personale ata

In data 20/11/2018 si è tenuto, presso la sede dell’ARAN, il primo incontro della Commissione sull’ordinamento professionale del personale ATA, di cui all’articolo 34 del CCNL 2016-2018 alla presenza del direttore della Direzione Studi risorse e servizi, Dott. Mastrogiuseppe , della dirigente dell’Unità operativa Relazioni sindacali dott.ssa Marongiu e della dott.ssa Pontieri Maria e dei delegati delle rappresentanze sindacali.

Il Dott. Mastrogiuseppe ha indicato come saranno svolti i lavori della commissione, seguendo quanto riportato nell’art. 34 del CCNL 2016/18 e prevedendo quindi:

a)  una fase istruttoria per un’analisi della classificazione professionale attuale;

b)  la valutazione della classificazione attuale che porti alla valutazione delle criticità specifiche di ogni profilo;

c)   verifica declaratoria di area, estremamente importante poiché attualmente la declaratoria è fatta per profilo, unico caso nell’ambito del pubblico impiego;

d)  verifica del sistema di classificazione, che risulta attualmente non in linea con quanto svolto dalle varie figure professionali, cercando un modo innovativo di descrizione del lavoro, con eventuale inserimento di nuovi profili;

e)  analisi della progressione economica per consentire una valutazione anche alla luce di dati statistici riguardanti l’età anagrafica, il titolo di studio in possesso del personale e la distribuzione del personale stesso all’interno dei vari profili.

Ha anche evidenziato come si debba operare all’interno di un contesto legislativo che pone dei vincoli ricordando il Decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 161 che prevede solo tre aree professionali all’interno delle quali classificare il personale e il decreto legislativo 75 del 2017 che, per il triennio 2017/202 prevede l’accesso ai ruoli tramite concorsi con una riserva di posti non superiore al 20% per il personale interno. Quindi non è possibile effettuare inquadramenti semplicemente sulla base dello svolgimento di mansioni specifiche così come le progressioni economiche orizzontali sono vincolate da criteri selettivi.

La delegazione sindacale Snals ha sottolineato come la valorizzazione dei profili, per costituire un segnale di cambiamento vero debba essere supportata e accompagnata anche da un adeguato riconoscimento economico. Inoltre il riordino professionale ATA può essere estremamente difficile soprattutto per quei profili, come coordinatori amministrativo e tecnico, che non sono mai stati introdotti e per i quali risulta quindi impossibile stabilire nuovi compiti o criticità. Visto comunque che, in generale, il lavoro nelle scuole è molto diverso rispetto a quanto riportato nella tabella A del CCNL 2006/2009 è positivo pensare ad un raffronto tra le attività lavorative ed i compiti previsti nei profili che possa portare anche all’istituzione di nuove figure, sulla base anche di una comparazione con le figure professionali di altri comparti della PA e delle scuole europee.

Si è sottolineata infine la particolare importanza della tempistica dei lavori, poiché questo nuovo ordinamento dovrebbe essere pronto prima che inizino i lavori per il rinnovo contrattuale.

Alle ore 11,30 la riunione si è conclusa con l’impegno di convocare al più preso un secondo incontro, nel quale portare in discussione le problematiche attualmente proprie delle diverse figure professionali.

pensioni

Il Miur ha dato inizio alla procedura per la collocazione in pensione  dal 1 settembre 2109 pubblicando gli atti di seguito consultabili:

 

Allegati:

ecreto-ministeriale-727-del-15-novembre-2018-cessazione-servizio-personale-scolastico-dal-1-settembre-2019

nota-50647-del-16-novembre-2018-cessazione-servizio-personale-scolastico-dal-1-settembre-2019

tabella-riepilogativa-requisiti-1decreto-ministeriale-727-del-15-novembre-2018-cessazione-servizio-personale-scolastico-dal-1-settembre-2019

Riepilogando :

Pensione di vecchiaia

A poter presentare domanda solo coloro che hanno almeno 20 anni di contributi, 66 anni e 7 mesi di età.

Dal 1 gennaio 2019, fermo restando il requisito contributivo, l’età anagrafica richiesta per accedere alla prestazione sarà di 67 anni.

Pensionamento d’ufficio

Se il requisito anagrafico viene raggiunto entro il 31 agosto 2019, è previsto il pensionamento di ufficio.

Se il requisito viene raggiunto al 31 dicembre 2019 si può presentare domanda per accedere dal 1 settembre 2019.

Pensione anticipata

Sono necessari 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini.

Dal 1 gennaio 2019, con l’aumento dell’età pensionabile, saranno richiesti 42 anni e 3 mesi di contributi per le donne

e 43 anni e 3 mesi di contributi per gli uomini.

Pensione di vecchiaia contributiva

Sono necessari almeno 20 anni di contributi (esclusi i figurativi), non possedere contributi versati prima del 1 gennaio 1996, l’assegno pensionistico non deve essere inferiore a 2,8 volte l’assegno sociale, bisogna avere 63 anni e 7 mesi di età.

Dal 1 gennaio 2019, fermi restando i primi tre punti, l’età anagrafica per accedere alla prestazione sarà aumentata a 71 anni.

Le segreterie territoriali sono a disposizione per ogni eventuale chiarimento necessario nei singoli casi specifici.

 

 

La sentenza n. 29370 della Sezione Lavoro della Cassazione depositata ieri stabilisce il principio in base al quale l’attività di predisposizione di progetti Pon da parte del docente non prevede alcun compenso, in quanto manca una previsione normativa o contrattuale che lo giustifichi.

Pertanto, se il progetto viene poi approvato e l’incarico viene affidato ad altro docente, non è possibile ottenere alcun compenso per l’attività di progettazione svolta a monte.

Non essendoci alcun riferimento nelle Linee Guida e nella normativa di specie studiare e progettare l’attività dei PON, quindi, non prevede alcun compenso per il docente che svolge tali compiti.

Da questa sentenza si evince la dimensione farraginosa e poco chiara della gestione dei fondi PON a livello normativo e viene messo in evidenza il ruolo fondamentale delle RSU che devono condividere con il Dirigente Scolastico i criteri di assegnazione dei docenti alle attività dei PON in quanto non vi possono essere né automatismi rispetto alla paternità dei progetti né scelte arbitrarie del Dirigente.

Si è svolto ieri, 15 novembre, all’ARAN, il settimo incontro dedicato alle trattative per il rinnovo del CCNL DIRIGENZA dell’area istruzione e ricerca. Tutti gli aspetti normativi sono stati al centro del confronto tra le parti.

Per l’Aran era presente il dott. Mastrogiuseppe che ha illustrato la bozza di contratto chiarendo che la bozza è stata elaborata recependo alcune delle proposte emerse al tavolo ed in particolare alcune richieste dello SNALS in ordine alla possibilità di delegare funzioni dirigenziali in caso di assenze e di tutelare maggiormente i dirigenti scolastici in caso di procedimento disciplinare.

Lo SNALS ha inoltre chiesto di riportare alla contrattazione integrativa nazionale alcune materie che l’Aran ha posto tra le materie di confronto:

  • I criteri per la mobilità interregionale dei dirigenti scolastici;
  • I criteri per la definizione e l’aggiornamento delle funzioni dirigenziali e le corrispondenti posizioni;
  • I criteri per la mobilità interregionale;
  • I criteri di individuazione delle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro e quelle relative allo stress lavoro correlato;
  • I criteri e le modalità dei procedimenti di valutazione dei dirigenti scolastici.

La discussione si è concentrata sulle norme disciplinari ed in particolare sulla recidiva e sulle sanzioni che comporta. Nell’irrogazione di sanzioni più gravi è stato unanimemente richiesto di evitare qualsiasi automatismo.

L’Aran ha posto una serie di veti sul trasferimento alla contrattazione di diverse materie riconducibili alle posizioni dirigenziali ed alla valutazione. Le trattative riprenderanno sugli aspetti economici sui quali gravano ancora alcune incertezze.

Lo Snals ha preannunciato che assumerà una posizione forte sul fronte economico chiedendo di utilizzare, in analogia con il contratto di Comparto, parte dei fondi per la retribuzione premiale per alimentare la retribuzione di posizione.

Il prossimo incontro ci sarà il 28 novembre.

Continueremo a sollecitare l’amministrazione affinché individui risorse utili a realizzare l’equiparazione della parte fissa della retribuzione di posizione a quella delle altre dirigenze.

Vi terremo costantemente aggiornati sull’evoluzione delle trattative.

Si è svolta nel pomeriggio del 15 novembre 2018 la riunione sui criteri generali di ripartizione per la formazione del personale docente. Per la parte pubblica erano presenti la dott.ssa Novelli e il dott. D’amico.

All’inizio seduta l’amministrazione ha fatto presente che nel corso dell’a.s. 2018-19 il Piano nazionale di formazione, previsto dalla legge 107/2015 e normato nel DM 797/2016 è giunto all’ultima annualità del primo triennio.

Pertanto la dott.ssa Novelli ha rappresentato che occorre entro il 2018 predisporre tutte le procedure necessarie al fine di attribuzione alle scuole i finanziamenti. D’altronde secondo l’Amministrazione c’è obbligo all’osservanza del DM 797/2016.

La parte Pubblica ha affermato che poiché la materia della formazione, con il nuovo contratto è diventata materia di contrattazione, ha proposto un’intesa ove venivano confermati i criteri di ripartizione dei fondi già previsti ed oggetto già di informativa alle OO.SS.

Lo Snals e le altre OO.SS. hanno contestato all’amministrazione che proprio perchè la formazione è diventata materia di contrattazione, non si poteva firmare l’intesa così come proposto in quanto veniva svilito il ruolo dei sindacati che non avrebbero avuto spazio per la contrattazione non potendo modificare o cambiare i criteri.

La parte sindacale ha inoltre contestato l’obbligatorietà dell’osservanza del D.M. del 2016 in quanto oggi è vigente il nuovo contratto.

Dopo ampia discussione, le OO.SS. hanno espresso all’amministrazione la volontà di voler accogliere la proposta per attivare tutte le procedure per l’attribuzione dei fondi alle scuole ma a condizione che venga aperto una sessione sulle relazioni sindacali per stabilire le fasi riguardanti tutte le materie di contrattazione, tra le quali anche la formazione e la ricognizione di tutte le risorse ad esse destinate.

La parte sindacale si è resa disponibile a visionare nell’immediato la bozza di circolare, presentata dall’amministrazione in corso di seduta, da emanarsi ai sensi del DM 797/2016 per consentire l’assegnazione tempestiva delle risorse finanziarie per la terza ed ultima annualità del piano di formazione docenti a.s. 2016/2019, apportando le modifiche necessarie su alcuni punti della stessa affinché possa essere svolto in pieno il ruolo dei sindacati su tale materia.

L’amministrazione si impegna a convocare a breve le OO.SS. per sottoscrivere un’intesa finalizzata a:

a) effettuare una ricognizione delle risorse disponibili destinate alla formazione del personale scolastico con particolare riferimento anche a quelle eventualmente disponibili per la formazione delle posizioni economiche ATA;

b) avviare entro il 31 dicembre 2018 la contrattazione sui criteri di ripartizione delle risorse per la formazione dei docenti (art.22 co.4 lettera c7 del CCNL 2018), nonché del personale educativo ed ATA.

Le parti si danno appuntamento per il 28 novembre 2018 per avviare la discussione sui punti di cui sopra.

In data 15 novembre 2018 si è svolto il secondo incontro relativo al contratto triennale sulla mobilità.

Lo SNALS-Confsal e le altre OO.SS. presenti all’incontro avevano già chiesto la possibilità di esprimere come preferenze sino a 15 scuole o i codici sintetici dei comuni e dei distretti ed il ripristino della fase comunale, seguita da quella distrettuale e provinciale.

L’amministrazione si è dimostrata aperta alla possibilità di rimodulare il contratto e, conseguentemente, di riadeguare il sistema informatico in base alle richieste sopra evidenziate. Si potrebbe prevedere la possibilità di assegnare la titolarità di sede nella scuola dell’incarico triennale. La grossa novità potrebbe riguardare anche  la contestualità delle operazioni legate agli organici ed ai trasferimenti, in quanto si avrebbero i seguenti vantaggi:

1) una programmazione più aderente alla realtà;

2) un’ottimizzazione dei posti ai fini dei trasferimenti, in quanto i passaggi di ruolo e di cattedra avverrebbero contestualmente;

3) data unica di pubblicazione dei movimenti;

4) i movimenti nei licei musicali avverrebbero insieme agli altri.

Rimangono separati i movimenti del personale ATA, educativo e dei Co Co Co.

Sono state prese in considerazione le due proposte di legge contenute nei DDL nn. 753 e 763 relativi all’abolizione della chiamata diretta e della titolarità su ambito in discussione alla VII Commissione Istruzione del Senato, il giorno 13 novembre 2018

DISEGNO DI LEGGE n. 753
d’iniziativa dei senatori PITTONI, ROMEO, BARBARO, NISINI, RUFAe VALLARDI
COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 7 AGOSTO 2018
Modifiche all’articolo 1 della legge 13 luglio 2015, n.107,per l’abolizione della chiamata diretta dei docenti

DISEGNO DI LEGGE n. 763
d’iniziativa dei senatori GRANATO, PATUANELLI, MONTEVECCHI,CORRADO, VANIN, ABATE, ANGRISANI, BOTTICI, CASTELLONE, DONNO,L’ABBATE, LANZI, LEONE, LUCIDI, PACIFICO, PIARULLI, ROMANO,TRENTACOSTE, VONO e FLORIDIA
COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 7 AGOSTO 2018
Modifiche alla legge 13 luglio 2015, n.107, in materia di ambititerritoriali e chiamata diretta dei docenti

Alla VII Commissione del Senato (Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport) é in atto, in sede redigente, la discussione sulle proposte di legge contenute nei DDL 753, 763, ed 880 (quest’ultimo non ancora in esame) relative alle modifiche dell’art. 1 della legge 107/2015 per l’abolizione della chiamata diretta e le modifiche degli ambiti territoriali.

L’evidenza del fallimento della riforma contenuta nella c.d. legge della “Buona Scuola” è stata già palesata nell’accordo sottoscritto il 26 giugno 2018 tra il Miur e le OO.SS., con il quale è stato deciso di non effettuare la chiamata diretta in attesa della revisione normativa della materia. E’, dunque, assolutamente necessario che la cancellazione di tale istituto avvenga anche attraverso intervento normativo e per questo motivo poniamo l’accento sull’ iter parlamentare in corso.

Nella relazione preliminare alla presentazione del testo di legge del DDL 753, a cura del senatore Barbaro,  vengono evidenziati gli aspetti critici dell’attribuzione dell’incarico triennale (detta comunemente “chiamata diretta”),  da parte del Dirigente Scolastico, ai docenti titolari sull’ambito territoriale,  dopo l’esame del curriculum del docente neoassunto.

Gli elementi di maggiore criticità indicati nella relazione parlamentare sono i seguenti:

1. – La coesistenza irrazionale, nell’ambito della stessa scuola, di docenti con status giuridico diverso: docenti titolari di scuola e per questo inamovibili fino al pensionamento, e docenti titolari di ambito, con contratto a termine;

2. – La creazione di una fittizia “titolarità di ambito”, in quanto si tratta dell’unica istituzione a cui possono approdare tutti i nuovi docenti di ruolo, senza che vi sia però un gestore del personale munito di  potere organizzatorio  in merito all’utilizzo del medesimo personale;

3. – La presenza di un istituto giuridico non applicabile in misura uguale alla totalità dei soggetti interessati: ne sono esclusi (giustamente) coloro che godono della tutela della legge 104/92 ed i docenti che non vengono prescelti da nessuna scuola e quindi assegnati in seguito ed in surroga dagli uffici territoriali del MIUR;

4. – La durata della procedura di espletamento della c.d. “chiamata diretta” che occupa un arco temporale troppo lungo che comprime inevitabilmente le altre procedure connesse all’apertura dell’anno scolastico, causando così inevitabili rallentamenti e disfunzioni;

5. – Il dato statistico delle percentuali di “chiamata diretta” nei due anni scolastici 2016/2017 e 2017/2018 che è talmente basso da far intendere il non gradimento del ricorso a tale istituto dalla maggior parte delle scuole.

Nel DDL 753, tra le modifiche proposte all’art. 1 della L. 107/2015, riportiamo l’inserimento dell’art. 73 bis che recita:

“ Il personale docente titolare su ambito territoriale alla data del 31 dicembre 2018 assume dalla stessa data la titolarità presso la scuola, appartenente all’ambito territoriale medesimo , in cui presta servizio su posto dell’organico dell’autonomia. Al personale docente che non si trova a prestare servizio in una istituzione scolastica appartenente all’ambito di titolarità alla predetta data del 31 dicembre 2018 è assegnata d’ufficio la titolarità presso l’ultima sede in cui ha prestato servizio su posto dell’organico o per il quale abbia ricevuto un incarico triennale ai sensi delle disposizioni vigenti fino alla data di entrata in vigore della presente disposizione. Il personale docente assegnato in esubero sugli ambiti territoriali resta assegnato in esubero sulla provincia che comprende i suddetti ambiti. A decorrere dall’anno scolastico 2019/2020 tutto i8l personale docente assunto con contratto a tempo indeterminato assume la titolarità nella istituzione scolastica autonoma cui è assegnato in forza di procedure di reclutamento o di mobilità territoriale e professionale.”

Nella relazione preliminare alla presentazione della proposta di legge contenuta nel DDL 763, a cura del senatore Barbaro, viene illustrato l’intervento normativo ,in stretta ed inscindibile connessione con l’abolizione della chiamata diretta, relativo alla revisione degli “ambiti territoriali” anche essi introdotti dalla “Buona Scuola”.

Vengono evidenziate le diffuse criticità presenti nel sistema rappresentato dai due istituti e la necessità di cancellarli dalla normativa di rango primario. In particolare : l’introduzione della titolarità su ambito ha consentito la costituzione di posti “ulteriori” in scuole situate in comuni spesso distanti , ma ha costretto molti docenti a faticosi spostamenti sul territorio provinciale. Inoltre, accompagnata alla chiamata diretta, ha prodotto un forte svilimento della professione docente, costringendo gli interessati da una parte a dipendere dal rapporto personale instaurato con il dirigente scolastico e dall’altra, qualora assunti su ambito territoriale, a spostarsi di continuo da un istituto a un altro.

Si riportano i testi di alcuni articoli proposti a modifica totale o parziale dei commi della legge 107/2015 dall’indicato DDL 763; restano comunque in vigore le norme (art. 25 D.Leg.vo 165/2001) già presenti prima dell’entrata in vigore della L. 107/2015, con cui si dispone che il dirigente scolastico assicuri il buon andamento dell’istituzione scolastica e svolga compiti di gestione, valorizzando le risorse umane ed il merito dei docenti.

Il primo periodo del comma 68 dell’art. 1 della legge 107/2015 è così sostituito:

“A decorrere dall’anno scolastico 2019/2020 , con decreto del dirigente preposto all’ufficio scolastico regionale, l’organico dell’autonomia è ripartito tra le istituzioni scolastiche statali, con la possibilità dell’assegnazione ad una oppure, in via eccezionale in assenza della disponibilità di cattedre con orario pieno a diciotto ore nella scuola superiore di primo e secondo grado, a ventiquattro ore primaria e a venticinque ore nella scuola dell’infanzia, fino ad esaurimento delle assegnazioni stesse.”

Omissis………

L’art. 70 recita: “Le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado possono definire accordi di rete per la realizzazione comune di progetti o di iniziative didattiche, educative, sportive e culturali, con esclusione, in ogni caso, dell’utilizzo del personale docente e di personale amministrativo, tecnico ed ausiliario.”

Omissis……………

L’art. 73 -ter inserito ex novo recita :“ Il personale docente già titolare su cattedra alla data dell’entrata in vigore della presente disposizione non può essere assegnato, salvo esplicita richiesta, ai posti di potenziamento.”

N.B. La Commissione Istruzione, mercoledì 14 novembre, ha proseguito l’esame congiunto degli Atti Senato nn. 753, 763 e 880, recanti modifiche alla legge n. 107 del 2015, per l’abolizione della chiamata diretta dei docenti. Il termine per la presentazione di emendamenti, da riferirsi al ddl n. 763, adottato come testo base, scade alle 12 di lunedì 26 novembre.

La delegazione Snals-Confsal, il 14/11/2018 ha partecipato, insieme agli altri sindacati, all’incontro con il Ministro Giulia Bongiorno sui rinnovi contrattuali in scadenza a fine 2018. Pur prendendo atto della presenza di risorse in Legge di Bilancio che permetterebbero l’apertura dei rinnovi contrattuali nel pubblico impiego per il triennio 2019-2021 e dello sforzo profuso dal Governo, lo Snals-Confsal ritiene che le risorse indicate siano, comunque, al momento, insufficienti a garantire un’adeguata rivalutazione stipendiale per l’anno 2019.

E’ necessario individuare ulteriori risorse per garantire la sostenibilità della nuova fase contrattuale. Particolare attenzione dovrà essere rivolta alla stabilizzazione dell’elemento perequativo previsto nel CCNL 2016-2018 per il personale del comparto e al finanziamento del trattamento economico accessorio.

Per quanto attiene il Decreto Concretezza, che prevede interventi concreti della P.A. per la prevenzione dell’assenteismo, collegato con la legge di bilancio 2019, oltre a nuove assunzioni, il Ministro Bongiorno ha ribadito la volontà di procedere all’assunzione di 450 mila unità attraverso concorsi unici e semplificati.

La delegazione dello Snals-Confsal, condividendo lo sblocco del turn over, ha chiesto l’apertura di tavoli specifici relativi ai vari comparti per seguire l’iter del disegno di legge e segnalare le diverse specificità necessarie in ogni settore del pubblico impiego, tenendo conto che la P.A. è stata oggetto sistematico di tagli lineari negli ultimi decenni.

Snals-Confsal ha chiesto altresì l’abrogazione dell’art. 23, comma 2 del D. Lsg. 75/17 (Salario accessorio e sperimentazione) nella parte in cui blocca i fondi per la contrattazione integrativa e precisamente la frase contenuta nel secondo comma: omissis……”a decorrere dal 1 gennaio 2017 l’ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento  accessorio del personale anche a livello dirigenziale, di ciascuna delle amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1 , comma 2 del D. Leg.vo 165/2001, non può superare il corrispondente importo determinato per l’anno 2016.”

Lo Snals-Confsal, pur apprezzando gli impegni del Ministro Bongiorno, chiede fermamente che il Governo non solo incrementi le risorse per i rinnovi contrattuali, ma metta al centro della discussione politica la pubblica amministrazione, per la sua efficienza e per la valorizzazione dei suoi dipendenti prendendo in considerazione la situazione emergenziale dal punto di vista dell’occupazione e delle risorse economiche da utilizzare; tutto questo con il fine di fornire migliori servizi alla collettività e costruire un nuovo clima di fiducia fra pubblica amministrazione e cittadini.

Tempistica delle operazioni principali da effettuare per la partecipazione al concorso straordinario reclutamento personale docente scuola Infanzia e Primaria

Il MIUR ha pubblicato la nota prot. 49855 del 13 novembre 2018, alla quale sono allegati il DM 17/10/18 e il DDG n. 1546 del 07/11/18, contenente le principali operazioni che dovranno essere attivate e la relativa tempistica:

  1. le domande di partecipazione degli interessati devono essere acquisite, tramite POLIS, dalle ore 9,00 del 12/11/2018 alle ore 23,59 del 12/12/2018;
  2. il 18 dicembre 2018 il Miur provvederà alla pubblicazione (su G.U. 4° Serie Speciale – Concorsi ed esami) dell’eventuale aggregazione territoriale delle procedure relative a ciascuna tipologia di posto comune e di sostegno con numero esiguo di candidati;
  3. successivamente alla data del 18 dicembre 2018 il Miur pubblicherà con nota le date entro le quali , coloro che intendano candidarsi  in qualità di componenti delle commissioni, potranno presentare domanda on-line, tramite POLIS, ad eccezione dei professori universitari, che presenteranno domanda tramite la piattaforma del consorzio CINECA;
  4. entro e non oltre la data del 30 luglio 2019 saranno predisposte le graduatorie di merito straordinarie regionali, necessarie per permettere ai candidati, inseriti in posizione utile nella graduatoria, l’assunzione a tempo indeterminato.

Si ricorda che l’istanza potrà essere indirizzata in un’unica regione per tutte le tipologie di posto per le quali il candidato sia abilitato o specializzato; per questo motivo i Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali dovranno tempestivamente pubblicare sui rispettivi siti web istituzionali i seguenti dati:

  1. numero di posti del contingente di nomina in ruolo a.s. 2018/2019 che, al termine delle operazioni di nomina, sono risultati non assegnati;
  2. la situazione attuale delle G.a.E. con indicazione del numero di coloro che ancora sono in attesa di nomina;
  3. graduatorie di merito del concorso 2016 con indicazione del numero di coloro che sono ancora in attesa di nomina, ivi inclusi coloro che hanno raggiunto il punteggio minimo previsto dal bando (elenchi aggiuntivi).

Altre notizie sono già state pubblicate nei seguenti articoli:

 

 

 

Lo Snals Confsal ha firmato l’ipotesi di contratto collettivo integrativo per la ripartizione del fondo per le attività assistenziali relativo all’anno 2016 dell’ISTAT. Per il suddetto anno la cifra complessiva ammonta a 929.082,59 euro, distribuite per contributi agli asili nido e scuole dell’infanzia, soggiorni estivi, libri scolastici e universitari, borse di studio, utilizzo del trasporto pubblico, sussidi vari.

Testo dell’ipotesi di accordo.