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Riportiamo le dichiarazioni del Segretario Generale, Elvira Serafini, pubblicate da Orizzonte Scuola, nell’intervista di Fabrizio De Angelis, rilasciate al termine dell’incontro con il Ministro:

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Serafini (Snals): “Bianchi vuole il dialogo. Eliminare il vincolo quinquennale e le classi pollaio”

Appare piuttosto soddisfatta Elvira Serafini, segretaria nazionale Snals al termine del primo incontro che i sindacati hanno avuto in mattinata con il nuovo Ministro Bianchi. A Orizzonte Scuola ha rilasciato le sue prime impressioni.

Il ministro ha mostrato essere aperto al dialogo e al confronto. Molto bene. Ci ha invitato ad esporre i problemi per affrontarli insieme”, ha detto in apertura Serafini.

Abbiamo parlato dei fondi del Recovery plan per la scuola per favorire il miglioramento perchè i tagli degli ultimi decenni hanno fatto male alla scuola”.

Abbiamo anche parlato dell’autonomia, del rapporto Stato-Regioni, sottolineando che bisogna evitare che ognuno faccia di testa propria, anche se l’autonomia non deve essere messa in discussione”.

Io personalmente – ha proseguito Serafini – ho sottolineato il problema calendario scolastico: non è possibile allungarlo. Se ci sono stati ritardi di apprendimento in questo senso saranno le scuole ad attivare dei recuperi di tipo individuale o collettivo”.

E ancora: “Il Ministro ha posto grande attenzione al tema di settembre, tanto che ha annunciato un primo tavolo tecnico chiamato ‘primo settembre’ proprio per iniziare a risolvere i problemi del precariato e della mobilità

Come Snals, – conclude Serafini – ho sottolineato i temi delle classi pollaio, della mobilità e che bisogna trovare una soluzione per vincolo quinquennale. Ho anche esposto i problemi dei Dsga e del personale degli USR ridotto. Inoltre ho parlato del piano di vaccinazione, puntando sulla questione non residenti. Infine, ho posto all’attenzione del Ministro la questione delle domande di terza fascia ATA, che rischiano di ingolfare il sistema”.

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Lo Snals-Confsal confida nell’avvio di una nuova stagione di relazioni sindacali.

Il Segretario Generale (Elvira Serafini)

 

Il Segretario Generale, Elvira Serafini, ha partecipato ad una lunga videointervista su TRM Network, che può essere vista sul canale YouTube al link: https://youtu.be/ZatmpiEFx9U.

Spaziando da Puglia e Basilicata a tutte le altre regioni, il Segretario ha toccato le varie problematiche della scuola – così, quanto mai, strumentalizzata politicamente -, conseguenti alla pandemia, in tutto il territorio nazionale.

Il fulcro dell’intervista: “TUTELIAMO I NOSTRI ALUNNI, TUTELIAMO IL PERSONALE DELLA SCUOLA. Chiediamo il potenziamento dei trasporti, chiediamo subito il vaccino, chiediamo i tamponi. Allora possiamo tornare in sicurezza”.

Trascrizione dell’intervista a Elvira Serafini, Segretario Generale SNALS Confsal, sul canale TRM h24 – Domenica 17 gennaio 2021: Intervista ES 17gen2021 – TRM News

Avviso Importante

Visti i contenuti del dpcm del 24 ottobre si ribadisce che le sedi territoriali della provincia di Bari sono operative per gli iscritti  nel pieno e rigoroso rispetto delle regole di prevenzione COVID19 indicate dal governo:

nessun assembramento, uso  corretto della mascherina, disinfestazione e sanificazione degli ambienti e delle postazioni di lavoro.

Orario:
dal lunedì al giovedì dalle 15.30 alle 18.30
venerdì dalle 9 .00 alle 12.00

Modalità di accesso
SOLO SU APPUNTAMENTO

Per fissare un appuntamento: inviare una mail SOLO all’indirizzo snalsbari@gmail.com

La segreteria provinciale provvederà a smistare le mail alle altre sedi territoriali.
Nella mail oltre ad indicare il motivo dell’incontro è indispensabile indicare un numero di telefonia fissa o di cellulare a cui essere contattati per poter fissare l’appuntamento.

La segreteria provinciale provvederà a smistare  le richieste per le altre sedi territoriali.

Vi invitiamo caldamente a rispettare la procedura descritta per evitare incresciosi episodi di diniego di accesso ai locali delle sedi territoriali nell’interesse di tutela della salute di tutti.

Sicuri di poter contare sul senso di responsabilità civica e del rispetto delle regole che contraddistingue tutti gli iscritti  Snals  si ringrazia per la collaborazione.

 

I CORSI DI RECUPERO DEVONO ESSERE SVOLTI NEL RISPETTO DELLE NORME CONTRATTUALI E DELL’AUTONOMIA DELLE SCUOLE

A seguito della pubblicazione della nota 1494 del 26 agosto sui piani di recupero degli apprendimenti degli alunni, lo Snals-Confsal ribadisce il proprio fermo dissenso dalle indicazioni in essa contenute circa l’obbligo che graverebbe sui docenti di svolgere nel periodo antecedente l’inizio delle lezioni attività di insegnamento aggiuntivo senza alcuna remunerazione.

L’attività di recupero non può essere prevista senza un riconoscimento economico aggiuntivo per il semplice motivo che nel CCNL vigente non vi è alcun riferimento a tale obbligo. L’attività di recupero  non può mai essere confusa con quella ordinaria di insegnamento che prende avvio con l’inizio delle lezioni.

Al di là delle questioni interpretative esiste al momento l’obbligo contrattuale di remunerare tutte le attività aggiuntive di insegnamento, deliberate nei contenuti, nei metodi e nei tempi dal collegio dei docenti .

La ripartizione delle risorse aggiuntive generate dai risparmi di spesa per gli esami di Stato, tra l’altro ancora non assegnate alle scuole, per le attività di recupero resta comunque presidiata dalla contrattazione di istituto ai sensi del vigente CCNL. Lo Snals-Confsal, nel chiedere il ritiro immediato della nota 1494 del 26 agosto, esigerà che in ogni scuola venga avviato il confronto sulle eventuali proposte di riarticolazione dell’orario di lavoro del personale ai sensi dell’art. 22, comma 8, del CCNL scuola.

Lo Snals-Confsal ha sempre offerto lealmente la propria collaborazione per la riapertura delle scuole, ma non può sottacere le violazioni del dettato contrattuale e la compressione dei diritti dei lavoratori dei quali da sempre è strenuo difensore.

Il Segretario Generale

Elvira Serafini

 

Riaprire le scuole in sicurezza dev’essere oggi l’obiettivo di tutti

Attacchi incomprensibili e infondati ai sindacati non aiutano a risolvere i problemi

Far ripartire le attività scolastiche in presenza è l’obiettivo per il quale da mesi stiamo lavorando, convinti che il diritto all’istruzione meriti di essere considerato da tutti un’assoluta priorità, da sostenere con forza non a parole, ma attraverso una politica di forte e significativo investimento, ancor più nel momento in cui è indispensabile adottare particolari modalità organizzative a tutela della salute dell’intera comunità sociale, non solo di quella scolastica.

Abbiamo per questo contribuito alla redazione del protocollo per il rientro a scuola in sicurezza il 1° settembre, ancora inattuato, così come avevamo a suo tempo collaborato attivamente alla stesura di quello che ha consentito di svolgere serenamente e positivamente gli esami di stato in presenza.

Si fa perciò molta fatica a trovare argomenti che possano giustificare i pesanti attacchi rivolti da più parti ai sindacati, tacciati ancora una volta, in modo generico e indistinto, di essere un freno ad un altrettanto generico e indecifrabile “cambiamento”. Difficile non cogliervi il tentativo di sviare l’attenzione dalle vere urgenze su cui oggi sarebbe necessario e doveroso concentrare l’attenzione, risolvendo le troppe incognite che tuttora permangono a pochi giorni dal rientro a scuola. Sviare l’attenzione dalle urgenze e dalle connesse responsabilità, che investono prima di tutto e soprattutto chi è investito di funzioni di governo.

Il sindacato, vale la pena ricordarlo, non possiede poteri decisionali, attribuiti a chi governa, ma esercita una rappresentanza sociale svolgendo in un contesto di libertà e pluralismo funzioni il cui valore è riconosciuto dalla Costituzione. Preoccupante che qualcuno consideri tutto questo come un fastidioso impiccio, paventando – come accade nei peggiori contesti totalitari – indimostrabili e inesistenti “sabotaggi”.

Su quale sarà la reale situazione alla ripresa delle attività scolastiche saranno poi i numeri a dire la verità: quanti insegnanti stabilmente al lavoro il prossimo 1° settembre, per accogliere le alunne e gli alunni, quante aule pronte con le distanze di sicurezza, quanti banchi monoposto arrivati in tempo nelle scuole.

Questioni note da tempo e per le quali abbiamo ripetutamente sollecitato interventi adeguati, che non possono certamente essere sostituiti da inaccettabili attacchi.

Al professor Galli della Loggia vogliamo dire che fra i tanti italiani che ignorano l’esistenza di uffici dei sindacati scuola nelle stanze del ministero ci siamo anche noi. Ammesso e non concesso che riservare uno spazio ai rappresentanti dei lavoratori sia da considerarsi illecito e/o disdicevole, non abbiamo infatti mai avuto, né abbiamo, uffici all’interno del Ministero. Li hanno, come previsto dalla legge 300 per chi rappresenta i lavoratori pubblici e privati, i sindacati che organizzano i dipendenti del Ministero, peraltro nel piano interrato e non al piano di ingresso.Noi non ne abbiamo e non ne avremmo bisogno, così come possiamo fare a meno delle lezioni del professore, quando sono così maldestramente imbastite. Ci serve invece trovare, al Ministero, spazi e occasioni di confronto nelle quali non abbiamo mai fatto “ostruzionismi” ma abbiamo sempre dato un positivo contributo alla soluzione dei problemi. Con osservazioni, proposte, accordi e intese, assunte sempre con chiarezza e responsabilità. Lo stesso che abbiamo fatto nei mesi di più acuta emergenza e vorremmo continuare a fare anche oggi, nell’interesse della scuola e del Paese.

Roma, 22 agosto 2020

 

Flc  CGIL
Francesco Sinopoli
CISL Scuola
Maddalena Gissi
UIL Scuola Rua
Giuseppe Turi
SNALS  Confsal
Elvira Serafini
GILDA Unams
Rino Di Meglio

Il giorno 25 giugno 2020 si è svolto l’incontro per il confronto tra i rappresentanti del Ministero dell’Istruzione e le OO.SS sul concorso straordinario.

Lo Snals-Confsal e le altre OO.SS. hanno evidenziato che:

  1. Il numero dei quesiti proposto (8 di cui 1 in lingua inglese articolato in ulteriori 5 quesiti) è troppo elevato, anche in rapporto al tempo concesso (150’). Di conseguenza, nel rispetto del dettato legislativo che si limita a prevedere un numero di item “coerente con la proporzione di cui all’articolo 12, comma 2, del decreto dipartimentale n. 510”, chiedono che il numero venga ridotto a 4 quesiti (di cui 1 in lingua inglese);
  2. Il peso riservato ai singoli quesiti deve essere differenziato, limitando il peso nella valutazione di quello in lingua inglese.
  3. Con riferimento al quesito in lingua è stato richiesto che, in coerenza con quanto il decreto legge 22/2020 (laddove viene prevista la “capacità di comprensione del testo in lingua inglese”), i quesiti le risposte siano in lingua italiana.
  4. Tenuto conto che l’art.13, comma 5, del bando nella nuova versione cita espressamente le griglie di valutazione, la data di pubblicazione delle stesse deve inserita nel testo del bando integrato prevedendola almeno 7 giorni prima della somministrazione delle prove (come già disposto per il concorso ordinario);
  5. In analogia con quanto previsto nella procedura abilitante, in presenza del titolo di studio richiesto dalla vigente normativa, il servizio prestato sulla classe di concorso A-29 deve valere per la classe di concorso A-30 e il servizio prestato sulla classe di concorso A-66 deve valere per la A-41;
  6. Preso atto che il programma previsto per la preparazione alla prova concorsuale straordinaria corrisponde in tutto a quello del concorso ordinario, deve essere riconosciuto anche in questo caso l’abilitazione per ambiti orizzontali come previsto dall’allegato D al Decreto Direttoriale nr.499 del 21 aprile 2020.
  7. Vengano rese note al più presto le date entro le quali gli aspiranti potranno presentare la domanda di partecipazione.
  8. Riguardo ai Licei coreutici chiediamo di incrementare le assunzioni a favore del concorso straordinario
  9. Come avvenuto in passato, chiediamo che i docenti AFAM possano svolgere le funzioni di presidente di commissione delle classi di concorso attinenti al settore artistico disciplinare di titolarità.

In seguito al confronto l’amministrazione si è resa disponibile a ridurre il numero dei quesiti in 5 con peso di 15 punti e il quesito in inglese con peso di 5 punti.

Per il quesito in lingua laddove viene prevista la “capacità di comprensione del testo in lingua inglese” l’amministrazione ha rimandato la questione al comitato tecnico scientifico organo deputato a rispondere su questa problematica.

Per le griglie di valutazione, la data di pubblicazione delle stesse sarà prevista almeno 7 giorni prima della somministrazione delle prove.

Per le abilitazioni per ambiti orizzontali si è impegnata a far pervenire una nota di chiarimento sulla problematica.

L’amministrazione si è impegnata, compatibilmente con tutte le procedure in essere in questo periodo, a rendere note al più presto le date entro cui presentare la domanda di partecipazione al concorso straordinario a posti.

La scuola ai tempi del Covi-19: una sfida da affrontare uniti tra problemi e opportunità

 

Ai tempi del Coronavirus anche le assemblee sindacali si aggiornano e si tengono a distanza. È così che si è svolta, il 13 maggio, l’assemblea sindacale unitaria di FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Gilda Unams, cui gli iscritti hanno potuto partecipare collegandosi ai siti web delle rispettive organizzazioni sindacali, o seguire tramite facebook e Youtube.

 

Nel corso dell’incontro particolarmente articolato è stato l’intervento di  Vito Masciale, Segretario dello Snals Confsal, che, in apertura, ha chiesto alla ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, l’attivazione di un confronto sindacale su temi come mobilitàformazione dei docenti,  DAD (didattica a distanza). “Tale confronto -ha detto- è necessario oggi più che mai, vista la straordinaria e drammatica emergenza che ha investito il Paese e che ha reso ancor più chiaro come la scuola pubblica sia una funzione indispensabile, da sostenere con forti investimenti.  La ministra, invece, finora ha assunto unilateralmente decisioni che hanno riguardato più di 9 milioni tra studenti, famiglie e lavoratori”.

 

Ha inoltre sottolineato, a proposito di DAD, come vada rimarcata l’esclusione dei sindacati, che ne ha, talora, reso conflittuale la partenza. “Le video-lezioni -queste le sue parole- vanno bene in questa fase di emergenza e nessuno dovrà mai dimenticare il sacrificio, non solo contrattuale e sindacale, che la scuola si sta sobbarcando in questi mesi. Scattato il blocco, i professori hanno reagito in maniera fulminea e sincrona, senza aspettare imbeccate dall’alto. Si sono attivati con i mezzi che avevano per salvare il quadrimestre appena iniziato. È stata una grande prova di forza e di vitalità, di coscienza civica, di etica professionale. È bene ribadirlo: la classe docente sta facendo miracoli. La scuola, tuttavia, non è questo, i saperi profondi si trasmettono non solo con la parola ma anche attraverso il contatto, lo sguardo. L’anno 2020 è andato. Esami e scrutini saranno un trionfo del liberi tutti. Ma non è del 2020 che dobbiamo preoccuparci, bensì dei prossimi anni. C’è da scommettere che in questo momento qualcuno sta facendo i suoi conti su quanto si potrebbe risparmiare. Dopotutto, si potrebbe pensare, i professori hanno tanto tempo libero, tante vacanze, e se durante l’emergenza hanno fatto lezione anche di pomeriggio e di sabato e nelle feste comandate, nulla vieta che possano farlo sempre!”

“Va inoltre precisato -ha continuato- che la pubblicazione del decreto con cui la dad è diventata obbligatoria, come tutti, deve essere convertito in legge dal Parlamento entro 60 giorni, altrimenti perde efficacia, trasformando in illeciti gli effetti prodotti.  Ancora, l’imposizione di un orario di servizio per la dad urta con il vigente C.C.N.L. Essa, infatti, non è giuridicamente paragonabile alla didattica in presenza. Il rispetto della libertà di insegnamento, tutelata dalla Costituzione, lascia ai docenti l’individuazione delle migliori modalità per mantenere la relazione educativa e consolidare le competenze già acquisite (art. 7 T.U. – D.P.R. n° 297/94). Tale libertà non può essere intaccata dal Dirigente Scolastico, dopo che quest’ultimo abbia ottemperato l’obbligo di attivare la dad. Insegnare non è accendere il computer o cellulari, ma idee, fare domande, svelare dubbi. Il vocabolario della lingua italiana non è certo povero di sostantivi per definire quello che sta succedendo a scuola in questi mesi: caos, confusione, i telefoni degli insegnanti perennemente collegati ai gruppi di whatsapp creati con gli studenti, le loro mail intasate dalle circolari provenienti dalla scuola che esortano a fare tutto il possibile per attrezzarsi con le video-lezioni, come se fosse una cosa facile, veloce, scontata. Senza contare che circa un quarto degli studenti non possiede computer e/o internet a casa”.

“Va con forza sottolineata una cosa -ha aggiunto- non si può insegnare a distanza. Istruire sì, inoltrare informazioni, certo, trasmettere le nozioni, anche. Ma insegnare è un’altra cosa. Chi non ha mai messo piede in una classe, forse può anche pensare che per farlo sia sufficiente registrare un audio, un video, creare un power-point e inviarli. Invece non è così. Insegnare non è buttare dentro roba, ma tirarla fuori. Insegnare è una cosa che si fa in presenza. Tuttavia l’Amministrazione, di fronte dell’enorme lavoro che i docenti stanno svolgendo, allo sforzo profuso e all’alto senso civico dimostrato, invece di esprimere gratitudine, si prepara ad un monitoraggio. C’è da rimanere sbigottiti! Altro che monitoraggi: il personale della scuola sta lavorando per un numero di ore maggiore rispetto a quello classico, e senza alcun obbligo contrattuale. Per questo è indispensabile che la scuola, con la ripresa delle attività in presenza, sia messa in condizione di poter rispondere con efficacia al compito di garantire il diritto costituzionale all’istruzione”.

 

Ha, quindi, concluso: ”lo  SNALS-CONFSAL, congiuntamente alle altre sigle sindacali, FLC-CGIL, CISL-SCUOLA, UIL-SCUOLA E GILDA, ha chiesto anche al Presidente Conte la ripresa delle corrette relazioni sindacali con il Ministero dell’Istruzione e l’immediata apertura di un tavolo tecnico composto da esperti del mondo della scuola per uno studio specifico del protocollo per la sicurezza e anche l’apertura di tavoli politici per le decisioni da intraprendere. Bisogna percorrere un’altra strada, quella del confronto e della condivisione. Sono tante, infatti, le domande cui rispondere per affrontare in sicurezza la riapertura delle scuole sono tante: chi sanificherà le scuole? chi provvederà a dotare il personale ATA di idonee attrezzature anti-contagio? Esiste un programma adeguato di formazione per contenere i rischi da contagio covid-19? È stato previsto cosa comporterà, in termini di spostamenti, il raggiungimento delle sedi di lavoro da parte dei docenti residenti in altre regioni? Perché l’Università consente gli esami di laurea a distanza mentre si pone un veto invalicabile agli esami di stato a distanza? Da parte delle organizzazioni sindacali è stata data la massima disponibilità a proseguire il confronto, e, solo ora, forse, la Ministra Azzolina, dopo aver rimarcato il carattere assolutamente straordinario e inedito dell’emergenza che il Paese e la scuola sono chiamati ad affrontare, si è detta intenzionata a valorizzare il confronto con le parti sociali, a partire dalla definizione del protocollo di sicurezza, ma con piena disponibilità anche in prospettiva nell’ottica di una necessaria alleanza fra tutti i soggetti attivamente impegnati a sostegno di politiche volte a sostenere una presenza attiva, efficace e qualificata della nostra scuola.  La disposizione è diretta a sostenere e contribuire alla ripresa dell’attività scolastica in presenza in condizioni di sicurezza.  Dopo il periodo di sospensione dell’attività didattica in presenza, sarà necessario adeguare l’avvio dell’anno scolastico a necessarie esigenze di distanziamento tra gli studenti, alla dotazione di materiale e strumenti di sicurezza, all’adeguamento degli spazi fisici ed al sostenimento di modalità didattiche innovative, in funzione delle indicazioni sanitarie per il contenimento del contagio da COVID-19. Per ripartire nel modo giusto, occorre che al 1° settembre ogni scuola possa disporre in modo definito e stabile delle necessarie risorse di organico per tutti i profili professionali: docenti, personale ATA, dirigenti. Si dovrà tenere conto opportunamente di un fabbisogno su cui graverà anche la necessità di consistenti azioni di recupero rispetto alla difficoltà di completare efficacemente i percorsi formativi nell’anno in corso, stante il ricorso obbligato a una didattica a distanza generalizzata, la cui efficacia è stata spesso ostacolata da carenze di tipo infrastrutturale o relative alla disponibilità di dotazioni da parte delle famiglie in condizioni di maggior disagio. Non va dimenticata la necessità di assicurare, fin dal primo giorno, di scuola la copertura di posti, cosa realizzabile solo con l’avvio di una procedura straordinaria per titoli. Solo attraverso l’insieme coordinato di tali interventi sarà possibile garantire l’avvio e lo svolgimento dell’anno scolastico 2020/2021. Ogni iniziativa, inoltre, dovrà essere ancora più rafforzata nei confronti delle situazioni di svantaggio per supportare il processo di inclusione ed evitare l’aggravarsi di fenomeni di dispersione scolastica. Al fine di assicurare la ripresa dell’attività scolastica in condizioni di sicurezza e di garantire lo svolgimento dell’anno scolastico 2020/2021 in modo adeguato alla situazione epidemiologica, le risorse devono essere destinate ai seguenti interventi: acquisto di dispositivi di protezione e di materiali per l’igiene individuale e degli ambienti; rafforzamento della didattica degli studenti con disabilità, disturbi specifici di apprendimento ed altri bisogni educativi speciali; adattamento degli spazi interni ed esterni per lo svolgimento dell’attività didattica in sicurezza, inclusi interventi di piccola manutenzione, ritinteggiatura e decoro della scuola e di miglioramento degli spazi verdi, di pulizia straordinaria e sanificazione, nonché interventi di realizzazione, adeguamento e manutenzione dei laboratori didattici, delle palestre. La scuola è funzione dello Stato e come tale deve trovare la giusta collocazione nell’agenda politica di questo governo”.

 

Segreteria provinciale SNALS-CONFSAL BARI

La decisione della ministra Azzolina di procedere con la pubblicazione dei bandi di concorso non è la scelta giusta per assicurare alla scuola le condizioni migliori per ripartire. Tutti sappiamo che sarà impossibile svolgere le procedure del concorso straordinario prima dell’inizio del nuovo anno scolastico, che a settembre gli attuali precari saranno ancora tali e le classi saranno ancora scoperte.

Nella fase in cui la riapertura richiederà stabilità delle cattedre e certezze, il ministero scarica sulle scuole l’onere di nominare quasi 200 mila supplenti, con graduatorie insufficienti e sovraccarico di lavoro sulle scuole che avranno ben altri problemi da gestire. Per questo abbiamo proposto procedure straordinarie e concordate più semplici, anche se altrettanto rigorose e trasparenti.

Serve un provvedimento legislativo che dia garanzie di fattibilità nell’ambito di un progetto complessivo (emendamento nella legge di conversione del D.L.22/2020). In particolare, proprio per cambiare il modo di selezione, è necessario che il concorso straordinario venga espletato per soli titoli al fine di garantire tempi e modi di immissione in ruolo già a settembre; il personale così assunto parteciperebbe ad una formazione in servizio pari a quella già prevista dalla legge e sarebbe confermato in ruolo al termine dello stesso, previa prova orale selettiva. Viceversa centinaia di migliaia di docenti saranno costretti a spostarsi nelle diverse regioni per sostenere l’inutile e costosa prova computer based.

La responsabilità della politica in questa fase complessa per tutto il Paese è quella di assumere tutte le scelte necessarie a garantire una ripresa in condizioni di sicurezza e definire risorse e condizioni concrete per gestire al meglio il funzionamento del sistema di istruzione.

Non è il momento delle impuntature ideologiche. Abbiamo già visto in passato crescere il divario tra la scuola e i decisori politici, ed è ancora più grave riproporre quello schema oggi, quando l’emergenza che attraversiamo richiede confronto e forte condivisione con le forze sociali, di fronte alla difficoltà di riorganizzare l’attività didattica in condizioni di sicurezza.

Sono molti i problemi che affliggono la scuola, non è proprio il caso di aggiungerne altri. Si apra subito, invece, il confronto per affrontarli e risolverli, perché il tempo stringe.

Roma, 28 aprile 2020

Flc  CGIL

Francesco Sinopoli

CISL Scuola

Maddalena Gissi

UIL Scuola Rua

Giuseppe Turi

SNALS  Confsal

Elvira Serafini

GILDA Unams

Rino Di Meglio

La Giornata del Lavoro merita, ancora di più oggi, di essere celebrata poiché è proprio dal lavoro e dai cittadini della nostra Nazione che è possibile trarre le opportunità per la ripartenza e le energie per affrontare la grave crisi economica e sociale che abbiamo davanti.

Elvira Serafini

Roma, 20/03/2020

COMUNICATO STAMPA

LA SCUOLA E’ UNA RISORSA STRATEGICA DELLA NAZIONE

 

Nell’attuale situazione di emergenza sanitaria il Governo sta procedendo, anche per necessità, con continui provvedimenti che cercano di dare risposte ai problemi che di volta in volta emergono. Manca però nei provvedimenti un filo conduttore che lasci intravedere la direzione che si vuole intraprendere:  il disorientamento che colpisce ciascuno di noi dipende anche dall’incapacità di prevedere quello che ci aspetta e dalle soluzioni offerte che ci appaiono,  almeno per il mondo dell’Istruzione, frammentate, insufficienti e a volte incoerenti.

L’ultimo provvedimento in ordine di tempo, il DL 18 del 17 marzo 2020,  presenta provvedimenti nei diversi settori della vita civile ed economica del Paese, caratterizzati da diversi livelli di attenzione e considerazione,  legittimamente giustificati da diversi gradi di priorità. La scuola,  oltre che vedere prorogata la sospensione dei suoi servizi educativi e delle sue attività didattiche, non viene considerata come una priorità,  se non per la continuità dei contratti di supplenza breve e saltuaria in essere. Ci sembra poco. L’anno scolastico volge al termine e un milione di dipendenti,  compresi i precari,  e circa nove milioni di alunni con le loro famiglie hanno il diritto di conoscere quali saranno le scelte per rendere effettivamente e non solo formalmente valido l’anno scolastico, i contenuti e le modalità di svolgimento degli esami di Stato, le condizioni operative della mobilità territoriale e professionale e delle correlate procedure di determinazione degli organici e, cosa più importante, le decisioni per garantire il regolare avvio del prossimo anno scolastico. Se la comunità scolastica non conosce la direzione di marcia non può garantire l’efficacia delle sue azioni, seppur mossa da passione e senso del dovere. A tal proposito lo Snals-Confsal esprime il più forte riconoscimento ai docenti che si stanno cimentando con strumenti didattici del tutto nuovi e mai sperimentati, al personale ATA che garantisce la gestione amministrativa in presenza e da remoto e all’occorrenza i servizi tecnici e generali, agli alunni che con le loro famiglie seguono con interesse e sacrifici le attività didattiche a distanza e ai dirigenti scolastici che hanno la responsabilità di garantire l’attuazione di misure straordinarie e mai prima d’ora messe in atto. Lo Snals-Confsal, anche alla luce delle recenti dichiarazioni del Ministro Azzolina, ritiene poi che la relazione con gli alunni disabili vada sostenuta in ogni modo e per far ciò non occorre pregare i docenti di sostegno che già fanno tutto il possibile per assicurare continuità educativa e consolidamento degli apprendimenti. Piuttosto bisognerebbe indicare, da parte degli organi competenti, a tutti coloro, enti, associazioni ecc. che a vario titolo si occupano di servizi di assistenza alle persone e servizi specialistici di riabilitazione psico-fisica e che sono ordinariamente finanziati, di integrare le attività didattiche a distanza messe in atto dalle scuole con analoghi interventi di supporto a distanza. Per molti casi infatti la sospensione delle attività didattiche è coincisa con la chiusura sine die delle attività dei centri di assistenza che prima dell’emergenza curavano gli aspetti specialistici del recupero.

Solo per le condizioni appena espresse la Scuola dovrebbe essere considerata un fattore imprescindibile di coesione sociale nell’attuale momento storico ed una risorsa strategica per il presente ed il futuro. Nessun segno di tale considerazione nei provvedimenti approvati.

Lo Snals-Confsal ritiene che si debba immediatamente dar corso ad una procedura straordinaria di assunzioni come già avvenuto per altri settori,  prioritari,  ma non di superiore importanza: la costituzione in modalità totalmente telematica di una graduatoria per titoli accessibile a coloro che vantano almeno 36 mesi di servizio nella scuola, finalizzata all’assunzione dopo l’esaurimento delle graduatorie di merito dei concorso del 2016 e del 2018 e delle graduatorie ad esaurimento.

Riteniamo poi che i termini per la determinazione degli organici vadano spostati e così pure quelli per la mobilità, al fine di garantire il necessario supporto e l’assistenza da parte degli uffici preposti e delle organizzazioni sindacali; auspichiamo poi che le modalità e le condizioni di svolgimento di tali importanti procedure siano semplificate e snellite.

Gli alunni e le famiglie oltre naturalmente ai docenti devono conoscere le modalità di valutazione dei rispettivi corsi di studio e l’articolazione degli esami conclusivi dei diversi cicli di studio.  Lo Snals-Confsal suggerisce di considerare attentamente,  nell’applicazione dei criteri di valutazione,  le reali condizioni di vita di molte famiglie, soprattutto nelle zone più colpite dalla pandemia, e la sostanziale partecipazione alle diverse attività poste in essere dalle scuole. Per gli esami di Stato sarebbe opportuna una valutazione affidata a commissari interni e basata su prove e modalità di svolgimento che evitino i rischi di contagio, magari attribuendo al colloquio individuale e alla produzione autonoma degli allievi un valore relativamente più significativo.

Lo Snals-Confsal è pronto a collaborare con coloro che hanno la responsabilità delle scelte,  ai diversi livelli istituzionali, nell’ambito degli istituti previsti dal vigente CCNL per le relazioni sindacali,  al fine di trovare soluzioni graduali flessibili alle esigenze delle scuole,  senza violare limiti contrattuali e riconoscendo il prezioso lavoro che i docenti,  il personale ATA e i dirigenti scolastici stanno svolgendo, ben al di là del proprio orario di lavoro, e per avviare una seria riflessione pedagogica sulle nuove prospettive della didattica e dell’educazione.

Il Segretario Generale

 (Elvira Serafini)