Convegno Confsal “Cultura della sicurezza e prevenzione partecipata“, Bologna, 10, 11 e 12 giugno scorsi.
Tre giorni di convegni, incontri e dibattito, alla presenza del Segretario Generale Margiotta Angelo Raffaele e del segretario generale dello Snals Elvira Serafini, con ospiti illustri.
Per porre fine alla lunga serie di morti sul lavoro il pensiero del segretario MARGIOTTA si può sintetizzare : ‘RACCOGLIERE SFIDA DELLA QUALITÀ DELLA FORMAZIONE’
“Oggi come Confsal dobbiamo raccogliere sfida della qualità della formazione affinché venga seguita e monitorata”. “Ci impegniamo – spiega – a diffondere il concetto che la formazione non è un documentificio. Come Confsal nei prossimi giorni avremo interlocuzioni importanti con i decisori politici in materia di salute e sicurezza sul lavoro”.
“La contrattazione – avverte – può fare molto, noi ‘nel nostro piccolo’ diamo uno nuovo standard nella contrattazione collettiva. La salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro è una materia a cui il sindacato Confsal e la confederazione Cifa, da sempre, assegnano carattere prioritario, a partire proprio dal recente rinnovo della loro contrattazione collettiva che, in linea con la normativa vigente e le raccomandazioni europee, trasforma la tutela della salute nei luoghi di lavoro da obbligo formale a leva strategica per la qualità del lavoro e la competitività delle imprese”.
“Fra le novità di maggiore rilievo – ricorda il segretario generale Confsal -spiccano due elementi che ridefiniscono la governance della sicurezza aziendale: l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale nella valutazione predittiva dei rischi, con l’integrazione delle tecnologie di machine learning con i modelli organizzativi e di gestione (mog) al fine di garantire un ambiente di lavoro sicuro e prevenire l’insorgere di situazioni critiche, e il rafforzamento del ruolo del preposto, come snodo operativo decisivo nella catena della sicurezza, prevedendo per questa figura il riconoscimento di un emolumento specifico commisurato al grado di rischio del settore produttivo, una copertura assicurativa per responsabilità civile e tutela legale rispetto ai compiti svolti e una formazione biennale obbligatoria.
E proprio la formazione obbligatoria è il punto fondamentale dell’intervento del segretario generale dello Snals Elvira Serafini “Serve cultura della sicurezza formando i cittadini dall’infanzia”
“La sicurezza interessa, secondo il mio modo di vedere, la scuola, l’università e la ricerca. Perché a parlare di formazione si inizia dalla scuola dell’infanzia. E’ un momento importante quello dell’istruzione, è là che si deve lavorare, è là che dobbiamo progettare il futuro “Dobbiamo lavorare – spiega – per formare il cittadino con una mentalità che guarda al rischio e alla soluzione del rischio, che guarda a quelle che sono le prevenzioni necessarie per non cadere in quello che è il rischio della mortalità anche sui posti di lavoro. Si parte con, io la chiamo, educazione alla formazione e alla sicurezza. Ci vuole una cultura, cultura della sicurezza e della formazione”.
“La cultura della sicurezza nasce sui banchi di scuola, non nelle aziende”
Educazione alla prevenzione fin dall’infanzia è quindi la ricetta proposta da SNALS-CONFSAL per combattere le morti bianche che continuano a insanguinare i luoghi di lavoro. Una proposta che ribalta completamente l’approccio tradizionale alla sicurezza, spostando il focus dalla formazione aziendale all’educazione scolastica primaria: sicurezza come materia di studio. una strategia innovativa che parte da un presupposto fondamentale: “La sicurezza interessa la scuola, l’università e la ricerca. Parlare di formazione si inizia dalla scuola dell’infanzia“.
La proposta del sindacato non si limita a una generica sensibilizzazione, ma punta a una vera e propria rivoluzione pedagogica. “È un momento importante quello dell’istruzione, è là che si deve lavorare, è là che dobbiamo progettare il futuro”, ha sottolineato Serafini, evidenziando come l’approccio attuale – basato su interventi formativi successivi all’ingresso nel mondo del lavoro – risulti insufficiente e tardivo.
Dall’emergenza alla prevenzione: formare cittadini consapevoli del rischio
Il cuore della proposta SNALS risiede in un cambio di paradigma culturale L’obiettivo è ambizioso: creare una generazione di lavoratori naturalmente predisposti alla prevenzione, capaci di riconoscere i pericoli e di adottare comportamenti sicuri non per obbligo normativo, ma per cultura acquisita. “Tutti gli interventi di formazione che facciamo dopo sono relativi”, ha chiarito Serafini, sottolineando l’importanza di intervenire quando la mente è ancora in formazione e più ricettiva ai messaggi educativi.
La proposta di SNALS-CONFSAL rappresenta una sfida al sistema educativo italiano, chiamato a integrare nei propri programmi una cultura della sicurezza che accompagni gli studenti dal primo giorno di scuola fino all’ingresso nel mondo del lavoro, con l’obiettivo finale di ridurre drasticamente il tragico bilancio delle morti bianche che ogni anno colpisce il nostro Paese.
”