La scuola non può attendere i tempi della politica – Chiesto l’immediato avvio dei tavoli di confronto previsti dagli accordi sindacati – MIUR

 

Le segreterie nazionali di Flc CGIL, CISL FSUR, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal e Federazione GILDA-Unams, riunite congiuntamente, esprimono forte preoccupazione riguardo alla procedura e ai tempi con cui si sta realizzando il passaggio di testimone alla guida del Ministero dell’Istruzione.

In un telegramma inviato al presidente del Consiglio e ministro ad interim del MIUR, Giuseppe Conte, hanno chiesto un incontro urgente per l’attivazione dei tavoli previsti dagli accordi sia pure in attesa del giuramento dei nuovi ministri.

I segretari generali dei cinque sindacati, nel fare il punto della situazione alla luce del cambio al vertice di viale Trastevere e degli impegni presi dall’ex titolare del MIUR, denunciano la gravità del ritardo che sta incidendo in termini negativi sulle procedure attuative degli accordi sottoscritti tra il Governo e le organizzazioni sindacali, intese che hanno determinato la sospensione delle iniziative decise nell’ambito dello stato di agitazione.

L’attività di confronto può essere attivata, a parere dei sindacati, anche nelle more dell’avvicendamento al vertice del Dicastero, per il rispetto degli impegni e dei tempi di attuazione degli accordo sottoscritti.

La scuola – affermano i sindacati – non può essere messa in stand-by: è la politica che deve rispettare i tempi della scuola e non viceversa. Il ritardo che sta subendo l’iter dei bandi del concorso ordinario e di quello straordinario, che meritano insieme alle procedure di abilitazione un approfondito confronto di merito, rischia di far slittare la stabilizzazione dei precari e far partire il prossimo anno scolastico con un numero di cattedre scoperte ancora più alto.

È urgente che il Governo si faccia carico concretamente del fenomeno del precariato nella scuola, che sta assumendo dimensioni sempre più allarmanti: mortifica migliaia di insegnanti, mina la continuità didattica e pregiudica il diritto all’istruzione di studentesse e studenti.

Fondamentale, inoltre, accelerare anche la procedura per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, reperendo le risorse economiche necessarie per colmare il divario tra le retribuzioni del personale del comparto Istruzione e Ricerca e quelle del resto del pubblico impiego, con l’obiettivo strategico di allineare gli stipendi di tutto il personal, a partire dai docenti, a quelli dei loro colleghi europei.

I segretari generali dei cinque sindacati più rappresentativi del comparto si dicono pronti, in mancanza di risposte concrete sui temi sopra enunciati come sul concorso riservato ai facenti funzione di DSGA e in mancanza della convocazione immediata dei tavoli previsti dagli accordi, a riprendere le iniziative di mobilitazione di tutto il personale.

Roma, 8 gennaio 2020

FLC CGIL
Francesco Sinopoli
CISL Scuola
Maddalena Gissi
UIL Scuola RUA
Giuseppe Turi
SNALS Confsal
Elvira Serafini
GILDA Unams
Rino Di Meglio

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Il Decreto scuola “salva precari e reclutamento” è legge. Ci sono novità significati nel settore scolastico, tra cui anche quattro nuovi concorsi che, in assenza di intoppi, potrebbero partire già nei primi mesi del 2020. I bandi per i concorsi sono attesi nel mese di febbraio prossimo.

Concorso straordinario

Viene ampliata la platea di coloro che potranno partecipare al concorso straordinario per l’assunzione di 24mila docenti: possono candidarsi adesso sia i docenti che abbiano maturato servizio nei percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP), sia coloro che abbiano effettuato una delle tre annualità richieste dall’anno scolastico 2008/2009, sia chi sta svolgendo nell’anno in corso la terza annualità di servizio.

I docenti che hanno maturato i tre anni di servizio nelle scuole paritarie, però, potranno partecipare solo al fine di conseguire l’abilitazione.

Il concorso sarà a carattere nazionale, ma su base regionale, per cui si potrà partecipare per una sola regione e per una sola classe di concorso. Sarà inoltre bandito, con decreto del Miur solo per le regioni, per le classi di concorso e per le tipologie di posto per le quali si prevede che, negli anni scolastici dal 2020/2021 al 2022/2023, vi saranno posti vacanti e disponibili.

Ricordiamo i requisiti di accesso

  • titolo di studio valido per l’accesso alla classe di concorso
  • tre annualità di servizio anche non consecutive svolte tra l’a.s. 2008/09 e l’anno scolastico 2019/20 su posto comune o di sostegno nella scuola statale. Valido il servizio misto (paritaria + statale). Il docente che fa valere l’a.s. 2019/20 come requisito accede al concorso con riserva.
  • almeno un anno di servizio deve essere stato svolto per la classe di concorso o nella tipologia di posto per la quale si concorre
  • il servizio svolto su posto di sostegno in assenza di specializzazione è considerato valido ai fini della partecipazione alla procedura straordinaria per la classe di concorso, fermo restando il requisito dell’anno di servizio specifico.
  • per i posti di insegnante tecnico-pratico (ITP) il requisito richiesto sino al 2024/25 è il diploma di accesso alla classe della scuola secondaria superiore (tabella B del DPR    19/2016 modificato dal Decreto n. 259/2017).
  • per i posti di sostegno: Requisiti già indicati per i posti comuni più il titolo di specializzazione su sostegno

N.B: Per “Anno di servizio” si intende il servizio prestato per almeno 180 giorni nell’anno scolastico o, ai sensi dell’articolo 11, comma 14, della legge 3 maggio 1999, n. 124 un servizio prestato ininterrottamente dal 1° febbraio fino al termine delle operazioni di scrutinio finale”.

Concorso ordinario

Il bando ordinario dovrebbe mettere a disposizioni 24.000 posti da suddividere tra posto comune e sostegno.

Per i posti comuni, occorrerà possedere i seguenti requisiti:

  • abilitazione all’insegnamento, anche per altri ordini di scuola e/o classi concorsuali;
  • titolo di studio necessario per accedere alla classe di concorso di interesse (laurea magistrale o a ciclo unico, oppure diploma di II livello dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica, oppure titolo equipollente o equiparato) + 24 crediti universitari in materie psico- antropo- pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche.

Per i soli posti di insegnante tecnico-pratico (ITP) è richiesto il diploma di accesso alla classe della scuola secondaria superiore e non occorrerà ottenere i 24 CFU.

Infine si ricorda che potranno accedere a questo concorso anche i docenti di sostegno ma in questo caso sarà richiesta un’idonea specializzazione.

Concorso ordinario infanzia e primaria

Per il concorso ordinario per la Scuola primaria e la Scuola dell’infanzia c’è già il decreto e l’autorizzazione del MEF per 16.959 posti in due anni (2020/21, 2021/22).  I requisiti richiesti per partecipare a tale concorso sono i seguenti:

  • laurea in Scienze della formazione primaria, oppure
  • diploma magistrale con valore di abilitazione e diploma sperimentale a indirizzo linguistico, conseguiti presso gli istituti magistrali) conseguiti, comunque, entro l’anno scolastico 2001/2002;
  • analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto dal Miur

Per i posti di sostegno sarà necessario essere in possesso, oltre che di uno dei titoli suddetti, del titolo di specializzazione sul sostegno conseguito ai sensi della normativa vigente (o di analogo titolo di specializzazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia).

Si esplicita, anche i corsisti del TFA IV ciclo potranno partecipare, ma con riserva.

Ricordiamo, inoltre, un’ultima ma importante novità relativa ai prossimi bandi:

  • tra le metodologie didattiche da acquisire nell’ambito dei crediti formativi o durante il periodo di formazione e prova legato al concorso potrebbe essere inserito il coding (la programmazione con giochi ed esercizi interattivi).

Concorso ordinario per l’i.r.c.

Evidenziamo infine che, grazie alle modifiche apportate dalla Camera al DL citato, viene autorizzato un nuovo concorso ordinario per insegnanti di Religione Cattolica, dopo 15 anni dall’ultimo. Contrariamente alla volontà del sindacato per questa categoria non è previsto il concorso straordinario come per gli altri insegnanti ma solo la riserva dei posti del 50% per coloro che da anni e anni insegnano. Una bella e buona discriminazione che non è degna da chi sostiene a voce alta la politica dell’eguaglianze e delle pari opportunità.

Dal 27 dicembre 2019 è aperta la procedura per la registrazione al portale www.iscrizioni.istruzione.it, dove dalle h. 8.00 del 7 gennaio alle h. 20.00 del 31 gennaio 2020 sarà possibile effettuare le iscrizioni on line, secondo quanto comunicato con la circolare .

Le iscrizioni online riguardano gli alunni delle classi prime della scuola primaria e della secondaria di I e II grado. La domanda di iscrizione deve essere inoltrata online anche per i corsi di istruzione dei Centri di formazione professionale nelle regioni che hanno aderito alla procedura: Calabria, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto.

Per le scuole dell’infanzia la procedura rimane invece cartacea. Resta facoltativa l’adesione al sistema per gli istituti paritari.

La Circolare n. 22994 del 13/11/2019

Gli allegati A e B: domanda cartacea per scuole dell’infanzia e domanda per la facoltà di insegnamento della religione cattolica

Vito Masciale

In allegato gli auguri per le festività che il segretario provinciale prof. Vito Masciale ha voluto inviare a tutta la famiglia Snals della provincia di Bari

 

 

 

sito messaggio fine anno

Di seguito l’intervista al Segretario Generale dello SNALS-Confsal, Elvira Serafini, pubblicata da Orizzonte Scuola, il giorno 11 dicembre 2019:


intervista su orizzontescuola.it di Ilenia Culurgioni

 

Serafini: decreto scuola insoddisfacente. Aumento stipendi? Per 70 euro non avvieremo neppure le trattative

Il decreto scuola è stato approvato il 3 dicembre alla Camera, siete soddisfatti?

Niente affatto. Lo Snals ritiene che il Governo sia venuto meno agli impegni assunti con i sindacati rispetto ai quali chiediamo più coerenza e determinazione. Il testo licenziato dalla Camera dà parzialmente seguito, con alcune sue disposizioni, all’Intesa del 1° ottobre, ma purtroppo modifica unilateralmente altri punti e altri ancora li “dimentica”. Per di più, il decreto ha introdotto norme che, bloccando la mobilità dei futuri docenti di ruolo, hanno di fatto operato un’invasione in ambiti negoziali e violato importanti prerogative sindacali.

Cosa manca in questo decreto?

Mancano molte misure previste dalle intese. Si impedisce al personale assistente amministrativo di ruolo facente funzioni di DSGA di soddisfare la legittima aspettativa di partecipare ad un concorso riservato. La deroga al possesso dei titoli di studio richiesti per l’accesso un giorno è approvata, poi è respinta. Fino a quando? Inoltre, il decreto presenta numerose altre criticità, difficilmente sintetizzabili in poche parole. Ad esempio, non consente ai docenti precari con tre anni di servizio di partecipare al concorso ordinario senza i 24 CFU. In generale, emerge una mancanza di valorizzazione del personale docente, come nel caso della previsione di utilizzare gli educatori delle graduatorie comunali per garantire il “regolare svolgimento delle attività” nelle scuole dell’infanzia paritarie comunali, come se il ruolo dei docenti e il ruolo degli educatori fossero sovrapponibili, come se “il supporto educativo temporaneo” offerto dagli educatori potesse surrogare l’attività di insegnamento del docente.  Ma ad allarmarci è soprattutto quello che è stato aggiunto al decreto. Sono molto gravi le modifiche introdotte con emendamenti che configurano vere e proprie incursioni in materie soggette a disciplina contrattuale. Ci riferiamo alle operazioni di mobilità. Il decreto, infatti, considera non derogabili dai contratti collettivi nazionali di lavoro la richiesta del trasferimento, dell’utilizzazione e dell’assegnazione provvisoria dei neo immessi in ruolo prima di cinque anni. Lo Snals ritiene urgente che il Governo riequilibri, a favore della contrattazione, il riparto delle competenze tra le fonti che disciplinano il rapporto di lavoro, senza sovrapposizioni e contrasti tra norme legislative e norme contrattuali. Lo chiedeva già nella sua precedente piattaforma per il rinnovo del CCNL e lo ha confermato anche nella piattaforma per il triennio 2019-2021.

Avreste voluto modificare altro? Si sarebbe potuto fare di più con gli emendamenti?

C’è da dire che nel laborioso confronto al Miur e poi con gli emendamenti presentati alcune richieste sono state accolte, come le istanze dei diplomati magistrali, per i quali è stata salvaguardata la continuità didattica e si chiede una soluzione politica definitiva come si chiede una uguale soluzione per tutti i partecipanti al concorso dei dirigenti scolastici. E’ stata accolta anche la possibilità degli iscritti alle GAE di assunzione in altra provincia in cui le graduatorie siano esaurite. Per gli idonei dei concorsi 2016 è stata accolta la richiesta di inserimento in coda alle graduatorie dei concorsi 2018, anche in regioni diverse da quella di inserimento attuale. E ha trovato soddisfazione la partecipazione degli specializzandi al concorso straordinario su posti di sostegno.  Tuttavia, restano sospese altre nostre richieste. In ragione dei tanti posti vacanti e disponibili che ogni anno restano scoperti si sarebbe potuto eliminare il vincolo delle ventiquattromila assunzioni, prevedendo lo scorrimento delle graduatorie degli idonei per le assunzioni; per le stesse ragioni si sarebbero potuti ammettere alla selezione i dottori di ricerca; infine, si sarebbe potuto affrontare il nodo dei docenti ingabbiati. Sui docenti di religione cattolica, invece, quella trovata è una soluzione che lascia perplessi: perché escluderli dalle procedure straordinarie?

Il decreto passa al Senato, cosa aspettarsi?

Anche se al Senato si svolgeranno solo le audizioni delle parti non ascoltate alla Camera, invieremo comunque le nostre proposte al Senato affinché il testo possa essere emendato e non si perda l’ennesima occasione per migliorare il nostro sistema scolastico e per valorizzare i dirigenti, il personale docente e ATA.

Quali linee d’azione metterà in campo prossimamente lo Snals per docenti e ATA? Su quali punti è necessario agire di più?

Continueremo la mobilitazione con una serie di iniziative nazionali e territoriali. Seguendo l’andamento del dibattito dell’iter di conversione del decreto 126, ma anche quello della Legge di bilancio, ci sembra che né il Governo, né il Ministro Fioramonti abbiano garantito la compattezza della maggioranza sugli impegni assunti, perciò è indispensabile una verifica politica con il ministro stesso. Vogliamo anche sapere le reali intenzioni del Miur circa il nuovo sistema di abilitazione e di reclutamento. Su questo tema le intese tra Miur e OO.SS. prevedevano l’avvio di tavoli di confronto per definire un percorso parallelo a quello del decreto, che avrebbe disegnato un sistema delle abilitazioni e del reclutamento attraverso un ddl collegato alla Legge di bilancio. Un impegno totalmente disatteso.

Aumenti stipendi e Legge di bilancio: si resterà soddisfatti?

Le notizie che provengono dal Parlamento sulle risorse disponibili per il rinnovo del contratto sono allarmanti. Ad oggi le risorse previste per gli anni 2019 e 2020 serviranno per lo più a garantire la continuità del cosiddetto elemento perequativo al personale con gli stipendi più bassi, quindi gli aumenti potranno realizzarsi facendo ricorso solo allo stanziamento previsto per il 2021. Ma anche così, incrementi stipendiali intorno ai 70 euro mensili sono assolutamente insufficienti. Su questa strada crediamo che non potremo nemmeno avviare le trattative per il rinnovo del contratto. E’ necessario che il Governo manifesti una reale volontà di reperire specifiche risorse per la valorizzazione professionale del personale dell’intero Comparto.

Comunicato importante inizio corsi

Il corso preparatorio alla prova preselettiva per il prossimo bando di accesso al TFA sostegno avrà inizio sabato 7 dicembre alle ore 15.30 in Bari via Abbrescia 90 presso il salone della parrocchia Immacolata.

Il corso preparatorio per i concorsi della secondaria avrà invece inizio sabato 14 dicembre alle ore 16.30 sempre in via Abbrescia 90, Bari presso il salone della parrocchia Immacolata.

Si ricorda:

-I corsi sono riservati agli iscritti Snals

-le iscrizioni si possono effettuare il primo giorno e perciò vi invitiamo ad arrivare un po’ prima dell’inizio dell’incontro

-i corsi si articoleranno in 10 incontri base della durata di 2 ore ciascuno

-gli incontri si svolgeranno alternativamente di sabato e venerdi

-gli incontri   saranno tenuti da formatori e professionisti esperti e

di chiara fama

-è possibile frequentare entrambi i corsi

Per qualunque ulteriore  informazione scrivere una mail all’indirizzo snalsbari@gmail.com  o contattare la segreteria di Bari o delle sedi territoriali.

il segretario provinciale

prof. Vito Masciale

per il team formazione

prof.ssa R. De Matteis

 

 

 

Riportiamo il comunicato unitario sull’incontro svoltosi al MIUR, il 4 dicembre 2019, dove hanno partecipato i responsabili sindacali di SNALS Confsal, FLC CGIL, CISL Scuola e UIL Scuola RUA dell’area della dirigenza e una folta rappresentanza di dirigenti scolastici provenienti da tutta Italia:

 

 

 

Sicurezza e responsabilità dei Dirigenti Scolastici,
grande successo dell’iniziativa unitaria al MIUR

 

Si è svolta oggi 4 dicembre l’iniziativa unitaria promossa da FLCCGIL, CISL SCUOLA, UIL RUA e SNALS CONFSAL presso il Salone delle Comunicazioni del MIUR.

L’iniziativa è stata organizzata per dare rilievo alle emergenze professionali della dirigenza scolastica, a partire dalle responsabilità in materia di sicurezza nelle scuole.

All’incontro, svoltosi alla presenza della Vice Ministro Anna Ascani, hanno partecipato più di cento dirigenti (al limite della capienza preventivamente definita per l’uso della sala) in rappresentanza dei colleghi di ogni parte d’Italia.

Prima dell’avvio dei lavori la Senatrice Silvia Vono di Italia Viva ha rivolto un saluto ai convenuti, assicurando il proprio impegno a sostenere le ragioni dei dirigenti scolastici, anche sul versante della traduzione amministrativa delle norme di rango primario a garanzia della sicurezza delle scuole ed a tutela dei diritti di chi le dirige.

Sono quindi intervenuti i dirigenti presenti che hanno posto all’attenzione della Vice Ministro i problemi più urgenti delle scuole e delle connesse responsabilità dirigenziali. Sono state messe in rilevo anche le problematiche relative all’applicazione degli istituti contrattuali, dalla determinazione del FUN attraverso il suo rifinanziamento, alla questione della decurtazione dell’assegno ad personam, fino al problema della valutazione dei dirigenti scolastici.

La Vice Ministro ha assicurato l’impegno del MIUR e del governo a dar corso all’intesa sottoscritta il 29 ottobre scorso tra MIUR e Organizzazioni sindacali ed in particolare allo stanziamento nella legge di bilancio di congrue risorse per garantire un rinnovato ruolo degli enti locali ai quali sarebbe affidata la definizione dei rischi strutturali e l’indicazione delle misure necessarie a ridurre il rischio, da recepire all’interno del documento di valutazione dei rischi di competenza della singola scuola.

L’On.le Ascani ha anche assicurato un impegno per il finanziamento del FUN, teso a garantire il mantenimento degli attuali livelli retributivi dei dirigenti scolastici.

Sono poi seguiti gli interventi dei coordinatori nazionali dei dirigenti scolastici delle sigle promotrici dell’iniziativa e numerosi interventi dalla platea.

Sono state recepite le sollecitazioni dei dirigenti presenti sia sul piano del coinvolgimento delle strutture sindacali nei tavoli organizzati dagli enti locali sulla sicurezza sia sul piano delle risorse da destinare alla formazione sulla sicurezza.

Da tutte le sigle è venuto infine l’invito a mantenere alta la mobilitazione soprattutto in vista dell’approvazione della legge di bilancio 2020.

Roma, 4 dicembre 2019

personale ata

In data 4 dicembre 2019, si è svolto un incontro presso l’ARAN per il prosieguo dei lavori della Commissione sull’Ordinamento Professionale del personale ATA. Hanno partecipato il Dott. Mastrogiuseppe per l’Aran, i rappresentanti del Miur e le delegazioni sindacali.

Lo Snals-Confsal ha espresso la propria posizione, già elaborata in un documento fatto pervenire alla commissione e che si riporta di seguito:

“La declaratoria di area, fino ad ora assente, può essere utile per dare un’immediata indicazione di ciò che viene richiesto al personale in relazione ad attività, responsabilità, autonomia, conoscenze, capacità ed abilità, ma non può sostituire una chiara indicazione dei profili afferenti alle diverse aree ed una descrizione specifica delle mansioni da svolgere che, senza essere troppo rigide, dovranno delineare in maniera chiara e precisa quali sono i compiti specifici del personale operante all’interno della scuola, al fine di semplificare, per quanto possibile, il rapporto tra le diverse categorie di lavoratori.

Questo anche per il fatto che la scuola ha un organico che ogni anno è soggetto a modifiche, ha un elevato numero di persone con limitazioni nello svolgimento delle proprie mansioni e, a differenza degli altri comparti della pubblica amministrazione, ha un alto grado di mobilità del personale, per cui avere delle indicazioni precise relative al mansionario è fondamentale per far sì che chiunque sia in grado di poter conoscere a priori quale sarà il lavoro da svolgere a seconda del proprio profilo.

Siamo assolutamente contrari all’accorpamento delle Aree che andrebbe ad agire su figure professionali con diverse specificità e con titoli di accesso diversi, annullando di fatto il riconoscimento delle competenze differenti richieste.

Riteniamo sarebbe molto più utile al buon funzionamento della scuola l’introduzione di assistenti tecnici in tutti gli ordini di scuola e di una figura con competenze sociosanitarie in possesso delle giuste conoscenze per l’assistenza e la cura degli alunni disabili.

Porterebbe maggior qualità al mondo scolastico creare dei percorsi di formazione per tutto il personale in ingresso, con l’accertamento del livello di competenze e mantenere la possibilità di una progressione di carriera tramite passaggi verticali, che tenga conto degli incarichi avuti durante il proprio percorso lavorativo e dell’anzianità maturata nel ruolo di provenienza, ma sottoponga comunque ad un corso di formazione che accerti le competenze acquisite.

In relazione alla proposta di accorpamento delle aree C e D, emersa durante l’incontro del 12 novembre, non esiste per noi nessuna possibilità di accettare tale operazione. Intanto perché le figure di cui si parla prevedono titoli di accesso diversi, ma, soprattutto, perché riteniamo che l’utilizzo dell’incarico specifico possa essere utile per il riconoscimento di professionalità esistenti o anche uno strumento di miglioramento professionale,  ma non può e non deve essere l’unico mezzo per arrivare a ricoprire dei posti fondamentali come il profilo di DSGA. Quest’ultimo prevede responsabilità e competenze che meritano di essere riconosciute e valorizzate, non mortificate dalla decisione del DS di conferire un incarico specifico che, per sua natura, è di durata annuale e non offre quindi certezza di continuità e stabilità e rischia di diventare anzi uno strumento di prevaricazione nelle mani del Dirigente.

Infine riteniamo invece utile popolare l’area C magari con gli assistenti amministrativi in possesso della seconda posizione economica, per dare alle scuole la presenza di un tramite tra il DSGA e gli AA/AT che possa effettuare la sostituzione del DSGA, che coordini il lavoro e sia di supporto nella sempre più complessa gestione dell’attività amministrativa”.

Durante l’incontro le OO.SS. hanno rappresentato le proprie posizioni che, in linea di massima, coincidono per quanto riguarda l’accorpamento delle Aree, con un’apertura relativamente alle aree A e AS che potrebbero confluire in un’unica area con il mantenimento delle fasce stipendiali in godimento tramite l’attribuzione di un’indennità.

Si è discusso ampiamente circa l’utilizzo degli incarichi specifici per il raggiungimento di livelli stipendiali  diversi e sul mantenimento delle progressioni di carriera, oltre che sulle mansioni richieste per l’assistenza agli alunni disabili legate, attualmente, al possesso della prima posizione economica, e si è presa in considerazione la possibilità dell’introduzione di una figura dedicata o di un percorso formativo diverso e più specializzato per coloro che, nell’ambito dell’area A, sono addetti a queste mansioni.

Il Dott. Mastrogiuseppe si è impegnato ad approfondire sia il discorso legato alle procedure e alla classificazione giuridica delle progressioni economiche, sia alla presenza degli alunni disabili nelle diverse scuole e all’approccio delle varie amministrazioni coinvolte nella gestione degli stessi, per poter verificare la fattibilità delle proposte emerse durante l’incontro.

 

Decreto scuola e ricerca, al Ministro chiediamo coerenza e determinazione. Disattesi accordi e impegni, grave invasione di campo su materie contrattuali.

 

La Camera ha approvato nella seduta del 3 dicembre, in prima lettura, la legge di conversione del Decreto Legge 126/2019 su scuola e ricerca, stravolgendo su molti punti le intese alle quali il Decreto doveva dare concreta attuazione.  Pesante l’invasione di campo su materie di natura sindacale, come la mobilità. Eluso, ad oggi, l’impegno riguardante le misure da inserire nella legge di bilancio sul sistema delle abilitazioni e per la valorizzazione professionale di docenti e Ata.

Un governo che sottoscrive un accordo e assume degli impegni davanti ai lavoratori deve essere coerente e rispettarli fino in fondo. Ciò significa anche farsi carico in modo attivo di garantire sugli impegni assunti il necessario consenso in Parlamento, pena il venir meno di credibilità e affidabilità del Governo stesso.

Quella che si sta delineando è invece una situazione grave e assai preoccupante, suscettibile di vanificare il buon lavoro fatto ai tavoli di confronto col MIUR nei mesi scorsi. Le invasioni di campo su materie contrattuali ci riportano ad anni e contesti politici che credevamo superati e che vengono inopinatamente riproposti, un passo indietro che tende ad azzerare quanto di positivo abbiamo realizzato in materia di valorizzazione delle relazioni sindacali.

È urgente un confronto col Ministro per una verifica che chiediamo avvenga quanto prima perché possa avere incidenza sul dibattito parlamentare in corso.

Roma, 3 dicembre 2019

Flc  CGIL

CISL  FSUR

UIL Scuola Rua

SNALS  Confsal

GILDA Unams

Francesco Sinopoli

Maddalena Gissi

Giuseppe Turi

Elvira Serafini

Rino Di Meglio

I percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento e le prove Invalsi saranno requisiti di ammissione all’esame di stato.

La novità è contenuta nella circolare n. 2197 del 25/11/2019 che il ministero dell’Istruzione ha inviato a tutte le scuole con le prime indicazioni operative sugli esami di Stato che scatteranno a giugno 2020.

I requisiti di ammissione

I circa 500mila studenti che oggi frequentano le classi quinte delle superiori dovranno aver svolto le ore minime di scuola-lavoro (almeno 90 ore nei licei nell’ultimo triennio, almeno 150 nei tecnici, almeno 210 nei professionali), così come dovranno aver sostenuto le prove Invalsi in italiano, matematica e inglese, in calendario, quest’anno, a marzo 2020, oltre, ovviamente, a possedere i due requisiti “ordinari”, vale a dire la frequenza scolastica e il profitto.

Un’altra novità riguarda il Colloquio orale che resta suddiviso in 4 parti:

1)   l’avvio dal materiale proposto e la successiva trattazione di carattere pluridisciplinare;

2)   l’esposizione, attraverso una breve relazione e/o un elaborato multimediale, dell’esperienza svolta relativamente ai percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO, ex Alternanza Scuola Lavoro);

3)   l’accertamento delle conoscenze e competenze maturate nell’ambito delle attività relative a “Cittadinanza e Costituzione”;

4)   la discussione delle prove scritte.

L’avvio dell’esame non prevede più il sorteggio di un documento tra tre buste.

Allegato: Circ_2197_25nov19