma: costa 15,13 euro e anche questa va pagata in un’unica soluzione. Il pagamento avviene quando si fa richiesta per avere il Diploma.